Era una meravigliosa
mattinata di fine inverno, una
di quelle giornata in cui si cominciavano a sentire i primi caldi e la
neve
andava sciogliendosi.
Una di quelle mattinate in
cui l’unico suono che si
sentiva era l’allegro cinguettio degli uccelli, che si risvegliavano
dopo il
lungo inverno.
Una di quelle mattinate,
insomma, in cui era quasi
impossibile starsene rintanati dentro una fredda e scura caverna.
Era questo che aveva
spinto Dìs e suo marito Rotghar
ad uscire insieme ai loro due figli ed al fratello di Dìs, Thorin.
I cinque stavano
felicemente cavalcando e nella’aria
si sentivano le voci allegre di Fili e Kili che si stavano facendo i
dispetti.
I due fratelli cavalcano lo stesso pony, perché Kili era troppo piccolo
per
montarne uno, ma questa situazione non dispiaceva a nessuno dei due,
visto che
così potevano stare comunque a stretto contatto. In quel momento Kili
decise di
tirare i capelli al fratello.
“Ahi! Kili!” esclamò
questi.
“Ahah, così impari a farmi
stare dietro!” gli
rispose il più piccolo facendogli una linguaccia.
“Certo che devi stare
dietro, sei troppo piccolo per
guidare il pony!” gli rispose Fili di rimando.
“Non è vero che sono
piccolo! Ho già sei anni!”
brontolò Kili.
“oltre che piccolo sei
pure basso!” lo prese in giro
Fili. A quest’affermazione Kili tirò nuovamente i capelli al biondo,
strappandogli un altro urlo di dolore.
“Piccola peste tappa,
questa me la paghi!” esclamò
Fili, cercando di prendere il fratello, ma scordandosi che erano su un
pony e
facendolo imbizzarrire. Il quadrupede partì al galoppo e i due fratelli
poco
dopo ruzzolarono per terra, nella neve fresca.
Fili si rialzò prontamente
e si scrollò la neve di
dosso; si era appena ripulito quando qualcosa di bianco e freddo lo
colpì in
piena faccia. Sentì Kili ridersela della grossa.
“Kili, preparati a morire,
piccolo Nano tappo!”
sibilò, raccogliendo a sua volta della neve e centrando in pieno il
fratello.
Poco lontano Dìs sorrise
dolcemente, osservando i
suoi due figli giocare così tra di loro.
“Pare che qualcuno si stia
divertendo molto.”
Commentò Thorin, che cavalcava affianco a Rotghar.
“Già!” annuì il padre dei
due. In quel momento lo
sguardo di Thorin si assottigliò e il Nano si mise sul chi vive.
“Thorin?” lo chiamò
Rotghar, anche lui sospettoso.
Entrambi i Nani avevano sentito un rumore sospetto.
“Fili, Kili, smettela e
venite qui!” esclamò Dìs,
preoccupata dall’atteggiamento dei due Nani. I due fratelli, smisero di
rotolarsi sulla neve e corsero dalla madre.
Ma in quel momento dal
folto degli alberi sbucò una
freccia e passò sibilando a pochi centimetri da Kili. Fili con
prontezza tirò
indietro il fratello e la freccia non lo colpì. In quel mmento
sbucarono dagli
alberi cinque orchi, armati fino ai denti.
“Orchi! Dìs, scappa con
Fili e Kili!” urlò Rotghar sguainando
una spada, seguito da Thorin.
“Fili, Kili, presto
venite!” urlò Dìs, galoppando
verso i figli e caricandoli al volo sul pony, spronandolo poi al
galoppo. In
poco tempo i tre si allontanarono, ma da dietro una roccia sbucò un
sesto orco
che fece imbizzarrire il pony. I tre caddero per terra, ma Dìs si alzò
in
fretta, sguainando una spada e fronteggiando l’orco senza paura.
“Non toccherai i miei
figli, orrida creatura!”
sibilò, furiosa e agguerrita, lanciandosi poi contro l’orco.
Prontamente Fili prese per
un braccio il fratello e
lo trascinò verso il bosco, incitandolo a salire su un albero
particolarmente
alto. I due fratelli si misero al sicuro su un ramo, ma poterono
comunque
vedere l’intera scena.
