Un filo di luce passa tra le fessure della serranda, il sole mi ricorda che è mattina e che è l’ultimo giorno del mio secondo anno di liceo.
Non ho fame, la cartella è già pronta, mi dirigo verso la porta di casa cercando di non attirare l’attenzione dei miei genitori.
Sguscio via e appena dentro l’ascensore sospiro.

Non riesco a credere di essere sopravvissuta un altro anno dentro quella scuola, ma l’inferno non è ancora finito,
devo sopportare le ultime cinque ore dentro quella gabbia di stronzi, ipocriti e senza cervello;
A volte mi chiedo come sia possibile avere un cervello così limitato,
limitato a pensare di prendere solo 9 e 10, limitato a credere di essere perfetti in tutto,
limitato a credere che la vita si chiami scuola,
limitato a prendermi in giro ogni santo giorno.

E come se non bastasse la prof. di italiano ieri ci ha informati che darebbe arrivato un nuovo compagno, che senso ha cambiare scuola l’ultimo giorno? Si vede che anche lui è uno con un cervello limitato come il resto dei miei compagni, benvenuto nella classe di ottusi chiunque tu sia. 

L’autobus fa sempre tardi ma dopotutto all’autista non importa se arrivi tardi a scuola anche l’ultimo giorno e ti devi beccare la predica della professoressa,
ma meglio non pensarci, la musica è un buon metodo per distrarsi e abbandonare il mondo.

Amo la musica classica mi ha sempre dato un senso di tranquillità, i toni leggeri e vibranti dei violini, le melodie dei pianoforti, è la musica in cui non serve un testo significativo per farti emozionare.
Basta chiudere gli occhi e la musica ti entra dentro, passa tra le ossa, il sangue caldo, il cuore per poi rinchiudersi nell'anima.
Ma dio, siamo gia arrivati, apro gli occhi ed eccola lì, "Liceo Scientifico" è ciò che c'è scritto davanti l'entrata principale, inutile dire che ogni volta che ci passo davanti ho brivi in ogni centimetro del mio corpo, questa scuola mi sta rovinando l'adolescenza, è solo l'ultimo giorno non mi devo preoccupare non vedrò la faccia di quegli individui della mia classe per tre mesi e questo mi rincuora.

Sono gia tutti in classe, anche la professoressa, non so cosa fare sono pietrificata davanti la porta, mi fissano tutti ..c'è solo un posto al primo banco, e ti apreva, con il ragazzo nuovo, mi siedo.

"Bene ragazzi! visto che ora ci siete tutti vorrei presentarvi il vostro nuovo compagno, Justin. Bene vieni qui Justin non essere timido,
presentati alla classe e dicci qualcosa di te"
Aspettate un momento cos'è questa strana sensazione alla bocca dello stomaco? sento un vuoto ma mi piace e questo rimbombare nel mio petto,
dio il mio cuore batte all'impazzata, è una sensazione mai provata fino ad ora.

" Buongiorno, ehm.. mi chiamo Justin..Bieber o meglio il mio nome completo è Justin Drew Bieber, ho 16 anni e so che molti di voi avranno pensato
"che scemo questo a cambiare scuola l'ultimo giorno" e fidatevi me lo dico anche io..
ma è una lunga storia e.... bhe è stato un piacere "
Oh cielo i suoi occhi, il suo sorriso, la sua risatina sarcastica, i suoi capelli, calmati, ma come faccio a calmarmi? mi sudano le mani, abbasso lo sguardo per un secondo..
lo rialzo e..

"Ciao! a quanto pare saremo vicini di banco per...uhm 4 ore e mezza? Ahahah"
Sembra diverso dai miei compagni, è simpatico e dio com'è carino.
"Ciao, io..io..io.."
Giò ma cos'hai non riesci neanche a dire il tuo nome che ..
"stupida che sei!"
" Cos'hai detto? "
Che figuraccia devo ricordarmi di non dire ciò che penso ad alta voce, voglio sotterrarmi.
"Scusa è che.. piacere sono Giorgia"
"Bhe Giorgia, piacere di conoscerti".