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Autore: paceandlove01    05/02/2013    0 recensioni
Avevo un modo tutto mi di vedere il mondo, l'unica cosa che mi distraeva erano i suoi meravigliosi occhi marroni
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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PREMESSA: C'è UN PICCOLO ACCENNO A I ONE DIRECTION IN QUESTA STORIA MA NON C'ENTRA NULLA QUINDI NON è UNA FF 

Aprii la porta di casa e incominciai a scendere le scale iniziai a pensare a cosa avrei potuto fare a casa di Charlotte una volta arrivata a casa sua ad Aveneue de Grand bretagne, all incrocio con quel panettiere che sfornava ogni giorno graffe il cui odore si sentiva a quattro chilometri di distanza  e che la signora Geneviev andava sempre a mangiare di nascosto a suo marito Gaston che a sua volta le andava a comprare di nascosto, alla fine ciò che ottenevano erano un’ addome più rotondo e  una relazione dal punto di vista alimentare falsa ma allo stesso tempo felice dal punto di vista sentimentale.

“Attenta!” disse una voce maschile interrompendo i miei pensieri
“mi scusi!” dissi io aiutando a raccogliere a quel ragazzo le buste della spesa.
Lui era Louì del terzo piano, capelli marrone chiaro ma non chiaro color parrucchino del signor Jerard no! Un marrone foglia d’autunno ma senza riflessi rossi, occhi puramente marroni nessun riflesso o altro benché fossero marroni però avevano la capacità di far battere il mio cuore ad una velocità quasi superiore alla moto di mia sorella Sasha quando deve scappare perché in ritardo all’università. Lo guardavo prendere il motorino tutte le mattine per dirigersi verso la mia stessa scuola proprio affianco al negozio di tabacchi della signora Marten.
“scusami tu Amalie non guardavo avanti!” disse con una voce calda e dolce di quelle che vorresti sentire la mattina augurarti buongiorno
“non ti preoccupare!” dissi io con voce dolce assolutamente diversa dalla mia solita
“allora ci si vede” disse mentre ci alzavamo da terra per raccogliere le buste della spesa
“ciao” dissi accennando un sorriso dolce e a modo
Aveva lasciato il suo odore nell’aria un odore di non so cosa che però mi ricordava particolarmente il negozio di saponette che si affacciava su Avenue de la patrie non era un odore femminile anzi era puramente maschile un misto tra mirto e lavanda.
Mentre fantasticavo sul suo meraviglioso profumo ero già uscita dalla porta ed avevo incominciato ad incamminarmi verso casa di Charlotte. Passai proprio davanti alla panetteria per prendere una scatola di graffe e portarla a casa di Charlotte. Bussai al citofono e presi l’ascensore essendo troppo pigra per prendere le scale mi trovai davanti alla porta, semi aperta, di casa di Charlotte, quando entrai la prima persona che mi trovai davanti fù la signora Marie intenta a pulire gli scaffali e a lucidare il pavimento, Marié era sempre stata gentile con me per cui salutarla sorridente per me era il minimo
“Buongiorno signora Mariè”
“oh buongiorno Amalie! Charlotte la sta aspettando in camera”
“grazie buon proseguimento di pulizie” dissi sempre sorridendo
Salì le scale, completamente di marmo che si sposavamo perfettamente con il tipo di arredamento antico della casa, che portavano in camera di Charlotte
“Hey Amalie dai vieni stavo finendo di sentire la nuova canzone dei one direction!”
i one direction erano un gruppo di cui Charlotte si era profondamente innamorata aveva tutti i loro accessori e tutti i poster qualche volta nel parlare di loro sembrava anche un po’ psicopatica sapendo ogni singolo particolare su di loro, io personalmente li avevo sempre ritenuti una delle solite boy band che la facevano impazzire un po’ come justin bieber che non essendo o non facendo parte di una boy band, erano una delle sue più grandi fissazioni.
“certo!” dissi io sedendomi vicino a lei
“non hai idea pensa che ieri Zayn è andato a fare shopping con la sua fidanzata e gli è andato a comprare de vestiti e poi…”
Zayn, quel ragazzo mi aveva sempre affasciato ,in un certo senso, lo vedevo così cupo e misterioso per altro lo trovavo estremamente bello e affascinante aveva due occhi marroni grandi simili a quelli del golden retriver della signora Patris estremamente dolci ma allo stesso tempo misteriosi, e come se all’interno dei suoi occhi ci fosse tutto un mondo da scoprire erano affascinanti
“Amalie mi stai ascoltando?” disse Charlotte girandosi verso di me
“certamente stavo solo pensando a gli occhi di Zayn!”
“si lo so sono davvero bellissimi ma quelli che preferisco io sono quelli di Harry!”
“si quelli sono belli ma…non lo so li trovo banali!”
“banali? Esci da camera mia!” disse ironicamente ridendo
“non in quel senso, sono meravigliosi non c’è dubbio, ma, credo che quelli di Zayn siano estremamente profondi!”
“come preferisci!”

