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Autore: sesshy94    03/02/2013    6 recensioni
“Perché? Perché di nuovo?” mormorò Kili rabbiosamente, stringendo con forza le spalle del fratello.
Fili sapeva a cosa si riferiva il moro: dopo quel terribile giorno Kili aveva avuto gli incubi per mesi, incubi che poi erano spariti. Fili non sapeva cosa dire, poteva solo stringere più forte il fratello, cercando di farlo calmare.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fili, Kili, Thorin Scudodiquercia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era una meravigliosa mattinata di fine inverno, una di quelle giornata in cui si cominciavano a sentire i primi caldi e la neve andava sciogliendosi.

Una di quelle mattinate in cui l’unico suono che si sentiva era l’allegro cinguettio degli uccelli, che si risvegliavano dopo il lungo inverno.

Una di quelle mattinate, insomma, in cui era quasi impossibile starsene rintanati dentro una fredda e scura caverna.

Era questo che aveva spinto Dìs e suo marito Rotghar ad uscire insieme ai loro due figli ed al fratello di Dìs, Thorin.

I cinque stavano felicemente cavalcando e nella’aria si sentivano le voci allegre di Fili e Kili che si stavano facendo i dispetti. I due fratelli cavalcano lo stesso pony, perché Kili era troppo piccolo per montarne uno, ma questa situazione non dispiaceva a nessuno dei due, visto che così potevano stare comunque a stretto contatto. In quel momento Kili decise di tirare i capelli al fratello.

“Ahi! Kili!” esclamò questi.

“Ahah, così impari a farmi stare dietro!” gli rispose il più piccolo facendogli una linguaccia.

“Certo che devi stare dietro, sei troppo piccolo per guidare il pony!” gli rispose Fili di rimando.

“Non è vero che sono piccolo! Ho già sei anni!” brontolò Kili.

“oltre che piccolo sei pure basso!” lo prese in giro Fili. A quest’affermazione Kili tirò nuovamente i capelli al biondo, strappandogli un altro urlo di dolore.

“Piccola peste tappa, questa me la paghi!” esclamò Fili, cercando di prendere il fratello, ma scordandosi che erano su un pony e facendolo imbizzarrire. Il quadrupede partì al galoppo e i due fratelli poco dopo ruzzolarono per terra, nella neve fresca.

Fili si rialzò prontamente e si scrollò la neve di dosso; si era appena ripulito quando qualcosa di bianco e freddo lo colpì in piena faccia. Sentì Kili ridersela della grossa.

“Kili, preparati a morire, piccolo Nano tappo!” sibilò, raccogliendo a sua volta della neve e centrando in pieno il fratello.

Poco lontano Dìs sorrise dolcemente, osservando i suoi due figli giocare così tra di loro.

“Pare che qualcuno si stia divertendo molto.” Commentò Thorin, che cavalcava affianco a Rotghar.

“Già!” annuì il padre dei due. In quel momento lo sguardo di Thorin si assottigliò e il Nano si mise sul chi vive.

“Thorin?” lo chiamò Rotghar, anche lui sospettoso. Entrambi i Nani avevano sentito un rumore sospetto.

“Fili, Kili, smettela e venite qui!” esclamò Dìs, preoccupata dall’atteggiamento dei due Nani. I due fratelli, smisero di rotolarsi sulla neve e corsero dalla madre.

Ma in quel momento dal folto degli alberi sbucò una freccia e passò sibilando a pochi centimetri da Kili. Fili con prontezza tirò indietro il fratello e la freccia non lo colpì. In quel mmento sbucarono dagli alberi cinque orchi, armati fino ai denti.

“Orchi! Dìs, scappa con Fili e Kili!” urlò Rotghar sguainando una spada, seguito da Thorin.

“Fili, Kili, presto venite!” urlò Dìs, galoppando verso i figli e caricandoli al volo sul pony, spronandolo poi al galoppo. In poco tempo i tre si allontanarono, ma da dietro una roccia sbucò un sesto orco che fece imbizzarrire il pony. I tre caddero per terra, ma Dìs si alzò in fretta, sguainando una spada e fronteggiando l’orco senza paura.

“Non toccherai i miei figli, orrida creatura!” sibilò, furiosa e agguerrita, lanciandosi poi contro l’orco.

