Videogiochi > Mass Effect
Segui la storia  |       
Autore: Johnee    05/02/2013    4 recensioni
L'ultimo anno è stato ricco di avvenimenti per il Comandante Shepard. Non è stato semplice abbandonare l'idea di continuare la relazione con Liara ed è stato altrettanto difficile permettere a Garrus di prendere il suo posto.
Ora, i Razziatori sono giunti e la Galassia è impreparata a una minaccia di questo genere. Con la scoperta che esiste un'arma capace di distruggerli e che Shepard è l'unica in grado di recuperare le risorse necessarie per permettere alle varie razze di cooperare, come potrà la nostra eroina pensare di poter affrontare la sua situazione personale in maniera serena?
[IN REVISIONE]
Genere: Malinconico, Science-fiction, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Garrus Vakarian, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Lenore'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
18. As all we say
 
 
 
 

[x]

 
 
Cretia-Cinta Muraria Ovest
Ore 2:30
 
Cretia era un antico gioiello sopravvissuto ai Secoli Bui della Civiltà Turian.
Chiamata anche “Il grande Artiglio”, per via delle sue torri traslucide dalla forma particolare, quella Colonia aveva visto la diffusione del Culto degli Spiriti, dando i natali a moltissime figure importanti dell'attuale Gerarchia Turian. L'unica strada, in salita, che attraversava quella cittadella era circondata da alti edifici, in una spirale di crescita che convergeva al fulcro di Cretia, corrispettivo della concezione romana del foro, centro della politica e della vita sociale.
Ora però lungo quella strada imperversava una quantità indefinita di Mutanti, che attaccavano qualsiasi cosa si muovesse, e di Cannibali che distruggevano le barriere architettoniche una ad una per togliere ogni ausilio di copertura ai cittadini. I pochi soldati che erano riusciti a resistere erano arroccati sulla muraglia di difesa della Colonia, oppure aiutavano i civili a mettersi in salvo, dandogli un buon diversivo per sopravvivere quanto più a lungo possibile.
Shepard avanzò lentamente tra le macerie mentre Adrienne camminava al suo fianco, in silenzio. 
-Sei religiosa, Nastz?- chiese a mezza voce il Comandante, assicurandosi di essere a una buona distanza da Liara e Tali.
Adrienne alzò gli occhi al cielo, indispettita da quella domanda inopportuna -Credo, ecco tutto. Piuttosto, hai sentito quello che ti ho detto? Devo assicurarmi che Vakarian sia vivo... è qui da qualche parte, lo sento nelle ossa-
Shepard si morse un labbro, calcolando mentalmente la distanza che intercorreva tra loro e la prima torretta, poi rivolse uno sguardo dubbioso ad Adrienne, sospirando nervosamente -C'era una bella tensione fra te e Actius... voglio dire...-
-Lee, non sono affari che ti riguardano!- tagliò corto la Turian -E poi sono io quella che deve mantenere la concentrazione...- commentò.
L'oggetto del loro interesse era in cima alla muraglia difensiva sita alla loro destra, a cui si poteva accedere direttamente grazie a una rampa di scale in pietra viva. Shepard notò, stancamente, che il cordone difensivo della Torretta era abbastanza solido: dei Predatori erano disposti a semicerchio davanti alla torretta mentre una manciata Mutanti era appena sotto la scalinata. Delle sentinelle di riguardo, insomma.
Il percorso era abbastanza impervio, la possibilità di cavarsela in una situazione simile senza produrre alcun rumore era insperata, anzi, impossibile, se Liara avesse alzato una Singolarità, di sicuro avrebbe dovuto premurarsi di finire i nemici a distanza con un'arma dotata di silenziatore. Ma la fortuna, si sa, non gira mai nel quartiere del Comandante Shepard e un equipaggiamento simile non era stato considerato.
Shepard si appiattì dietro a una colonna, dando cenno a Garrus di occuparsi dei nemici in alto e di coprire la salita di Tali e Liara mentre lei e Adrienne si sarebbero occupate delle sentinelle.
Il Turian si posizionò in un punto che lo aiutasse nel prendere la mira mentre Liara e Tali si preparavano alla corsa finale.
Adrienne attivò le lame factotum sul dorso delle mani, imitata da Shepard mentre Garrus esplodeva il primo colpo. Non appena i Mutanti si resero conto del pericolo, ricevettero una ferrea batosta dalle due, cadendo a terra senza vita.
Tali e Liara combinarono una serie di attacchi, distruggendo gli ultimi Predatori rimasti e facendosi velocemente strada verso la Torretta per avviare la riparazione.
-Actius, mi senti?- fece Shepard, riprendendo il fucile a pompa, mentre Garrus la sorpassava per unirsi alla Quarian e all'Asari -Stiamo provvedendo ad armare la prima Torretta-
"Alla buon'ora. Williams e Havoc sono già al lavoro sui bersagli successivi. La mia squadra anche. Siamo incappati in un gruppetto... ahem... puoi scusarmi?” prima si sentì il rumore di una granata che esplodeva nelle vicinanze, poi Actius riprese la comunicazione “Cannibali. Sono ovunque e si mimetizzano tra i cadaveri, Shepard, state attente...”
-Ricevuto, Maggiore- Shepard armò un colpo al fucile a pompa, voltando brevemente la testa verso Adrienne -Siamo a tre Torrette attive, Adrienne, mancano la nostra e altre quattro, poi possiamo dare il via allo sterminio delle truppe rimanenti-
-Perfetto!- la Turian impugnò il revolver, dando un'occhiata nervosa nelle vicinanze -Era una granata adesiva, quella...?-chiese, con un ghigno malizioso.
-Dal rumore oserei dire di sì- replicò Shepard, facendole un cenno verso un gruppetto di nemici che si stavano avvicinando -Lui sta bene, se era questo il vero significato della domanda. Pensa a te stessa ora, hai una missione da compiere, no?-
-Sei tu quella che mi rivolge la parola!- protestò Adrienne, mentre iniziava una corsa in direzione di un Cannibale.
Lenore ridacchiò, portandosi al suo fianco ed esplodendo un colpo dritto tra le costole di un Mutante.
Tali contattò IDA tramite il factotum, avvertendola che la Torretta era stata attivata; Garrus, al suo fianco, osservava la situazione dall'alto grazie al mirino termico del Black Widow, per dare una rapida somma dei nemici a Shepard, impegnata a schivare i colpi dei Cannibali nelle immediate vicinanze.
Naturalmente, il rumore della battaglia attirò l'attenzione nemica e, presto, diverse unità dei Razziatori li individuarono, dando una serrata resistenza contro i nuovi arrivati.
"Hai il prossimo obiettivo in vista?” chiese Lenore al suo cecchino con una nota d'impazienza nella voce.
-Negativo, la visuale è coperta da un edificio. Ma non è distante da qui. Ah, Shepard...- Garrus mirò un Mutante troppo vicino al fianco scoperto di Adrienne e fece fuoco, poi continuò nel discorso, mentre si apprestava a ricaricare -Il salto tra un tetto e l'altro è minimo, potrei sorvegliarvi dall'alto. Guadagneremmo del tempo prezioso.-
"Garrus, c'è l'evenienza che i Mietitori scoprano il nostro piano, saresti più a rischio sopra che qui tra noi.”
Il Turian diede una breve risata -Sono un tecnico anch'io, Shepard... e osservando Tali quassù ho notato che l'attivazione è piuttosto semplice... attiverò la torretta e vi raggiungerò al checkpoint ancor prima che possiate notare la mia assenza-
Attraverso il mirino della Vedova Nera, Shepard rivolse al Generale un sorriso malizioso “Vedi di non arrivare in ritardo, Ufficiale, o potrei pensare di metterti ai lavori forzati”
Il Turian ridacchiò, poi distolse lo sguardo, abbassando la canna del fucile. Prese una breve rincorsa e atterrò su un tetto là vicino, tenendosi basso.
-Che cazzo sta facendo quell'idiota?- Adrienne si voltò verso Shepard, l'espressione truce, poi finì di occuparsi di un Cannibale con un'imprecazione.
-Attiverà lui la torretta. Actius, mi senti? Passo.-
"Ho appena visto Vakarian. Che diavolo sta succedendo, Shepard?” berciò lui, mentre attorno a loro le strade iniziavano a riempirsi di nemici.
-Calmo, Maggiore, la missione non è cambiata-
"Shepard, spero che tu sappia quello che stai facendo! Havoc è già al checkpoint. Com'è la situazione dalle vostre parti? Passo”
Shepard diede un colpo di fucile a un Mutante troppo vicino, abbassandosi velocemente per permettere a Liara di scavalcarla con un lancio biotico in direzione di un Cannibale -La loro intenzione sarebbe quella di accerchiarci, Actius, ma non hanno fatto i conti con l'appetito della Hahne Kedar di Adrienne- quest'ultima frase la disse a voce piuttosto alta, facendo ridacchiare Tali nelle vicinanze mentre configurava il suo Drone d'Attacco.
Il Maggiore diede una breve risata attraverso il comunicatore “Non raccolgo, Shepard. Qui Actius. Chiudo.”
Liara diede un grido d'avvertimento, poi indicò il cielo in direzione di un Mietitore che si dirigeva esattamente in direzione del gruppo di Williams. Shepard schivò l'abbraccio di un Mutante e gli rifilò una ginocchiata nello sterno.
-Bene, Adrienne, con me, Liara copri il fianco destro; Tali, a sinistra- gridò, mentre cercava di contattare Ash via interfono -Dobbiamo andare verso il checkpoint quanto più velocemente possibile!-
"Shepard!” gridò il Tenente dal commlink “Stiamo subendo danni, non so quanto ancora potremo resistere! Pare che ci trovino gusto a ricevere un proiettile in fronte!”
-Spiriti!- Lenore si buttò di lato mentre un Predatore sparava una raffica di colpi nella sua direzione -Non cedete, non cedete! Dirigetevi al checkpoint!-
"Manca una sola torretta!” gridò Javik, poco distante da Ashley, accompagnato dal classico rumore del suo fucile particellare “Non molleremo per così poco, Comandante!”
Tali coprì le spalle ad Adrienne mentre lei si spostava velocemente dietro una roccia voluminosa.
-Andiamo!- Shepard, poco più avanti, fece fuoco su un Cannibale, proseguendo verso il checkpoint, sito nel livello più alto della colonia, esattamente accanto al generatore d'emergenza. Corse attraverso la strada maestra… un colpo, ricarica, un colpo, ricarica.
Adrienne era subito dietro di lei, cercando di mirare e schivare i colpi dei Predatori nella maniera più veloce possibile.
"Torretta attivata Shepard, vi vedo” annunciò Garrus dall'interfono “A una decina di metri da voi troverete Marble Plaza. C'è un Bruto che sta cercando di sfondare una porta blindata poco più avanti della vostra posizione, in più conto almeno una decina di Cannibali, sette Predatori e... una ventina, sì... una ventina di Mutanti. Actius e la sua squadra sono bloccati proprio dall'altro capo della piazza.”
Il Comandante imprecò, voltandosi verso Adrienne -Dobbiamo muoverci!- fece, mentre la Turian finiva l'ultimo Mutante nei paraggi con un colpo in testa; Liara e Tali si affiancarono a loro, ricaricando rispettivamente la mitragliatrice e il fucile a pompa.
Si mossero velocemente, almeno finché non arrivarono alla piazza segnalata da Garrus. 
Se non fossero stati nel bel mezzo di una battaglia di così vasta importanza, i nostri compagni si sarebbero deliziati alla vista di una meravigliosa piazza trapezoidale, pefetta nei ricami geometrici del pavé che solcava il pavimento. La fontana, che giustamente dava il nome alla piazza, era stata progettata in modo semplice, con tre artigli che si incurvavano a reggere un globo lucente; probabilmente, lo scultore a cui era stato affidato il progetto aveva deciso di optare per la combinazione di forme semplici, che dessero all'osservatore un'impressione tanto decisa quanto raffinata dell'insieme.
Shepard frenò la sua corsa proprio nel punto di convergenza tra la strada principale e il portale d'accesso alla piazza, appiattendosi contro il muro per osservare la situazione senza il rischio di essere notata dal nemico. 
Adrienne, accanto a lei, appoggiò un ginocchio a terra, sporgendosi oltre la parete -Vedo i Cannibali- annunciò, indicando un punto specifico davanti a sé con la canna del revolver -Ed ecco il nostro omaccione! Shepard, passami la comunicazione con Actius. Bene, Cass, mi senti? Qui Nastz. Passo.-
"Forte e chiaro, Soldato.” replicò a mezza voce lui.
-Lo vedi quel Bruto, Actius? Bene, perché intendo buttarlo giù-
Tali si fece più vicina, accucciandosi al suo fianco, poi si protese verso Adrienne, rischiando di cadere per via della pesantezza dello shotgun -Intendi davvero occupartene da sola?-
-Siete abbastanza grandi per gestire una quantità simile di nemici senza l'aiuto della mamma...- replicò la Turian, lanciandole uno sguardo severo -Se non libereremo la piazza non potremo mai proseguire per salvare il culo all'umana stronza. Shepard... sei d'accordo?-
Il Comandante si passò una mano tra i capelli, sbuffando -Vuoi prenderti tutte le glorie anche stavolta, Nastz?- chiese, mentre i colpi secchi del Bruto sulla porta blindata scandivano l'attesa -E va bene... ma sappi che non verrò a salvarti le chiappe come prima con quella Banshee, dovrai cavartela da sola mentre noi ci occuperemo dei Mutanti e dei Cannibali-
Adrienne mosse nervosamente le mandibole, distogliendo lo sguardo da lei per posarlo sull'oggetto di quella strategia -Actius... ci sei ancora?-
Il Maggiore diede un sospiro rassegnato “Cos'hai in mente, scapestrata?”
-Ho... ho bisogno di un Colpo Stordente per disorientarlo temporaneamente.- fece, rinfoderando la pistola per passare allo shotgun, un ghigno malizioso che compariva in maniera velata sul suo viso -Poi mi arrangerò io... sai, ho sempre avuto un debole per le cose grosse...- 
Actius diede una risata sommessa mentre Shepard lanciava alla compagna un'occhiata disgustata.
"Aspetto un tuo segnale, Nastz. Non mostrargli la schiena, Soldato.”
 
