Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Vanilla_91    04/02/2013    10 recensioni
[REVISIONE GRAMMATICALE IN CORSO]
In un luogo e in un tempo imprecisato gli umani sono costretti a sottomettersi ai demoni che regnano incontrastati..Una vita in schiavitù, è questo il destino che attende ogni umano..ma se qualcuno trovasse la forza di cambiare questa situazione?
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Comincia a destarmi dal sonno quando sentì delle dita scivolarmi delicatamente tra i capelli.
- Su Sango, lasciami dormire altri 5 minuti- dissi, con la voce ancora impastata dal sonno e raggomitolandomi sotto le coperte.
Una risatina rauca mi fece sorridere in quello stato di dormiveglia in cui mi trovavo. Le carezze non cessarono e quando finalmente lo stato di intontimento causato dal sonno svanì, mi accorsi che le dita lunghe e forti che mi stavano accarezzando i capelli non potevano certo essere quelle piccole e delicate della mia migliore amica. Aprì gli occhi ed esaminando l’ambiente che mi circondava capì immediatamente di essere nella stanza di Inu..ehm del principe. Al diavolo, almeno nella mia testa potevo chiamarlo con il suo nome, no?
La sua voce mi arrivò nitida, svegliandomi del tutto.
- E’ ora di svegliarsi, bell’addormentata-
 Mi voltai, ero ancora tra le sue braccia, e la prima cosa che vidi furono due incredibili occhi d’ambra  che mi mozzarono ancora una volta il fiato. Non credevo che mi ci sarei mai abituata, ma svegliarmi così la mattina, tra le sue braccia, mi piaceva da morire, forse più di quanto fosse lecito. Stropicciai gli occhi per riprendermi e sussurrai un timido..
- Buongiorno..-
- Buongiorno a te..- mi disse, baciandomi la fronte e facendomi arrossire.
- Credo di aver dormito più del dovuto.. il sole è già alto- bisbigliai, tentando di alzarmi a sedere, ma lui me lo impedì tirandomi a sé.
- Che ti importa? C’era forse qualcuno o qualcosa che ti impediva di dormire?-
- Forse il fatto che le altre schiave mi detestano già abbastanza? Senza ovviamente tener conto del fatto che Yura non sarà affatto contenta di sapere che ho poltrito fino a quest’ora..-
- Lo scoprirà molto presto..-
- C..cosa volete dire? - chiesi sospettosa.
- Sta venendo qui..- mi spiegò. mettendosi a sedere e poggiando la schiena alla spalliera del letto.
- Oh no- esclamai disperata.
 Mi sollevai velocemente anche io pronta ad uscire dal letto, ma lui non me lo permise. Con una mossa fulmina mi afferrò dalla vita e mi trascinò tra le sue gambe, facendomi poggiare la schiena contro il suo petto e stringendomi a sé. Arrossì per quella vicinanza improvvisa, ma non feci nulla per staccarmi. Prima che potessi dire qualsiasi cosa, bussarono alla porta eInuyasha diede il permesso per entrare.
Yura, fasciata nel suo più bel kimono, fece la sua comparsa nella stanza, ma il suo sorriso svanì rapidamente quando si accorse della mia presenza; sbiancò mentre io arrossì ancora di più.
- C..che cosa succede qui?- chiese,  rabbiosa.
- Nulla, come puoi ben vedere, Yura. Ci siamo appena svegliati..-
- Cosa ci fa lei qui, Inuyasha? Di solito non permetti a nessuna di passare tutta la notte nel tuo letto, demone o umana che sia..- disse con voce gelida.
Capì allora di non essermi sbagliata, tra la demone ed Inuyasha doveva sicuramente esserci stato qualcosa.. la reazione di Yura, del resto, era stata sicuramente dettata dalla gelosia.
- Lei è diversa.. è mia..-
La demone strinse i pugni e per poco non ringhiò.
