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Autore: Meggie    25/08/2007    15 recensioni
“Mamma, dov’è Tom?”
Sua madre lo guardò stranita e preoccupata.
“Tesoro, chi è Tom?”
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sleeping with ghosts

Sleeping with ghosts

 

Importante: Tutto ciò che è descritto in questa storia è frutto della mia fantasia, ergo: non c’è niente (o quasi) di reale. Tom e Bill non mi appartengono affatto (peccato...). Questa storia non dovrebbe essere twincestdico dovrebbe perché non si sa mai dove la mia mente potrà andare a parare. Comunque, anche se in futuro ci sarà qualcosa (e sarete avvertiti in quel caso), sarà lieve e sopportabile credo XD.

 

CAPITOLO 1

- Fears-

 

 

****

 

Dov’è?” mormorò spaventato. La macchina accanto a lui sembrava impazzita.

Sua madre si portò una mano alla bocca, spaventata. “Tesoro, non so di cosa tu stia parlando!”

“VOGLIO TOM!” urlò con tutte le sue forze.

Gli sembrò di impazzire. Perché sua mamma non capiva? E dov’era Tom? E perché lei continuava a guardarlo in quel modo?

Vide sua madre avvicinarsi al letto e schiacciare un bottone sopra la sua testa. Sembrava spaventata a morte.

Dio, che cosa cazzo sta succedendo?

E cosa volevano loro?

Tomi…

“Signora si sposti”

Un uomo vestito con un lungo camice bianco fece allontanare sua madre.

TOMI…

Che cosa gli sta succedendo?” mormorò lei tra le lacrime.

“Non si preoccupi. Si sta agitando troppo, probabilmente è ancora confuso. Adesso lo sediamo. Vedrà che al suo risveglio starà meglio…”

Vide una signora avvicinarsi al suo letto. La vide armeggiare un attimo con il suo braccio. E poi sentì un fastidioso pizzicare.

“NON VOGLIO!” la sua voce arrivò come un tuono. Il medico si volse a guardarlo. La sua espressione non tradiva particolari emozioni.  

“Non preoccuparti”

Quelle parole gli giunsero lontane. Come se fossero state appena sussurrate. E si sentì stanco. Tanto. Molto. Così stanco che desiderò solamente dormire.

Ma Tom non era ancora arrivato. E lui voleva vederlo.

Voleva salutarlo. E dirgli che era un cretino. Perché l’aveva fatto spaventare a morte. E aveva fatto spaventare la mamma… e…

Un attimo prima di chiudere gli occhi si immaginò che lui fosse lì. Ai piedi del letto. che lo guardava con quella sua espressione da figo.

Si immaginò perfino le sue parole.

“Non fare troppo il lagnoso…”

Anche il suo sorriso.

Tomi…

Era solo una sua visione.

Tom non c’era.

Non c’era.

 

****

 

Correre. Correre veloce. Inseguire Tom.

“Tomi!”

Il sorriso di suo fratello.

“Prendimi!”

Correre veloce, mentre le onde si infrangono sulla sabbia. Correre veloce perché la sabbia scotta e brucia e fa male. E Tom corre di più.

E non è proprio giusto. Lui vuole essere quello più veloce.

“Tomi!!”

Tom non si ferma, ma si gira. E controlla che Bill sia sempre dietro di lui. Perché un buon fratello maggiore si preoccupa sempre. E lui vuole essere il fratello maggiore migliore del mondo.

Bill lo vede mentre gli sorride. E allora accelera un pochino. Giusto un po’.

E corre ancora più veloce. Mentre i piedini gli fanno male perché la sabbia scotta tanto.

Ma non si lamenta.

Corre veloce.

 

Correre. Correre troppo forte. Correre veloce e non fermarsi.

 

Bill!”

 

Gridare.

 

*

 

Correre veloce. Il vento sul viso. E la sabbia che scotta. Tanto. Troppo. Ma continuare a correre e non pensarci. Tom è davanti a lui. Lo vede. Lo sente. E anche lui corre. E ride. Il trillo della sua risata riecheggia nelle sue orecchie.

Si sente bene. E corre. Mentre il vento gli accarezza i capelli. Mentre il sole gli dà fastidio agli occhi.

Corre. Corre veloce e non si ferma. Tom è il suo traguardo.

