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Autore: Fluxx    04/02/2013    3 recensioni
Si liberò dal pesante mantello che lasciò ricadere sulla sedia e – dopodiché – appoggiò entrambe le mani sul legno del tavolino e si sporse in avanti, sulla candela: osservò la sua fiammella danzare leggera e irrequieta nel buio e per un istante immagino che quella fiamma fosse Connor. Riempì i polmoni d'aria e poi trattenne il respiro per qualche istante, prima di soffiarvi sopra. L'oscurità inghiottì la stanza intera.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Haytham Kenway
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The Templar and the Assassin'
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The Flame Of Hope




Like ships in the night
You keep passing me by
Just wasting time
Trying to prove who’s right
And if it all goes crashing into the sea
If it’s just you and me
Trying to find the light?


Era sera inoltrata ormai quando Haytham fece rientro nella sua camera. Fuori faceva freddo e pioveva a dirotto.
L'inglese annaspò qualche secondo al buio prima di raggiungere il piccolo scrittoio di fronte alla finestra: tirò fuori dalla tasca il suo acciarino e si curò di controllare con le dita che lo stoppino della candela fosse umido, ma nulla, era secco. Allungò una mano per prendere la bottiglia – ormai finita – di un qualche forte liquore e bagnò la cordicina che spuntava dalla cera con qualche goccia d'alcool. Da lì in poi ci mise solo qualche istante ad accenderla: subito dopo le prime scintille scaturite dallo sfregare della pietra focaia con l'acciarino, la cordicina prese fuoco e rischiarò – in modo quasi intermittente e tremolante – una porzione dell'ambiente circostante.
Fu allora che Haytham aprì la mano ed abbandonò i due oggetti sulla scrivania, sentendosi libero di abbandonarsi ad un sospiro in parte di sollievo ed in parte di stanchezza.
Il Templare appoggiò una mano sullo schienale della sedia e la tirò indietro, per potercisi sedere. Non appena si accomodò raggiunse con le dita il cappello – bagnato – e lo tirò su. Era ormai talmente estraniato dall'ambiente circostante e talmente dentro ai suoi pensieri che neppure si rese conto che il cappello fosse fradicio: si limitò a passarsi una mano tra i capelli e a riposizionarlo lì sul capo, proprio dove si trovava prima.
Aveva passato tutta la giornata fuori, come faceva spesso oramai, per curarsi dei suoi affari e tentare di aiutare Lee nella sua ascesa al potere. Eppure da quando suo figlio si era messo in mezzo e aveva deciso di mettergli i bastoni tra le ruote, tutto era diventato più complicato.
Ma qual era la vera realtà? Era divenuto tutto più difficile perché suo figlio aveva deciso di mettersi in mezzo o semplicemente lui stesso vedeva le cose in modo distorto, più complicate, per un lontano e recondito senso paterno che a volte sembrava quasi limitarlo e bloccarlo quando si trattava di Connor?
Fino a qualche anno prima non era a conoscenza dell'esistenza di Connor, il mezzosangue che Ziio aveva messo al mondo. Il suo stesso figlio, sangue del suo sangue... E a dirla tutta, non appena lo aveva scoperto, non si era fatto scrupoli: non avrebbe avuto problemi ad uccidere una parte di sé, così diversa per carattere ed ideali. Eppure ora che avevano avuto modo di passare del tempo insieme, di conoscersi e di stare a contatto, seppure per una semplice collaborazione, tutto era cambiato.
A volte quando si trovava da solo, immerso nei suoi pensieri, proprio come in quella sera, si chiedeva come sarebbero andate le cose se lui fosse rimasto al fianco di Ziio. Come sarebbe stata la sua vita? Un figlio, una donna... E poi? Che ne sarebbe stato dei suoi ideali? Di tutto ciò per cui lui aveva combattuto quasi da sempre? Di tutti i sacrifici che aveva fatto per far sì che l'Ordine Templare potesse avanzare?
Haytham poteva vantare, sempre che potesse essere un vanto, di essere attaccato ai suoi principi come poche persone al mondo: non si faceva problemi ad uccidere per essi, a seguire ciò che il cervello gli imponeva poiché credeva che fosse più giusto così. Non aveva alcuno scrupolo... E tuttavia ciò lo faceva stare bene, così sapeva di essere fedele a sé stesso e a coloro che lo circondavano. Ecco perché non era rimasto assieme a Ziio: tutto ciò sarebbe sfumato e lentamente scomparso, erano troppo diversi e probabilmente lui avrebbe passato il resto della sua vita nell'infelicità e nel rimorso. Di certo non avrebbe potuto continuare a seguire la sua coscienza, con quella donna.
Ma ora il problema non era quello, non era Ziio. Il problema era ben più grave di un passato che si era lasciato alle spalle: il problema era Connor, il suo presente, un presente che – anche se in piccola e minima parte, quasi inesistente – stava tormentando il suo inconscio. Sarebbe stato in grado di ucciderlo una volta arrivato il momento? Purtroppo il giovane mezzosangue, per quanto lui avesse provato ad istruirlo e aprirgli gli occhi su come e cosa era realmente il mondo, si era dimostrato attaccato al suo credo più di quanto Haytham avesse potuto pensare. Aveva tentato di istruirlo e di tirarlo fuori dall'ignoranza nelle rare occasioni che aveva avuto ma sembrava inutile..
I polmoni dell'inglese si riempirono d'aria fino a non poterne più, per poi rilasciarla lentamente in un altro sospiro, quasi amareggiato. I suoi occhi stanchi continuavano ad osservare un punto indefinito al di fuori della finestra sulla quale batteva insistente la pioggia. Gli sembrava quasi di risentire la voce del ragazzo, del 'suo' ragazzo. Non poteva però mentire, non poteva nascondere che una piccola parte di lui fosse quasi fiera ed orgogliosa dell'uomo che da quel mezzo sangue ne era uscito fuori: forte, onorevole, determinato, leale, attaccato ai suoi principi e ai suoi ideali... Così diversi da quelli di Haytham. Era per questo che Connor doveva morire e così sarebbe stato. O con lui o contro di lui, non v'erano mezze misure in quella guerra dove ormai la linea di confine era diventata così sottile da sembrare quasi inesistente.
Il Templare si sentì quasi sollevato nell'aver ritrovato la sua lucidità e la sua fermezza, di aver sconfitto e scacciato quel momento di dubbi e di insicurezze. Sentì i muscoli delle spalle, prima fermi e rigidi, ora rilassarsi. Decise che era arrivato il momento di stendersi a letto e riposare, l'indomani sarebbe stata un'altra sfiancante giornata.
Si alzò dalla sedia la quale strusciò rumorosamente contro il pavimento. Si portò la mano al cappello e lo tolse, appoggiandolo sullo scrittoio. Si liberò dal pesante mantello che lasciò ricadere sulla sedia e – dopodiché – appoggiò entrambe le mani sul legno del tavolino e si sporse in avanti, sulla candela: osservò la sua fiammella danzare leggera e irrequieta nel buio e per un istante immagino che quella fiamma fosse Connor. Riempì i polmoni d'aria e poi trattenne il respiro per qualche istante, prima di soffiarvi sopra. L'oscurità inghiottì la stanza intera e lui stesso non appena la fiammella si spense. Le mani si fecero rigide sul legno del tavolo prima di tirarsi su e raggiungere il letto lì accanto.