- Non apparteneva a Koga? E comunque ho capito.. è un altro dei tuoi sfizi passeggeri..-
- No Yura, ti ho appena detto che è mia, Koga con lei non c’entra nulla. Adesso dimmi, perché sei qui?-
- Ero venuta ad avvisarti che poco fa è giunto un messaggero, tuo padre sarà di ritorno tra pochi giorni. Inoltre Sesshomaru ha richiesto la tua presenza e quella degli altri nella sala da pranzo, ha bisogno di parlarci di una cosa importante..con lui c’è anche l’umana- disse con tono sprezzante.
- Bene, arrivo subito. Yura dà ordine di chiamare anche Kikyo e fa in modo che a tavola la colazione sia servita anche per lei, Kagome e le altre ragazze.. le voglio tutte lì-
- Che cosa? Ma sono umane, Inuyasha. Sono schiave.-
- E’ un ordine, Yura. Adesso puoi andare-
 La demone stizzita si allontanò, chiudendosi la porta alle spalle con rabbia.
- Non credo che sia molto felice della cosa- osservai.
- Non mi importa, credo di sapere cosa Sesshomaru vuole dirci ed è quindi importante che ci siate anche voi..- disse incatenando i nostri sguardi.
- Non mi riferivo solo a quello. Credo che lei non sia felice della situazione in generale, di avermi trovato qui..con voi- dissi incerta.
- E allora? Chi se ne importa? Io faccio quello che voglio..-
Già, lui faceva quello che voleva; ma io, possibilità di scelta ne avevo?
- Coraggio, ora credo sia meglio andare- disse sciogliendo la presa sulla mia vita e spostandomi, come se pesassi meno di una piuma, accanto a sé.
- Ma prima..- lasciò la frase incompiuta e si chinò su di me a cercare le mie labbra.
Come era già successo la sera prima, le nostre bocche si fusero e le nostre lingue si cercarono. Le sensazioni che mi avevano già travolto la sera precedente tornarono ad invadermi. Delicatamente mi stese e si sistemò sopra il mio corpo approfondendo il bacio. Il suo calore e il suo corpo così vicino al mio, il suo profumo, le sue mani ferme sui miei fianchi e le sue labbra, mi fecero perdere il contatto con il mondo, mi arresi totalmente ai suoi baci e cercai la sua lingua con più voracità. Ero completamente persa in quel vortice di sensazioni. Quando lasciò le mie labbra mi sentivo bruciare dall’imbarazzo, ma non ero affatto pentita, appoggiò la sua fronte alla mia senza distogliere i suoi occhi dai miei.
- Direi che come buongiorno non è affatto male, ma se fossi in te cercherei di contenermi per il bacio della buonanotte se non vuoi che io perda il controllo..- mi disse con tono malizioso e canzonatorio insieme.
Si sollevò, e appena il suo corpo si allontanò dal mio sentì immediatamente la mancanza del suo calore. Era possibile diventare dipendente di qualcosa che avevi provato per la prima volta? Mi aiutò ad alzarmi e come se anche lui avvertisse quella mancanza mi strinse a sé, posandomi un bacio tra i capelli.
- Non credete che questa situazione sia un po’..strana?- chiesi incerta.
- E perché mai? Non è comunque questo il momento di parlarne, dobbiamo andare-
 Mi sistemai rapidamente il kimono e lo seguì fino alla sala da pranzo. Quando entrai mi sentì un po’ intimorita, quella stanza era piena di demoni,  per lo più generali dell’esercito del regno tra cui Naraku. Si voltarono tutti a fissarci, inchinandosi dinnanzi a Inuyasha e fissando me con sguardi per nulla amichevoli. Rabbrividì nel percepire tutte quelle aure ostili, ma un sorriso di Inuyasha mi rassicurò almeno in parte. Ignorò tutti i presenti e mi trascinò accanto ad un lungo tavolo. Il posto principale, a capotavola, era vuoto, quello doveva sicuramente essere quello del re, a destra erano seduti Sesshomaru e al suo fianco Rin, seguiti da Miroku e Sango. Di fronte a loro Yura, Naraku, altri demoni e Ayame. Sorrisi quando incrociai gli sguardi delle mie amiche che non vedevo dal giorno prima e sospirai di sollievo notando che stavano entrambe bene.. e Alissa?
- Kagome- esultò Rin, correndomi in contro ed abbracciandomi. Ricambiai il suo abbraccio.