 
Cretia-Marble Plaza
Ore 3:00
 
 
-Liara: ORA!-
Un globo di luce azzurra andò a proiettarsi in centro alla piazza, sollevando chiunque si trovasse nelle vicinanze. I colpi potenti del Black Widow di Garrus sferzarono l'aria e colpirono i nemici sollevati a distanza di qualche secondo mentre Tali e Shepard caricavano a suon di shotgun chiunque si trovasse nei loro paraggi.
Il Krysae non si fece attendere e fece esplodere immediatamente i nemici che affiancavano il Bruto, permettendo ad Adrienne di avvicinarsi con facilità al suo obiettivo.
La Turian, infatti, attraversò di corsa la piazza brandendo lo Storm, facendosi largo con colpi precisi poi, decisa, si portò a pochi metri dal Bruto e sparò in aria un colpo d'avvertimento, attirando così la sua attenzione.
Il nemico si voltò verso di lei, sbuffando sonoramente e sbriciolando i frammenti di pavé della pavimentazione con i grandi artigli.
Adrienne caricò di nuovo il fucile a pompa mentre quel colosso si rizzava su due zampe, gridando all'offesa per poi passare direttamente alla carica. La Turian schivò all'ultimo la corsa del Bruto, colpendolo al fianco con uno sparo.
Questa operazione di attacco del nemico e schivata di Adrienne durò una decina di minuti buoni. 
Sembrava un gioco, più che un duello, dove il Torero si diverte a stuzzicare il toro prima di infliggergli un affondo; in questo caso, però, chi reggeva il gioco non era assolutamente certo di stare divertendosi.
Non appena il Bruto iniziò un'ultima carica, sferzando l'aria con il braccio, la Turian gridò: -Adesso, Cass!-
Il Colpo Stordente, già pronto ad essere lanciato, investì il nemico direttamente sul volto, facendolo caracollare per qualche istante. 
Istante nel quale Adrienne abbandonò il fucile; immediatamente, la Turian impugnò una delle granate che conservava nel cosciale, armandola per poi correre verso il nemico con quanto più fiato avesse in corpo. Mentre il Bruto scuoteva la testa, Adrienne gli cacciò la granata alla base della corolla ossea, incastrandola giusto tra il terminare del collo e il congiungimento delle clavicole. Si abbassò di scatto e fece una capriola fino alla fontana gridando un -TUTTI GIU!-
Un'esplosione sorda, poi frammenti ossei andarono a conficcarsi nel terreno come schegge.
Adrienne, la testa coperta da un braccio, diede una risata nervosa, mentre Shepard si avvicinava per proteggerla da un Predatore fattosi troppo vicino.
La Turian estrasse la pistola, dato che aveva lasciato cadere lo Storm nel punto dove era avvenuta la detonazione, poi rivolse un'occhiata al riparo di Actius dove, dalla trasparenza della Tactical Cloak, si potevano notare i classici sbarluginii che identificavano i relay dell'armatura.
-Pronti a proseguire?- fece Shepard, dando cenno a Garrus di scendere.
"Aspetta” il Turian fece un respiro nervoso “Dentro quell'edificio c'è qualcuno, Shepard”
-Non abbiamo tempo, Garrus...-
"Shepard, fammi controllare”
-Che succede?- Actius si fece vicino a Shepard, apparendo improvvisamente dal nulla. Adrienne si alzò in piedi di scatto e gli corse incontro, stringendogli un braccio -C'è qualcuno dentro quell'edificio- indicò con un pollice dietro di sé.
Il Maggiore rinfoderò il Krysae, muovendo nervosamente le mandibole -Noi dobbiamo proseguire Shepard. Non possiamo lasciare la squadra di Havoc scoperta troppo a lungo-
-Andrò io- Adrienne si voltò verso il Comandante -Andrò...-
Un grido femminile e uno sparo. Poi tutto tacque.
Adrienne trasalì -Revolver della Hahne-Kedar... Shepard!- sibilò, mentre correva in direzione della porta trascinando Tali per un braccio affinché violasse la serratura.
Garrus osservò la scena dall'alto, cercando il modo più rapido per scendere. Quando si voltò per raggiungere le scale, per poco il fucile non gli scivolò di mano. 
Balzò di lato, attivando immediatamente le lame factotum, deviando così gli artigli di una Banshee che gli strapparono a forza il visore.
La creatura si prodigò a far notare la propria presenza con un grido disumano. 
Il Generale, il cuore che gli batteva a mille, rinfoderò velocemente il Black Widow e recuperò il fucile d'assalto. Dannazione, era troppo vicina!
Mirò alla testa, poi sparò. La barriera biotica dell'Asari Mutata respinse il colpo, gli artigli che si preparavano a formulare un lancio di energia oscura. Garrus si gettò di lato, evitando il colpo, poi sparò nuovamente, stavolta mirando alle gambe.
Di nuovo, la barriera respinse il colpo.
Il Generale balzò all'indietro, raggiungendo il comignolo del tetto affianco per recuperare qualche secondo prezioso, l'ultima clip termica fra le dita. 
Valutò le tempistiche correttamente, poi, in un nanosecondo: infilò la clip facendo scattare l'ingresso del caricatore con un suono secco, attivò la mod per le munizioni perforanti, si mosse lateralmente e si ritrovò a dover affrontare quel mostro a pochi metri di distanza, appena apparso di fronte a lui grazie a una carica biotica.
Poco da dire, premette veementemente il dito sul grilletto del Phaeston finché non furono finiti i colpi, ottenendo come risultato che la Banshee venne trapassata di parte in parte e la sua barriera biotica venne letteralmente abbattuta. Purtroppo il mostro, spinto dalla una furia cieca, si avventò su di lui, caricandolo come un tank. Garrus indietreggiò di un passo, lasciando cadere a terra il fucile.
E quando la Banshee gli fu letteralmente addosso, il Generale attivò l'Omni-blade su una mano e, con un gesto fluido sferzò l'aria staccandole di netto la testa. Il corpo della Banshee si afflosciò a terra, gli artigli piantati per metà sul fianco della corazza di Garrus... fortunatamente, era solo un graffio.
Il Turian diede un sospiro nervoso, poi scavalcò la creatura e si riposizionò dietro il suo riparo, riprendendo il Black Widow tra le mani tremanti. Se l'era vista proprio brutta!
Il visore brillava a terra, vicino alla sua postazione. Lo indossò velocemente mentre Shepard, dall'altra parte, imprecava come un'ossessa.
-Scusa, ho avuto un imprevi...-
"Cretino senza misura! Cosa stavi cercando di fare? Volevi farle un'intervista? Scenda immediatamente, Ufficiale!” 
Garrus inclinò la testa, infastidito, abbassando nervosamente il volume della comunicazione -Oh, andiamo...-
"Ha una predilezione per le femmine carismatiche” puntualizzò il Blackwatch Armstrong, ridacchiando “Generale, hai fatto colpo, ho visto”
"È caduta ai suoi piedi” infierì Actius, scatenando una risata da parte dei suoi uomini.
Il Generale trattenne a stento una risata mentre Shepard ringhiava un insulto pesante verso una madre a caso “Punta quel cazzo di fucile nella mia direzione e scendi, idiota!”
Garrus fece come detto senza battere ciglio, mentre più in basso Adrienne, dopo aver tirato un sospiro di sollievo entrava dalla porta appena sfondata, puntando la Hahne-Kedar davanti a sé.
Si portò subito la mano davanti alla bocca, disgustata. L'aria era irrespirabile.
La stanza d'ingresso era stata messa completamente a soqquadro, perdendo ogni sorta di caratteristica civile. Le finestre erano sbarrate da spesse lastre di metallo e il sangue imbrattava le pareti. Alcuni Mutanti giacevano a terra smembrati assieme ad alcuni Turian, resi completamente irriconoscibili.
Adrienne mosse qualche passo all'interno, cercando di non fare rumore, purtroppo qualcosa scricchiolò sotto i suoi piedi, mettendola sul chi vive. Chinò lo sguardo, mentre Shepard le si affiancava, e si costrinse a non vomitare.
Oggetti di uso comune e materiale organico erano sparsi lungo tutta l'area, disegnando dei macabri tratti di un inquietante blu acceso, alcune creste giacevano sparse per terra, risultato dell'efferatezza del nemico.
La Turian abbassò la pistola, poggiandosi a terra con un ginocchio, infine afferrò un orologio da polso, dando un'occhiata allarmata a Shepard -A volte mi dimentico con chi abbiamo a che fare...- mormorò, lanciandolo in là.
Il Comandante l'afferrò brevemente per una spalla, poi lasciò che Actius la sorpassasse per parlare con -Nastz... non possiamo fermarci-
-Andate, Cass, qui ci penso io-
-Non se ne parla- il Maggiore si chinò su di lei, poggiando entrambe le mani sulle cosce -La Seconda Regola di un Blackwatch è la Coesione, non l'individualismo! Sigilleremo la porta e torneremo quando avremo sistemato le cose, insieme.-
-Devo farlo ora, Cass, o davvero non riuscirò mai a perdonarmelo- gemette Adrienne, dando un'occhiata dietro di sé, mentre gli uomini si mettevano alla guardia della porta -Lui è qui dentro,- mormorò sommessa -saprei riconoscere il suono della sua pistola a distanze ben maggiori. Devo portarlo via da qui e dirgli tutto...-
-Ennie, non posso lasciarti, lo capisci?- le posò entrambe le mani sulle spalle, osservandola con un'aria accigliata -Entrerò con te mentre gli altri andranno al checkpoint, è deciso-
-Shepard- Adrienne si voltò verso il Comandante, un'espressione indecifrabile che Lenore ipotizzò essere una richiesta d'aiuto.
Difatti, trasse un respiro sommesso, raccattando doverosamente la patata bollente. Quella Turian aveva dimostrato più volte, durante la missione, di meritare il suo posto a bordo della Normandy, portandosi al livello degli altri membri del suo equipaggio; prima di affrontare quella battaglia al fianco dell'Esercito Turian, Shepard aveva valutato in maniera razionale e completa le vere intenzioni di Adrienne, leggendo il nome di Aetius* e Solana Vakarian nella lista dei profughi registrati dopo l'attacco dei Razziatori su Palaven. È impossibile agire a mente lucida se tormentati dai fantasmi del passato, Shepard lo sapeva bene, quindi decise di assecondare Adrienne in quella follia, consapevole che, dopo aver finalmente affrontato i suoi demoni, avrebbe dato il massimo sotto il suo comando.
-Maggiore, quanti anni hai? Tredici?- fece Lenore, assumendo una voce autoritaria -Hai una missione da compiere, io non posso farlo al posto tuo. Io, Nastz e Vakarian dobbiamo mettere fine a questa storia. Liara e Tali sono due validi elementi, prendile con te.-
-No, non se ne parla!- Actius spostava lo sguardo dall'una all'altra, indispettito -Adrienne...-
-Cass, Cass, Cass- la Turian gli raccolse il viso tra le mani, portandogli lo sguardo a scontrarsi inevitabilmente con il suo -Non sto salendo sul patibolo, e tu hai una fottuta missione da compiere!- posò la fronte sulla sua -La Quarta Regola è la Consapevolezza, Castor Actius, e tu non sei più una recluta da anni... devi portare a termine il tuo compito-
Il Maggiore le prese la testa fra le mani, sospirando sommessamente. Dopo qualche attimo di silenzio, mosse di scatto le mandibole -Non mostrargli le spalle, Ennie...- mormorò, inclinando lievemente la testa, poi si distanziò, continuando a fissarla negli occhi, la mascella serrata.
Si alzarono entrambi, mentre Garrus faceva la sua comparsa all'interno della stanza, guardandosi attorno con aria rassegnata -Mai un negozio di liquori... sembra che abbiamo fatto l'abbonamento alla rete televisiva sbagliata, Shepard-.
Il Comandante ridacchiò, lieto che quell'intervento idiota spezzasse quell'insopportabile tensione sentimentale -Sai bene che mi piacciono le ambientazioni post-apocalittiche, Generale-
Adrienne strinse un braccio ad Actius, annuendo mentre lui usciva chiudendosi la porta alle spalle.
Shepard trasse un sospiro -Mi chiedo perché abbia deciso di seguirti in questa follia, Nastz...-
-La Prima regola di un Blackwatch è il Silenzio- recitò lei, accigliata -Iniziamo a salire le scale che sono sulla destra, poi ci occuperemo del resto-
 
