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Autore: Eternal Fantasy    27/08/2007    5 recensioni
Meglio pensarci bene prima di giocare a carte con Luxord!
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Organizzazione XIII
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cards and Dice – Vuoi giocare

Cards and Dice – Vuoi giocare?

 

 

 

L’Organizzazione XIII aveva ormai capito qual’era il segnale indicativo del momento in cui il proprio Numero X era realmente *pericoloso*. Quindi, alla fatidica frase “Vi andrebbe una partita a carte?” di norma si preparavano psicologicamente a dire addio al loro sudato stipendio (ma ne riscuotono uno??? O__o NdA) o a qualsiasi altra proprietà di valore, perché solo gli ingenui ormai ignoravano che giocare d’azzardo con il Gambler of Fate è tranquillamente paragonabile al vendersi l’anima al diavolo.

Demyx, il Melodious Nocturne, era MOLTO ingenuo.

“Volentieri, Luxord-Niisan! Giochi anche tu, vero Axel?” chiese entusiasta all’amico, per poi sorridere imbarazzato “Però dovrai farci di nuovo credito…”

Il Flurry of Dancing Flames scrollò l’ispida chioma rossa irritato: “Ci hai già ‘spennati’ ieri, siamo ripuliti, a secco, al verde! Got it memorized?”

Luxord portò le dita lunghe e affusolate al pizzetto biondo nel suo tipico gesto riflessivo, il suo istinto da Sfidante del Destino non demordeva tanto facilmente; e il sorrisetto obliquo che gli spuntò sulle labbra avrebbe destato l’invidia del Gatto del Cheshire (o Stregatto) del Paese delle Meraviglie. Il genere di ghignetto astuto che, sulle labbra sottili di Luxord, prelude alla rovina del malcapitato destinatario.

“In tal caso potremmo giocare a strip-poker.

“Vuoi spogliarli anche della dignità, Numero X?”

La voce fredda di Zexion precedette di pochi istanti l’apparizione di quest’ultimo, emerso dall’Ombra che costituiva il suo elemento.

Luxord sdrammatizzò: “È solo un gioco, Numero VI!”

“Per colui che manipola il Tempo, la vita stessa è un gioco d’azzardo.”

Quello scuro sguardo inflessibile sotto le lunghe ciocche blu-argento era in grado di vedere anche oltre il perfetto bluff del biondo inglese. Una simile sfida non poteva che stimolare l’interesse del professionista:

“Per caso l’invitto stratega dell’Organizzazione non si sente all’altezza di una partitella tra amici?”

Zexion colse la provocazione; esibendo un’espressione indecifrabile e calcolatrice, decretò:

“Distribuisci le carte, Gambler of Fate.”

 

Un’ora più tardi, com’era prevedibile, né Luxord né Zexion avevano perso una sola partita. Il fatto sorprendente era che Demyx ne avesse persa una sola; ridacchiando contento aveva commentato, togliendosi i guanti: “Ho imparato dai migliori!” e rivolse un timido sorriso al suo autoproclamato ‘fratellone’ e al malcelatamente compiaciuto Schemer.

Di conseguenza, quello ad essere rimasto *letteralmente* in mutande non poteva essere che Axel. E quando Luxord sentenziò “Vedo” il piromane sentì un autentico brivido gelido lungo la schiena.

“NO! Solo il mio cucciolotto puccioso Roxas può ammirarmi in tutte le mie grazie!” strillò, e in preda al panico… diede fuoco alle carte.

Alla vista della pira funebre di uno dei suoi mazzi preferiti, Luxord trattenne col suo invidiabile self-control britannico l’esplodere della venuzza pulsante sulla sua fronte. Ma anche gli insegnamenti di Oxford hanno un limite, e un istante dopo con un gesto fulmineo trasformò Axel in un DADO.

Il rossino, divenuto un corpo quadrangolare con i punti a forma di fiammella, rotolò goffamente atterrando infine sulla prima faccia… dove si trovava l’immagine della propria. La corrente continua di sanguinose imprecazioni si smorzò in un gorgoglio soffocato.

Demyx, troppo di buon carattere per il suo stesso bene, si mosse per aiutare l’amico, ma il biondo più alto lo tranquillizzò sussurrando: “Non preoccuparti, è un trucco a tempo; lo farò restare così al massimo per… qualche ora!” Dopo di che, col suo humor affilato quanto il bordo delle sue carte da battaglia, commentò:

“Guarda agli aspetti positivi della tua condizione, Numero VIII: ora qualunque discoteca vorrebbe averti come ‘ragazzo cubo’… nel senso GEOMETRICO del termine, ovviamente!”

 

 

 

Flashfic nata durante una partita a scala quaranta (la sottoscritta è un disastro a poker… anch’io dovrei chiedere ripetizioni a Luxord, ma non vorrei che il prezzo fosse consegnare il mio cuore a Kingdom Hearts… ^^;;;;).

  
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