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Autore: ELIOTbynight    05/02/2013    1 recensioni
"Georg sorrideva tra sé. Quell’estate ormai distante non se la sarebbe mai dimenticata, Claire sarebbe sempre stata lì per lui, nei suoi ricordi, nel suo cuore. Sarebbe bastato un battito per avere nuovamente l’impressione di averla stretta forte a sé, come l’ultima volta, su quella spiaggia, come in un paradiso d’estate."
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Georg Listing, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*



*

- Georg, amico, sei con noi?-

La voce di Bill riportò bruscamente il ragazzo alla realtà. Scosse la testa ed alzò gli occhi per rispondergli.
- Ehm … - farfugliò. - Sì, ci sono, ero solamente un po’ sovrappensiero.-
Tom, disteso sul divano di casa Listing, allungò il collo verso Georg, che era dall’altra parte della stanza. Incuriosito, gli chiese:
- Che cos’hai lì??-
L’altro posò di nuovo gli occhi su ciò che aveva in mano.
Non era apparentemente nulla di speciale: un cordino di paglia che aveva una semplice conchiglia come ciondolo. Chissà com’era finito in giro per casa, per poi finirgli in mano in un momento così inaspettato … dopo tutto quel tempo.
Si era ricordato come l’aveva avuto ed aveva iniziato a vagare negli angoli più remoti della sua memoria. Poi, di colpo, gli tornò alla mente l’immagine di un cielo stellato impreziosito dai fuochi d’artificio …
Per un attimo ebbe l’impressione che il cuore battesse più forte.
- Non so se ricordi, Tom … - sorrise Georg, girandosi il cordino tra le mani.
Sul momento nessuno di loro comprese cosa volesse dire l’amico, poi i ragazzi diedero un’occhiata al suo sguardo felicemente assorto ed infine anche i loro ricordi riaffiorarono alla loro mente.
- Aaah, certo che sì!- esclamò Tom.
Gustav aggiunse, compiaciuto:
- E’ passato un bel po’ di tempo. Sono state poche le vacanze così belle che abbiamo fatto insieme … -
- Già … e il nostro amico Georg lo sa bene!- concluse Bill.
Il ragazzo taceva, accarezzando con le dita quella piccola conchiglietta. Gli si accese qualcosa negli occhi e anzi, sembrò addirittura arrossire.
In fondo non aveva mai dimenticato nulla di quella bellissima estate.
 
 
 
‘Cause I remember every sunset
I remember every word you said
We were never gonna say goodbye,
Singing la la da da da
*
 