 
[x]
 
Cretia-City Hall
Ore 3:35
 
 
 
Garrus cambiò velocemente arma, passando al Phaeston, poi raggiunse l'apertura che dava sulla scalinata, dando cenno a Shepard che la via era libera. Indicò un quattro, muovendo un paio di volte la stessa mano, segnale che in alto c'era la presenza di quattro nemici distinti.
Il Comandante schivò un paio di corpi, muovendosi rapidamente verso la scalinata, poi si apprestò a salire, rasentando la parete di sinistra.
Davanti a Shepard si apriva una lunga stanza stretta, parzialmente illuminata da una posticcia lampada al neon che dava delle brevi interferenze, lasciando ogni tanto oscurata la visuale, accompagnando le interruzioni con il classico rumore del malfunzionamento di un circuito elettrico.
Si trattava di un perimetro quadrangolare, stessa situazione del pianterreno, corpi, sangue e nemici di vario genere con la sola particolarità di un silenzio opprimente, scandito a tratti da quel rumore insopportabile. Ormai Adrienne aveva abituato la vista e l'olfatto, quindi si preoccupò lievemente nel trovarsi davanti ulteriori vittime dei Razziatori. 
Insomma, si mosse per prima, raggiungendo l'altro capo della stanza dove era visibile la chiusura luminescente di un ingresso. Con un gesto secco, Adrienne diede un buffetto alla serratura automatica della porta, facendola spalancare.
Un Mutante le si buttò al collo, cercando di affondarle le unghie sul viso. Adrienne attivò la lama factotum sul braccio sinistro e, dopo avergli assestato una pedata scomposta, diede un affondo sul torace del nemico, estraendo immediatamente la lama.
Sospirò nervosamente mentre scuoteva la testa -Mai che ti dicano buongiorno.-
Shepard, nel frattempo, era passata avanti, sporgendo la testa attraverso la porta per controllare la presenza di altri nemici nella stanza successiva. Dopo aver constatato che erano solo loro tre, diede un cenno ad Adrienne, la quale schizzò in avanti, raggiungendo la porta successiva.
-Nastz, non ti sembra questa una situazione analoga all'esplorazione di un Dungeon?- ironizzò Garrus, mentre si muovevano stanza per stanza, esplorandole a fondo -Galaxy of Fantasy, Shepard... mai sentito? Perché mi sorprendo ancora per queste tue mancanze...?-
Un altro sparo. 
La Turian imprecò sonoramente mentre cercava di aprire l'ultima porta. No, stavolta c'era bisogno di una violazione e Garrus lo intuì velocemente, dimenticandosi i Dungeon per portarsi con il factotum a cercare i codici d'accesso nel sistema centrale. In poco tempo riuscì a craccarla, permettendo ad Adrienne e poi a Shepard di passare avanti.
Un altro sparo, stavolta più vicino. 
Fu la volta di Shepard di imprecare. C'era una fottuta Banshee davanti a lei, e sembrava particolarmente interessata a una femmina Turian, appiattita a una parete, la pistola che si era appena inceppata e che stava sistemando a suon di botte sul calcio.
-SOL!- 
Garrus schizzò in avanti, cercando di attirare l'attenzione dell'Asari Mutata con una raffica di colpi ad altezza uomo.
Shepard puntò la Eagle alla testa della Banshee, cercando di buttare giù la resistenza della corazza di quel mostro con una serie di raffiche a tamburo. Il Comandante constatò con sollievo che, a differenza della Paladin, la N7 Eagle permetteva un fuoco continuo, arrivando alla conclusione che, in futuro, l'avrebbe adottata più spesso per missioni di quel genere.
Quel demone parve gradire tutti quei riguardi e presto si voltò verso di loro, l'espressione divertita sul viso deformato. Compì una carica biotica, portandosi a nemmeno un metro da Shepard, il braccio a mezz'aria, pronto a colpire.
Adrienne mirò alla mano e fece fuoco giusto in tempo per permettere al Comandante di rotolare di lato e acquisire una linea di tiro più pulita mentre Garrus attivava la mod specifica per le Munizioni Perforanti.
Con un pressante fuoco incrociato, lui e Shepard riuscirono a trapassare la corazza del nemico mentre Adrienne attivava le lame e correva verso il demone, caricando un fendente dritto sulle gambe con quanta più forza aveva nelle braccia.
Shepard espulse l'ultima clip termica ed estrasse il Claymore mentre Adrienne teneva impegnata la Banshee con attacchi ravvicinati. In un istante si fece vicina e puntò il fucile alla testa del nemico, emettendo un fischio di richiamo.
Il mostro si girò, mentre Shepard le sparava il colpo dritto in mezzo agli occhi.
-Ora sappiamo che fine fanno le ballerine Asari che falliscono il provino all'Afterlife- ironizzò con un ghigno, mentre la creatura si accasciava a terra e Garrus la sorpassava con un balzo, diretto alla Turian che se ne stava sbigottita ad osservarli. 
-Sarà, ma un'isteria di questo genere mi sembra un po' eccessiva- ammise Adrienne, riponendo la pistola nella fondina. 
-Sol! Solana!- Garrus posò le mani sulle spalle della ragazza -Cosa credevi di fare?-
Lei fremette, gli occhi fissi sul corpo della Banshee che si disgregava con un gemito sordo -Per amore degli Spiriti... non...- rivolse un'occhiata al Generale, riconoscendo la sua voce -Garrus?-
Quello rise di gioia, stringendola a sé e permettendole a sua volta di abbracciarlo -Sì, Sol, sono io-
Adrienne scrollò le spalle, alzando gli occhi al cielo mentre Shepard la osservava con curiosità -La sorella?- chiese, lievemente in difficoltà.
Adrienne annuì, lanciandole uno sguardo accondiscendente -I marchi sono quelli, Shepard.- poi diede un cenno sommario davanti a sé -In più, sono brutti uguali...-
Lenore schiuse le labbra, voltandosi di nuovo verso Garrus che aiutava la sorella a rialzarsi. 
Una femmina completamente diversa da Nastz e da Kandros. Tanto per cominciare, era slanciata, il fisico asciutto e il collare che non sbilanciava affatto la silhouette, come nel caso degli esempi sopra riportati. Shepard formulò mentalmente che, per esperienza, aveva avuto contatti solo con femmine abituate alla vita militare, segnate da una vita di privazioni e di sacrificio. Solana era diversa, oltre che nell'aspetto fisico, anche nel portamento... era molto più imbranata, difatti.
-Shepard, so che non è il momento...- Garrus strinse un braccio a Solana, attirandola a sé e distogliendo così Shepard dalle sue fantasie -Ma vorrei comunque fare le dovute presentazioni...-
Il Comandante annuì, impacciata, tendendo la mano -Comandante Shepard, Marina dell'Alleanza...-
La Turian la squadrò attentamente, poi distolse lo sguardo, posandolo su Adrienne. Quello che disse, lo pronunciò nella sua lingua madre, come a ribadire che del Comandante non gliene importava un granché -Lei che ci fa qui?-
-Acida come i miei succhi gastrici.- commentò rudemente Nastz, poi fece un ampio gesto col braccio -Ecco a voi Solana Vakarian, colei che non trova doveroso ringraziare chi le ha appena salvato il culo! Muoviamoci Lee, qui stiamo solo perdendo tempo...-
Garrus ringhiò un'offesa -Non posso lasciarla da...-
-Se posso permettermi di esprimere la mia opinione- eruppe Solana, divincolandosi dalla stretta del fratello -Non voglio essere un peso per nessuno, io e mio padre siamo entrati in questo edificio consapevoli che avrebbero potuto esserci dei nemici e...-
-Padre?- Adrienne la interruppe, facendosi più vicina -Solana, dov'è ora?-
Garrus posò una mano sulla spalla della sorella, cercando di nuovo il contatto -Sol, vi porteremo in salvo, lontani da qui, ma ora è urgente trovare anche papà.-
-Mi lasciaste finire il discorso, per gli Spiriti!- sbottò lei, intrecciando le braccia, indispettita -Papà è al piano superiore con i suoi uomini, li stavo raggiungendo prima di incappare in quella...- indicò con la testa i residui cinerei della Banshee, frenando un moto di stizza -...non ho idea di come sia riuscita ad entrare. Forse era già qui quando abbiamo occupato l'edificio. Sto cercando di fuggirle da ore...-
-Vi siete chiusi dentro?- Garrus protese la testa verso di lei, cercando di immettere una variabile con una parvenza di logica in quel discorso -Non avete sentito la battaglia?-
-Stiamo organizzando una resistenza, sciocco di un fratello!- sbottò lei, altezzosa, evitando di nuovo il contatto per voltarsi verso la porta alle sue spalle e immettere un codice d'accesso -Non c'è tempo per le distrazioni, qui-
-Distrazioni? La senti?- Adrienne scrollò le spalle in un movimento rapido, allibita -Spiriti! È sempre stata una spocchiosa della peggior specie!- eruppe quindi, battendo un piede a terra -Almeno io ho la decenza di ringraziare quando mi salvano le chiappe!-
Solana le rivolse un'occhiata sommaria mentre la porta si spalancava davanti a lei -Non hai idea di quello che abbiamo passato in questi giorni, Nastz, non puoi assolutamente capire...- fece, muovendo lievemente le mandibole, poi imboccò l'ingresso, dando cenno di seguirla.
Shepard si affiancò a Garrus, il quale osservava con aria triste la sorella scomparire attraverso la porta. 
Gli carezzò il collo pesantemente, distogliendolo dai suoi pensieri -Tutto bene?- chiese, mentre Adrienne gettava maledizioni alla rinfusa nel seguire l'altra Turian.
-A volte preferirei nettamente essere imparentato con l'Araldo...- replicò lui, dando una risata sommessa.
Lenore corrugò la fronte, turbata da quell'affermazione. 
Perché sentiva l'insano desiderio di premere il tasto rewind?
 
