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Autore: J_e    06/02/2013    4 recensioni
Piccolo trip mentale del mio caro e adorato Vegeta, ambientato nel periodo di pace che c'è stato dopo la sconfitta di Cell.
Spero vi piaccia :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera popolo di Efp, questa è la prima fan fiction che avevo scritto appena mi sono iscritta al sito ma che ora torno a ripubblicare corretta e rivista in quanto era un vero macello di grammatica!

Oltre a questo devo dire che senza i consigli della carissima PZZ20 non mi sarebbe mai venuto in mente di riguardarla... Quindi, ovviamente, questa one shot è dedicata a lei.

Detto questo vi lascio alla lettura di questa mia creazione, spero davvero vi piaccia :)

Un bacione, J_e :D

 

 

L'anima di un guerriero

 

 

Dopo la sconfitta di Cell, la relativa vittoria di Gohan e la scomparsa di Goku, sul pianeta Terra erano tornate a vivere le persone uccise dal mostro verde ed era tornata la pace... anche se non per tutti era stato così.

Vegeta era disteso sul letto di quella che ormai era diventata la sua stanza nella Capsule Corporation, e fissava il soffitto bianco. Dentro di lui poteva percepire una così grande ed inquietante confusione che non riusciva proprio a farlo raccapezzare.

Non aveva mai provato un così forte vuoto che riusciva a malapena riempire con il consueto odio verso quel maledetto Kakaroth che era nuovamente morto per salvargli la vita. Solo il fatto che lo avesse risparmiato dopo la battaglia, nel loro prima incontro, lo aveva lasciato parecchio infastidito, ma ora si era anche permesso di salvargli la vita e questo non glielo poteva perdonare. Mai nessuno gli aveva mancato di rispetto come era riuscito a fare quel Saiyan di terza classe. Ma tutto ciò sembrava non fosse abbastanza, visto che si era dovuto veder superare anche da quel ragazzino, figlio mezzosangue del suo peggior nemico. Già, perchè alla fine era stato Gohan a salvare tutti loro sconfiggendo Cell e questo era un altro brutto colpo per l'orgoglio del Principe. Ora si era visto superare da una terza classe e da un mezzosangue e questo proprio non riusciva ad accettarlo. Si sentiva ferito più che mai nell'orgoglio ed aveva iniziato a sentirsi inutile, sentiva di aver fallito nella sua missione. Kakaroth era riuscito a raggiungere il suo livello e a superarlo senza apparenti difficoltà, invece lui appena lo raggiungeva si vedeva nuovamente superato. Era una cosa che proprio non sopportava, Kakaroth era riuscito a difendere fino alla morte la sua famiglia e le persone a cui teneva, invece Vegeta aveva dovuto vedere suo figlio morire senza poi riuscire a vendicarlo.

Tutte queste cose, questi pensieri e queste emozioni, troppo forti per un guerriero freddo e calcolatore come Vegeta, iniziavano a farlo stare davvero male e a mandarlo in un tragico stato di depressione, da cui, ne è sicuro, non sarebbe più riuscito ad uscirne.

Un rumore lo distrasse dai suoi pensieri e il Principe guardò la porta scocciato.

Non voglio vedere nessuno, vattene donna!”

Aveva appena percepito l'insignificante aura della donna che stava dietro la porta. Sperava che, almeno per quella volta, lo avesse lasciato in pace, invece eccola lì che lo voleva torturare con le sue inutili chiacchiere.

Sono tre giorni che sei chiuso lì dentro. Apri, ti ho portato da mangiare.”

Non ho fame. Vattene.”

Strano ma vero, il suo stomaco era chiuso e non riusciva nemmeno a pensare al cibo. Ormai non gli importava più niente e di nessuno. Credeva di essere riuscito ad accettare il fatto di avere un figlio ma si accorgeva che la sconfitta bruciava così forte da non permettergli di pensare positivamente. Cosa che, oltretutto, non aveva mai fatto.

Sei proprio uno scimmione senza cervello. Apri ho detto.”

Non poteva sopportarla quando si comportava in quel modo e quando gli voleva dare degli ordini. Senza accorgersene si era fiondato sulla porta e aveva tirato dentro alla stanza la donna dai capelli turchini. La teneva stretta per i polsi e la guardava negli occhi, con uno sguardo che sapeva essere minaccioso.

Non ti rivolgere mai più a me con quel tono, donna.”