- Georg, sei con noi o dormi??-
L’amico si voltò di scatto verso gli altri. Avevano dei bicchieri di plastica in mano e gli stavano venendo incontro con fare concitato.
- Dai, fatti un bel sorso!- lo incitò Tom, mettendogli in mano un bicchiere.
Georg lo accettò senza troppo entusiasmo, poi seguì gli amici lontano dalla battigia. Si girò e rivolse un’ultima occhiata al mare e all’orizzonte, oltre il quale il sole era tramontato già da un bel pezzo. Mentre camminava, iniziò a bere quella che poi constatò essere della normalissima limonata. Buttò giù tutto d’un fiato e si sentì meglio, con il caldo che faceva.
Non aveva ancora iniziato a tirare la brezza tipica delle sere d’estate e la sabbia sotto i piedi non si era ancora rinfrescata. Il giovane vide in lontananza il bar della spiaggia, fuori dal quale c’erano un paio di gazebo e diversi tavoli colmi di vivande di ogni genere. Un po’ più in là c’era un piccolo falò e intorno ad esso erano seduti dei ragazzini chiassosi e sorridenti. C’era un bel po’ di gente quella sera, quasi come di giorno, ed erano in molti a ballare a piedi nudi sul bagnasciuga al ritmo dei tormentoni dell’anno, risuonati allegramente da quell’enorme stereo da cui il bagnino non si separava mai. Convinti dagli animatori del villaggio turistico, lui e i suoi amici si erano lasciati coinvolgere ed avevano deciso di trascorrere la serata in festa con il resto dei vacanzieri, in attesa dei fuochi d’artificio previsti per mezzanotte.
- L’hai più vista, quella biondina che ti piaceva tanto?- domandò Bill al fratello.
Quest’ultimo, agguantando una manciata di pop-corn, rispose:
- No, mi sa che stasera non c’è ... Peccato, sarebbe stata mia in un battibaleno!-
Gustav lo prese in giro:
- Certo, come poteva essere tua la bagnina che cinque minuti dopo averti fatto l’occhiolino si è buttata tra le braccia del suo fidanzato!-
Bill rise a crepapelle, rischiando di far cadere il suo bicchiere di limonata, ma il gemello lo interruppe improvvisamente infilandogli una mano nei capelli biondi e facendo per tirarglieli.
Georg sorrise di cuore e si avvicinò, per poi esordire:
- Non prendertela, dopotutto qui è pieno di tante belle donne … -
- Come Claire?- fece Tom sornione.
L’amico impallidì e lo guardò malissimo. Un brivido lo percosse e mentre cercava di mantenere il controllo del suo corpo ribatté:
- Tu osa toccarla e non sai dove ti ritrovi!!-
- Dai, scherzavo.- rise l’altro. - Anzi, sbrigati a parlarle, che altrimenti si fa tardi!-
Georg posò tristemente il suo bicchiere vuoto sul tavolo, poi sospirò.
Quella ragazza aveva le redini del suo cervello dal primo momento che l’aveva vista.
Quando lui e la band erano arrivati, nessuno era venuto loro incontro ad accoglierli. L’organizzazione lasciava a desiderare e i ragazzi erano stati costretti a chiedere informazioni in giro per conto loro. Claire passava di lì e fu ben felice di dare loro una mano.
Mentre lei parlava con i gemelli, da sempre i più intraprendenti, Georg la guardava senza riuscire a smettere. Per ogni secondo che passava, lui si invaghiva di Claire sempre di più. Era stupenda come un raggio di sole.
Siccome il villaggio non era molto grande, tutti facevano amicizia facilmente e per forza di cose Georg conobbe Claire ed altri amici arrivati lì prima di lui. Ogni istante trascorso da solo con lei era un ricordo che si andava ad aggiungere agli altri che gli facevano compagnia la sera prima di addormentarsi e la mattina appena sveglio. Per Georg lei era la freschezza del mare e lo splendore delle stelle.
Immerso nei suoi pensieri, il giovane non si accorse subito che Claire era proprio di fronte a lui, tra la gente. Ripensava a tutte le volte che lei gli aveva sorriso; tutte le volte che avevano parlato della vita, seduti sulla sabbia; tutte le farfalle nello stomaco che aveva digerito quando lei lo abbracciava o gli stringeva una mano.
Georg si intristì. La mattina dopo, lui e il gruppo dovevano ripartire e tornare a casa, mettendo così la parola “fine” a quella fantastica vacanza. L’idea di non rivedere più Claire lo angosciava sempre di più e gli toglieva la forza per andare da lei ed aprire il suo cuore.
Finalmente smise di pensare e la vide. Sembrava un fuoco d’artificio nel buio della notte. Aveva dei lunghi capelli rossicci, ondulati e vivaci, impreziositi da alcune ciocche più scure; due profondissimi occhi castani che sorridevano insieme a lei, mentre ballava con gli amici; era abbronzata e la sua pelle pareva oro sotto tutte le luci della festa; il suo sorriso dolce non si spegneva mai e contagiava chiunque, soprattutto Georg.
Lo sguardo di Claire finì per incrociare quello del ragazzo, che arrossì un po’. Senza esitare, lei gli corse incontro per salutarlo.
- Ciao!!- esclamò con allegria. - Non vieni a ballare?-
- Non è il mio genere … - rispose Georg senza sentirsi troppo in colpa. Con Claire non ne sentiva neanche il bisogno.
La ragazza alzò le spalle:
- Mmh, non fa nulla, tanto anch’io volevo smettere … -
I due non dissero altro ed inaspettatamente cominciarono a guardarsi con intensità. Una strana sicurezza li pervase, come se la persona che avevano davanti rappresentasse la loro salvezza, la loro libertà.
- Buonaseraaa!!-
Georg e Claire sobbalzarono e risero di gusto. Tom era piombato alle loro spalle ed era entrato in scena come suo solito.
- Ehi, ragazzi!- salutò Claire, mentre anche Bill e Gustav si facevano vedere.
I gemelli si presero sotto braccio ed iniziarono a battibeccare su chi aveva bevuto quanto, con le risate divertite degli altri tre. Presto la compagnia passò alla prova pratica ed era ormai obbligatorio avere il bicchiere pieno in mano per poter reggere la sfida. Chiacchierando del più e del meno, alla fine il discorso andò sul programma della serata.
- Dicono che i fuochi di questa zona siano spettacolari!- fece Bill. - Io non vedo l’ora … -
Claire spostò istintivamente lo sguardo su Georg. Lui stava sorridendo, soddisfatto perché la serata stava andando bene e sarebbe andata ancora meglio. Gli occhi della ragazza luccicavano come stelle e Georg perse un battito, ritrovandoseli improvvisamente di fronte.
- Sarà bellissimo!- commentò lei, entusiasta.
Il ragazzo annuì, ricambiando quell’occhiata tenera. Gli amici assistevano divertiti al loro scambio di sguardi, augurandosi che succedesse qualcosa di magico.
Quasi subito si avvicinarono gli amici di Claire, una combriccola più numerosa. La ragazza fece da tramite per permettere ai due gruppi di fare amicizia e l’atmosfera divenne stimolante.
Più tardi, Claire si allontanò insieme ad un’amica, senza tornare. Georg cercò di farsi prendere dai festeggiamenti il più possibile, ma non riuscì a smettere di pensare all’addio che lo aspettava. Era sicuro che non avrebbe mai incontrato ancora una ragazza così nella vita.
 


