Ambientata dopo la partita tra Kaijo e Touou

Debolezza nascosta

Tutti coloro che conoscevano Yukio Kasamatsu erano concordi nel definirlo una persona assolutamente equilibrata, stabile e concreta, affidabile oltre ogni dire. Kasamatsu stesso era consapevole, in questo senso, dei suoi pregi, pur avendo la tendenza a sminuire tutte le sue qualità, come lo spingeva a fare quell'insicurezza che cercava sempre di celare dietro un'ostentata fiducia in sé, cercando di non pensare al fatto che nascondersi in quel modo testimoniava il fatto che proprio non riusciva ad accettarsi per ciò che realmente era.
In 17 anni di vita era riuscito a non mostrare mai il minimo segno di debolezza di fronte a chicchessia, e di certo non pensava che un ragazzino stupido, con la testa tra le nuvole e fin troppo sicuro di sé, sarebbe riuscito ad abbattere le sue barriere. Però non sapeva spiegarsi perché, quando gli era capitato di trovarsi piantato addosso nei momenti più disparati lo sguardo intenso di Kise, e aveva scorto nel volto di quest'ultimo un'espressione estremamente seria, quasi addolorata, che proprio non gli si addiceva, ecco, in quei momenti si era sentito quasi nudo, osservato fin nel profondo, come un libro aperto scritto a caratteri chiari e comprensibili. Il turbamento sul suo volto dovuto a questa sensazione, però, durava poco; faceva in fretta a distogliere lo sguardo e indossare nuovamente la sua maschera di freddezza – non aveva ancora capito, cieco, che nel muro con cui si era circondato c'erano già delle crepe fin troppo profonde. Cercava di far calmare il battito furioso nel petto, respirava profondamente e si ripeteva che non si sarebbe mai lasciato capire da nessuno.

Eppure, in quel momento, schiacciato dalla consapevolezza di non essere stato abbastanza per condurre la sua squadra alla vittoria e di aver deluso tutti per l'ennesima volta, piangere sulla spalla del kohai gli sembrava la cosa più giusta da fare. Si stupì per quanto un singolo gesto come una mano che gli accarezzava i capelli o un braccio che lo stringeva più forte avessero il potere di alleggerirgli in parte il petto, come se non fosse più solo a portare quel peso.

Alla fine, colui che sempre incoraggiava gli altri, venne a sua volta consolato.

E il muro crollò definitivamente.

Finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa anche su di loro, anche se in realtà la KasaKise è decisamente velata, però non so, dietro al lasciarsi andare così di fronte a qualcuno io ci vedo un graaaande amore. E tralasciamo anche il fatto che generalmente non li immagino in scene così deprimenti: al contrario, per me sono semplicemente felici insieme, senza alcun genere di difficoltà o simili. Eppure mi è venuta in mente questa scena che non è per niente originale, ma che ho voluto scrivere lo stesso. Perchè in un certo senso il fatto che Yukio trovi consolazione tra le braccia di Kise mi fa fanghirlare, perchè volevo in un certo senso dare dignità al personaggio di Kise che non è solo un personaggio stupido, ma sa anche essere attento ai bisogni dell'altro, e per una volta volevo che fosse lui a dare sostegno, non a riceverlo. E Yukio secondo me ha bisogno di fin troppo supporto, perchè credo che pur cercando di non mostralo, in realtà abbia anche lui una certa debolezza. Però mi sono dilungata troppo, per cui mi limito a ringraziare chi ha letto e chi recensirà :)