 
Cretia- City Hall
Ore 3:50
 
Una sala quadrangolare immersa nella penombra, le finestre sbarrate e un tavolo nell'esatto centro dell'area.
Sopra il tavolo era spiegata una proiezione olografica dell'intera colonia di Cretia, unica fonte di luce della stanza. Quattro Turian armati di tutto punto si affaccendavano a discutere una strategia quando il classico rumore di un fucile d'assalto Phaeston risuonò nella stanza.
-Sol!- 
Uno di quei Turian, quello dai marchi colonici blu, indugiò nel fissare la porta sita nell'altro capo della stanza, l'espressione preoccupata.
-Aetius, dobbiamo disporre un piano di fuga- sbottò un altro di quei Turian, afferrando il compagno per il braccio -Tua figlia se l'è cavata in situazioni peggiori-
Aetius diede un'imprecazione in tutta risposta, divincolandosi con decisione dalla presa, poi fece per dirigersi verso la porta, giusto in tempo per sentire una conversazione svolgersi nei piani inferiori. 
Si ibernò, gli occhi che percorrevano la superficie metallica dell'ingresso alla ricerca di qualcosa, poi si voltò di nuovo, diretto al tavolo centrale per appigliarsi ai suoi bordi.
Aveva visto la sua espressione prendere una sfumatura diversa, nel riflesso di sé stesso, e mostrare debolezza. Aetius Vakarian non era un Turian debole che si affidava ai sentimenti, Aetius Vakarian era l'incarnazione terrena dello Spirito dell'Integrità. E le persone integerrime non temono altro che la propria debolezza.
Mentre i quattro Turian continuavano a discutere, la porta della stanza si spalancò, facendo entrare Solana, la quale corse a stringere il padre che rispose circondandole le spalle con un braccio.
Aetius mosse nervosamente le mandibole quando, dietro di lei, apparve una Turian a lui nota.
-Cosa ci fai tu qui?- chiese stancamente, evitando di incrociare lo sguardo della sua vecchia allieva.
Adrienne fece un passo in avanti -Stanno evacuando la zona, Signore- disse, semplicemente -Dovete venire con noi-
Dietro di lei, Garrus trattenne il fiato mentre il padre sollevava il viso nella sua direzione. Dopo essersi fissati a bocca aperta per qualche istante, si ricomposero entrambi, in sincrono.
-Garrus...- lo chiamò Aetius debolmente, con una vena d'eccitazione nella voce, mentre riprendeva una postura orgogliosa, la sua classica postura orgogliosa.
Il Generale superò Adrienne e si mise di fronte al padre tendendogli la mano, permettendogli di afferrargli l'avambraccio e di dargli un forte scossone prima di slegarsi.
Lenore, dopo aver varcato la soglia ed essersi resa conto della situazione che andava profilandosi, inclinò la testa, colta da un profondo senso di smarrimento di fronte a quella scena così composta. Nella sua testa sentì il suono di una cornamusa che salutava la bara di un ufficiale caduto in battaglia mentre, davanti a sé, vedeva l'impossibilità per due persone di darsi un caloroso abbraccio a causa dell'imposizione di una rigida etichetta.
-Adrienne ha ragione- disse Garrus, assumendo un tono di voce impostato -Stiamo provvedendo a sistemare le Torrette antiaeree, quanti sopravvissuti conta la colonia?-
-Ci siamo dispersi... Signore.- replicò il padre, muovendo appena le mandibole, con una mimica che Lenore poté tradurre facilmente come orgogliosa -Ora come ora, noi cinque siamo gli unici a non esserci fatti prendere dal panico. Eravate voi a combattere qui fuori?-
-Il Maggiore Actius sta distruggendo le forze dei Razziatori sul campo assieme alla squadra di Shepard- Garrus si voltò immediatamente verso Lenore che, nel frattempo, si era affiancata a una Adrienne piuttosto scossa -Dovete seguirci.- proseguì il Generale -Le armi di cui disponete sono valide?-
Uno di quei Turian gli fece un cenno, mentre Solana li raggiungeva per dare una mano.
Solo allora Aetius Vakarian incontrò lo sguardo di Shepard. E serrò immediatamente la mascella, incrociando le mani dietro la schiena.
-Comandante- fece, dopo un attimo di smarrimento -è un piacere fare la vostra conoscenza-
-Si tratta di un piacere reciproco, Signore- replicò Shepard, sorridendo lievemente, impacciata per quella situazione insolita. Se avesse potuto, avrebbe trascinato lei stessa Adrienne fuori da quella stanza! E non c'era dubbio che con Adrienne intendesse anche lei stessa e Garrus...
La nostra Turian, a dispetto delle apparenze, non si perse d'animo -Devo parlarti- fece improvvisamente, avanzando di un passo verso il suo mentore -è importante...-
-Nastz, hai già fatto abbastanza- replicò immediatamente Vakarian, mantenendo lo sguardo nella direzione di Shepard.
-No, non ho fatto nulla, invece- ammise Adrienne, aprendo le braccia -Ascoltami, ti prego...-
-So tutti i retroscena, Nastz, ho delle valide fonti all'interno della Gerarchia... e con La Tortue fuori dalla scacchiera del Primarca, ora possono finalmente liberarsi della tua fastidiosa presenza.-
Shepard rizzò le antenne. Sapeva che Adrienne collaborava con la Gerarchia, l'aveva ammesso qualche ora prima, ma i tasselli di quel mosaico faticavano ad attecchire sul mastice della base. 
Adrienne schioccò la lingua, distogliendo lo sguardo -Ero nel giusto, Capo...-
-Sei solo un Varren che suona maldestramente un pianoforte che la Gerarchia gli ha fatto cadere sulla schiena!-
-Sono un Varren consapevole, Signore- 
-Ti credevo intelligente, capace di intraprendere delle scelte giudiziose.- principiò lui, perdendo momentaneamente la pazienza nel disincrociare le dita. Poi si riebbe con un sospiro, e distolse definitivamente lo sguardo -Lascia in pace la mia famiglia Nastz, è l'ultimo avvertimento-
Adrienne tacque improvvisamente, alla ricerca di una risposta sagace, come era solita fare di fronte agli argomenti che avrebbero messo in difficoltà chiunque. È un dato di fatto che di fronte a un demone l'unica cosa che l'istinto comanda è di prendere in mano una penna e siglare un contratto a sangue per evitare che la sofferenza prosegua.
E quella volta l'eccezione non avrebbe confermato la regola.
Quel silenzio attirò l'attenzione di Garrus che si voltò verso la fonte di quell'attrito, cercando una spiegazione nell'atteggiamento passivo di Adrienne, poi nello sguardo rassegnato di Shepard.
Il Comandante, cercando di focalizzare l'attenzione della Turian sulla missione, le posò una mano sulla spalla, stringendo la presa -Hai avuto le risposte che cercavi...?- mormorò.
Adrienne sollevò appena la testa -Che domanda del cazzo...- replicò, con mestizia.
"Shepard? Qui Actius. Passo.”
-Dimmi che avete attivato le torrette e che i Razziatori sono stati quasi completamente distrutti, Actius, e suonerò il clarinetto al tuo matrimonio!- fece il Comandante, sollevato da quell'interruzione -Sì, qui Shepard, passo.-
"Abbiamo appena recuperato la squadra di Williams e gli ingegneri stanno bypassando il codice d'accesso all'edificio delle comunicazioni. Non abbiamo trovato nessun civile, in compenso, le truppe dei Razziatori si stanno riorganizzando più in fretta di quanto sospettassimo. Come va dalle vostre parti?”
Shepard trasse un sospiro mentre Garrus e l'ultimo baluardo della resistenza si organizzavano per uscire dall'edificio -Non come me lo sarei aspettato, sono in cinque, civili perlopiù, armati discretamente e pronti a combattere. Notizie dal mondo esterno?-
"Achaton mi ha appena contattato. La situazione è pessima, dovete raggiungerci alla svelta così da permettere all'esercito di acquisire il completo controllo della colonia.”
-Ricevuto, Maggiore, saremo da voi il prima possibile. Shepard, chiudo- il Comandante diede un altro sospiro, poi diresse uno sguardo accigliato in direzione di Garrus -Dobbiamo andarcene da qui alla svelta-
-Sìssignora- il Turian diede una rapida scorsa alla scansione, poi stette ad osservare pazientemente mentre tutti afferravano un'arma, il Phaeston tra le mani.
Adrienne rivolse a Shepard un'espressione di profondo rammarico. Il Comandante scosse la testa in tutta risposta, poi impugnò di nuovo il Claymore, voltandosi per uscire.
Si maledisse, Adrienne Nastz, si maledisse perché nonostante avesse tutte le intenzioni di spiegarsi, aveva risposto con il più completo silenzio. 
Aveva mancato alla parola data, mostrando le spalle al suo personale fantasma.
E nel voltare le spalle aveva dimostrato a Lenore che forse aveva scelto di aiutare una persona inaffidabile. Il classico Varren che batte le zampe su un pianoforte.
 
