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Autore: lulubellula    03/02/2013    5 recensioni
Callie sente di aver toccato il fondo, prima il naufragio del suo matrimonio-lampo con George, poi il flirt con Erica, i pettegolezzi alle sue spalle e la scia di imbarazzo che sentiva dentro di sé.
Dopotutto ha solo bisogno di " un po’ d’acqua fresca, di tranquillità e di un angolo oscuro dove potersi nascondere ed essere dimenticata dal mondo intero, almeno per qualche ora".
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Callie Torres
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Rialzarsi è difficile

 
“Se guardi quello che ti sei lasciato indietro
 non vedrai mai quello che hai davanti”
(Ratatouille)
 
Una volta camminavo a testa alta lungo i corridoi dell’ospedale, ero un chirurgo rispettato e amato, una donna sicura di sé e delle sue capacità.

Avevo stima di me stessa e gli altri riuscivano a vederlo e, a loro volta, mi stimavano e riponevano in me la loro fiducia.

Poi è arrivato George ed io sono diventata la donna affrettata che ha sposato un uomo distrutto dal dolore della recente perdita, nella cappella di Elvis, aperta ventiquattro ore su ventiquattro, a Las Vegas.

Sono stata lo zimbello dell’ospedale per mesi interi ed ho ingoiato bocconi amari per amore di mio marito, amore che lui non ricambiava allo stesso modo, dal momento che, sin dal primo istante, aveva ritenuto che il nostro legame fosse soffocante, opprimente, tossico.

Sono stata tradita ed ho provato a perdonare perché un matrimonio è per sempre, non fino alla prima scappatella di un marito, ho provato a rimettere insieme i pezzi, ma erano troppi e sparsi ovunque per riuscire a riunirli.

Allora mi sono rassegnata ed ho lasciato naufragare quel legame sbagliato e senza speranza, provando ad andare a fondo anche io con lui.

In fondo a quel tunnel buio dal quale ero stat inghiottita, c’è stata Erica, lei mi ha aperto gli occhi e mi amata per quella che ero, lasciandosi andare totalmente alla sua passione e devozione per me e non lasciandomi respirare, soffocandomi in una stretta troppo tenace e precipitosa.

Mi ha amato, troppo in fretta, senza indugio, senza freni, senza capirmi davvero e lasciandomi a terra, sola e stremata, con un mazzo di chiavi in mano e un bagaglio di fallimenti da portarmi appresso.

Mi sono abbassata, il mio ego, la mia autostima, la mia dignità sono stati fagocitati dalla mia vergogna e dai pettegolezzi alle mie spalle.

Ed ora è tardi per rimediare, per tornare indietro oppure a casa, sono da Joe, al quarto drink, con le lacrime agli occhi e l’eyeliner che sta per macchiarmi il volto.

Mi alzo e vado verso la toilette, prima che Lexie possa riversarmi addosso tutto il suo entusiasmo e le sue confidenze, in cerca di un po’ d’acqua fresca, di tranquillità e di un angolo oscuro dove potermi nascondere ed essere dimenticata dal mondo intero, almeno per qualche ora.

Ma la porta si apre, sembra proprio che l’universo intero se la stia prendendo con me e non mi voglia lasciare in pace a crogiolarmi nel mio dolore.

Una donna bionda entra nella stanza e mi si avvicina e, da qui in poi, è storia nota.
 
   
 
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