- Ciao piccola, stai bene?-
- Certo che sì. Ti ho già detto che non devi preoccuparti quando sono con il signor Sesshomaru- disse, indicando il demone che se ne stava in piedi accanto al tavolo. Mi inchinai in segno di saluto, lui mi ignorò.
- Buongiorno, Inuyasha, Kagome- ci salutò Miroku.
- Buongiorno a te, Miroku- gli sorrisi e concentrai poi l’attenzione sulla mia migliore amica che mi guardava preoccupata. Che fosse successo qualcosa?
- Va tutto bene, Sango?-  le domandai, lei si limitò ad annuire in risposta.
- Credo sia preoccupata per Alissa, lei ed Inuki non sono ancora arrivati.- disse una voce alle mie spalle. Mi girai e incontrai due simpatici occhi verdi.
 - Buongiorno, Ayame-
- Ragazze, voi siete una vera forza. Ho saputo che sapete combattere, dovete assolutamente concedermi un combattimento- disse euforica. Sorrisi, quella demone era davvero strana, ma molto simpatica.
- Da quando è ammessa anche la presenza degli umani qui? Soprattutto vista la delicatezza dell’argomento di cui dovremo discutere.- esordì con tono beffardo Naraku.
- Non cominciamo, loro sono qui per nostra volontà. E il discorso è chiuso..- chiarì Inuyasha.
- Una cosa del genere è inconcepibile, ma siete voi a dare gli ordini qui- sibilò furioso in risposta il generale.
- Esatto-
Le porte si aprirono ancora una volta interrompendo la discussione e tutti ci voltammo tutti a guardare il nuovo arrivato. Era una donna, un’umana, fasciata in un bellissimo kimono bianco e rosso, i lunghi capelli neri le arrivavano ai fianchi, il corpo voluttuoso e i movimenti sinuosi attirarono gli sguardi di tutti i presenti. Era davvero bella e visto il grande potere spirituale che percepivo quella doveva essere sicuramente.. Kikyo, l’amante di Inuyasha. Sentì una sensazione di vuoto allo stomaco, capì immediatamente perché lui avesse deciso di tenerla per sé, era bella da mozzare il fiato, ma io? Cosa c’entravo con lei?
La nuova arrivata si fermò accanto ad Inuyasha posandogli un leggero bacio sulla guancia, distolsi lo sguardo infastidita.
- Buongiorno a tutti- disse con voce soave.
- Kikyo, ti ho fatto chiamare perché credo che anche tu dovresti sapere quello che sta accadendo.. dobbiamo solo aspettare l’arrivo di Koga e Inuki.- le spiegò Inuyasha.
La donna annuì e si fermò poi a guardare me.
- Tu devi essere Kagome-
Come faceva a sapere di me?
- S..sì-
- Il tuo potere spirituale è molto forte- mi disse atona.
- Non che il tuo sia da meno..- le risposi allo stesso modo.
- Kikyo, loro invece sono Sango e Rin, mentre l’ultima arrivata insieme ad Inuki è Alissa..- disse Inuyasha, guardando il fratello che proprio in quel momento era entrato nella sala in compagnia della mia amica che aveva un’aria a dir poco raggiante.
Pochi istanti dopo arrivò anche Koga che mi rivolse un tiepido sorriso a cui risposi nello stesso modo. Prendemmo tutti posto intorno a tavolo, mi sentivo terribilmente a disagio. Cosa c’entravamo noi in quella situazione? La presenza di Inuyasha da un lato e quella di Sango dall’altro, entrambi seduti al mio fianco, mi consentirono di calmarmi almeno un po’.
Poi Sesshomaru prese parola.
- Bene, adesso che ci siamo tutti presenti, vi spiegherò perché ho richiesto la vostra presenza. Ultimamente il regno ha subito vari attacchi e non solo da parte dei ribelli. Ieri io e i miei fratelli siamo stati attaccati, appena fuori dai confini del regno- disse, facendo scorrere lo sguardo su tutti i presenti che si ammutolirono immediatamente
- .. erano in molti a sapere della nostra uscita e questo implica che tra noi c’è un traditore..-
- Chi vi dice che ad organizzare tutto non siano state le stesse umane che ieri erano con voi e che adesso sono sedute qui?- chiese un demone.
