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Autore: Sachi93    04/02/2013    1 recensioni
“In fondo è stata una bella giornata!” Disse scherzosamente Al.
Un sentimento nato un pomeriggio d'autunno intreccerà le vite di due perfetti sconosciuti.
Perché c'è sempre qualcosa di inaspettato oltre quel cancello!
Una storia dall'infelice risvolto vedrà come protagonisti America x Fem. Inghilterra.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender
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“Dio, quanto vorrei una sigaretta!”
Al sedeva su una panchina del parco e guardava fisso il cielo, senza accorgersi che il tempo passava. Rimaneva lì immobile e di tanto in tanto volgeva pigramente lo sguardo alla valigia accanto a lui. Poi altrettanto languidamente osservava le persone che passavano.
Tutti avevano  lo sguardo perso e grigio, non riuscivano più a vedere qualcosa. Il nulla si presentava ai loro occhi.
E Al lo sapeva, oh si, lui conosceva quella sensazione. Era come se il mondo al di fuori della loro vita fosse scomparso del tutto.
E allora rabbrividì al pensiero, anche lui non era stato da meno: era passato tante volte per quello stesso parco, ogni giorno, mese, anno e non si era mai accorto di niente, ne dei cicli delle stagioni, ne di quelle stesse persone, che ora passavano accanto a lui indifferenti. 
Chiuse gli occhi per un' istante, che gli sembrò quanto mai eterno
Da quant'è che non fumava? Cinque? Dieci anni?
Al non lo ricordava, non ricordava  più com'era il suo passato, ed ora come ora non gli importava.
 
“Hey, si sente bene?”
Una voce cristallina risuonò nell'aria e Al si svegliò. Chinata davanti a lui c'era una donna, un'apparizione eterea, circondata dagli ultimi raggi del sole. Allungò una mano verso quel che sembrava un foulard e si accorse che non era un sogno. Era vera!
“È sicuro di sentirsi bene?” disse.
“Si, si certo, solo per un momento credevo...” Rispose Al ritraendo la mano, poi per portarsela fra i capelli.
“Credeva?”
“No, niente!”
“Capisco.” 
La ragazza restò li immobile per qualche istante, cercava di capire che cosa avesse quell'uomo, ma le sembrava di stare di fronte ad un  cancello chiuso, coperto da un'inestricabile edera. Al la osservava attento, come se avesse paura di perdere ogni attimo di quell'incontro: non era molto alta, aveva dei capelli  biondi mossi, legati in una morbida coda messa di lato e dei meravigliosi occhi verdi.
 
“Sono Al, Alfred F. Jones.”
“Piacere, Carrie Kirkland”
“Carrie...”
La guardava un po' smarrito, come se tutto fosse ancora così  irreale. Al si stropicciò il viso, cercando di svegliarsi dal quel sogno, si alzò e dopo un po' di tentennamento e silenzi imbarazzanti si decise : “Carrie, so che per te è insolito, ma vuoi venire a cena con me?”
“Eh?!” Esclamò Carrie per la sorpresa.
“Si, a cena con me!” Al gli tese la mano.
Era stupita da quella richiesta, non sapeva cosa fare, ma quell'uomo la incuriosiva, per lei era il mistero più assoluto. Era intrigata, ma allo stesso tempo impaurita. Prima che il giorno fosse finito, doveva sapere cosa c'era teneva nascosto, qualsiasi cosa sarebbe successa, in futuro non se ne sarebbe pentita. 
Così accettò.
 
Camminarono l'uno accanto all'altra, ma non si dissero niente, non che ce ne fosse il bisogno. Era come se fra le loro anime si fosse creato qualcosa e non avessero bisogno di parole per comprendersi, solo un profonda e sincera intesa si aggirava fra i due.
“Siamo arrivati!”
“Ma dov'è?”
“Proprio davanti a te!”
 
Era una specie di bistrot,  se così si poteva definire. Il locale era piccolo, senza un' insegna che lo facesse riconoscere come tale. 
Si sedettero ad un tavolo vicino alla finestra, mentre Al non smetteva mai di guardare Carrie, lei imbarazzata osservava le persone che passavano fuori, le luci delle macchine che correvano veloci e la sera che stendeva la sua mano sulla città. 
Tutto era un po' confuso per entrambi, ma questo bastava per rendere complici le loro anime in un sentimento.
Carrie per sciogliere l'imbarazzo che l'aveva presa, gli pose delle domande, ma Al diceva qualche mezza parola e poi restava in silenzio, come se si sforzasse di ricordare.
“Al, non importa, dai! Se non ne vuoi parlare va bene.”
“No, non ti preoccupare è soltanto un po' complicato."
Il silenzio piombò di nuovo fra i due.
Poi all'improvviso Al disse: "Com'è la tua famiglia?"
"Vuoi veramente sapere qualcosa della mia famigli?" Chiese perplessa Carrie.
" Si, certo!" Annuì convinto Al.
“ Oh, bhe, la mia famiglia é molto chiassosa e numerosa, ma quando sono con loro ogni tristezza scivola via. Ho vari fratelli e sorelle...”
 