 
Cretia, Main Street
Ore 4:00
 
 
Non appena furono usciti dall'edificio, Shepard diede una rapida occhiata attorno a sé, controllando brevemente che la pista fosse sgombra, poi fece cenno di via libera alle retrovie, proseguendo velocemente verso nord.
Adrienne era subito dietro di lei, Solana al suo fianco, mentre Garrus chiudeva la fila dei superstiti assieme al padre.
Riuscirono ad arrivare a buon punto dal checkpoint prima di incontrare almeno una decina di Mutanti. 
Shepard fece cenno di fermarsi, appiattendosi a un muro. Chiamò a sé il suo party, dando il solito ordine: lei e Adrienne in prima linea, Garrus di copertura.
Entrambe si mossero velocemente in avanti, Adrienne attivò le lame del factotum ai polsi mentre Shepard caricava un colpo in canna al Claymore, sparando al primo Mutante che le capitava a tiro. 
La Turian si mosse di lato, schivando l'abbraccio di un nemico e menando un fendente all'altezza del collo. 
Di nuovo, si maledì mentalmente di non essere stata abbastanza veloce quando il momento lo richiedeva, facendosi forza di proseguire nonostante fosse stata psicologicamente messa a dura prova dagli avvenimenti. 
Un colpo stordente allontanò un Mutante che si stava avvicinando troppo a lei, facendole riprendere possesso dei suoi pensieri. Ringraziò Garrus per il diversivo e recuperò la pistola, dando copertura a Shepard e aiutandola a sgomberare la pista per permettere agli altri di proseguire. 
-Poi devi farmi un riassunto delle puntate precedenti, Nastz- sbottò Shepard, dando una spallata a un nemico mentre Adrienne le si avvicinava -In soldoni, dietro alla faccenda de La Tortue c'era la Gerarchia, Actius era il tuo tramite. Rinfrescami la memoria... Vakarian non ti stava dando la caccia?-
Il Mutante, dopo essere stato scaraventato a terra, venne colpito da Adrienne con un colpo di pistola alla tempia.
Dopo essersi assicurate che la via fosse di nuovo sicura, la Turian si fece di nuovo vicina a Shepard e iniziò con le spiegazioni:
-La Tortue era un pretesto della Gerarchia per controllare una zona franca, Shepard, senza che l'Alleanza o l'Egemonia si insospettissero. I criminali erano una buona facciata e io ho fatto presto ad entrare nel giro... sai, a parole sono sempre stata un asso- caricò un colpo in canna alla pistola -La piccola confusione alla sede del C-Sec è stato un mio tocco da maestro. Ho fatto fuori uno ad uno i nemici, risparmiando gli altri... si è trattato di un atto di terrorismo, sulla carta, per cui, il mio nome è finito sulla lista dei ricercati...- 
-Mi hai tenuta all'oscuro per tutto questo tempo perché eri ancora sotto copertura?-
-La prima Regola è il Silenzio, Shepard, la Quarta è la Consapevolezza che la missione ha la precedenza su tutto...- si volse brevemente, poi tornò a fissare il Comandante -Sì, Lee, ti ho mentito-
Il Comandante serrò la mascella, indispettito. Con un cenno della testa, indicò le retrovie, umettandosi le labbra -Lui, Vakarian senior, lui lo sa?- disse poi, sorvolando sull'intera faccenda.
-Sa che dietro l'attacco al quartier generale del C-Sec c'erano le forze speciali della Gerarchia e non dei semplici poliziotti rinnegati, se è questo che intendi...- replicò Adrienne, poi si bloccò sul posto, afferrandole un braccio -Lee... l'ultima cosa che voglio fare ora è perdere anche te. Far sì che tu mi creda una bugiarda per interesse quando in realtà ho sempre giocato dalla tua parte... mi hai dato la speranza di affrontare un nuovo percorso e io voglio accettare quest'occasione e buttarmi alle spalle il passato.-
Lenore la guardò dritta negli occhi, stringendo la mascella, poi le passò un braccio intorno alle spalle, stringendola brevemente -Deficiente scapestrata, certo che ti voglio al mio fianco! Una volta finita questa missione però, è tuo dovere dirmi tutto, dall'inizio alla fine...-
Adrienne sbuffò sonoramente, distogliendo lo sguardo -Lo diceva Garrus che quando ti affezioni diventi troppo accondiscendente...- e si divincolò, avanzando lungo la strada maestra con un’espressione compiaciuta.
 
 
 
Cretia, Checkpoint Plaza
Ore 4:07
 
Il Maggiore Castor Actius e il Tenente Comandante Ashley Williams avevano assunto una posizione sopraelevata per poter facilmente individuare il gruppo di Shepard attraverso la cortina di nemici.
Il checkpoint si trovava in un edificio, al cui interno c'era il generatore d'emergenza della colonia. Si trattava di una costruzione isolata dal complesso abitativo, dalla facciata anonima, fronteggiato da un piazzale abbastanza ampio per il passaggio di veicoli di grossa taglia. Le truppe dei Razziatori presidiavano le immediate circostanze, non tanto a protezione dell'edificio, quanto per eliminare ogni sorta di contatto che la colonia avrebbe potuto stabilire con il mondo esterno.
Un Predatore si muoveva con aria circospetta lungo il perimetro del piazzale mentre i Mutanti e i Cannibali sciamavano d'intorno meccanicamente. La creatura si fermò improvvisamente sul posto, allertata da un rumore improvviso, poi si voltò verso la fonte, trovandosi la canna del Lanciadardi Graal del Tenente James Vega a pochi centimetri dal muso.
Tutto ciò stava succedendo sul lato est dello spiazzo.
Il soldato fece fuoco, attirando l'attenzione su di sé mentre Tali faceva scivolare il suo Drone d'Attacco nel centro. Alcuni Mutanti caddero fulminati a terra mentre un globo di energia oscura si componeva improvvisamente nei pressi di un Predatore, facendolo lievitare.
Un colpo preciso andò a trapassare un'olobarricata mentre tre soldati Blackwatch apparivano improvvisamente in controcampo, erigendo una fitta barriera di fuoco contro chiunque gli capitava a tiro.
Actius, dal suo riparo, ricaricò un colpo mentre osservava la scena dall'alto, cercando di ricapitolare la situazione:
Gli accessi al piazzale dell'edificio erano attualmente due ed entrambi arrivavano dalla congiunzione di due arterie della strada maestra; aveva deciso di dividere le squadre in due gruppi, posizionandosi in alto assieme ad Ashley per avere un'ampia visuale della strategia.
Il primo gruppo, quello che aveva attaccato per primo, era composto dagli elementi della squadra di Shepard, che avrebbe catalizzato momentaneamente l'attenzione sul lato est.
Dall'altra parte, l'ingegnere della legione Blackwatch avrebbe piazzato una torretta per permettere un inevitabile fuoco incrociato che, non solo avrebbe sterminato il nemico ma avrebbe anche permesso ad IDA di penetrare nell'edificio assieme all'altro suo tecnico per valutare lo status del generatore d'emergenza.
"Tenente, rapporto!” aveva urlato Shepard dall'altra parte dell'interfono di Ashley, mentre il Maggiore sparava in direzione di un Predatore fattosi troppo vicino alla torretta del suo ingegnere.
-Stiamo sgombrando la strada, Shepard- replicò Williams con voce neutra, poi si applicò nel farle una precisa stima della situazione, mandandole le coordinate della loro posizione.
Quando Adrienne si affiancò ad Actius, il Maggiore mosse nervosamente le mandibole, dando un'occhiata dietro di sé, verso i nuovi compagni -Si tratta della Resistenza di Cretia?-
La Turian annuì mentre Garrus si portava sul fianco di Williams facendo sporgere il Black Widow davanti a sé. 
-La tua missione personale?- chiese di nuovo il Maggiore, stavolta mantenendo un tono di voce flebile, tornando a fissare il mirino del Krysae.
Adrienne sbuffò, ricaricando la pistola con un gesto nervoso -Come possiamo aiutare?-
Actius le rivolse un'occhiata curiosa -Questo non mi piace, Adrienne... vi abbiamo lasciato indietro per una missione-
-Missione compiuta, Maggiore, non indagare- intervenne Shepard in sua difesa, accovacciandosi al suo fianco -Ora, se non ti dispiace, andrei a spalleggiare Jimmy e il Prothean che, da soli, sembrano un duo di cabaret- ammise, dando un'occhiata di rimprovero ai due che saltellavano di nemico in nemico con grazia inusitata.
Adrienne si sollevò, ringraziando mentalmente Shepard, poi si voltò verso Vakarian, porgendogli il calcio della pistola. Lui la osservò, dubbioso.
-Renditi utile, Detective. La tua ce l'ha la ragazzina.-
-Va a clip?-
-Scordati il lusso delle clip, questa si surriscalda dopo nove colpi.-
Aetius mosse lievemente le mandibole, poi afferrò il manico della pistola, saggiandone le proporzioni con un'occhiata soddisfatta -Conosci i miei gusti, purtroppo...-
Adrienne fece schioccare la lingua, seccata, poi si riunì a Shepard che scalpitava per raggiungere i suoi uomini -Trattamela bene, Detective-
 
 

[x]

