“Non ricordo niente del mio passato...”sussurrò debolmente Demyx“e né come sono stato creato...”
La camera era priva di alcuna luce, veniva illuminata dai lampi del temporale. Il ragazzo afferrò il suo Sitar, incominciò a suonare, poco a poco iniziò a pronunciare delle parole:
“You
are all I can remember
after all that we've been through
forever in my heart”
Quelle parole così dolci, divennero tristi, poi malinconiche... Non riuscì a ricordarsi il testo della canzone, solo quelle poche parole riecheggiavano nella mente. Una lacrima amara scivolò lungo la guancia sinistra, non era una lacrima qualsiasi, era fatta di sangue... Si asciugò con la mano e riprese a cantare...
“You
are all I can remember
after all that we've been through
forever in my heart”
La sua voce così candida è priva di emozioni si trasformò in un urlò, che si propagò lungo le pareti del castello...
Ancora lacrime di sangue...
Poi...
...il silenzio...
Voleva solo che qualcuno venisse a confortarlo, voleva stare vicino a lui...si...lui, che gli era stato vicino nei momenti più difficili del suo travaglio di Nessuno...
Ma ora...
era solo!
In quella stanza buia,fredda e dalle pareti bianche....
“AXEL!” provò a chiamarlo, ma lui non venne...
“sei un bastardo...”singhiozzò abbassando il capo.
“Chi sarebbe il bastardo?” esclamò una voce.
“Uhm?!” alzò lo sguardo, ma sapeva bene di chi era.
“Axel è in missione...” annunciò l’uomo sfregiato, prendendo con forza il mento del ragazzo.
“Xigbar...” provò a distogliere lo sguardo da lui, ma ormai era caduto nelle profondità dell’occhio sinistro.
“Il tuo bel visino non è fatto per queste inutili lacrime...” gli accarezzò le guance.
Un brivido gli percorse la schiena, aveva paura lui. Xigbar era un di quelli che se non lo soddisfavi, ti lasciava andare, se voleva una cosa a tutti i costi, se la prendeva anche con la forza...
“Hai paura di me?” sorrise.
Demyx rimase immobile e allibito, come aveva fatto? Poteva leggere nel pensiero?No... nessuno di loro aveva questa capacità, neanche il Leader...
“Oh te lo leggo nel tuo bel faccino...”continuò, avvicinandosi a lui.
Una possente mano tappò la bocca del ragazzo, un’altra incominciò ad aprirgli la cerniera dell’impermeabile nero...
“Non opporre resistenza con me, Demyx...”
Il corpo iniziò a tremare, voleva urlare, scappare da lui, ma quel incredibile forza lo tratteneva...
“Shh...” Xigbar lo zittì, sciogliendosi i lunghi capelli.
“Non voglio...qualcuno mi aiuti...”pensò in lacrime...
Non riuscì a ribellarsi, la folta capigliatura gli sfiorò il volto, un’orribile sensazione gli pervade dell’animo, ormai lo sfregiato aveva fino spogliarlo... Pianse in silenzio, non poté far altro. Ansimò leggermente, mentre sentiva la mano di lui toccarglielo, un piccolo gemito fuori uscì... Xigbar stava giocando con il suo corpo, non poteva permettergli di violarlo...
“ORA BASTA!” pensò Demyx, dando una ginocchiata nei bassi fondi dello sfregiato.
“AHHHHH!!” urlò violentemente.
“SEI UN FOTTUTO PORCO!”lo insulto, allontanandosi.
“Pezzo di...” s’inginocchio dal dolore.
“Ora esci subito dalla mia stanza!” gli ordinò il ragazzo, riprendo coraggio.
“Stronzo...” mugolò Xigbar, alzandosi.
I due si guardarono, questa volta Demyx l’aveva combinata grossa... aveva fatto del male a uno dei tre superiori...
“Te ne vai?”
“Ci vediamo dopo...” sorrise Xigbar malignamente.
Prese da terra il laccio e si legò i cappelli.
“Fai con comodo!”disse Demyx ironico.
Xigbar non sembrò arrabbiato e né furioso, uscì dalla porta con un sorriso malinconico. Il ragazzo lo notò, ma era troppo spaventato e furioso per capire cosa gli passa nella mente a quel pazzo... Si rivesti e continuò a cantare il testo della canzone:
“You
are all I can remember
after all that we've been through
forever in my heart”
“now i'm through
and June feels like november
so cant believe its true
too long we've been apart”
“Queste parole… perché mi fanno sentire così male!”urlò scagliando il Sitar contro al muro.
Come poteva stare male? Lui era un Nessuno, non poteva provare un simile dolore. Si sentiva come se gli fosse morto un suo carissimo amico...
“Axel... dove sei?” domandò, piangendo.
Forse era la mancanza del so compagno che lo faceva star male...perché Xigbar aveva voluto abusare di lui? o erano le sue domande che non potavano avere una risposta...Stava troppo male(ed era confuso)... più pensava e più l’oscurità se faceva sempre più fitta...
“Io...” cadde a terra privo di sensi...
Una melodia senza fine, abbracciava il ragazzo, era la melodia del Sitar... L’oggetto iniziò a suonare da solo, come se una presenza fosse vicina a Demyx per cullarlo negli incubi di un Nessuno...
***
Lasciatemi un piccolo commentinoooo ^.^, ci si vede nel secondo capitolo!!!