Prontamente Fili prese per un braccio il fratello e lo trascinò verso il bosco, incitandolo a salire su un albero particolarmente alto. I due fratelli si misero al sicuro su un ramo, ma poterono comunque vedere l’intera scena.

Dìs si gettava ancora una volta contro l’orco, ma questo parò il colpo e spezzò la spada della Nana, che cadde in ginocchio. L’orco trionfante trapassò la Nana da parte a parte.

“MAMMA!” urlò Kili.

***

“MAMMA!” Kili si svegliò urlando. Ci mise qualche secondo a capire dove si trovava; in una radura, appena fuori dalla Contea.

“Kili?” si sentì chiamare piano e riconobbe la voce del fratello, provenire da sinistra. Si voltò verso di lui, con le lacrime agli occhi.

“Fili…” mormorò, angosciato, la voce tremante. Fili sospirò, tristemente, allungando e un braccio e asciugando le lacrime che prepotenti stavano rigando le guancie di Kili.

“È tutto apposto, fratellino era solo un incubo.” Mormorò abbracciandolo, stretto e cercando di infondergli un po’ di serenità.

“Perché? Perché di nuovo?” mormorò Kili rabbiosamente, stringendo con forza le spalle del fratello.

Fili sapeva a cosa si riferiva il moro: dopo quel terribile giorno Kili aveva avuto gli incubi per mesi, incubi che poi erano spariti. Fili non sapeva cosa dire, poteva solo stringere più forte il fratello, cercando di farlo calmare.

“Fili, Kili!” i due si separarono, sentendosi chiamare da una voce profonda che conoscevano bene entrambi.

Thorin era seduto su un grosso tronco d’albero, davanti ad un fuoco scoppiettante. Teneva lo sguardo fisso sul fuoco, ma lo alzò appena si rese conto di avere l’attenzione dei suoi nipoti.

“Venite qui.” Mormorò. I due fratelli Durin non se lo fecero ripetere due volte e si andarono a sedere accanto allo zio. Kili cercò di asciugarsi le lacrime alla bella e meglio.

“Non sono un segno di debolezza.” Gli disse Thorin, voltandosi leggermente verso il nipote più giovane, che non rispose, ma annuì leggermente.

Dopo questo, il silenzio calò fra i tre. Sia Fili che Kili percepivano la forza che proveniva dallo zio, il loro zio molto burbero ma che era stato come un padre per loro, dopo che Rotghar era stato ucciso dagli orchi.

Thorin poteva sembrare duro e severo, ma Kili e Fili sapevano che voleva loro un gran bene anche se non lo dimostrava spesso. Fu per questo che non si stupirono troppo quando Thorin passò loro un braccio intorno alle spalle attirandoli verso di se e facendo poggiare le loro testa sulle sue spalle.

Sia Fili che Kili percepirono un calore che non aveva niente a che fare con la vicinanza col fuoco.

“So che non sarà mai lo stesso, ma sarò sempre al vostro fianco.” Mormorò Thorin, stringendoli ancora.

Un leggero sorriso increspò le labbra di Fili, che tirò su le gambe, poggiandole sul tronco e accoccolandosi meglio accanto allo zio.

Kili invece chiuse gli occhi, godendosi quel semplice abbraccio e scacciando i brutti ricordi.

Poco dopo Thorin si accorse che i due fratelli si erano nuovamente addormentati. Un leggero sorriso gli increspò il volto, pensando alla scomoda notte che sarebbe stata quella; ma non avrebbe allontanato i suoi nipoti, per quella notte avrebbe permesso alla sua corazza da Nano severo e burbero di cadere. Quella notte avrebbe fatto lo zio affettuoso.

In fondo Fili e Kili se lo meritavano.

ANGOLO AUTRICE

Et voila, non potevo stare troppo lontana dai Durin più belli del mondo! Questa volta però sono tre!

Bon come al solito non sono molto convinta, ma come al solito mi rimetto al vostro giudizio!

Questa FF mi è venuta in mente vedendo un’immagine, proverò a metterla nella storia, maa in ogni caso metto il link così potete andare a vederla!!

Un bacio a chi avrà la pazienza di leggere!! A presto, sesshy!

http://murr-ma-ing.deviantart.com/art/reflection-347025577

  
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