 
Cretia, Checkpoint
Ore 4,20
 
L'interno dell'edificio era spoglio e sembrava abbandonato da mesi, seppure avesse subito l'ultima manutenzione da pochissimo tempo. Era composto da più piani e le squadre si distribuirono principalmente tra il primo e il secondo, lasciando la possibilità a IDA e ai tecnici di Actius di avere quanta più tranquillità possibile nell'applicarsi in un lavoro di ripristino della corrente.
La Hahne-Kedar di Adrienne aveva sparato un colpo in un'azione memorabile:
Prima di entrare nell'edificio dopo IDA, Liara non aveva ricordato una delle regole fondamentali di chi si appresta ad abbattere completamente un nemico che non è dotato di istinto di autoconservazione. Un Mutante, privato del corpo dalla vita in giù, aveva afferrato la caviglia dell'Asari, traendola a sé con violenza. 
Senza che ci fosse il bisogno di mirare o di addocchiare il bersaglio, Aetius Vakarian, che passava di lì per caso, aveva premuto il grilletto e ficcato un colpo di pistola dritto in mezzo agli occhi del nemico; il tutto, senza l'ausilio di mirare o di velocizzare le cose. Passava di lì, insomma.
E Liara, a terra, con un espressione allibita aveva proferito: -Quando non sei certo che i non-morti siano morti-morti, non risparmiare munizioni: spara un colpo in testa per sicurezza, sempre!- facendo ridacchiare Tali, che l'aiutava gentilmente a rialzarsi.
Entrarono nell'edificio per metà, lasciando come sentinelle James e un Blackwatch a presidiare l'esterno, e Javik e il suo corrispettivo Turian, tale Armstrong, a controllare gli accessi laterali.
-L'hai tenuta bene- aveva pronunciato Vakarian senior, porgendo la calibro .357 ad Adrienne, affiancata, come al solito, a Shepard -mi sorprende-
-Per una volta, potresti tagliare la coda a un complimento? È spiazzante- aveva borbottato lei, controllando lo stato del suo revolver. Il Comandante osservò con attenzione la scena, corrugando la fronte, poi si decise a parlare, rivolgendosi direttamente al padre di Garrus -Non ho potuto fare a meno di constatare lo stato d'abbandono dell'edificio in cui vi trovavate. Come avete fatto a resistere?-
Il Turian mosse in avanti le mandibole -Prima dell'attacco dei Razziatori, Cretia era un posto sicuro, seppure Digeris fosse sotto attacco. Abbiamo avuto il tempo per organizzare una difesa sommaria, contando sulle scorte che la polizia locale aveva lasciato nella guarnigione e sugli approvvigionamenti extra che la Gerarchia aveva stanziato per i rifugiati. Dopo l'attacco ci siamo barricati in alcuni edifici stanziati in zone limitrofe all'interno della stessa colonia, mantenendoci in contatto radio.-
-Mi faccia capire, voi siete riusciti a tenere testa alle truppe dei Razziatori prima che i militari arrivassero?-
-Una settimana. Gliel'ho detto, Comandante, abbiamo avuto un'organizzazione sommaria...- ammise il Turian con una punta di tristezza nella voce -...eppure siamo rimasti presto da soli. Le donne e i bambini erano con l'altro gruppo...-
Shepard sospirò sommessamente -Vi siete salvati, questo è il punto fondamentale. Non esistono gli eroi in guerra.-
-Detto dalla paladina della Galassia suona bizzarro- 
-Suonerebbe meno bizzarro se le elencassi tutte le imprese che ho compiuto in cui ho lasciato una scia di sangue innocente- ammise lei, sostenendo il suo sguardo -Ma non è questo il momento, presto arriveranno le navette a portarvi in salvo. A proposito...- si voltò verso Actius che, nel frattempo, aveva occupato un tavolo e dispiegato una scansione con il factotum -Notizie dal battlefield?-
Il Maggiore le diede un'occhiata di sfuggita -Altalenanti. Achaton è riuscito a creare un perimetro, ma ha perso degli uomini. Le truppe aeree sono state dimezzate, ora contiamo solo una decina di Mantis. La buona notizia è che la flotta sta tenendo testa ai Razziatori e che presto rinfoltiranno le linee di caccia, lasciando uno spiraglio al tuo pilota di navette che potrà raggiungerci al punto stabilito- aumentò lo zoom sulla scansione -Non ci resta che aspettare il verdetto della tua... ahem... sottoposta e dei miei tecnici.-
Shepard annuì, poi raggiunse le scale per accedere al piano superiore dove IDA proseguiva a lavorare al generatore.
Adrienne seguì con lo sguardo Vakarian mentre si sedeva a terra per trovare un punto d'appoggio per pulire il fucile d'assalto che avrebbe utilizzato da lì in avanti.
-Senti, io... non ce la posso fare.- Adrienne lo raggiunse e si sedette davanti a lui, afferrandogli le gambe -Ti ho spiegato le mie ragioni e perché non ho potuto avvisarti... ti ho deluso, sì... ma le mie scuse te le ho fatte!-
Aetius scosse la testa mentre incrociava le braccia -Nastz, non so cosa farmene delle tue scuse...-
-Allora stammi bene a sentire, testa di cazzo!- eruppe lei, facendo voltare un Predatore che si girava i pollici su Thessia -Io ho fatto una scelta, mi sono esposta, ho agito come mi hai sempre detto di fare: ragionando sulle conseguenze! Ho valutato le situazioni che mi venivano presentate e ho accettato le conseguenze delle mie scelte, senza mai voltarmi! È troppo chiedere della comprensione? Sono estremamente consapevole che tu mi ritieni una venduta, ma è diverso da stare agli ordini di persone che perpetrano crimini ben peggiori ogni singolo giorno? No, davvero Vakarian, aiutami a capire, siamo così diversi, alla fine?-
Il Turian chinò lo sguardo sul fucile, continuando la sua opera di pulizia, impassibile, lo sguardo duro -Sì, Adrienne, siamo profondamente diversi, e abbiamo scelto di affrontare due vie completamente opposte. Io ho deciso di onorare il mio popolo standogli accanto, tu hai deciso di perpetrare l'immagine che la Galassia ha dei Turian, affidabili solo militarmente, capaci di ragionare solo con il pugno di ferro. Ogni fazione ha da sottomettersi a dei suoi compromessi, nessuno è migliore. Io non sono migliore di te, ma ho deciso di esserlo, per il bene dei miei fratelli e sorelle Turian.-
Adrienne gli rivolse uno sguardo accigliato -Non vuoi accettare che io abbia preso una scelta diversa dalla tua e non vuoi accettare le mie scuse per avertene tenuto all'oscuro... questo mi è chiaro. Ma ora sono qui, davanti a te, a spiegarti le mie ragioni... perché questo non vuoi accettarlo?-
-Perché non ti rispetto, Nastz!- sbottò lui, al limite della pazienza -Nella C-Sec avresti potuto davvero dare un contributo! Sei scaltra, sei entusiasta, hai passione! Ma sei come una bandiera che si gira a seconda del vento che tira... e io non ho intenzione di perdermi in chiacchiere con un Turian con questo atteggiamento!-
Adrienne chinò lo sguardo, schiudendo leggermente le labbra, cercando di articolare una risposta.
No, era una causa ormai persa... lo era fin dall'inizio. 
Sollevò lo sguardo verso le travi dismesse del soffitto dove poteva intravedere Lenore, in piedi vicino a una IDA intenta a violare il terminale principale per avviare la detonazione. La osservò come per chiedere aiuto, per avere sostegno, ma la replica che ricevette fu quella di una donna stanca degli avvenimenti della giornata, che forse stava per partecipare all'unica battaglia vittoriosa dopo mesi.
-Quando si dice: avere i prosciutti al posto delle palpebre...- commentò Actius, dalla sua postazione.
-Signore?- 
-Vakarian, lei è a conoscenza che la qui presente Adrienne Nastz ha dovuto passare gli ultimi dieci anni della sua vita a salvaguardare le undici colonie Turian che Cerberus e gruppi terroristici Batarian volevano radere al suolo per costruirci dei laboratori di ricerca per lo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale? Risponda, la prego.- il Maggiore si fece avanti, aprendo le braccia -Allora?-
-Non ne ero a conoscenza, Maggiore- replicò -Non vedo dove vuole arrivare con questo-
-Adrienne si è presa sulle spalle un rischio che nessun altro nell'esercito avrebbe accettato di fare, accettandone le conseguenze.- sbottò Actius, guardandolo dall'alto -Non trovo giusto questo accanimento nei suoi confronti, soprattutto in virtù del rapporto che vi legava. Ha sempre guardato a Lei con rispetto, Vakarian, non vedo perché non debba essere ricambiata. Controllava una zona franca per permettere un paio d'occhi in più alla Gerarchia, sì, ma ora quel posto non esiste più, Adrienne non esiste più... ora è un sottoposto del Comandante Shepard, dove le sue abilità sono valorizzate giorno dopo giorno lasciando che sia lei a guidare sé stessa. Ed era anche il momento che si accorgesse che non è una guida a plasmare un destino di una donna- prese un respiro -Ma è la stessa donna a diventare l'unica fautrice del suo destino.-
-Il mio lavoro con lei è finito nel momento in cui è diventata una Detective, Maggiore. Non ho mai preteso di essere la sua guida, è lei che mi ha dato questo potere... nonostante il Suo accanimento, io non ho intenzione di valorizzare una scelta che non condivido, attuata da una persona che non ho più intenzione di aiutare!-
-E allora andatevene affanculo entrambi e pace fatta!- eruppe Adrienne, sollevandosi in piedi. Poi aprì le braccia, lanciando uno sguardo carico d'ira verso entrambi -Non sono disposta a tollerare che mi si offenda e mi si difenda altrimenti quando io non ho bisogno né della prima né della seconda cosa! Sono un sottoposto del Comandante Shepard, prima di tutto, e continuerò a servire lei coerentemente. Hai detto bene, Actius, sono io a guidare me stessa, quindi decido che questo discorso dev’essere definitivamente chiuso. Sono esausta!- 
Si passò una mano sulla testa, sospirando nervosamente -Esausta- ripeté, prima di raggiungere una porta dall'altro capo della stanza e chiudersela alle spalle.
Si accasciò a terra, la testa fra le mani, puntellandosi sulla parete più lontana dalla porta. L'ambiente era buio, di sicuro niente o nessuno avrebbe potuto notare l'espressione indecisa sul suo viso. Indecisa. La cosa sorprende?
Sì? Beh, Adrienne soffriva, ma si sentiva al contempo sollevata per aver messo un punto esclamativo in un discorso che andava avanti nella sua testa da ben dieci anni. Per quello sentiva delle emozioni contrastanti: se da una parte nutriva il desiderio di prendere la testa di Aetius Vakarian e di sbatterla ripetutamente su una colonna, dall'altra le veniva naturale il desiderio di riderci sopra davanti a una bottiglia di whyskey. 
-Mi dispiace, Ennie...- 
la voce di Castor Actius le giunse inaspettata alle orecchie, facendole prendere un colpo.
La Turian si alzò di scatto in piedi, cercando di riprendere il contegno perduto, poi si passò una mano sul collo parzialmente scoperto, battendo un colpo di tosse.
-Tutto bene?- chiese lui, chiudendosi la porta alle spalle.
-Oh, sì... sì- gracchiò Adrienne, muovendo nervosamente le mandibole -Non hai da fare Cass? Sei un capoccia irresponsabile-
-Sai, prima cercavo di darti man forte, non di fare il paladino delle cause perse- puntualizzò il Maggiore, facendosi avanti -Ti ha dato noia?-
La Turian diede un profondo respiro con il naso, inclinando la testa in avanti -Abbastanza-
Castor si grattò la fronte, poi distolse lo sguardo -Cazzi tuoi. Lo rifarei.-
-Oh, Spiriti!- gemette Adrienne -Vuoi capirlo che non sono un tuo sottoposto, Cass? Non puoi proteggere il mio operato come se fosse il tuo prezioso uovo, quello ora è compito di Shepard e di certo lei non ha...-
-Adrienne, si è visto come è corsa in tuo soccorso quando hai avuto bisogno di una mano!- la interruppe lui, portando le mani in avanti.
-Shepard è stata al mio fianco più di quanto tu immagini. Era con me quando Tortuga è finita nelle mani dei Razziatori e... oh...- la Turian spalancò gli occhi, portando la testa all'indietro -Cass, sei forse geloso di Shepard?-
Il Maggiore sbuffò, scacciando con una mano quell'esternazione.
-Cass, andiamo! È da quando è iniziata questa missione che mi urli “guardami mamma guardami guardami!”- lo scimmiottò, saltellando e agitando le mani in maniera comica, per poi scoppiare direttamente a ridere e afferrargli un braccio, divertita -Oh, Spiriti, Spiriti miei, quanto sei sciocco!-
-Sarò costretto a dividermi di nuovo da te, Adrienne, e questo mi fa godere dell'unica occasione che abbiamo per stare insieme- ammise lui, ritraendosi appena -A quanto pare, tu rimarrai sulla Normandy ancora a lungo, se non per sempre...-
-Non ho intenzione di lasciare Lenore, se è questo che vuoi sapere.-
-Sembra che tu ci goda a trovare degli incarichi ogni volta più distanti da me...- le posò le mani sulle spalle, l'espressione lievemente rattristata -A dire il vero, la nostra non è mai nemmeno stata una relazione-
-E che cos'è, Actius?- 
Il Maggiore fece spallucce -Un “meet and greet”?-
-Hai uno strano modo di concepire i meet and greet, lasciatelo dire...-
-Cosa dovrei fare? Tu sei fatta in questo modo, ti poni degli obiettivi difficili ogni volta e io non sono da meno. Per fortuna ti ho lasciato la mia dogtag, così almeno ti ricordi come mi chiamo ogni volta che mi vedi!-
Adrienne si rabbuiò. Poi distolse lo sguardo, posando una mano sul suo petto -Dicevi sul serio... prima?-
Castor batté più volte le palpebre -Prima quando?- chiese.
La Turian sbuffò una risata -Che hai a cuore... insomma... hai capito.-
-No, non ho capito, Adrienne, sii chiara-
Di nuovo una risata, poi uno sguardo dolce e le loro fronti si toccarono -Actius... davvero pensi che potrebbe funzionare?-
Il Maggiore chiuse gli occhi, poggiando le mani sul collo di Adrienne. Poi rise debolmente, traendo il suo viso maggiormente a sé.
-Ho deciso di stare dalla tua parte, Adrienne, e intendo mantenere la parola...- 
-Allora finiamola, Actius, finiamo questa Guerra... e ritroviamoci di nuovo su quel piccolo bar di Cipritine, quello con le stanze con vista panoramica...- la Turian sospirò di sollievo, chiudendo gli occhi -Così decideremo finalmente da che parte stare... insieme-
-E vedrò la tua schiena solo quando sarò morto-
-E vedrò la tua schiena solo quando sarò morta-

