Tutto intorno a noi veniva confuso nella nebbia lattiginosa del mattino.
La vedemmo lì, nella piccola piazzetta.
Roma stava in piedi con la spada fra le mani, ancora monumentalmente eretta a difesa di quel suo moribondo impero.
Era tutto accaduto così velocemente, che i ricordi di quei eventi scompaiono nei meandri della mia mente.
Rammento soltanto la luce che cercava di filtrare la foschia, l'eco delle grida che riecheggiavano nelle mie orecchie e poi il silenzio.
E qualcosa accadde!
Lo sguardo battagliero di Roma all'improvviso svanì, ripose l'arma nell'elsa e sul suo viso si dipinse un profondo senso di quiete.
Poi sentimmo soltanto un fruscio, come di foglie al vento.
Lì, con lo sguardo sereno, lei ci sorrideva e si dissolveva in quel vento che non c'era, come ad accompagnarla in suo ultimo viaggio.
Nessun gesto, nessuna lacrima, solo un gran senso di consapevolezza.
Nessuna battaglia a segnare la fine della sua gloriosa esistenza.
Cadde così, senza rumore.
Mentre guardavo le sue ceneri innalzarsi, la nebbia scivolò via con lei, lasciando posto ad un cielo placato, che risplendeva di una luce diffusa.
Era un mattino del 5 settembre.
Salve lettori!
Ho scritto questa flashfic tempo fa, mentre studiavo per l'esame di storia romana e quando mi sono ritrovata all'ultimo capitolo, mi sono detta:
" NOOOOOOO, non può finire così!" E invece si! Finisce così.
Odoacre depone Romolo Augustolo e segna la fine dell'Impero Romano d'Occidente. Secondo la mia modesta opinione, anche se qui ho scritto una cosa del tutto diversa, gli imperi non cessano di esistere del tutto, perchè lasciano agli eredi i monumenti delle loro imprese, a memento e monito per le generazioni future. Voi cosa ne pensate?
Vabbé dopo questa "confessione", vi saluto calorosamente e alla prossima storia!
Sachi93