“Ed!Ed!” urlò Lucy entrando nella camera del fratello alla velocità della luce;il giovane se ne stava sdraiato sul suo letto intento a leggere un antico manoscritto comprato pochi giorni prima ad un mercatino dell'usato.”Edmund!” lo richiamò lei tentando di richiamare la sua attenzione.I profondi occhi neri del Giusto continuavano a fissare le pagine consunte,ma la sorella non si perse d'animo e continuò a parlare,non prima di perdersi in un monologo interiore:”Ecco,ha ragione la mamma nel dire che ho molta fantasia...beh,del resto ce ne vuole per fare un sogno così strano come quello che sto per raccontarti...si,ha proprio ragione,anche riguardo il tuo intelletto:sono solo le 9:00 e te ne stai già incollato a quel libro...” Il ragazzo alzò un sopracciglio,dando modo a Lucy di intuire che aveva la sua attenzione,ma anche che l'avrebbe persa di lì a poco se non si fosse sbrigata a parlare;la più piccola dei Pevensie,allora,iniziò a raccontare:”Ho sognato che eravamo dei panda e che io volevo abbracciarti ma tu no,però,quando ti sei accorto che c'ero rimasta male,sei venuto da me e mi hai abbracciata!Che sogno assurdo,eh?!”. La dolce Lucy sperava che il fratello,sentendo quelle parole,reagisse,ma egli non si mosse:rimase lì con gli occhi incollati alle pagine mentre lei corse verso la porta,pronta ad andarsene,ferita dall'apparente insensibilità del fratello;egli allora la raggiunse e,facendola voltare,la abbracciò.Il sole splendeva già su Finchley quella domenica e,così come le chiese,anche il cuore della Valorosa iniziò na riempirsi quando il Giusto sussurrò le tanto agognate parole:”non è un sogno assurdo,Lu!Ti voglio tanto bene” disse lasciando che la sorella trovasse tra le sue braccia quel conforto e quella protezione che giurò non le sarebbero mai mancate.Mai! 








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