My heart is sinkin’ as I’m lifting up above the clouds
away from you;
and I can’t believe I’m leavin’
oh, I don’t know what I’m gonna do …
 
 
 
La mezzanotte era sempre più vicina. Claire ballava insieme alla sua migliore amica e non faceva che sottolineare quel fantastico e grande sentimento che provava per Georg.
- Se solo potessimo vivere insieme per sempre … - sospirava.
L’amica rideva:
- Scommetto che anche tu gli piaci! Fossi in te, gli direi tutto!-
- Come faccio? E’ impossibile!-
- Dai, non ti conviene lasciar finire le vacanze … -
- Un momento, sai quando riparte Georg?-
- Domani, mi pare …!-
Claire si immobilizzò. Possibile che se lo fosse chiesto solo in quel momento?
- Cosa? Domani??-
- Sì!- rispose l’amica. - Ne sono abbastanza sicura … -
Se era davvero così, non le restava molto tempo. Anche Claire aveva il forte desiderio di dirgli le stesse cose che Georg aveva intenzione di dire a lei.
- Oh no, devo salutarlo, devo … devo dirgli tutto!!-
Mossa da quell’amore che sentiva dentro fin nelle ossa e da un inaspettato coraggio, Claire mollò la sua amica e cominciò a vagare tra la gente, alla ricerca del ragazzo. Non riusciva a trovarlo in mezzo a tutto quel casino, anche perché mancavano pochi minuti all’inizio dei fuochi d’artificio ed erano tutti emozionati per l’evento. La musica era forte e anche se lei chiamava Georg  a gran voce, non sarebbe servito molto.
Ma Claire continuava. Non considerava nemmeno l’eventualità di fermarsi e smettere di cercarlo. Doveva vederlo. Lui doveva assolutamente conoscere i suoi sentimenti, perché anche lei sapeva che non l’avrebbe probabilmente mai più rivisto.
Finalmente lo vide. Era a piedi nudi, sul bagnasciuga. Lontano da tutti, se lo sarebbe dovuto aspettare.
Gli corse incontro, poi rallentò per non turbarlo: pareva immerso nei suoi più profondi pensieri, profondi come quel mare blu, che aveva cullato tutte le sensazioni vissute insieme dai due giovani.
- Georg, ti ho trovato … - mormorò la ragazza, riprendendo fiato.
Lui si voltò e sorrise di felicità. Sperava tanto che Claire si staccasse dal gruppo per venirlo a cercare, ma non si aspettava che accadesse sul serio.
Smuovendo i piedi nella sabbia, fece:
- Hey, come va? Hai visto che stelle?-
Claire dimenticò per un secondo la sua agitazione ed alzò il naso in su. Un cielo così non l’aveva mai visto. Con tutte quelle lucine, sembrava immenso a tal punto da perdervisi con lo sguardo.
- Oh … Sono bellissime!- commentò lei estasiata, poi disse: - Georg, ho bisogno di parlarti.-
Era un momento che attendevano entrambi da tempo. Il ragazzo la guardò e aggiunse:
- Anch’io devo parlarti, ma … prima tu.-
Claire sfregò le mani una contro l’altra, in preda alla tensione.
- Ho saputo che parti domani.- iniziò.
- Sì … -
- Io, ecco, se l’avessi saputo prima, non avrei aspettato fino a stasera per dirtelo. Io, cioè, tu … tu mi piaci, Georg.-
Claire pronunciò le ultime parole con la voce che tremava. E lo guardava, come lo guardava! Aveva l’amore negli occhi.
Georg non ebbe la forza di aggiungere altro. Si mosse fino ad averla pienamente di fronte e si avvicinò ancora di più per poterla guardare bene in viso.
- Mi piaci molto, sai … - continuò Claire. - Non lo sa nessuno, solo la mia migliore amica. Ammetto che un po’ mi vergognavo, perché di tutti i miei amici solo io ti conosco bene ed avevo paura che mi dicessero che è solo una stupida cotta estiva. Ma io ci tengo a te! E anche se dovesse rimanere una cotta estiva, io … -
Lei non poté terminare il discorso, poiché Georg l’aveva presa per entrambe le braccia e ora la teneva forte a sé.