Al si perdeva nelle sue parole, più il tempo passava, più vedeva in lei qualcosa che a lui mancava, quella gaiezza interiore, che lui aveva perso da tanti anni, lo inebriava. Carrie si toccò i capelli… Al sorrise al pensiero di voler prendere quella mano fra le sue, anche se fosse stato per un breve istante, anche se fosse stato solo un sogno. Carrie lo guardava, Al la fissava trasognante, sembrava da tutt'altra parte, perso in quei pensieri che lei non poteva penetrare. Avrebbe dato qualsiasi cosa, per poter sapere cosa pensasse l'uomo seduto di fronte a lei, ma si limitò a guardare quei profondi occhi azzurri, colmi di amarezza, dietro le lenti dei suoi occhiali.
 
 
Passarono due ore, prima di accorgersi che il locale era vuoto.
“Dai, ti accompagno a casa.” Disse Al, mentre prendeva la giacca e la valigia.
“Tranquillo non ce n'è bisogno!” 
“Ti prego!” Aggiunse Al malinconico.
“Ma io abito a due isolati da qui!”
“Non importa.” Al le prese la mano.
 
Camminarono silenziosi per tutto il tragitto, sembrava che il tempo non dovesse passare. Quando arrivarono al portone della casa della ragazza, si guardarono intensamente,  come se nessuno dei due voleva lasciare andare l'altro. Al colse l'occasione e la baciò. 
Un bacio lento, profondo, estasiante li rapì. Al si staccò mal volentieri da lei, le accarezzò il viso, lei chiuse gli occhi beandosi di quella meravigliosa sensazione.
“Carrie oggi per la prima volta mi sono sentito così bene insieme a te, come in pace. Ma ora devo andare, non vorrei ma devo... Sono sicuro che da qualche parte, noi ci incontreremo di nuovo, ancora come oggi!”
Al lasciò le sue mani, camminò all'indietro per un po', non lasciando mai il suo sguardo. Carrie ancora inebriata dal quel gesto inaspettato, aveva però la mano tesa verso l'uomo. Al la salutò di nuovo e si volse, continuò a camminare con la valigia ben stretta in mano. Lei si sfiorò le labbra e rimase lì a guardarlo, mentre si allontanava, via da lei. Nell'istante in cui l'aveva baciata, lei  era riuscita a vedere oltre quel cancello.
Carrie sapeva che lui non sarebbe mai più tornato indietro. L'aveva capito mentre Al scompariva nel buio. 
Eppure un sentimento era nato quel pomeriggio d'autunno e lei non l'avrebbe mai dimenticato.
 
 
Al arrivò puntuale al molo, tre auto lo aspettavano già.
Lui si fermò accanto ad un palo della luce e un paio di uomini uscirono dalle macchine.
“Hai portato i soldi?” Disse  l'uomo al centro.
“Si!” 
“Sono tutti vero?” 
“Si!”
“Forza, lanciala!” Aggiunse l'altro
La valigia arrivò ai piedi dell'uomo che aveva parlato per primo. L' uomo aprì la valigia, vide che i soldi erano del giusto taglio e  rise sguaiatamente: 
“Bravo, peccato che ciò non riscatti la tua libertà. Sapevi benissimo, fin dal momento in cui sei entrato nel giro, che uscirne non sarebbe stato facile. 
Merda!  E dire che eri uno dei migliori nel campo.” 
Tirò fuori una pistola dalla giacca e la puntò contro Al, ma a lui non interssava. I suoi pensieri  erano da tutt'altra parte, erano rivolti a lei.
“Ultimo desiderio?” Continuò.
“Si..." Rispose Al ridendo: " Fumare una sigaretta!” 
“Ma si, perchè no! In fondo è un desiderio più che ragionevole. Dategliene una.”
 
Al inspirò a pieni polmoni,  sbuffò una nuvola di fumo, guardando con aria di sfida quell'uomo e sorrise e alzando il viso al cielo. 
Faceva freddo, ma ad Al non importava molto.
 
“Carrie!”
“Cosa?!”
' Oggi per la prima volta sono riuscito a dare un senso alla mia vita. Non mi pento di nulla!'
“In fondo è stata una bella giornata!” Disse scherzosamente Al.
Lui chiuse gli occhi, immaginando le morbide labbra di Carrie sulle sue, il suo meraviglioso viso addormentato accanto a lui, in un futuro che mai sarebbe esistito.
 
BANG!
 
Al cadde a terra, aveva la sigaretta ancora in mano, il sorriso sulle labbra e, mentre le luci scivolavano via dai sui occhi, il nome di Carrie risuonò nell'aria.




Eccomi a voi con una nuova storia!
Non è che abbia un gran senso, ma mi piaceva e avevo da tempo intenzione di pubblicarla!
Vorrei conoscere le vostre impressioni, mi farebbe molto piacere!
Bhe, spero che la storia vi sia piaciuta oppure se vi ha fatto schifo fatemelo sapere ugualmente.
Un saluto a voi!
Sachi93

 
  
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