LA LI HOOO ^ò^
Sono tornato, vi
sono mancato confessatelo!^^
…Vabbeh, lasciamo
perdere… ringrazio di cuore tutti quelli che hanno commentato WTF!
Ah, una cosa.
Ho notato nei
commenti che un particolare non è chiaro a tutti le persone che leggono le mie fic.
IO. SONO. UN.
MASCHIO.
Lo dice il mio
stesso nome. Shin-ji, ovvero nuovo UOMO.
Ok, ora che ho
specificato questo, dico che questa oneshot è dedicata a Claudia perché è una mia grande amica, un’ottima
fanwriter e… beh, mi ha fatto un disegno di Ikki *_* guardate che bello! *_*
---> http://kizome-yuri.livejournal.com/94024.html#cutid1
Ti vojo bene cara
=3
Miiiii quanto mi
sono dilungato…cut it out, it’s showtime!
Buona lettura!
Titolo: Mimoto
Fandom: Saint Seiya
Personaggio/Coppia: Ikki
Prompt: 076. Chi?
Rating: Per tutti
Conteggio Parole: 537
Riassunto: Quando la ricerca della propria identità è vitale, è bello
sapere che c’è un luogo dove tornare, e qualcuno che ti aspetta.
Note: Oneshot. (Mimoto significa “identità”)
Disclaimers: Saint Seiya and all of the characters are ©
Masami Kurumada, Shueisha.
Tabella: http://shin-temperance.livejournal.com/24283.html#cutid1
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Il mio nome è al termine del mio
viaggio.
Italo Calvino – Il cavaliere
inesistente.
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Chi sono io?
E’ una domanda che mi sono posto
spesso.
Una domanda che tutti noi ci siamo
fatti almeno una volta nella vita.
Mhpf. Il fatto che ora riesca ad
includere me stesso in un indefinito “noi” è già indice di quanto io sia
cambiato.
Il “noi”, in passato, per me non
era stato altro che un errore, uno sbaglio, l’autoillusione dei deboli.
Feccia.
Schifo.
Come schifoso è il mondo, questa
società, questa vita.
Ogni singolo respiro che esaliamo
è immondizia che si ammonta ad altra immondizia.
Un mondo sporco, da purgare.
Un mondo sporco, da dominare.
Questo pensavo, quando pensavo di
essere il dominatore ed invece ero dominato. Dominato da quel bastardo di Saga,
dominato dal Male.
(Dominato dalla mia paura e dal
mio rancore.
Dominato da me stesso.)
Beh, in parte tutto ciò lo penso ancora. Anche se non intendo conquistare il mondo.
Me ne importa relativamente di lui, ecco.
Ci sono poche cose di cui mi interessa qualcosa.
Shun, ovviamente, è la prima.
Perché devo proteggerlo, come se fosse la creatura più bella sulla triste facciata di questo tetro pianeta.
E lo è.
Proteggerlo, sebbene sia forte, molto forte.
D’altronde, non è lui ad aver spiazzato il possente Phoenix?
Non è lui ad avermi costretto –con quegli occhi pieni di lacrime, con quel sorriso, con quell’aura che solo lui può avere- a pormi di nuovo quella domanda?
Chi sono io?
Chi?
Io sono Ikki.
Saint di Phoenix al servizio della dea Athena.
Colui che possiede il potere della rinascita e delle sacre fiamme che per sempre arderanno.
Colui che è sopra ad ogni gerarchia, inclassificabile, indistruttibile.
E sono un bambino strappato all’affetto dei genitori a pochi anni di vita.Lo stesso bambino che si è dovuto prender cura del fratello neonato e a lui si è aggrappato disperatamente.
E sono un ragazzo che ha visto morire l’unica persona che l’aveva accolto ed aiutato nel terribile Inferno della Death Queen Island.
(Il sangue. Il dolore.
Il malefico
calore, misto a zolfo.
Le lacrime.
La Morte in mille
forme. E molto di più)
E sono la bestia che ha odiato fino a sciogliersi le viscere, consumato da questo sentimento.
E sono l’uomo che è tornato a nuova vita, questa volta per davvero, grazie a due occhi smeraldini.
Probabilmente non saprò mai chi sono.
Io, però, continuo a cercare: per questo non rimango mai a lungo a Villa Kido.
So che Shun soffre, ma è un impulso –una necessità alla quale non posso rinunciare.
Spero che alla fine del mio viaggio io trovi davvero la mia identità.
Intanto ringrazio, perché ho avuto la possibilità di ripartire.
Nella mia rude e scontrosa maniera, cerco di godermi la vita, per quanto ci riesca tra il piano di un folle Dio e l’altro, tra una corsa e l’altra, tra un salvataggio di Lady Saori(il lupo perde il pelo ma non il vizio) e l’altro.
E ringrazio, ancora.
Perché forse non so chi sono, ma so dove andare, e dove tornare.
Sono Ikki di Phoenix, non ho neanche vent’anni e sono più antico del Cosmo.
Sono fratello di Shun di Andromeda, e sono suo padre, e sono suo amante.
Questo, per ora mi basta.
Insieme al mio viaggio.
Al nostro viaggio.