- Claire, io mi sono innamorato di te il primo istante in cui ti ho vista. Ed ogni giorno io mi innamoravo di più, sempre di più. Anche tu mi piaci; tantissimo, credimi. Mi dispero all’idea di lasciarti domani e sicuramente ti sarei venuto io a cercare per dirti tutto questo, se non l’avessi fatto tu.-
Claire non riusciva più a contare i battiti del suo cuore, perché erano velocissimi e si confondevano con quelli di Georg, dato che i due erano così vicini da avvertirli chiaramente.
All’improvviso si udì un fischio lunghissimo, nell’apparente silenzio della notte. Una scintilla rosso fuoco decollò ed esplose con un gran boato in quell’infinito cielo d’estate.
I due ragazzi videro scomparire le ultime scintille rossastre e si misero a ridere insieme, per poi voltarsi nello stesso momento e fissarsi negli occhi. Non avevano mai provato una tale euforia, eppure la calma regnava tra loro, che non si erano mai sentiti così bene.
Altri fischi colorati si alzarono in volo dalla spiaggia, formando uno splendido arcobaleno notturno. In quell’attimo, la magia stava già avvenendo: i giovani innamorati si diedero un bacio.
Claire si abbandonò a lui e si lasciò stringere da quelle braccia grandi e forti; a sua volta Georg si lasciò sorprendere e non ebbe la preoccupazione di esagerare nel tenerla a sé.
Dentro si sentivano esplodere, proprio come quei fuochi d’artificio.
Ma come quei fuochi d’artificio, quell’amore così intenso era destinato a sprizzare in alto con tutta la sua energia, per poi finire e dissolversi nell’aria. Entrambi lo sapevano.
Quando si separarono, restarono abbracciati stretti l’uno all’altra. Si sorrisero con tenerezza e per un po’ assisterono al magnifico spettacolo sulle loro teste.
- Mi mancherai, Claire.- fece poi lui, guardandola nuovamente. - Mi dispiace che tutto questo debba bruciare così in fretta … ma sappi che non ti dimenticherò mai. Se dovessi incontrare un’altra ragazza come te, avrò la certezza di star vivendo un’altra vita.-
La ragazza si commosse e gli mise le braccia al collo, poi gli sussurrò nell’orecchio:
-Tu sarai sempre nel mio cuore, Georg. Non ho mai provato questa sensazione con nessuno, prima di incontrarti. Neanch’io ti dimenticherò. Non potrei mai!-
I boati sopra di loro erano sempre più forti e sempre più veloci. Il cielo cambiava colore ogni secondo. Tra tutte quelle luci, tra tutto quel rumore … loro erano lì, più uniti che mai, e non avrebbero potuto sentirsi meglio di così.
Infine, dopo minuti che erano parsi interminabili, si guardarono ancora una volta in viso.
- Voglio lasciare un segno di me nella tua vita.- disse Claire con un sorriso.
Georg la vide abbassare lo sguardo e togliersi dal polso uno dei tanti braccialetti che le piaceva portare. Si tolse il meno appariscente, quello che si confondeva di più tra tutti gli altri, ma l’ultimo che Claire si sarebbe tolta, proprio per la sua semplicità. Il ragazzo sorrise: lei gliel’aveva confessato durante uno dei tanti crepuscoli passati insieme.
- Tieni, è tuo adesso.-
Lui la guardò con dolcezza:
- Sei sicura?-
Claire annuì, allargando di più il suo sorriso, poi quel piccolo regalo fu lì, attorno al braccio di Georg: era un cordino sottile a cui era annodata una conchiglia.
- Chissà, magari un giorno ci rincontreremo, grazie a lui … Lo spero tanto.- disse il ragazzo, ringraziandola con gli occhi.
Lei poggiò delicatamente le mani sul viso di Georg, poi fece scontrare la propria fronte con la sua.
- Accadrà, te lo giuro. Un giorno torneremo insieme.-
 
