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Autore: __Rachele__    04/02/2013    3 recensioni
Rachel si è finalmente diplomata e ha seguito il suo sogno, che l'ha portata a New York. Ma, come in passato, il suo sogno e quello di un certo ragazzo riccio si intrecciano. In fondo, era inevitabile.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessie St. James, Rachel Berry | Coppie: Jessie/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era circa metà agosto e New York ardeva nel sole estivo.  Rachel era una nuova studentessa alla NYADA ed era così emozionata che quasi non si accorgeva del sudore che le imperlava la pelle, coprendola di una leggera patina lucida. Aveva messo un vestito nuovo, uno stile diverso dal suo classico look, ma aveva pensato ‘ città nuova, nuovi vestiti’. In fondo, perché continuare con il suo look da studentessa del liceo? Era una studentessa del college ora e il suo guardaroba doveva adeguarsi. Quella mattina si era svegliata quasi all’alba, si era fatta la doccia, depilata, arricciata i capelli, truccata perfettamente. Aveva scelto attentamente qualsiasi particolare ed era perfetta dalla testa ai piedi. Voleva che la prima impressione della gente fosse nettamente positiva. Per questo motivo, era arrivata almeno mezz’ora in anticipo. Aveva memorizzato nei giorni precedenti la cartina del campus e ora, guardandosi attorno ammirata, si stava dirigendo all’auditorium dell’ala ovest, dove si sarebbe svolto il benvenuto e l’orientamento alle nuove matricole. Il campus era enorme, come del resto tutto a New York. In giro non c’era quasi nessuno, un po’ perché era ancora mattina presto, un po’ perché il resto degli studenti non sarebbe arrivato fino a settembre. Come al solito, le matricole erano state convocate un po’ prima per dar loro modo di adattarsi e sistemarsi in quella che sarebbe stata la loro nuova scuola e, per molti, una nuova casa. Questo era il caso di Rachel, che ora viveva in una stanza nel dormitorio del campus. I suoi papà si erano dati molto da fare per farle ottenere una singola, ma alla fine aveva solo ottenuto un mini appartamento per due persone. C’erano due stanze, un piccolo salotto con cucinotto e un bagno. Era piccolo, ma era sicuramente meglio di una di quelle scomode stanzette, grandi come sgabuzzini, che si vedevano nei film. Rachel era felice di poter in questo modo conservare la sua privacy, anche se questo comportava un tratto di strada leggermente più lungo verso il luogo nel quale si tenevano i suoi corsi. In fondo sarebbe stato un buon esercizio, una specie di riscaldamento prima dei corsi di danza che la aspettavano.

Arrivata all’auditorium, Rachel con disinvoltura entrò, convinta di essere da sola. Mancava almeno un quarto d’ora all’orario stabilito per il discorso del presidente della facoltà di teatro e arti drammatiche, ma con sua enorme sorpresa Rachel scoprì che già la stanza era piena di persone, che discorrevano vivacemente. In imbarazzo, per lo più perché colta alla sprovvista, si avviò ad un posto in prima fila che era lasciato vuoto, sedendosi e poggiando la sua borsa vicino alle sue gambe. Non si guardò intorno, ma prese fuori il cellulare e controllò che non le fosse arrivato qualche messaggio. Erano mesi che Finn non si faceva sentire e Rachel provò una fitta al cuore ripensando alla loro ultima conversazione, al loro addio. La sua mente ritornò a quei momenti, ricominciando per l’ennesima volta in quei mesi a rimuginare sulla loro situazione e sui perché e i percome del loro rapporto. Era così concentrata nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno del ragazzo che era sgattaiolato all’interno della stanza, sedendosi due file dietro di lei.

 ***

Jesse St. James, dopo il fallimento all’UCLA, aveva deciso di non darsi per vinto e aveva fatto domanda per la NYADA. Aveva capito quasi subito il suo errore e aveva deciso di rimediare e di non abbattersi troppo. Si era fatto attirare dalle lusinghe di una borsa di studio completa e dalla scintillante prospettiva di Los Angeles e della California, ma dopo poche settimane aveva capito quanto un futuro nella gloriosa Hollywood fosse lontano dal suo sogno di Broadway. Aveva sempre desiderato stare su un palco, recitare e cantare dal vivo, davanti ad un pubblico vero ed in carne e ossa. Aveva sempre adorato quel momento, alla fine di una performance, in cui sei consapevole, tu come il pubblico che ti sta davanti, che quella è stata una performance perfetta. E sentire il calore dell’applauso di un’audience rapita era stata per tanti anni la linfa vitale che nutriva il suo ego e la sua passione per la musica. Come aveva potuto pensare di recitare per delle fredde telecamere? Jesse aveva bisogno di un pubblico vivo, giorno dopo giorno. Aveva bisogno di sforzare i suoi limiti e dare la miglior performance della sua vita giorno dopo giorno su di un palco. E per questo, quando aveva fatto domanda alla NYADA, aveva mosso mari e monti per riuscire a farsi accettare, sebbene di un anno fuori corso e in ritardo con la sua domanda. La sua determinazione era riuscito a fargli ottenere quel posto alla NYADA che per lui era tanto fondamentale e di lì aveva cominciato a costruire la strada per il suo sogno. Quello vero questa volta. Dopo un anno, era riuscito a dimostrare, a tutti ma soprattutto a se stesso, di meritare davvero quella seconda chance che gli era stata data, e si stava impegnando al massimo, nel posto che più faceva per lui. Poteva dire di sentirsi davvero a casa lì. Era esattamente dove doveva essere.