Lei, invece di essere spaventata, gli sorrise e non cercava nemmeno di liberarsi.

Questo è l'unico modo che conosco per riuscire ad entrare.”

Vegeta la guardava in quegli occhi in cui un tempo aveva creduto di potersi perdere. Ma niente, non riusciva a provare più niente. Una somma tristezza iniziò a farsi strada dentro di lui, improvvisamente lasciò i polsi di Bulma, tornando a sedersi sul letto.

Lei gli si sedette vicino e gli appoggiò una mano, piccola e delicata, sulla spalla.

Vegeta, ti conosco troppo bene e so che c'è qualcosa che non va. Ma so anche che il tuo orgoglio ti impedisce di parlarmene, però non puoi continuare così. Stai diventando l'ombra di te stesso.”

Come di consueto il Principe restò sconvolto da quanto quella terrestre riusciva a comprenderlo, anche se continuava a mantenere intatta quella maschera di indifferenza che nella sua vita lo aveva sempre caratterizzato.

Proprio per questo mai nessuno si era preso tutte queste confidenze con lui, lui veniva temuto e nessuno avrebbe mai osato nemmeno sfiorarlo. Ma tutte quelle parole al passato lo fecero tornare pensieroso e quasi si scordò della presenza al suo fianco.

I suoi pensieri presero una strana piega, ricordando di quanto era diverso prima di atterrare su quell'azzurro pianeta.

Se non fosse mai atterrato sulla Terra non sarebbe arrivato a quel punto di non ritorno, anzi no, se non avesse mai conosciuto quella terrestre non si sarebbe mai disperato e autocommiserato in quel modo.

E la colpa è solo tua stupida terrestre.”

Bulma rimase quasi scioccata dalle parole del guerriero.

Come?”

La colpa è tua, se non mi avessi cambiato così tanto ora non mi troverei in questo stato pietoso.”

Non la guardava negli occhi, ma teneva la testa piegata, appoggiata sulle mani e fissava il pavimento. Sperava con le sue acide parole di riuscire a convincere Bulma ad andarsene, invece lei fece una cosa che lo sorprese ancora di più. Gli accarezzò il braccio e si avvicinò ancora un po' a lui.

E sono felice di averti condotto a questo. Non perchè io voglia vederti soffrire, ma perchè vuol dire che non sei così odioso e spietato dopotutto. Però se è veramente mia la colpa, permettimi di aiutarti ad uscire da questo brutto periodo. Permettimi di curare le tue ferite.”

Un piccolo segnale dal suo cuore nero, un piccolo bagliore di luce azzurra. Ecco cosa provocano le parole della donna nell'animo del Saiyan, ma chiedere aiuto non era mai stato il suo forte. Anzi, piuttosto avrebbe preferito morire, però lui non stava chiedendo niente, era stata lei a prendere l'iniziativa.

Sei solo una stupida terrestre, cosa speri di fare?”

Lasciarsi andare, però, non era per niente semplice, anche se quel bagliore torchino era così caldo ed invitante, il suo freddo orgoglio gli impediva di accettare l'aiuto di quella splendida creatura.

Come si aspettava questa volta Bulma non restò ferma a farsi insultare ma scattò in piedi e iniziò ad urlargli contro.

Allora se sono una stupida terrestre continua pure così. Finalmente, quando sarai scomparso nel tuo stesso odio e in tutto il tuo rancore, riuscirò ad avere un minimo di pace anche io.”

Uscì dalla camera sbattendo la porta.

Vegeta si lasciò cadere all'indietro sul letto, dunque Bulma era spinta da un moto di egoismo e forse di pietà nei suoi confronti. Se lui fosse stato meglio, anche lei si sarebbe sentita meglio e questo non lo disturbava affatto, anzi lo comprendeva. Ma la pietà non la poteva tollerare, nessuno doveva avere pietà di lui, nessuno si doveva permettere di guardarlo come aveva fatto lei.

Eppure glielo aveva permesso, a quella donna permetteva sempre tutto.

Il motivo non lo comprendeva e per il momento credeva fosse meglio così, non voleva avere altri pensieri per la testa. Non in quel momento così difficile e ricco di sensazioni sconosciute.