Dìs si gettava ancora una
volta contro l’orco, ma
questo parò il colpo e spezzò la spada della Nana, che cadde in
ginocchio.
L’orco trionfante trapassò la Nana da parte a parte.
“MAMMA!” urlò Kili.
***
“MAMMA!” Kili si svegliò
urlando. Ci mise qualche
secondo a capire dove si trovava; in una radura, appena fuori dalla
Contea.
“Kili?” si sentì chiamare
piano e riconobbe la voce
del fratello, provenire da sinistra. Si voltò verso di lui, con le
lacrime agli
occhi.
“Fili…” mormorò,
angosciato, la voce tremante. Fili
sospirò, tristemente, allungando e un braccio e asciugando le lacrime
che
prepotenti stavano rigando le guancie di Kili.
“È tutto apposto,
fratellino era solo un incubo.”
Mormorò abbracciandolo, stretto e cercando di infondergli un po’ di
serenità.
“Perché? Perché di nuovo?”
mormorò Kili
rabbiosamente, stringendo con forza le spalle del fratello.
Fili sapeva a cosa si
riferiva il moro: dopo quel
terribile giorno Kili aveva avuto gli incubi per mesi, incubi che poi
erano
spariti. Fili non sapeva cosa dire, poteva solo stringere più forte il
fratello,
cercando di farlo calmare.
“Fili, Kili!” i due si
separarono, sentendosi
chiamare da una voce profonda che conoscevano bene entrambi.
Thorin era seduto su un
grosso tronco d’albero, davanti
ad un fuoco scoppiettante. Teneva lo sguardo fisso sul fuoco, ma lo
alzò appena
si rese conto di avere l’attenzione dei suoi nipoti.
“Venite qui.” Mormorò. I
due fratelli Durin non se
lo fecero ripetere due volte e si andarono a sedere accanto allo zio.
Kili cercò
di asciugarsi le lacrime alla bella e meglio.
“Non sono un segno di
debolezza.” Gli disse Thorin,
voltandosi leggermente verso il nipote più giovane, che non rispose, ma
annuì
leggermente.
Dopo questo, il silenzio
calò fra i tre. Sia Fili
che Kili percepivano la forza che proveniva dallo zio, il loro zio
molto
burbero ma che era stato come un padre per loro, dopo che Rotghar era
stato
ucciso dagli orchi.
Thorin poteva sembrare
duro e severo, ma Kili e Fili
sapevano che voleva loro un gran bene anche se non lo dimostrava
spesso. Fu per
questo che non si stupirono troppo quando Thorin passò loro un braccio
intorno
alle spalle attirandoli verso di se e facendo poggiare le loro testa
sulle sue
spalle.
Sia Fili che Kili
percepirono un calore che non
aveva niente a che fare con la vicinanza col fuoco.
“So che non sarà mai lo
stesso, ma sarò sempre al
vostro fianco.” Mormorò Thorin, stringendoli ancora.
Un leggero sorriso
increspò le labbra di Fili, che
tirò su le gambe, poggiandole sul tronco e accoccolandosi meglio
accanto allo
zio.
Kili invece chiuse gli
occhi, godendosi quel
semplice abbraccio e scacciando i brutti ricordi.
Poco dopo Thorin si
accorse che i due fratelli si
erano nuovamente addormentati. Un leggero sorriso gli increspò il
volto, pensando
alla scomoda notte che sarebbe stata quella; ma non avrebbe allontanato
i suoi
nipoti, per quella notte avrebbe permesso alla sua corazza da Nano
severo e
burbero di cadere. Quella notte avrebbe fatto lo zio affettuoso.
In fondo Fili e Kili se lo
meritavano.
ANGOLO AUTRICE
Et voila, non potevo stare
troppo lontana dai Durin
più belli del mondo! Questa volta però sono tre!
Bon come al solito non
sono molto convinta, ma come
al solito mi rimetto al vostro giudizio!
Questa FF mi è venuta in
mente vedendo un’immagine,
proverò a metterla nella storia, maa in ogni caso metto il link così
potete
andare a vederla!!
Un bacio a chi avrà la
pazienza di leggere!! A presto,
sesshy!
http://murr-ma-ing.deviantart.com/art/reflection-347025577