[x]

 
 
Cretia, Checkpoint
Ore 4,50
 
-Brutte notizie, Shepard- annunciò IDA, dopo aver portato in funzione il generatore.
-Che genere di brutte notizie?- esalò Shepard, portandosi immediatamente al suo fianco.
-Il generatore ha riacquisito la sua massima potenza, le torrette sono attualmente in funzione, ma questo non basterà a fermare i nemici già presenti dentro le mura di Cretia- replicò l'IA, flettendosi in piedi.
-Già lo sapevamo IDA, qual'è la soluzione?-
-La soluzione sarebbe un attacco aereo, ma le cannoniere sono già impegnate contro i Mietitori e noi siamo troppo pochi rispetto ai nemici presenti sul campo. Ci sono però diversi relé di stazionamento energetico lungo il perimetro delle mura, potremmo attuare un surriscaldamento.-
-Intendi dire... far saltare tutto in aria?-
-Solo le zone con un'alta concentrazione di nemici, Shepard, i Turian si occuperanno del restante, che sarà un numero decisamente inferiore rispetto alla quantità attuale- IDA attivò una proiezione olografica, mostrando il dispiegamento delle forze nemiche prima e dopo il surriscaldamento.
Shepard osservò attentamente entrambe le risultanti, poi scrollò le spalle -E va bene IDA, avverto immediatamente Actius della tua idea-
-Non serve- fece lui, apparendo improvvisamente in cima alla rampa di scale -Datemi il tempo di avvisare i miei superiori e possiamo formulare velocemente un piano d'azione. Abbiamo perso fin troppo tempo in questa maledetta colonia. Notizie dei veicoli Kodiak?-
-Il mio pilota sta cercando un atterraggio sul tetto dell'edificio, Maggiore- annunciò Shepard, lanciando un'occhiata ai rifugiati attraverso le travi smosse del pavimento -Ha ipotizzato di metterci almeno una decina di minuti.-
-Troppi- sbottò il Maggiore, attivando il factotum per fare una chiamata rapida -Vedete di non sprecarli-
Osservare il proprio demone salire su una vettura dell'Alleanza, finalmente in salvo, mise Adrienne nell'ottica delle idee di potersi permettere un sospiro di sollievo. Quando però si girò per salutarla e la chiamò a sé, la Turian dovette trattenere il fiato.
-Non mi piace come ti sei comportata, Nastz, ma...- diede un sospiro -Testa alta. È tutto...-
Adrienne sbuffò una risata -L'avrei tenuta alta anche nel caso in cui tu non me l'avessi consigliato, vecchio-
-Vedi che non hai bisogno di una guida, Nastz?- replicò lui, battendole una mano dietro la collottola. Poi diede un cenno con la testa a Garrus, subito dietro di lei e si sporse per abbracciarlo, cogliendolo di sorpresa.
-Finisci il tuo esercizio di tiro al bersaglio e porta le chiappe a casa, Garrus, ti aspetteremo lì-
Shepard dovette distogliere lo sguardo, colta da un'improvvisa folata di polvere. Poi il kodiak si sollevò in aria, lasciando quei tre in balia di loro stessi.
-Abbiamo finito qui, Nastz?- chiese Shepard, riprendendo il Claymore dalla schiena.
-Sì, Shepard, ho finalmente saldato i conti in sospeso con il passato... ora sono pronta- ammise Adrienne, muovendo le mandibole, soddisfatta. Poi si sporse verso di lei e l'abbracciò di slancio, lasciandola interdetta.
La missione andava a concludersi:
IDA avrebbe lanciato un impulso che avrebbe distribuito lungo la rete energetica della colonia, facendo esplodere uno ad uno i relé secondari e lasciando integri quelli che sarebbero andati riutilizzati in un secondo momento. Il fattore tempistico in quel piano era fondamentale, dato che, per riuscire a rimanere incolumi, i nostri avrebbero dovuto attraversare di volata la colonia per la strada principale e uscire direttamente dalla porta d'ingresso, incontrando sulla loro via l'intera occupazione nemica. 
Shepard si appropriò della prima linea assieme a James e a Liara, armando il Claymore con le nuove modifiche per ottenere delle munizioni incendiarie. L'ultima fila la tenevano Adrienne, Javik e alcuni soldati Blackwatch, per garantire la sicurezza di Williams, Garrus e Actius che si sarebbero occupati dei Predatori e dei Cannibali inarrivabili a Shepard.
Quando il Comandante diede il segnale, erano già fuori dall'edificio e pronti allo scatto finale. I minuti antecedenti alla prima detonazione, causante l'effetto a catena, sarebbero scorsi fin troppo rapidamente, quindi le granate di cui disponeva Shepard in dotazione furono eccellenti per liberare le prime fila di nemici.
-IDA, ORA!-
Attraversarono di gran carriera la prima curva, affrontando una popolazione intera di Mutanti. Shepard schivò un abbraccio, lasciando che Javik prendesse quell'avversario, poi scivolò con le ginocchia sotto un Cannibale, sparandogli una salva dritta sullo stomaco, si rialzò e corresse il percorso, passando al nemico successivo.
Dietro di lei, James usò la baionetta del fucile a pompa per colpire alla testa un Mutante, poi diresse un colpo su un Predatore, disarmandolo e lasciandolo alle cure di Tali che lo finì direttamente con un colpo disgregante.
Liara svettava così in prima linea con un lancio biotico, liberando il percorso a chi arrivava subito dietro.
Garrus diede una rapida occhiata ad Adrienne e lasciò che lei distraesse un Predatore con il revolver per poterlo poi affrontare con una raffica del suo fucile d'assalto.
Actius restava occultato, concentrato nella strategia e pronto nel caso l'occasione rendesse indispensabile il suo Krysae.
La prima esplosione non tardò a farsi sentire mentre i nostri erano praticamente riusciti a raggiungere il penultimo livello.
Con un salto, Shepard evitò la carica di un Bruto che aveva sbriciolato la parete di un edificio, proiettandosi proprio davanti a lei. James gli fu subito addosso, bersagliandolo con un dardo dritto in mezzo alla corolla ossea.
Ed ecco l'occasione perfetta per Actius. Con un tiro pulito, colpì il nemico sul tubo che congiungeva la testa al resto del corpo, facendogli schizzare metà muso proprio mentre tentava un'altra carica. Il Bruto si accasciò a terra, facendosi scavalcare di volata da Adrienne.
-Muoviti Maggiore, o ti lasceranno indietro!- gridò quella, facendo passare avanti Actius, che continuò la sua corsa accanto a Williams.
Ed ecco che finalmente la porta d'accesso si stagliava all'orizzonte, con Shepard che aumentava la velocità e, al contempo, controllava che tutti fossero presenti all'appello.
-Andiamo andiamo andiamo!- berciava, il cuore che le batteva a mille nel petto. Freddò uno, due, tre, quattro Mutanti prima che IDA si facesse notare al suo fianco e aumentasse la velocità per aprire il portone d'ingresso il prima possibile.
Altre due detonazioni.
Dai, c'erano quasi, solo pochi metri, e l'IA della Normandy che finalmente spalancava con una spallata le porte, facendo letteralmente vedere loro la luce dell'alba.
Uscirono di gran carriera, Shepard in primis, mentre l'ultima esplosione faceva letteralmente collassare l'architrave dell'antica porta, sollevando un gran numero di macerie e di detriti.
Vennero sbalzati in avanti, cadendo dritti tra le braccia di Achaton, ancora in difesa del perimetro. Non appena tutto fu calmo, Actius si sollevò in piedi, tossendo convulsamente -Ce l'abbiamo fatta!- gridò, in direzione di Garrus, al suo fianco. Il nostro Turian, disteso a terra a stella marina annuì, poco coinvolto da quell'entusiasmo. Il Maggiore sollevò il Krysae mentre i suoi uomini e Achaton stesso lo applaudivano.
-Ennie!- chiamò, cercando Adrienne con lo sguardo per poter condividere la sua esultanza. Non ebbe risposta. -Ennie?-
Si guardò intorno, perdendo lentamente il sorriso, poi incrociò lo sguardo di Shepard, che lo fissava come se avesse appena invocato un fantasma.
Allora Actius spalancò la bocca e rimase immobile, fissando le macerie con un'espressione allarmata.
Diede una spallata a Shepard mentre correva verso la porta crollata, facendo sì che si voltasse di fronte alla spiacevole certezza che, ancora una volta, si era lasciata alle spalle un compagno.
-ADRIENNE!-
Scivolando varie volte lungo il sentiero dissestato, il Comandante seguì il Maggiore lungo la strada più lunga che i suoi piedi avrebbero percorso. Non sentiva altro che il rimbombo delle esplosioni a catena che perforavano ancora i suoi timpani tramite un fischio assordante. 
I pilastri che reggevano l'immensa struttura a volta del portale si erano ripiegati su sé stessi, una cascata di macerie ricopriva completamente l'ingresso, ancora grondante di polvere.
Il Maggiore scivolò sulle ginocchia fino al punto più basso dell'ammasso di detriti e puntò il calcio del Krysae, cercando di rimuovere il possibile per poter aprire uno spiraglio e assicurarsi che lei stesse bene.
Shepard però restava ferma, sbigottita.
Sapeva benissimo che da un crollo simile, solo un organismo unicellulare avrebbe potuto salvarsi tanto era fitta la distribuzione delle scorie cementifere.
Actius continuava a chiamarla, chiedendo un segno, supplicando che la sua sola faccia tosta le permettesse di levitare sopra quel macello per controbattere con una battuta a quella scena patetica. 
La mano di Lenore si appoggiò decisa sulla spalla di Castor, tirando lievemente, ad imporgli di smetterla; ma lui no, non poteva fermarsi, doveva tirarla fuori da lì a costo di spezzare l'impugnatura del suo fucile in fibra di carbonio, a costo di rimetterci le unghie e le dita delle mani.
-Castor...- il Comandante si inginocchiò al suo fianco -Non...-
-Posso sentirla, Shepard, posso...- si fermò di colpo, poi lanciò il fucile di lato, prendendo a scavare convulsamente con le dita mentre Lenore osservava rapita il punto dove lui aveva preso a togliere i frammenti dei detriti.
Ebbe solo il tempo di nutrire una leggera speranza quando IDA, dietro di lei, la riportò con i piedi per terra -Non rilevo segnali vitali dal suo corpo, Shepard, è...- prese una pausa -è morta.-
Actius si fermò momentaneamente, giusto per lanciare uno sguardo truce all'IA, poi riprese a scavare con ancora più decisione.
Shepard gemette quando vide spuntare dalla polvere un paio di dita, rivolte verso l'alto. Le afferrò istantaneamente, chiamandola. Poi si rese conto che IDA aveva effettivamente ragione... da un crollo simile si salvano solo gli organismi unicellulari. E allora ritrasse la mano, dandosi dell'imbecille a voler davvero aggrapparsi all'irrazionalità.
Castor sembrava non averlo capito e preferì continuare la sua opera, scoprendole la mano intera, poi il polso. Allora la strinse, per darsi coraggio mentre continuava l'opera...
E fu lì che si accorse che ormai non c'era davvero più niente da fare per aiutarla. Il Maggiore si ritrovò a stringere quella mano, digrignando i denti e sporgendosi in avanti, nel tentativo di spingere da solo quel muro di macerie per trarla a sé. Diede un grido di fatica, appoggiando la fronte all'ammasso di detriti, gli occhi appannati e stretti a fessura mentre le mandibole vibravano convulsamente.
-Ennie...- gemette, avvicinando il viso a quella mano e accasciandosi definitivamente a terra. Le lacrime sgorgavano silenziosamente sul suo viso mentre cercava di capire come diavolo si potesse affrontare un dolore simile.
Da dove si inizia ad affrontare il dolore? Dalla comprensione che è appena avvenuta una tragedia? Dal fatto che alla donna che ami non scorra più calore tra le dita?
Castor gemette di nuovo, mostrando i denti e stringendo maggiormente la presa, ormai rannicchiato contro quel muro senza avere la possibilità di farci niente.
-Cass- dietro di lui, Maroon Achaton scrollava le spalle -Dobbiamo...-
-VATTENE!- fu l'unico ordine che il Maggiore riuscì a formulare, con una voce che sembrava non appartenergli. E Shepard dovette forzatamente distogliere lo sguardo per non cadere di nuovo nel baratro che l'aveva così coinvolta durante la veglia di Thane all'Huerta Memorial Hospital; dovette sollevarsi in piedi e appoggiare la schiena, perché i suoi muscoli si stavano facendo fardello di quella nuova stanchezza mentale.
-Maggiore,- fece, rivolgendo lo sguardo all'orizzonte, lontana da quell'immagine straziante -devi sforzarti a prendere una decisione...-
Il Turian, il volto distrutto e la schiena inarcata, scosse lievemente la testa mentre le mandibole si sforzavano in un lieve tremolio; con un sospiro stanco, Castor Actius raggiunse la pistola con dita tremanti, poi ne afferrò l'impugnatura e la trasse debolmente a sé.
Shepard gli rivolse uno sguardo dubbioso mentre il Maggiore prendeva un altro respiro, chiudendo gli occhi. 
-Decido di stare dalla sua parte.- disse, prima di puntarsi la pistola alla tempia.
 