 
 
Tell me how to get back to,
back to summer paradise with you
and I’ll be there in a heartbeat …
 
 
*
 
Confusa insieme ad altri bracciali e polsini, quella conchiglia era di nuovo intorno al polso di Georg. Insieme agli amici, aveva deciso di uscire e fare due passi all’aria aperta, per continuare a togliere polvere da vecchi e lontani ricordi, i più belli.
Non si sarebbe mai scordato della sua Claire. Aveva lasciato un segno indelebile nella sua vita ed aveva cambiato di molto il suo punto di vista su molte cose. Quella ragazza era stata come una ventata d’aria fresca, una di quelle che investono le persone e le fanno sorridere, una di quelle che accarezzano la pelle nelle leggere serate estive.
Mentre Gustav e i Kaulitz ridevano di altre gioie del passato, Georg sorrideva tra sé. Quell’estate ormai distante non se la sarebbe mai dimenticata, Claire sarebbe sempre stata lì per lui, nei suoi ricordi, nel suo cuore. Sarebbe bastato un battito per avere nuovamente l’impressione di averla stretta forte a sé, come l’ultima volta, su quella spiaggia, come in un paradiso d’estate.
 
 
Someday
I will find my way
back to where your name
is written in the sand …
 
 

 
~ Fine ~
 
 
 
 
 
 
By Eliot
;D
   
 
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