Com’è breve quella striscia d’asfalto inclinato
là dove si disseta l’orecchio
e l’occhio
infatuato
troncata di netto dalla forbice d’un bacio
morbida guancia contro la mia bocca
che trasognata tocca
Addio
Elettricità notturna nelle mie gambe di salto
e di corsa
pungente di freddo e desiderio la morsa
piacevole, bocciolo caduto
di un noncurante e delicato abbraccio
in cui nel sogno giaccio