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Autore: Sa_MiLow    06/02/2013    0 recensioni
La spiaggia era il mio posto preferito dove passare le giornate, da sola con l'unico mio amico più caro: l'mp3. Disillusa nei confronti della vita, arida nei sentimenti. Tutto era così da anni e tutto stava per cambiare.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non ci potevo credere, quello era il segno che era tutto vero! Il cuore prese a battermi forte in petto e le gambe quasi cedettero. Mi ripresi, mi vestii e salvai il numero sul cellulare poi scesi in salotto e accesi la tv. Mi persi nei miei pensieri
"ehi Hell, cosa fai davanti alla tv?" mi voltai sorpresa
"sammy!! cosa ci fai a casa?? di solito sei in biblioteca a quest'ora!" chiesi curiosa, lui mi sorrise e si mise a sedere accanto a me con un braccio appoggiato allo schienale del divano
"non avevo voglia di studiare...legge non è sempre così attraente come sembra" scoppiai a ridere
"legge attraente?? ahahhaha ma piantala" lui mi guardò male
"mi sembra di parlare con Dean...la sua compagnia ti da una brutta influenza!"
"ma smettilaaa!!! e poi se non sbaglio anche tu sei a casa a cazzeggiare, quindi sei una cattiva influenza anche tu" lui alzò gli occhi
"questa famiglia è una cattiva influenza di suo!!" ridemmo insieme
"ehi Hell, cosa ci facevi al locale di Morry ieri sera??" chiese Dean arrivando ancora in mutande dal bagno con un asciugamano sulle spalle
"bleah...Dean copriti per favore" esordì Sam
"infatti, per favore!"  lui roteò gli occhi
"ma smettetela, vorrete mia coprire tutto questo ben di Dio...e poi mi avete sempre visto in mutande sin da quando eravamo piccoli!" lo guardammo e scoppiammo a ridere
"sorvoliamo ciò che hai detto che è meglio" disse Sam tra una risata e l'altra. Dean sbuffò
" Hell,non mi hai risposto!!" io lo guardai perplessa  "cosa ci facevi al locare di Morry??" ci pensai su un attimo, a loro potevo dire la verità
" ci sono andata con Nik e un amico" al che saltarono entrambi sull'attenti
"chi era questo amico?" chiesero all'unisono
"beh,è una storia lunga..." gliela spiegai tutta, che Billie Joe era lo zio di Nicole, che avevamo conosciuto Lou e tutto il resto. Sam mi guardava allibito come può esserlo una mamma dopo che la figlia le racconta di una sera di bagordi mentre Dean aveva il suo solito sorrisetto alla -sono fiero di te ma ti devo fare il culo lo stesso perchè sei mia sorella-
"cazzo!!" esclamò entusiasta Dean, Sam lo ammonì così lui corresse il tiro diventando serio e ripetendo "cazzo!"con rimprovero, mi scappò un sorriso
"Hell!! ma cosa ti è saltato in mente?? non lo sai che è pericoloso andare in giro con degli sconosciuti per la città?? in locali pericolosi in più!!!" iniziò Sam con una delle sue ramanzine
"ehi io frequento quel locale!" rispose stizzito Dean
"apputo!" controbbettè l'altro alzando gli occhi al cielo, Dean scosse la testa e continuò
"questo tipo ti ha riaccompagnata a casa nonostante tu fossi ubriaca marcia?"
"si"
"e avevi I vestiti addosso sta mattina??"
"si" risposi sempre più scandalizzata
"niente segni di violenze o cose strane?"
"niente..."
"ok allora per me è a posto" scrollò le spalle e andò in cucina sotto gli sguardi allibiti di Sam e me.
"come sarebbe dire a posto???" chiese mio fratello
"sarebbe a dire che se un ragazzo riaccompagna a casa una ragazza ubriaca fradicia e non la sfiora nemmeno vuol dire che è un bravo ragazzo, quindi merita la mia fiducia" dicendolo aprì il frigo e ne tirò fuori un cartone di latte da cui ne bevve un sorso
"Dean...tutto ciò...è assurdo!!" Sam non aveva parole...
"guarda che alla fine ha senso" dissi in sostegno di Dean
"visto? Due contro uno!" rispose indicandomi mentre si preparava un panino
"ma questo non ha senso!! dovremo punirla per quello che ha fatto!!" Dean mi guardò negli occhi
"sei pentita?"
"si..." mentii
"ecco è pentita, a posto!" fece un sorrisetto
"tu non cambierai mai! Siamo fortunati che non sia ancora stata rapita da chissà cosa!"
"sammy rilassati, ha la testa sulle spalle! Non si metterà nei guai, non l'ha mai fatto" Sam si sedette al tavolo della cucina
"è un miracolo che sia cresciuta così..." sospirò, mi sedetti accanto a lui
"è tutto merito vostro!! fosse stato per papà a quest'ora...vi voglio bene fratelloni!" abbracciai Sam che sorrise dolce e mi baciò la fronte al che Dean posò il panino allargando le braccia
"e a me niente??" sorrisi e gli corsi incontro, lui mi sollevò da terra <> scoppiammo a ridere
"e comunque papà ha tutti I suoi problemi col lavoro quindi non parlarne male,lo fa anche per te" aggiunse con tono serio mettendomi giù
"lo so, ma mi mancano le sue attenzioni" mi rattristai pensando al passato, quando mamma era viva, quando tutto era perfetto e io, bambina di un anno, correvo come potevo nel piccolo giardino cercando di rincorrere I miei fratelli che scappavano e papà mi aiutava bloccandoli e sollvandoli da terra. Tempi lontani che mai più sarebbero ritornati.
