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Autore: CarlottAlien    04/02/2013    1 recensioni
E se grazie al destino la tua vita cambiasse? E se questo potrebbe sconvolgere la tua vita, il tuo modo di pensare, la tua anima? Una FF sui gemelli Kaulitz che vi terrà incollati al PC!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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IL FATO

Los Angeles. Era una classica calda giornata nella metropoli californiana, di quelle col cielo di un azzurro sfolgorante. I gemelli Bill e Tom si stavano godendo quella splendida mattinata passeggiando per una delle vie della città con in mano il loro primo frappé della giornata. Erano appena usciti dallo studio di registrazione dopo una lunga nottata passata a incidere per il nuovo album. Ormai tutto il mondo era in trepidante attesa, ma decisero comunque di assaporare quella splendida giornata a LA.
   “Uffa, il mio frappé è già finito!” disse a un tratto Bill rivolto al fratello. “Ci fermiamo al bar all’angolo a prendere il secondo?”.
   “Bill, devi smetterla con tutti questi caffè, finirai per diventare uno schizzato!”
   “Ma siamo appena usciti dallo studio! Dai, così ci sediamo su quei splendidi tavolini a prendere un po’ di sole! Siamo bianchi come cadaveri a furia di stare chiusi a casa!”
   “Va bene dai, ma dopo torniamo a casa, i cani ci aspettano.”
   “Promesso, promesso!” rispose Bill tutto contento. All’improvviso, svoltando l’angolo tra la 27th e la Avenue, una folata di brezza marina travolse i due ragazzi.
   “Ah, che vento ragazzi!” disse Bill sorpreso. “Per fortuna non mi è volato via il cappello!”
   “Esagerato, come sempre. È solo un po’ di brezza!” gli rispose Tom un po’ seccato.
   “Oh no, la mia relazione!” i due gemelli si voltarono all’unisono verso l’altro lato della strada dove si ergeva un imponente edificio fatto interamente di vetro che risplendeva l’accecante sole di quella mattina. Videro una giovane ragazza inseguire un foglio che veniva portato via dal vento come una foglia d’autunno. Il foglio, voleva il caso, volò in mezzo alla strada, fino ad arrivare dal lato dove si trovavano i ragazzi. Tom, senza pensarci un attimo, fece qualche passo in direzione del foglio svolazzante, allungò un braccio e riuscì a prenderlo con poca fatica. Nell’attimo in cui lo prese si girò verso l’edificio e vide che la giovane stava attraversando la strada per andare da lui. Rimase esterrefatto da quella ragazza. Indossava le classiche vesti di un impiegata della zona, tailleur dal ginocchio e una camicia bianca che portava morbida in contrasto con la gonna molto attillata. I capelli non troppo scuri erano raccolti ma spettinati a causa del vento, e dei ciuffi le incorniciavano teneramente il viso liscio e leggermente tondo. Si avvicinò a Tom con un sorriso sfavillante sulle labbra rosse che cominciavano a muoversi.
   “Oh, grazie mille! Davvero! Devo presentare questa relazione tra 10 minuti, e lei mi ha salvato! La ringrazio di cuore!” Tom le porse il foglio e riuscì a bazzicare un timido “Prego, non c’è di che..”. Era ancora sconvolto quando la ragazza lo salutò, attraverso velocemente la strada ed entrò nell’edificio di vetro. Cosa gli era successo? Non era mai capitata una cosa simile a lui. Rimanere di stucco davanti ad una donna. Stava ancora guardando il grattacielo quando Bill si avvicinò.
   “Ehi là, hai finito di consumare quel palazzo con gli occhi? Non hai la vista a raggi x, non puoi guardarla mentre è lì dentro.” Bill riscosse il fratello dal suo mondo magico, punzecchiandolo come adora fare.
   “Ma stai zitto..! Stavo solo..” cominciò Tom. “Non cercare di prendermi in giro, stupido,” lo interruppe Bill. “ ti conosco quel poco da poterti dire che sei rimasto letteralmente a bocca aperta quando l’hai vista! Non le hai nemmeno chiesto come si chiama!”
   “Era di fretta..”
   “Ah, che ragazzo! Vedrai che la rincontrerai, se il destino lo vorrà.”
   “Tu e il tuo maledetto destino!” disse Tom imbarazzato da quella conversazione. Imbarazzato! Cosa gli era successo...
   “Allora questo frappé? Muoviti, sembri una statua di marmo! E neanche tanto bella!” Tom si voltò verso il fratello.
   “Avanti su! Cammina..” si avviarono verso il bar, ma Tom guardò ancora quell’edificio di vetro all’angolo tra la 27th e la Avenue. Bill se ne accorse e, sotto i baffi, sorrise.
  
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