Il rumore di conchiglie scosse dal vento si spanse nell'aria. La notte, placida e serena, occupava il cielo con i suoi colori profondi e scuri ed illuminandolo di stelle lucenti. Le onde continuavano il loro lento ritmo, in una litania continua e ripetitiva come il suono di un carillon rallentato dal passare del tempo. Nell'ombra della notte una figura, alta e flessuosa, uscì da un piccolo bungalow di paglia. Camminando lentamente, si fermò un secondo ad osservare il moto del mare, una striscia argentata riflettente la luna. Con una mano, senza fermarsi, scosse con gentilezza la lunga fila di conchiglie appese per il lungo filo del bucato, ampliandone il suono. Si avvicino al mare, entrò fino a quando l'acqua le arrivò all'altezza della vita. Poi pose dolcemente sul pelo d'acqua qualcosa, che avanzò con lentezza verso l'orizzonte, una piccola barca che non aveva nessuna fretta di arrivare a destinazione. Rimase ferma ancora un po', a godersi la brezza del mare fra i capelli, il respiro dolce e salato di una forza molto più grande di lei....

“Mamma?”

Si voltò, correndo per uscire in fretta dall'acqua.

“Tesoro, che ci fai sveglia a quest'ora?”

“Mi sono svegliata e tu non c'eri!”

Replicò, nonostante l'aria assonnata, con molta decisione la bambina che era appena uscita dal bungalow. La giovane donna rise, i lunghi capelli corvini leggermente scossi dal vento.

“La nonna non c'era?”

Chiese, facendo una carezza sul viso della figlia. La bambina assunse un'aria un po' imbarazzata, per quanto una bimba di sei anni possa conoscere questo sentimento.

“In realtà mi sembra di averla vista, ma...Ecco...”

“Ha comprato un'altra bottiglia?”

Precisò la madre, senza perdere tempo. La bambina arrossì, facendo cenno di sì con la testa. Sospirando, la madre si accinse ad entrare, ma la bimba la bloccò, indicando il piccolo pacco depositato dalla madre che fluttuava verso il largo.

-Continui con le offerte?

Chiese, con tono leggermente inquisitorio. Per un secondo o due la madre vacillò sull'espressione di chi è stato colto in fallo, ma si riprese quasi subito.

“Non sono affari tuoi signorina!”

“Sì che lo sono! Scommetto che hai offerto anche il pane alle noci che ci ha regalato Feder!”

La madre sembrò vacillare nuovamente.

“Tesoro lo sai che in cambio riceviamo il pesce ogni mattina...”

“Ma potremmo anche pescarli da noi i pesci ! O comprarli al mercato, lo dice anche la nonna!”

La madre inarcò le sopracciglia, leggermente stupita ed irritata dal fatto che quei tre secondi che sua madre passava da sobria fra una bottiglia e l'altra, dovesse usarli proprio per metterle contro la figlia.

“Mi piace tanto il pane alle noci...”

Si lamentò la bambina.

“Te l'ho già spiegato è una...”

“è una tradizione, lo so, lo so! Ma la verità è che non mi spieghi mai chi porta i pesci!”

Non è facile contenere la curiosità di un bambino, sopratutto quando ti fa domande riguardanti grandi verità della vita. Il grande classico è “da dove vengono i bambini” che nessun genitore sano di mente si sognerà mai di cominciare a spiegare con un “ Quando una mamma ed un papà si vogliono tanto tanto bene...” ma si libererà con la classica scusa della cicogna o del cavolo. Le fiabe, i miti e le storie sono stati inventati proprio per evitare scomode spiegazioni ai bambini. Ma in quel caso, sua madre non se la poteva cavare con una semplice fiaba, Perché era proprio ciò che non poteva raccontare. Raramente si può raccontare ai bambini la verità. Quindi solitamente, con grande irritazione della figlia, se la cavava con la scusa della tradizione o dicendo che quando sarebbe stata più grande le avrebbe spiegato tutto. Ma non sapeva ancora per quanto sarebbe riuscita a tenerglielo nascosto.

“il mare nasconde molti segreti, bambina..

Cominciò la madre, cercando cosa poteva rivelargli senza fare danni.

Nasconde il segreto della pioggia, delle nuvole...Perfino della luna!”

La bambina la guardò con i suoi grandi occhi scuri, indecisa se crederci o meno.

“Anni fa uomini e mare hanno stabilito un patto. Inizialmente erano centinaia e centinaia coloro che vi partecipavano. Ma adesso, siamo soltanto noi”.

“E Perché non vi partecipa nessun altro?”

“Perchè il tempo passa tesoro e la memoria è una cosa terribilmente difettosa. Con il passare degli anni e delle generazioni, gli umani hanno cominciato a dimenticare. E tutto ciò che rimane sono solo....Fiabe.”

“Ma dove va a finire il nostro cibo?”

Chiese ancora la figlia, in un inaspettato rimbalzo di razionalità. La madre si mise in ginocchio, le mise un braccio intorno alle spalle e la fece voltare verso il mare.

“Vedi lì in fondo, il più lontano dove il tuo occhio può arrivare?”

“Bè non so... ad un certo punto vedo solo tutto nero...”

“ Proprio lì tesoro! Il nostro cibo va lontano, lontano, dove noi possiamo a malapena vedere! Raggiunge il luogo dove il cielo si fonde con il mare...”

Ma questo era stato anni fa, in una notte scivolata via come la sabbia nella grande clessidra del tempo. Granello dopo granello gli anni erano passati e quella bimba adesso è....

Sola.

Angolo dell'autrice: Ed ecco un'altra stupida storia Perché il mio cervello si annoia!!! E con la panza ancora piena di panettone vi auguro che le vostre feste siano state belle quanto le mie!!!! Ritornando alla storia, inutile specificare che mi piacerebbe ricevere qualsiasi tipo di critica, sopratutto quelle costruttive!!! Bacioni!