"Hell, ci siamo noi, ci saremo sempre quando avrai bisogno di noi!!" disse Sam guardandomi negli occhi, aveva uno sguardo triste ma sicuro
"giusto sorellina! Ci pensiamo noi a picchiare chiunque ti importuni" aggiunse Dean col suo solito fare “da macho” mentre mi strofinava la testa spettinadomi. Erano fatti così, Sam era dolce, sensibile e sempre pronto a parlare anche delle cose più delicate con una purezza e un tatto invidiabili ai migliori psicologi, Dean faceva finta di nulla, quando l'argomento si faceva triste sdrammatizzava con battute a volte penose, si teneva tutto dentro per paura di pesare su di noi, credo, e faceva sempre quello forte, quello duro, nascondendo la parte tenera e dolce che aveva dentro il suo cuore e che solo pochi eletti potevano vedere. Li adoravo alla follia, tutta la mia famiglia, le uniche persone per cui avrei dato la mia vita. Ritornai alla realtà
"quindi Dean ti sei offerto volontario per prepararci la colazione??" risi, lui sorpreso spostò lo sguardo da un lato all'altro della stanza velocemente
"ehhh....no..." addentò il suo panino.
"che palle...." protestai
"ci penso io!" disse Sam
"cialde??" chiese
"siiii" mi brillarono gli occhi. Mangiammo la colazione poi Sam si chiuse in camera a studiare con la tipica battuta di Dean
"non farti troppe seg...ehm troppe pagine" rise solo lui. Dean andò in giardino a sistemare la sua amata macchina, una Chevrolet Impala sedan del 1967, che per lui è come una figlia. Restai un po' in salotto ma poi la malinconia si impadronì di me. I ricordi iniziavano a bruciare sotto la pelle e in casa da fare c'era veramente poco...così decisi di uscire e tornare sulla mia amata spiaggia. Presi skate e mp3 e uscii di casa. Sentii lo sguardo di Dean che però non disse nulla. Accesi l'mp3 “Summer has come and passed The innocent can never last Wake me up when September ends” era vero, gli innocenti non possono durare prima o poi o vengono corrotti o finiscono sotto terra dove di buono non possono più fare nulla... Come mia madre...che di male non aveva fatto nulla però erano già passati quasi 10 anni da quando ci aveva lasciati. Mi spinsi più forte e in poco tempo fui sulla spiaggia. La sabbia inghiottiva le mie All Stars, andai a sedermi al mio posto preferito, sotto la torretta del guardaspiaggia. Non appena mi sedetti la brezza fredda del mare mi sferzò il volto costringendomi ad alzare il cappuccio nero della felpa. Fissai il vuoto davanti a me mentre nelle mie orecchie risuonava “That the world is ugly, But you're beautiful to me. Are you thinking of me? Are you thinking of him?” The world is Ugly dei My chemical romance sottolineava alla meraviglia quel momento. La voce di Gerard Way aveva sempre avuto un certo effetto su di me. Mi è sempre sembrata carica di rabbia e tormento per una vita che non era giusta nei suoi confronti, una tensione che non avevo mai sentito in nessun altro cantante. La sentivo vicina a me nei momenti peggiori e in quelli migliori come se lui mi conoscesse e stesse parlando a me. Qualcosa di sovrannaturale e immensamente fantastica. Mi persi cullata da quella voce e da quella melodia, chiusi gli occhi, il pezzo successivo era Cancer sempre dei My chemical. Aprii lentamente gli occhi e mi prese un infarto per la sorpresa di trovarmi davanti un ragazzo accucciato che mi fissava negli occhi
"ciao! Pensavo dormissi" esordì
"come...chi...oh! Lou!! cosa ci fai qui??"
"passeggiata sulla spiaggia! Oggi fa freddino e non c'è nessuno!" sorrise
"e tu cosa fai qui tutta sola?" si sedette accanto a me,notai che oggi aveva i capelli appiattiti che gli formavano come una frangia che gli copriva la fronte e portava un paio di jeans stretti con una t-shirt nera a stampe bianche
"volevo pensare un po'...questo posto mi aiuta nei momenti difficili" sospirai
"ah...volevi stare da sola per caso? Me ne vado se ti ho disturbato" disse subito quasi per scusarsi
"no, tranquillo, un po' di compagnia mi fa solo piacere. Solo non mi aspettavo di rivederti così presto! Dopotutto questa è una grande città"
"mi sa che St Jimmy ci ha messo lo zampino!" rise e io con lui
"ma scusa la curiosità, tu hai recitato in un video dei green day, ma ti piacciono come musica?" non me l'ero mai posta questa domanda e ora era sgorgata da non so dove.
