Prologo

Tutte le storie di solito hanno un lieto fine, della mia non posso dir lo stesso.

In effetti non so come andrà a finire perché è appena iniziata,insomma 18 anni di vita non sono poi molti.

Come tutti ho una storia da raccontare, bella o brutta che sia è comunque una storia.

“Eloise! Stai ancora dormendo?Ma si può sapere che devo fare con te? Alzati!"

Erano le 8 e 15 dell'attesissimo ultimo giorno di scuola,con alti e bassi ero riuscita a passare l'anno senza neanche un debito,non me lo potevo proprio permettere,o avrei rischiato la non ammissione agli esami ed io non vedevo l’ora di uscire da quell’inferno per non ritornarci mai più.

Come tutte le santissime mattine aprii l'armadio ancora addormentata e poi quel che viene dopo ve lo immaginate,la corsa per arrivare in orario e le grida del prof. di prima mattina(veramente odiose).

Quel giorno essendo l’ultimo lo avrei passato a girarmi i pollici e a intrattenermi con le mie fantastiche e amorevoli compagne di classe (che in realtà non sono ne amorevoli ne fantastiche, forse petulanti e gatte morte è il loro ritratto perfetto), Elena e Denise erano l’uniche che riuscivo a sopportare ed eravamo un po'  quel che si dice “trio monnezza”.

Passammo le nostre ultime 5 ore insieme a fantasticare sul nostro futuro.

Dove saremmo arrivate tra 5 anni? 

Che carriera avremmo intrapreso?

Quale amore folle avremmo vissuto?

 La verità è che ci è sempre piaciuto crearci dei film, che poi ogni volta venivano distrutti da quella che è la vita reale.

Elena avrebbe intrapreso la carriera militare, è una vera patriota e il fatto che suo padre sia venuto a mancare proprio mentre difendeva il nostro paese l’ha spinta ancora di più, Denise invece è un’imperdibile romantica appassionata di letteratura inglese e quindi a settembre inizierà l’università e sono sicura che non avremmo più scampo, ci tartasserà con tutte quelle storie antiche e sepolte di questi amori travagliati, impossibili e sfortunati.

In quanto a me, non ero sicura di cosa avrei voluto fare in futuro,mi sarebbe piaciuto poter aiutare gli altri in qualche modo, probabilmente dopo il mio anno sabbatico (meritato) mi sarei iscritta all’università.

Intanto quell'estate sarei partita per Londra, per trovare il mio posto nel mondo.

Saranno sicuramente dei mesi difficili e intensi, non fraintendetemi, adoro Londra, ma la cosa che mi preoccupa è che dopo tanto tempo rincontrerò lui.

Vi starete chiedendo chi è questo fantomatico ragazzo,ed è proprio qui che la storia inizia.

Lui si chiama James, tipico ragazzo britannico sui vent’anni dai capelli biondi e degli occhi cosi azzurri che più azzurri non si può, ci conosciamo da più o meno quando io ho memoria ed è esattamente a casa sua che starò per tutto questo tempo.

Da piccoli eravamo inseparabili anche vedendoci raramente, ma poi si cresce ed arrivano i problemi.

I nostri padri si conobbero più di 25 anni fa, quando mio padre visse e lavorò a Londra per un periodo, e come in tutte le grandi amicizie la lontananza non ha scalfito nemmeno un po' la loro.

Non ci vediamo da almeno 2 anni, papà è molto occupato con il lavoro e Luca, il padre di James ha da poco aperto un ristorante che gli porta via gran parte del tempo.

Non mi sarebbe dispiaciuto rivederli se non fosse che l'ultima volta che siamo stati insieme a James venne la brillantissima idea di baciarmi ed io ero letteralmente scappata.

E’ risaputo che non sono conosciuta per la mia spigliatezza, anzi sono la persona più introversa e timida di questo mondo e ricevere un bacio da quello che pensavi fosse il tuo migliore amico e che consideravi quasi come un fratello era stato alquanto shoccante.

Da quel momento mi accorsi che forse per lui non provavo solo un sentimento di amicizia e che quel grande affetto nei suoi confronti non era solo grande affetto,ma forse qualcosa di più, fatto sta che quella fu l’ultima volta che lo vidi e lo sentii perché da quel giorno non ci cercammo più.

Io non sapevo cosa scrivergli, tutta la disinvoltura che avevo prima nel raccontargli e scrivergli qualsiasi cosa sparì, più volte provai a mandargli un messaggio,ma mi sembrava sempre non adatto.

Lui dal canto suo non aveva chiesto spiegazioni di quella “fuga” e non si interessò più a me, forse ferito nel suo orgoglio.

Duranti questi anni però non avevo smesso di sentirmi con sua sorella Emily, che si accorse subito del radicale cambiamento da parte di entrambi, ovviamente lei aveva capito tutto (era molto furba la ragazza) ed anche se le ripetevo sempre che non mi interessava suo fratello lei continuava ad insistere.

Mi raccontava di quanto fosse concentrato sulla sua carriera, aveva sempre avuto questo grande desiderio di diventare avvocato.

Mi raccontava anche di tutte le volte che cambiava ragazza nell’arco di un mese, di quanto poco ne tenesse conto e di quanto stronzo era diventato ultimamente.

Si prevedeva un’estate interessante.