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Autore: Chilemex    02/02/2013    1 recensioni
In questa storia, l'Organizzazione XIII scoprirà che esiste una leggenda secondo la quale esiste un tesoro dal valore inestimabile, che permette anche di esaudire un solo, qualsiasi desiderio. L'Organizzazione capisce che potrebbe essere la loro occasione d'oro per chiedere tutto il potere di Kingdom Hearts, e raggiungere finalmente il loro obiettivo primario. Decidono così, tutti insieme, di partire per questa missione.
Un paio di note su questa storia:
-Qui i componenti dell'Organizzazione XIII lavorano come un gruppo compatto, quindi da una parte bisogna ignorare ciò che succede nel videogioco originale. Ad esempio, Marluxia non organizza nessuna cospirazione contro l'Organizzazione stessa.
- Qui Xion viene considerata membro ufficiale dell'Organizzazione XIII, anche se in teoria nel videogioco non è così.
-Potreste trovare molto strano il modo in cui l'Organizzazione XIII convive e collabora, come se fossero persone normali e non malvagi menefreghisti. Spero che non dia troppo fastidio...
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Organizzazione XIII
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH 358/2 Days, Contesto generale/vago
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“Hai detto … Un tesoro?” chiese Xemnas, con una nota delusa nella voce.
L’intera Organizzazione XIII, con i suoi quattordici membri, si trovava nella sala circolare del castello in cui si svolgevano le riunioni, e al momento sembrava si stesse parlando di qualcosa di importante.
“Sì, proprio un tesoro” ribadì Marluxia, rivolto al Superiore. “Ne ho sentito parlare ultimamente. Un incredibile tesoro millenario!”.
“Ah, sì!” esclamò Demyx, senza chiedere la parola. “Anch’io ho sentito molte persone che ne parlavano, le poche volte in cui ero in missione, anche se non ho capito bene di che si tratta …”.
“E da quando” lo interruppe Xemnas “L’Organizzazione XIII va in giro in cerca di tesori? Siamo diventati dei pirati e non me ne sono accorto?”.
Pur notando quel tono quasi arrabbiato nella voce del capo, che tutti sapevano preannunciava la sua perdita della pazienza, ci fu qualcuno che trovò il coraggio di replicare.
“No, Xemnas. Non è quel tipo di tesoro che credi tu” disse Vexen, che poi iniziò a spiegare.
 
“Il tesoro a cui si riferiscono i miei compagni è il leggendario Tesoro di Nomel, scienziato vissuto migliaia di anni fa. Egli era riuscito, in modo miracoloso ed incredibilmente notevole, a creare un marchingegno capace di sfornare ogni tipo di ricchezze, senza bisogno di alcun tipo di sacrificio. Nomel viveva in un paese povero, in cui la gente viveva sempre sul filo del rasoio, ma dopo questa sua invenzione lo scienziato si distinse dai suoi compaesani diventando molto ricco, senza dividere le sue ricchezze con nessuno. 
Neanche a dirlo, questo suo esperimento gli portò tanto lusso quanti problemi. Molte persone cercarono di appropriarsi di ciò che Nomel possedeva, chi rubando e chi implorando, ma egli non permise a nessuno di prendere nulla. Anzi, per essere sicuro che nessuno lo importunasse più, Nomel lasciò il paese portandosi dietro il suo macchinario. Viaggiò per molto tempo, allontanandosi il più possibile, finché trovò una grotta in cui rifugiarsi lontano dalla civiltà. E lì continuò a sfornare tesori, fino a quando l’Oscurità invase il suo cuore e si impossessò di lui, a causa dell’egoismo e della lussuria. La leggenda di questo tesoro, insomma, dice che chiunque riesca a trovare il tesoro di Nomel, ancora sepolto in quella grotta, potrà appropriarsi di tutte le sue ricchezze, nonché esaudire un proprio desiderio a pieno piacimento, senza limiti né restrizioni”.
 
Le parole di Vexen suscitarono nel resto dei componenti un silenzio affascinato. Xemnas riprese a parlare dopo qualche secondo.
“Beh, è una storia senz’altro interessante … Ma chi vi garantisce che sia vera? E poi, che ce ne facciamo noi dell’oro e del desiderio?”
A parlare successivamente fu Zexion, con aria disinvolta.
“Immagino che la cosa più intelligente che potremmo fare con un desiderio sarebbe chiedere il pieno possesso del potere di Kingdom Hearts, d’altronde è a quello che aspiriamo da sempre … Sbaglio?”
Sospiri di assenso provennero da tutti gli altri.
“Non so se ve ne rendete conto” sbottò Xigbar “ma ci stiamo basando su una stupida leggenda. Nessuno sa se sia vera o meno, potrebbe essere un’enorme cavolata. Volete davvero rischiare di sprecare il vostro tempo e forse la vostra vita, si fa per dire, per niente?”.
Si creò di nuovo il silenzio, che stavolta durò un po’ di più.
“Non tiriamola per le lunghe, mi sembra che abbiamo già tutti le idee chiare. Andiamo ai voti!” decise Xemnas, e di conseguenza ognuno espresse la sua opinione, a cominciare da Xigbar.
“L’ho detto, secondo me è una cavolata. Non dobbiamo andarci!”
“Siamo qui per lavorare, se lavoriamo insieme non corriamo troppi rischi. Per me dobbiamo provarci” disse Xaldin.
“La storia di Nomel mi ha sempre affascinato molto, propongo di compiere questa missione!” proseguì Vexen.
“Non mi fido di queste storielle, mi dispiace. Io dico di no” propose Laxaeus.
“Perché non provarci? È un po’ che non vedo un po’ di azione, qui dentro” scelse Zexion.
“Il nostro obiettivo è Kingdom Hearts, non possiamo fidarci di certe speculazioni” mormorò Saïx.
“Passo, gente. Rischiare la pelle per qualcosa che non esiste? Nah!” esclamò Axel.
“Anche se ho sentito parlare di ‘sta roba, non mi fido. Ehi, no, non è una scusa per non lavorare, lo giuro!” anticipò Demyx.
“Io lo prenderei come un gioco, e non ci si tira mai indietro così. Proviamoci!” disse Luxord, disinvolto.
“Avendo proposto io questa cosa, credo proprio che il mio voto sia scontato” affermò Marluxia sorridendo.
“Non lo so, mi sembra una stupidaggine … Ah, non me ne importa, andiamoci” sbottò Larxene, senza curarsene troppo.
“Io … Non voglio rischiare, credo sia meglio lasciar perdere” disse Roxas, quasi in un sussurro.
“Anch’io” si limitò a dire Xion, facendo credere così agli altri che il suo fosse un no.
A questo punto c’erano sei consensi e sette dissensi. Mancava solo Xemnas, il cui voto valeva il doppio, essendo il Superiore.
Egli ci rifletté su per un po’, e dopo quasi mezzo minuto parlò. 
“Preparatevi per bene, da quel che ho capito sarà un lungo viaggio e non sappiamo nemmeno dove andare. Si parte domani mattina, la riunione è finita”.
Xemnas fu il primo ad andarsene, attraverso un corridoio oscuro che creò senza nemmeno muoversi. Uno dopo l’altro, tutti gli altri sparirono allo stesso modo.
L’ultimo a rimanere nella sala fu Xigbar.
“Bah!” sbottò quest’ultimo, prima di sparire anche lui.
  
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