"direi di sì...non sono per niente male e American Idiot mi è proprio piaciuto! In più è stato divertente vestirmi da punk, era da quando avevo 17anni che non lo facevo più!" spalancai gli occhi -cosa cosa cosa??- pensai
"tu eri un punk?"
"si, beh un punk per quello che lo puoi essere a quell'età...ascoltavo le cose più commerciali però lo stile era pressochè quello...poi però cambi ambiente, cresci e ti devi contenere un po'...e eccomi qui! Ma vedo che la cosa ti shocca?>> risi < "beh abbiamo qualcosa in comune almeno...il pop punk!"
"come..." la domanda mi si smorzò in gola ovvio che sapeva che mi piaceva il genere....i Green Day!
"niente...era una cosa ovvia! Fai finta non abbia detto nulla!" rise
"va bene...sei strana però!" risi con lui poi tornai seria
"grazie per avermi riportato a casa ieri sera..." lui mi guardò dolce
"figurati, dovere!" fece il saluto militare "non sono la persona giusta per giudicare gli altri!" aggiunse
"perchè?" chiesi di getto. Lui mi guardò, sorrise ma nel suo sguardo c'era tristezza e rimpianto
"diciamo che ho un passto un po' burrascoso" rise amaro
"ah...ok...scusa" lui si voltò verso di me con tutto il corpo
"non devi scusarti! Davvero" cercò di rassicurarmi. Aveva un modo di fare tenero.
"ti posso offrire un gelato??" chiese sorridente. Assentii. Si alzò poi prima che io potessi muovermi mi offrì la mano per aiutarmi a alzarmi, gliel'afferrai titubante, non mi era mai successo. Lui mi strinse, aveva le mani calde e morbide e con uno strattone deciso mi aiutò a alzarmi
"grazie" sorrisi imbarazzata
"di niente signorina" fece un inchino. Ridemmo.
Ci dirigemmo verso una gelateria poco lontano.
"che gusti vuoi?" riflettei un attimo
"frutti di bosco e limone" assentì e ordinò. Ci sedemmo su una panchina sul lungo mare e ci gustammo il gelato. Per un po' nessuno parlò, solo il rumore delle macchine dietro di noi e del mare.
"buono?" chiese per spezzare quell'incantesimo che ci divideva.
"eh? Ah si...sono i gusti che preferisco" lui inclinò leggeremente la testa
"frutta? Sei proprio una ragazza" disse prendendomi in giro
"perchè?" chiesi curiosa
"perchè scommetto che lo prendi alla frutta perchè è meno calorico"
"no..." dissi offesa
"lo prendo alla frutta perchè mi fa venire meno sete! mh" mi voltai dall'altra parte con le braccia conserte offesa, lui scoppiò a ridere
"dai...non ti sarai mica offesa" non risposi
"eddai...su"  si sporse sulla panchina per guardarmi in faccia ma io fui irremovibile
"Helena....daiii" mi prese un braccio e delicatamente lo tirò a sé
"mi hai offesa" riportai il braccio dov'era, lui si alzò e si sedette dall'altra parte
"Helena, perdonami se ti ho offesa...ti offro il mio cono in segno di pace" disse fissandomi negli occhi. Era talmente serio che scoppiai a ridere. Lo stavo prendendo in giro non mi aspettavo una reazione così
"perchè ridi?"
"per la tua faccia!!" lui mi guardò dubbioso poi il suo volto si distese
"pace fatta??" allungò la mano
"pace fatta" gliela strinsi, di nuovo quella sensazione di calore. Lui si voltò e continuò a mangiare
"ehm ehm non dimentichi qualcosa??" lui mi guardò
"eh?" pausa "ahh...NO" e tornò a mangiare "
"ma me l'avevi promesso!"piagnucolai
"io non ricordo"  fece il finto tonto 
"sei una cacca" gli diedi un lieve schiaffo sulla spalla
"ehi che fai?? vuoi rissa?"
"non picchieresti una ragazza"
"lo dici tu...se mi provochi" sbarrai gli occhi, al vedermi così subito aggiunse
"sto scherzando! Non lo farei mai..."
"ah...mi hai fatto prendere male"
"credulona"
"ha parlato!" ridemmo insieme.
"Hell, posso chiamarti così?"
"certo!"
"beh...devi tornare a casa? Sarebbe ora di pranzo"
"oh cazzo...oggi toccava a me cucinare..." pensai in fretta...rosticceria vicino casa...ok...salvata
"scusami Lou, devo proprio andare grazie per la mattinata!" sorrisi dispiaciuta
"niente! Sono contento ti sia divertita....corri a preparare il pranzo!" sorrise, mi avviai poi mi bloccai tornando indietro
"aspetta" presi una biro che avevo in tasca e gli presi la mano
"questo è il mio numero" scrissi “Hell” e il numero sul palmo della sua mano "fatti sentire quando hai voglia!" gli sorrisi e corsi via, con la coda dell'occhio lo vidi guardarsi la mano sorridendo. Non era da me fare cose così ma con lui usciva la parte più istintiva di me e la cosa mi piaceva.
  
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