- E’ semplice.. per loro sarebbe stato impossibile organizzare tutto. E in più loro hanno combattuto al nostro fianco..- spiegò Inuki.
- Che cosa? Sono in grado di combattere?-
- Hai sentito bene, sono anche piuttosto abili. Si sono sbarazzate di diversi demoni ieri..-
- Tutto questo è intollerabile: non solo una di loro ha poteri spirituali, ma adesso sappiamo anche che sono in grado di combattere. Quanti demoni avranno eliminato?- urlò Naraku.
- Sicuramente molti. Ma questo al momento non ci interessa.- intervenne Miroku in nostra difesa.
- Una cosa del genere non è accettabile. Andrebbero uccise subito.-
- Fai silenzio Naraku, non siamo qui per parlare di loro. Temo che saremo presto coinvolti in una guerra, la loro presenza ci sarà utile. Quello che dovreste sapere è un’altra cosa. I ribelli ultimamente si stanno facendo più insistenti, sono più abili nel combattimento e meglio organizzati. Io credo che dietro tutto questo ci sia un demone.-
- Che cosa? Un demone? E chi oserebbe mettersi contro il casato di Shion?- chiese un soldato.
- Qualcuno che mira alla sfera dei quattro spiriti-
- Cosa c’entra la sfera?- chiesi ancora prima di rendermene conto.
Tutti si voltarono a guardarmi.
- E tu, umana? Cosa ne sai della sfera dei quattro spiriti? Questa storia risala a tempi antichi in cui tu non eri sicuramente ancora nata..- mi domandò con sguardo feroce lo stesso demone.
Mi ero messa di nuovo nei guai, ma fortunatamente anche questa volta ne uscì illesa.
- Ha poteri da sacerdotessa è normale che sia a conoscenza di queste cose. E poi i vecchi nei villaggi parlano, le leggende vengono tramandate- disse Alissa in mia difesa.
- Credo proprio che bisognerebbe fare visita a questo villaggio. Nascondono una sacerdotessa e donne guerriere e in più sembrano sapere troppo..- suggerì Naraku.
- Di questo ci occuperemo noi.-  Chiarì Inuyasha, fu poi Miroku a prendere parola.
- La sfera dei quattro spiriti risale a tempi antichissimi, ed è un gioiello davvero prezioso. Quando ancora demoni e umani convivevano pacificamente la sfera venne divisa e una parte fu affidata ad una famiglia reale di demoni e l’altra metà ad una famiglia reale di umani. Non si sa cosa realmente sia successo, ma quando i demoni decisero di sottomettere gli esseri umani, cercarono disperatamente la parte mancante della sfera per ricomporla, ma la famiglia reale umana la nascose. Tutte le famiglie di nobili umane sono state sterminate e la loro discendenza estirpata, ma la parte mancante della sfera non è mai stata ritrovata. Per questo si pensa che alcuni discendenti della famiglia reale siano riusciti a sopravvivere e stiano ancora custodendo la sfera..-
- Non si tratta solo di un pensiero, ma di una certezza. Il fatto che molti reali siano sopravvissuti è vero, ne abbiamo la prova vivente qui, a questo tavolo. – si intromise Naraku.
- Non capisco. Cosa volete dire?- chiesi confusa.
- Mia madre era una principessa, discendeva da un importante casato e Miroku è il figlio di una delle sue più care amiche. Anche sua madre apparteneva ad una nobile famiglia. È per questo che io e lui siamo cresciuti insieme e mio padre l’ha poi praticamente adottato..- mi spiegò Inuyasha.
- Scusate, ma di quanti anni fa stiamo parlando? – domandò Sango.
- Mm.. più o meno 100 anni. Decennio più, decennio meno.- chiarì Miroku.
 - Ma è impossibile tutto questo. Loro sono demoni, ma tu, Miroku ,sei un essere umano. Come saresti potuto sopravvivere tutto questo tempo? E poi non dimostri più di 20 anni..-
- Il potere della sfera è immenso, Sango.-
Rimasi scioccata da quello che avevo appena scoperto. Possibile che il potere di quel gioiello fosse così grande?
