Fratelli

Eccolo lì. Sì è proprio lui. Non avrei mai creduto di trovarlo davvero.

Non è poi cambiato tanto.

Quella stessa aria da strafottente.

Gli stessi capelli ribelli.

Quegli stessi occhi maledettamente profondi.

E quegli inconfondibili canini.

E poi c'è lui: Rock Leone.

Sì, è ufficiale: quello è proprio Kyoya.

Sta combattendo in questo momento con un ragazzo dai capelli rossi, molto bravo a quanto vedo.

Prendo coraggio e vado. Chissà se mi riconosce...

Osservo i due sfidanti combattere.

Kyoya ha un lungo seguito di scagnozzi che fanno il tifo per lui.

L'altro blader invece ha pochi amici dietro di sé.

Mi avvicino e ascolto i loro incitamenti: “Vai Ginka!” “Puoi farcela Ginka!”

Non ci credo. Che sia proprio quel Ginka? Quello di cui non fanno altro che parlare ultimamente?

Il flusso dei miei pensieri viene interrotto da un bey che mi sfreccia davanti, scagliato fuori dal campo. Lo afferro.

Come immaginavo.

Kyoya ha perso.

Lui si avvicina a me molto arrabbiato per la sconfitta, per riprendersi il suo bey.

Io glielo porgo. Quando lo sento abbastanza vicino alzo lo sguardo da terra.

I nostri occhi si incontrano come non facevano da un sacco di tempo.

Ci guardiamo per minuti infiniti. Lui è sconvolto, lo vedo. Ma non mi aspettavo la sua reazione.

“Che cazzo ci fai qui?”- mi sussurra, ma posso sentire la rabbia nella voce.

Perché? Che ti ho fatto io?

No Kyoya non mi dovevi dire così. Sarebbe stato meglio niente.

Sento la rabbia e il dolore che ho tenuto a freno per anni scoppiare dentro il mio corpo.

Stronzo.

Bastardo.

Idiota.

Cretino.

Sai che ti dico? Fottiti.

Che mi sarà venuto in mente di venire fin qua per rivedere la tua faccia...

Mi volto e faccio per buttarmi giù dall'edificio su cui si è disputato l'incontro.

Ma una mano mi ferma prendendomi per il polso.

No Kyoya, ora è tardi.

Devi ancora imparare a pensare prima di agire.

Mi libero dalla presa e mi butto.

E mi rassegno all'idea di non avere più un fratello.

Sono su una panchina a pensare ai fatti miei quando vedo una figura avvicinarsi a me.

Sono incuriosita, ma non gli do importanza.

Solo quando mi si siede vicino capisco che è lui. L'unica persona che non volevo proprio vedere.

“Che vuoi?”- gli chiedo acida prima che lui possa cominciare a parlare.

“Non mi parlare così... sono io il maggiore, voglio rispetto”- mi dice con una punta di sarcasmo.

Sei solo un grande stronzo Kyoya. Ti odio.

No non è vero. Non è te che odio.

Odio me stessa per essere venuta qui.

Per averti cercato.

Per aver solo pensato che mi avresti scompigliato i capelli come facevi una volta.

Cavolo come sto soffrendo.

Vorrei abbracciarti e dirti quanto mi sei mancato, ma la tua 'gentilezza' me lo impedisce.

“Davvero sei venuta fin qua solo per rivedermi?”- mi chiede ad un certo punto con sfacciataggine.

Ah no, non te la do questa soddisfazione.

Mi alzo e faccio per andarmene.

“Ehi rispondimi...!”- mi dice.

“Tornatene dai tuoi luridi amici, Kyoya...”- sento le mie guance furenti bagnarsi- “Io non sono più nessuno per te ormai, mi sembra evidente”

Accidenti a me e a quando sono venuta qui.

Adesso sì che mi sento sola...

Mi sa che è meglio tornare a casa.

Non c'è motivo di restare qui.

Angolo dell'autrice...

TA-DAAA!

Salve a tutti! Eccomi qui con la mia prima fanfiction!

Beh... non sarà un granché ma con qualcosa dovevo pur cominciare, no?

Mi piacerebbe ricevere qualche recensione, soprattutto per potermi migliorare!

Adesso me ne vado....

Ciao a tutti!