 
 
 
 

 
***
[x]
 

 
 
La battaglia era stata vinta.
Così recitava il bollettino di Guerra dell'Incrociatore Crixus, gli specialisti che si stringevano calorosamente la mano alla vista dei Razziatori che attuavano una ritirata strategica. In quel giorno, i Turian avevano vinto.
Ma Thrace Scevola Actius non sembrava della stessa idea mentre, attraverso il vetro della sala briefing apprendeva della morte del figlio, portandosi le mani davanti a un viso distrutto dal dolore. Perché era stata una morte a conflitto finito, quando in realtà la flotta nemica si stava già ritirando, lasciando alle truppe di terra il pieno controllo della strage di ogni forma di vita sintetica nel raggio di miglia e miglia di strada.
E si accasciò al pavimento, sorretto dall'Ammiraglio stesso, suo commilitone durante la Guerra del Primo Contatto e davanti al Comandante Shepard, che stringeva in mano una piastrina non sua.
Le iniziali erano A. Nastz, difatti. Ultima tragica sorpresa di quella giornata. 
E il Retroammiraglio aveva gridato di tenersele, quelle piastrine infauste, le aveva gridato che il suo nome sarebbe stato associato a un suicidio, non a una collaborazione vitale per entrambe le alleanze.
Ma Shepard aveva comunque mantenuto il ruolo affidatole e aveva esplicato direttamente al Primarca, lì presente, ciò che era successo alla sua squadra, per filo e per segno.
Si lasciarono con una stretta di mano, dopo essersi scambiati un augurio di pace.
Ma che gliene importava a Shepard della pace, che gliene importava del Primarca...
Perché era lì, si chiese. Perché stava ancora in quel posto che odorava di una battaglia vinta quando in realtà era stata un'altra sua sconfitta?
Stavolta il prezzo che aveva dovuto pagare era stato troppo alto... e così era stato per Garrus che, per una volta, non era nemmeno riuscito a consolarla nel modo migliore, preferendo evitare di partecipare ai giusti festeggiamenti che la sua gente gli offriva. Preferì il ronzio della Batteria Primaria, lui, così come lei preferì aprire il rubinetto della doccia, ancora vestita dell'armatura, e accasciarsi alla parete del bagno, la testa tuffata fra le ginocchia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Adrienne socchiuse appena le palpebre, intontita dall'intensa luce del sole che entrava dalla piccola finestra della camera da letto. Era avvolta ancora da una spessa coperta termica, le mani intrecciate alla base del collo.
Tutto intorno a lei riluceva di un bianco luminoso, compreso il viso scuro di Castor al suo fianco che la osservava con curiosità, il gomito poggiato sul cuscino e il polso a reggergli il mento.
-Ehi...- Adrienne sorrise appena, stringendo le palpebre per metterlo bene a fuoco.
-Buongiorno...- il Turian le sfiorò il collo con un dito, percorrendone la lunghezza e posandolo in mezzo alle clavicole -Pensavo non ti saresti svegliata mai più...-
-Non dire cazzate- lo rimproverò lei, sistemandosi meglio il cuscino sotto la testa -Dopo l'indagine che ho appena concluso, avevo davvero bisogno di dormire...-
Castor le sfiorò la mandibola con il naso, divertito mentre gli artigli si chiudevano sulla catenella che Adrienne portava al collo -Noto con piacere che hai ancora la mia dogtag...-
Adrienne sbuffò una risata -Sarebbe un peccato buttarla, Maggiore...-
-Hai saputo, quindi- replicò lui, protraendo quel contatto dolce -Vorrei che accettassi la missione che ti ho appena proposto, Ennie...-
La Turian gemette piano, poi gli afferrò il viso tra le mani, spingendolo in alto. Con un'espressione accigliata diede un sospiro profondo -Non posso...-
Il Maggiore imprecò -E io non posso sopportare di doverti dividere con qualcuno-
Adrienne mollò la presa, passandosi una mano sul viso -Cass...-
-Io ti amo-
-No, non...-
-Adrienne, sono solo due parole, andiamo!- protestò lui, appoggiando la fronte sulla sua -Siamo sempre stati insieme, abbiamo diviso le buone e le cattive cose, siamo Ennie e Cass, Nastz e Actius... e io voglio dividere con te ogni minuto del mio tempo, sapere che posso contare sulla mia femmina anche quando le situazioni sono drastiche... come lo è stato ieri-
Adrienne ridacchiò -Ho un lavoro importante ora, Cass, posso fare la differenza senza obbligatoriamente mettere le mani su una pistola... e mi piace.-
-Sergente Nastz, Detective!- recitò lui, distanziandosi e rotolando di peso fino al suo lato del letto -Sei sprecata qui...-
-È il periodo più bello di tutta la mia vita, non puoi minimizzarlo a questo modo- replicò lei, alzandosi sui gomiti -Lavoro da sola, senza l'aiuto di nessuno e senza nessuno che mi dica quello che devo o non devo fare. Sì, devo seguire un regolamento ma è il minimo per garantirmi una linea d'azione corretta, Cass! Io... io amo questo posto!-
-Tu ami lui- la corresse Castor, lanciandole un'occhiata di sufficienza -Eppure appena ti faccio visita cadi sempre tra le mie braccia... Spiriti, quanto sei volubile!-
Adrienne chinò lo sguardo sulla dogtag, prendendola tra le dita, poi diede un sospiro nervoso, sollevando il mento. 
Il Maggiore volse la testa verso di lei, muovendo appena le mandibole. Rimasero in silenzio per un po' mentre la luce si faceva sempre più intensa.
-Tu sei stato il primo a dirmi che sono unica... mi hai sostenuta- sbuffò -Ma mentre tu me l'hai sempre detto, lui mi ha costretto a dimostrarlo, e gliene sono grata. Ma non potrà mai esserci che un'amicizia, sempre che mi consenta di essergli amica... sono un cucciolo di piccione che strilla mentre rompe il guscio del suo uovo e lui non è che un'ombra, un'ombra fatta di ideali... c'è qualcosa di sbagliato in questo- 
Castor si mise a sedere, ridacchiando -Sì, è completamente sbagliato. Dovrebbe permetterti di entrare nella sua vita, darti il valore che meriti.- le rivolse uno sguardo sognante -Perché sei la Turian più bella e capace della Galassia, Adrienne ed era ora che anche tu ti rendessi conto di questo-
Adrienne si ridistese, l'aria afflitta -Cass...- si passò i polpastrelli sulle palpebre, cercando di togliere i residui di sonno dalla retina -Non darmi la possibilità di ferirti... io... non sono innamorata di te così quanto tu lo sei di me-
Il Turian le fu subito accanto, prendendole il viso tra le dita e rivolgendolo verso di lui -In me c'è tanto amore quanto basta per sostenere entrambi, Adrienne. Non mi potresti mai ferire, anche se mi dicessi che sono l'ultima persona che vorresti vedere... ai miei occhi sei un diadema prezioso, non una corona di spine.- sospirò piano -Sarò sciocco e irrazionale, ma rincorrere me è sempre meglio di affannarsi a calpestare un'ombra, non trovi?-
Adrienne diede una risata sommessa, liberando le mandibole dagli artigli del Turian 
-Sì, Cass... forse hai ragione...- si sfilò la catenina, passando le dita sulla sua dogtag e porgendogliela -Ti affido il soldato e la sua sorte, Castor Actius-
-Non c'è onore più grande per me, Adrienne Nastz- recitò in risposta lui, mettendosi al collo la dogtag di Adrienne -La conserverò come se il tuo cuore fosse al suo interno, come il bene più prezioso...-
-E io conserverò la tua in attesa che la mia mente sia libera da ogni ombra- replicò Adrienne, trascinandolo in un abbraccio.
-Scelgo di stare dalla tua parte, Adrienne...-
E la luce si fece faro e avvolse i due nella bellezza eterea dell'oro, assorbendoli nel suo candore.
Adrienne chiuse gli occhi, mentre le ombre si dissipavano e quel nuovo calore la faceva sorridere.
 







 
*: naturalmente, Aetius Vakarian non è l'effettivo nome del padre di Garrus. Mi sono permessa di inventarne uno partendo dalla consapevolezza che non avrei potuto dargli come soprannome l'Innominato. Pardon.
nota: perdonate l'attaccamento che questa povera idiota ha nei confronti di BSG, ma, davvero... McCreary ha fatto un lavoro sublime con la soundtrack.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Mass Effect / Vai alla pagina dell'autore: Johnee