- In ogni caso come tutti sapete è la nostra famiglia a conservare metà del gioiello. Quello che bisogna fare è scoprire chi è il nostro nemico e impedire che l’altra metà della sfera cada nelle sue mani..- disse Sesshomaru.
- Interroghiamo i ribelli che abbiamo fatto prigionieri, potrebbero sapere qualcosa..- propose un demone.
Mi irrigidì immediatamente.
- Questa è una buona idea. Portateli qui!- ordinò Inuyasha ad una guardia.
I tre prigionieri furono scortati nella sala e Kigi fu l’unico ad inginocchiarsi al cospetto dei principi; gli altri due rimasero in piedi con sguardo di sfida, finché non furono spintonati malamente dalle guardie.
- Alzatevi- ordinò Sesshomaru.
- Non posso crederci, Kigi- squittì Rin scattando in piedi e attirando l’attenzione non solo dell’uomo ma anche di tutti i demoni. Anche Sango e Alissa scattarono in piedi e quest’ultima fece per avvicinarsi all’uomo, ma fu trattenuta da Inuki.
- Conoscete anche un ribelle? Di quante altre prove avremo bisogno prima di condannarle?- ringhiò Naraku.
- Fa attenzione alla accuse che fai. Conoscono quell’uomo poichè prima di diventare un ribelle viveva nel loro stesso villaggio..- lo avvertì Inuyasha-
- E dimmi..- disse il generale rivolto a Kigi - Sapevi che loro sanno combattere?-
- Sì, so che sono abili con le armi..-
- E sai che era tuo dovere ucciderle per questo? Per non parlare del fatto che una di loro ha anche poteri di sacerdotessa..-
- Non avrei mai potuto.. le ho viste crescere-
- Erano altre le persone all’interno del villaggio a sapere quello che erano in grado di fare? Tutti gli abitanti le hanno protette, quel villaggio andrebbe sterminato..-
Kigi non rispose. Per evitare che il demone potesse reagire in qualche modo, lo feci io.
- Sì, ma erano in pochi a saperlo.-
- E nessuno vi ha mai denunciate ai demoni?- chiese sconvolto.
- Sono state avvertite diverse volte e molte volte anche punite dalle stesse persone che loro cercavano di aiutare.- confessò Kigi.
- Punite?- domandò Miroku.
- Esatto, per quanto abbia sempre cercato di evitarlo. Spesso queste ragazze pur di difendere altre persone si sono assunte colpe che non avevano. Ognuna di loro è stata frustata ingiustamente diverse volte. L’unica ad essere stata risparmiata, grazie alle sue amiche, è stata Rin.- disse con voce grave.
- Questo è il minimo..dovevano essere uccise..- sibilò Naraku.
- Frustate? È impossibile io non ho visto alcun segno sulla sua schiena- disse  Inuki, attirando tutti gli sguardi su di sè e Alissa, che arrossì terribilmente.
Quindi loro due.. erano stati insieme? Per quel motivo Alissa aveva quell’espressione raggiante appena arrivata? Oh, dopo avrebbe vuotato il sacco!
- Se non sono rimasti segni, è solo grazie a Kagome e Sango che sono abili con le erbe medicinali.-
- Non è questo che ci interessa al momento.. quello che voglio sapere, umano, è il nome di chi vi comanda.- si intromise con tono gelido Sesshomaru.
- Non saprai mai nulla da noi, sporco demone. La vostra fine è vicina- esclamò uno dei prigionieri. Dopo poco fu trafitto dagli artigli di una delle guardie e si accasciò al suolo esanime.
Sobbalzai a quella scena e Rin strillò scossa.
- E’ questo il destino che spetta agli umani che non capiscono che a dominare sono i demoni.- disse soddisfatto il generale.
Un senso di nausea mi invase, dal cadavere continuava ad uscire sangue e sui volti della maggior parte dei demoni presenti era stampato un sorrisetto. Come potevano essere tanto indifferenti? Prima di perdere il controllo mi alzai e corsi fuori dalla stanza ignorando i richiami di Inuyasha. Non mi sarei mai abituata a quel mondo.
   
 
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