Prima di tornare a casa salutai la signorà Mariè e usci dalla porta di quella meravigliosa casa presi l’ascensore, guardai il mio riflesso nello specchio per vedere se avevo avuto un aspetto accettabile, i miei lunghi e ricci capelli marrone ruggine  (resi così da tutti i tentativi invani del mio parrucchiere di fare uno shatush come si deve) si posavano sulla mia giacca impermeabile, erano coperti da un cappello comprato al mercatino degli champs elysee grigio, cercai di sistemare le mie ciglia ,che incorniciavano i miei occhi marroni-verdi, curvandole con l’indice.

passai davanti ad un negozio che vendeva cioccolatini ma non entrai a causa della mia continua ricerca di un corpo decente privo di smagliature o grasso.
Mentre cercavo di non pensare a quel profondo odore di cioccolato che proveniva dal negozio mi scontrai con un passante che mi chiese scusa giusto girando la tesa ma continuando a camminare, avrei potuto riconoscere quegli occhi per mari e monti  erano quelli di Loui che alla luce fioca del vespro erano ancora più intensi e meravigliosi
“Amalie scusa non avevo capito che eri tu” disse con una voce dolce, per me la sua voce sarebbe sempre stata dolce in qualsiasi caso
“bhe ora lo hai capito!” dissi io ridendo e guardandolo negli occhi
“sei davvero carina quando sorridi lo sai!” disse lui
Potevano sette semplici parole scatenare il più burrascoso temporale ormonale mai avuto in vita mia? Si potevano! Cosa voleva dire quella affermazione era solo un semplice complimento, una dichiarazione di profondo amore oppure gli piaceva semplicemente il mio sorriso? La smisi di interrogarmi su domande a cui, molto probabilmente, non avrei trovato risposta
“grazie mille!” dissi arrossendo più di uno dei pomodori appena colti e venduti dal supermercato sotto casa mia
“prego, senti io sto andando a fare un camminata ti và di venire?” disse porgendomi la mano e sorridendo
“certo” dissi io senza farmi troppo problemi, un’occasione così mi sarebbe capitata solo una volta nella vita probabilmente avrebbe anche potuto dare una “svolta” alla mia vita anche se in quel momento la mia mente affoscata non riuscivo a pensare ad altro se non ai suoi meravigliosi incisivi che mostrava quando sorrideva e alla sue meravigliose mani che non riuscivo a vedere perché nascoste nella giacca
“oggi fa un freddo quasi artico non trovi?” disse sorridendo, amavo il suo sorriso era una delle poche cose che riusciva a migliorarmi la giornata
“già d’altronde siamo a parigi cosa ti aspetti?” dissi io ricambiando il sorriso e guardando i suoi occhi
“ti, ti andrebbe una cioccolata calda?” disse indicando il bar più vicino
“si il problema e che non ho soldi!” dissi io sperando in una “non ti preoccupare te la offro io” avrei dato anche tutta la mia collezione di fotografie pur di passare un solo attimo  in più con lui
“non è questo il problema!” disse accennando un sorriso
“ok allora andiamo!”
Ci sedemmo al tavolo vicino la stufa io posai il mio cappellino sulla sedia e misi la giacca sullo schienale
“allora che prendi?”
“nulla grazie solo un bicchiere d’acqua!” dissi io guardando verso il basso per non fargli capire che desideravo profondamente una cioccolata calda
“due cioccolate calde!” disse al cameriere “so riconoscere quando una donna mente” disse verso si me ridendo
“si vede!” dissi io passandomi una mano tra i capelli evidente segno di insicurezza e sorridendo
“da cosa stavi tornando?” disse lui cercando di cominciare una argomento di conversazione
“casa di un’amica!” dissi io non sapendo dove guardare se nei suoi meravigliosi occhi marroni o altrove per dare un senso di non so cosa “tu?” aggiunsi
“ero andato a fare una passeggiata sai volevo staccarmi un po’ dai problemi così sono sceso un po’!”
“capisco, io preferisco andare al parco a leggere un libro o ad ascoltare l’ipod!”
“non ti vedo un tipo da libri!” disse avvicinandosi a me
“in effetti è più la seconda!”
“capisco!” disse ridendo
“ecco le cioccolate!” dissi io aiutando il cameriere a metterle sul tavolo

“bhe grazie della cioccolata devo ammettere che mi serviva a riscaldarmi!” dissi io mentre uscivamo da quel bar
“prego per così poco! Ora sono le sei meglio andare a casa e riposarsi domani almeno e domenica e non abbiamo scuola” disse continuando a camminare
Mentre camminavamo io fissavo il suo profilo della mascella che era perfettamente definito sembrava quasi fosse scolpito apposta per il suo volto

“ci vediamo domani mattina allora!” disse mentre eravamo sotto il cancello di casa
“come ogni mattina!” dissi io sorridendo e rendendo il tutto ovvio
Piano si avvicinò a me per poi stampare le sue labbra sulle mie, combaciavano perfettamente neanche un perfetto architetto avrebbe potuto progettare due cose così combacianti, non fu per nulla un bacio di quelli volgari anzi fu un bacio perfettamente stupendo lentamente sentii le sue mani forti avvicinarsi alla mia vita per poi stringerla, io misi le mani sulle sue spalle delicatamente, fu un gesto che non durò più di trenta secondi ma fù uno dei momenti in assoluto più meravigliosamente belli della mia vita.

ANGOLO AUTRICE:

SALVE A TUTTI ALLORA IO SPERO CHE 
QUESTA STORIA VI ABBIA STRAPPATO UN MICROSCOPICO 
INSULSO SORRISO COSì PER SFIZIO :D
SPERO CHE VI SIA PIACUTA SALUTI 
XOXOXO
 

  
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