Tom.

“Non ce la fai!”

Un piccolo broncio. L’orgoglio di bambino. E allora correre più forte. Perché Tom non si farà prendere tanto facilmente, ma lui non vuole cedere.

E corre.

E poi una mano si alza. C’è quasi. La spalla di suo fratello è lì. Davanti a lui.

E poi non c’è più.

Un tonfo. Il male. E gli occhi che si riempiono di sabbia e lacrime. E la bocca impastata da un sapore cattivo.

Tomi…

Lui è lì. Sa che c’è. Non lo vede. Ma lo sente. La sua presenza è sempre così chiara. Scontata.

E poi due braccia forti lo sollevano.

“Papà…”

E l’orgoglio di bambino se ne va, davanti al porto sicuro del padre. E le lacrime cadono leggere e veloci. E abbraccia forte il collo del padre. E intanto sente la manina di Tom appoggiarsi al suo piede.

Anche lui è lì.

“Non è successo niente, adesso ci puliamo bene…”

Il calore della sua voce. E la stretta che si fa più salda. E mamma che lo aspetta alla sdraio. Con già l’acqua e un fazzolettino pronto. Solo per lui.

E Tom che lo guarda spaventato. Perché lui vuole essere un bravo fratello. E Bill lo sa. E sa che adesso si sente in colpa perché lui è caduto. E si sente imbranato.

Ed è proprio ingiusto che Tom sia triste, perché lui non vuole che lo sia.

Non è colpa sua.

Non è colpa sua.

“Ti fa male?”

E nell’innocenza di un bambino perdersi a soppesare le parole. Perché c’è tanto affetto e molto di più in ciò che non si dice.

Sorridere. Rassicurare. Perché no, non fa già più male. Ed era solo la paura. Ed era solo uno spavento. E la sabbia. E il sole. E cadere. Ma non è nulla di grave.

E non è colpa sua.

Il fresco sul viso. Le carezze della mamma. Perché anche lei è lì. E si sta proprio bene. È una bella sensazione. È il calore nel cuore.

Ma gli occhi sono sempre fissi su Tom.

Vede sempre lui.

Lui c’è. Non lo abbandona.

Si sta bene con tutto quell’affetto. È bello essere circondati da mamma e papà.

È bello avere Tom accanto.

Si sta bene con lui.

 

 

*

 

Tomi…

 

“Sai cos’è la solitudine?”

“No”

“È una cosa brutta. Ti manca terribilmente qualcosa. E ti senti male perché non riesci a trovarla.

“Beh, noi non ne soffriremo mai. Saremo sempre insieme, cosa ci può mancare?”

 

Una risata.

 

Tomi…

 

****

 

Si mosse piano nel sonno.

Tomi…

Saremo sempre insieme…

Dove sei?

Bill!

Dove sei? Tom?

BILL!

Una mano strinse forte il lenzuolo. Non si accorse del volto preoccupato di sua madre che lo stava osservando.

Tom.

Una luce accecante.

Bill

 

****

 

Bill

Gridare forte. Urlare senza sosta. E gridare. E scivolare piano nel buio.

E aggrapparsi forte forte. Perché non vuole mollare.

Vuole resistere.

 

Sai cos’è la solitudine?

 

Sì.

 

Noi saremo sempre insieme.

 

Sì.

 

BILL!

 

Tomi…

 

*

 

“Torniamo a giocare?”

E un po’ di paura c’è ancora. Perché se si cade una volta, si può cadere anche dopo. E Bill non vuole. Non vuole più cadere. Perché poi Tom si preoccupa.

Anche se non è colpa sua.

“Non corriamo più però!”

E capirsi all’istante. E sapere che Tom sa già tutto. Tom è proprio in gamba. È proprio un bravo fratello.

“Giochiamo a chi fa un castello più bello!”

Tom scuote la testa. “No”

Guardarsi negli occhi. Cercare di capire. Cercare negli occhi risposte non date a voce.

Perché?”

Furbizia. E un sorriso allegro. E la risata di Tom.

Sentirsi bene.

La risata di Tom.

Perché sarebbe inutile, tanto vinco io!”

Arrabbiarsi. Mentre le piccole mani da bambino si stringono a pugno. E cercare di sembrare un duro. Cercare di sembrare forte. “Non è vero!”

