05/02/2013
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Prologo: la nuova scuola
-Questo è James Nunn, ragazzi, il vostro nuovo compagno. Siate gentili con lui, viene da un'altra scuola e non gli sarà certo facile adattarsi...Dategli un caloroso benvenuto.-
Il mio sguardo ostile si posò su quella marea di alunni. Conoscevo già la loro reazione nel vedermi, spaventata, terrorizzata. La repulsione per il diverso. Le ragazze si stringevano fra di loro bisbigliando e squittendo come tanti topolini. Più ratti, in realtà. I ragazzi invece facevano i duri, cercando di non sembrare impressionati.
Mi sedetti nell'unico posto libero, vicino a una ragazza che il prof mi presentò come Morgana Wilson. Nome strano, come il suo aspetto: aveva lunghi capelli neri, la pelle bianca e gli occhi gialli da gatta. Rimase impassibile, non fece una piega di fronte al mio aspetto "insolito". Rimase zitta per tutta l'ora. Apprezzai. Non ero in vena di conversazioni. Ad un certo punto sentii una fitta lancinante al braccio. Oh, no. Corsi precipitosamente in bagno, appena in tempo. Alzai la manica della camicia, dal braccio mi colava un rivolo di sangue. La ferita si era riaperta. Non capivo per quale motivo. Misi il braccio sotto l'acqua corrente e guardai la mia immagine riflessa nello specchio. I capelli bianchi, la pelle diafana e gli occhi rossi. Come il sangue che colava. Io, l'albino. L'emarginato, il mostro. Sullo specchio vidi un volto conosciuto, dietro di me. Morgana.