E se Connor fosse stato la fiammella che alimentava il briciolo di umanità che era rimasto in lui? E se – una volta spazzata via quella fiamma – l'oscurità avrebbe inghiottito anche Haytham, per sempre?
Si distese sul letto e ancora una volta sentì i muscoli irrigidirsi. Aveva nuovamente perso la sua lucidità e
spietatezza, se così poteva chiamarla. Aveva aperto nuovamente la porta ai dubbi e alle incertezze.
Sarebbe stata una lunga notte.

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Angolo autrice:

Cacchio °-°
E' da un sacco che sono sparita dal fandom! (Per chi ancora si ricorda di me! L'autrice di Shila, L'Assassina (Alla quale ancora devo dare una degna fine -.-) e di tante altre 'belle' storielle! :°D)
Purtroppo in questo periodo sono stata proprio a corto di ispirazione, da un sacco ormai, e mi dispiace tanto perché spesso avrei voluto scrivere ma non son riuscita. Anche per scrivere questa caghetta qui ci ho messo un sacco e non mi garba quasi, neppure, però da qualche parte dovrò ricominciare, no?! :D
Alluuuur, ancora non ho finito ACIII, sono arrivata appena dopo il pezzo in cui muore Haytham (SIGH!)
Che dire? AMO il personaggio di Haytham come pochi! E' il perfetto esempio di come il padre rubi la scena al figlio u_u (A mio parere, ovviamente!)
So che nel videogioco non si è intravisto tutto questo dubbio nel nostro inglesotto, eppure io me lo immagino che nei suoi momenti più intimi, solo con sé stesso e nascosto da chiunque - perché ovviamente non lo ammetterebbe mai - anche lui ha dei dubbi e delle incertezze. 
Inizialmente non gli sarebbe importato nulla, ma dopo aver collaborato con suo figlio e conoscendolo un minimo, beh, ovvio che qualcosa ciccia fuori!
Mi spiace che non sia un granché, ma come vi ho detto ho problemi a scrivere questo periodo, dunque chiedo venia e spero di poter sfornare (oltre la fine per Shila, l'Assassina - sempre che qualcuno se la ricordi) qualche nuova FF, magari con Haytham incluso! :D
Vi bacio tutti in anticipo! (Sì, tutti quanti, nuovi e vecchi, chi conosco e chi no!)
Alla prossima! :))

   
 
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