E di nuovo correre. E dimenticarsi della caduta. Della sabbia che scotta. Del sole negli occhi.

Correre per prendere Tom, che scappa sempre troppo velocemente. Correre perché è lì davanti a lui, e lui vuole solo prenderlo.

E ridere. E giocare. Perché è bello essere lì con la sua famiglia. È bello essere lì con Tom.

 

*

 

Sai qual è il metodo migliore per sconfiggere le paure?”

“No.”

“Affrontarle.”

 

****

 

Eccomi qui. Presto, direi XD. Non abituatevi troppo bene, perché non so ogni quanto verrà aggiornata questa storia. Ogni quando ne ho voglia credo.

E sì, so che i capitoli sono corti corti, soprattutto in relazione alle altre storie scritte dalla sottoscritta, ma non ci posso fare niente. Più lunghi non avrebbero senso -.-

Detto questo. Oddio. Grazie. Ogni volta siete sempre gentili-issimissimi. Grazie. A chi a commentato, a chi ha solo letta, a chi l’ha messa tra i preferiti (e a chi continua ad inserire nei preferiti anche le altre O_O). Grazie.

 

Lemonade: grazie *_* *me già saltella allegramente* Spero di non deludere le tue aspettative!

Lisachan: liz! Tu sei l’unica che potrebbe trovare il titolo ad una storia, prima di leggere la storia stessa XD Grandissima. E grazie. Sai che per me le tue recensioni sono sempre fonte di gioia e gaudio estremo.

Castalia: speriamo che anche questo ti possa piacere allora! ^_^ Ti ringrazio tanto!

FrancescaKaulitz: la faccenda temo sia un po’ più complicata^^ E il perché Tom non ci sia è uno dei tanti misteri della vita… ehm no, della ff ^_- Grazie!

Sky_Shindou: per ora non è tempo di risposte. Arriveranno piano piano. Intanto ti ringrazio, sei stata gentilissima.

Animor: ho aggiornato presto, ma non prenderci l’abitudine XD non si sa mai. ti ringrazio per i complimenti… e sì, in effetti “gelato alle ginocchia” temo non avrebbe avuto lo stesso effetto XD

FillyCicca483: eccolo qui. Secondo capitolo (primo in realtà, ma va beh…) pronto! Grazie mille!

Kla_ILB: grazie ^_^

MY LadY oF SoRRoW: carissima! Eccoti anche qui *me felice*. Grazie per le belle parole e per i complimenti ^_^ Sono contenta che ti piaccia questa storia nonostante sia diversa dalle altre. Un abbraccio.

Purple Bullet: non so quanto si capisca da questo… o dai successivi. Ho capito che so essere estremamente criptica se voglio XD. Spero comunque che continuerai a seguire la storia, sono contenta che ti incuriosisca!

Agi: tutte le domande avranno risposta a tempo debito. E no, ti prego, non morire proprio adesso! Siamo solo all’inizio della storia!

MissZombie: wow. La tua recensione mi ha colpito tanto! Grazie per le belle parole che mi hai scritto, sono veramente felice che questa storia ti abbia incuriosito. Grazie mille per seguirmi ancora una volta! Un abbraccio.

BambolinaROssa: la tua recensione mi ha fatto sorridere. La penso esattamente come te. Ci sono troppe storie, purtroppo. Forse era meglio quando si potevano contare su due mani. (piccola parentesi… sì, oltre a Verbrennen ho scritto un’altra storia su di loro: “Protect me from what I want” che mi piace molto, ed è il seguito di Verbrennen). Comunque ti ringrazio. Sono contenta che ti piaccia come scrivo e cosa scrivo. cerco sempre di essere il più originale possibile, spero di riuscirci XD. Un abbraccio.

Anima Bianca: ehm no, non è uno scherzo. Decisamente no. Grazie mille per i complimenti, spero che tu non rimanga delusa!

Lucyfer: oddio, adesso però sono curiosa di sapere cosa ti frulla in testa (come fai a dirlo? Magari la tua teoria è giusta!). oddio, la mia firma è una garanzia… non si sa mai, ma spero veramente di non deludere nessuno ^_^ Grazie!!

 

Grazie veramente a tutti! Un abbraccio.

   
 
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