Jesse aveva vissuto per il primo anno nei dormitori comuni. Aveva lui stesso insistito con i suoi genitori per avere una camera doppia, per ‘provare a pieno l’esperienza del college’. Beh, dopo un anno di zero privacy e bagni in comune, aveva implorato i suoi di pagargli l’affitto di quell’appartamentino appena fuori dal campus che l’anno prima gli avevano offerto. Tuttavia, aveva mantenuto i rapporti con il suo ex-coinquilino, Josh, che era anche il suo migliore amico a New York. Sfortunatamente questo comportava anche quei ‘favori’ che un migliore amico era obbligato a fare e tra questi c’era aiutare con il trasloco. Josh doveva spostarsi infatti dal corridoio riservato alle matricole ad un altro piano del dormitorio. Non che Jesse avesse intenzione di aiutare veramente a portare gli scatoloni e i mobili, no, certo, ma aveva dovuto svegliarsi a questo orario improponibile perché quello era l’ultimo giorno per fare il trasloco, prima che l’amico venisse sbattuto fuori. Grazie mille Josh, sempre previdente e puntuale. Jesse si era quindi letteralmente buttato giù dal letto e, lasciando i capelli al naturale, con i ricci scompigliati dalla notte di sonno, dopo essersi buttato addosso una maglietta e dei pantaloncini da basket, era uscito dal suo appartamento e a piedi si era avviato al dormitorio. Mai si sarebbe aspettato di incontrare una super sexy brunetta di sua conoscenza che, veloce e con l’aria impegnata e concentrata, a grandi passi sicuri si avviava verso il palazzo dell’ala ovest. Incuriosito, ma impaziente di parlarle di nuovo, Jesse la seguì. Che faceva qui? Come le erano andate le cose fino ad ora? Doveva essere una matricola. Sapeva che anche lui era qui? Le sarebbe dispiaciuto o ne sarebbe stata felice? Milioni di domande del genere si affollarono nella mente del ragazzo mentre le andava dietro e si infilava nella stanza dove si sarebbe svolto l’annuale saluto e orientamento alle matricole. Si sedette dietro di lei, per poterla osservare per bene e in tutta tranquillità. Era più bella di prima, se possibile. Aveva abbandonato quel look un po’ infantile per uno più maturo e sexy. Il taglio di capelli era diverso e il makeup era leggermente più abbondante di quello che era abituato a vederle sul viso, ma sempre natural-look. Era troppo bella, non aveva bisogno di mascheroni di trucco per coprirle i lineamenti. Sembrava emozionata, nervosa. Si stava mordicchiando il labbro, come faceva sempre quando era agitata. Sì, la conosceva abbastanza bene da saperlo e, stranamente, ma non poi così tanto, se lo ricordava ancora. A dirla tutta non erano poche le cose su Rachel Berry che ricordava bene, e avrebbe potuto scommettere in tutta tranquillità che altrettante cose Rachel Berry sapeva su di lui. In fondo, anche se era stata tutta una macchinazione di Shelby, un trucco, un inganno, lei era stata la persona che più gli era stata vicino in tutta la sua vita, e per lei lui era stato lo stesso. Erano, sicuramente, stati qualcosa di speciale.

Jesse continuò ad osservarla anche mentre si svolgeva il saluto, durante tutto il discorso, e poi mentre tutti si alzavano per uscire. Lei era stata concentrata dall’inizio alla fine e aveva fatto sue le parole e gli incoraggiamenti che aveva sentito. Era sicuro che lei già si sentisse una parte integrante e pulsante della sua scuola e che fosse orgogliosa e fiera di se stessa. Aveva realizzato la prima tappa verso il suo grande sogno, proprio come aveva fatto lui.
Jesse in fretta si alzò in piedi e, facendosi largo tra i ragazzi che si erano alzati per andarsene, la seguì fuori dalla porta. Che cos’era tutta questa fretta? Andava come un fulmine. Quando alla fine uscì fuori dall’edificio, si guardò intorno, cercandola disperatamente. Aveva aspettato durante tutto il discorso per poterle parlare e ora non la trovava più, era come sparita. Dopo essersi guardato attorno per qualche altro minuto, Jesse si passò le mani tra i ricci, con gesto nervoso e, sospirando, si decise ad avviarsi al dormitorio dove Josh lo stava aspettando per il suo trasloco. Gli sarebbe bastato voltarsi per un secondo e avrebbe visto Rachel, ancora dentro all’edificio, nascosta dietro ad una colonna, che spiava ogni suo movimento e, alquanto vigliaccamente, si nascondeva. In fondo, chi mai si sarebbe aspettato di incontrare Jesse St.James qui? Perché non era in California? Una cosa era sicura, non ci sarebbero state sempre colonne dietro cui nascondersi.


Un'altra storia St.Berry (ovviamente <3 ), scritta questa estate. In tutta onestà, non ero nemmeno intenzionata a pubblicarla, dati i miei scarsi risultati e lo scarso successo riscontrato, ma alla fine ho pensato, perchè no! Visto che mi mancano terribilmente i St.Berry e ormai ho finito tutte le fanfiction sul web, ho pensato che magari poteva esserci qualcun altro nelle mie condizioni, quindi ecco qui! Spero che qualcuno la apprezzi e mi segua! Ho già tutti i capitoli pronti, quindi li posterò a breve! 

Rachele 
   
 
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