Spalancò la finestra ed uscì sul terrazzo, da dove vide la Gravity Room e sentì un forte senso di nostalgia nascergli dentro. Ma non poteva tornare a combattere, perchè tanto anche solo allenarsi non sarebbe servito a niente. Tanto lui sarebbe sempre rimasto inferiore al suo nemico. Accettarlo era stato davvero duro e ora c'era anche l'odio verso se stesso che lo corrodeva da dentro. Un pensiero solitario sbucò nella sua mente lasciandolo piuttosto sconvolto da sé stesso, ma, anche riuscendo a fargli nuovamente vedere quello spiraglio azzurro che tanto lo aveva fatto sentire vivo.

Forse la terrestre ha ragione, forse ho bisogno di lei...

Ma un conto è pensare e un'altra cosa è farlo capire senza dover per forza umiliarsi ulteriormente a chiedere.

 

La sera decise di scendere a cena, non tanto per la fame, ma perchè aveva visto i genitori di Bulma uscire e voleva approfittarne per stare da solo con la terrestre.

Donna, hai preparato la cena?”

Bulma lo guardò dal divano, mentre nutriva il piccolo Trunks.

Se aspetti cinque minuti metto a letto Trunks e poi arrivo.”

Non fece cenno alla loro discussione e non sembrava nemmeno più in collera con lui. Anche se Vegeta iniziava a chiedersi se quella donna non lo stesse manipolando con le sue parole e i suoi atteggiamenti.

Dopo aver portato il figlio a letto Bulma tornò in cucina e iniziò a preparare la cena per il guerriero, che aspetta seduto al suo posto.

La Gravity Room sta iniziando a fare le ragnatele.”

La donna parlava come se niente fosse, ma Vegeta fece finta di non sentire le sue parole.

E in più i nuovi robot per gli allenamenti non sono stati ancora provati e questa volta mi ero davvero impegnata nella progettazione. Pensa che sono riuscita ad inserire un dispositivo che riesce a rilanciare le tue onde energetiche aumentandone forza e velocità. E non solo...”

Con le sue continue chiacchiere sui nuovi robot e sul fatto che era riuscita ad aumentare ulteriormente la gravità della stanza stava facendo venire voglia a Vegeta di correre ad allenarsi. Ma doveva resistere, tanto sarebbe stata una sofferenza senza senso, se poi non serviva a niente il suo lavoro.

Vuoi stare zitta!”

Come vuoi, ma non sai cosa ti stai perdendo.”

Anche quella reazione lo aveva lasciato sconcertato, di norma lo avrebbe aggredito intimandogli di non darle ordini. Vegeta era curioso di sapere cosa passava nella testa della terrestre e pensò che parlando di lei, magari avrebbe potuto dimenticare i suoi problemi. Almeno per poco tempo.
“Si può sapere che hai, donna?”

Bulma gli versò la prima pietanza della cena nel piatto e si sedette al proprio posto, prima di rispondergli.

Ma sentilo, il bue che dice cornuto all'asino! Cos'ho io? Tu, piuttosto, cos'hai? Non sei ancora scattato a vedere le mie nuove invenzioni e non sei in quella stupida stanza ad allenarti.”

Perchè con lei si finiva sempre di parlare di lui? I piani di Vegeta non erano andati a buon fine e quindi decise di far crollare la maschera di indifferenza e guardandola negli occhi, sperando di metterla a disagio, si confidò con lei a cuore aperto, come mai, nella sua vita, aveva fatto con nessuno.

Perchè, tanto, è inutile. Completamente inutile che io mi alleni se non riesco nemmeno a superare una terza classe come Kakaroth! Quindi se non mi alleno faccio meno fatica e ci sto meno...”

Non riuscì a finire la frase, era andato troppo in fondo nella propria anima e non aveva il coraggio di continuare, con quelle parole che avrebbero fatto conoscere alla terrestre qualcosa in più di lui.

Ma Bulma aveva già compreso tutto, dai suoi gesti e le sue parole non dette, quindi senza remore riuscì a concludere la frase al suo posto.

E ci stai meno male. Ma il punto non è questo. Quando ti alleni, quando combatti, riesci a non pensare e a tornare te stesso. Lottare è tutta la tua vita e non ci credo che tu ti sia arreso così, alla prima difficoltà. Non so molto del tuo passato ma so chi sei e io mi sono... mi sono innamorata di te, perchè ho visto una persona che nonostante tutto non si butta mai giù, e che combatte senza riserve. Non credo di aver visto male e non credo che tu voglia davvero abbandonare tutto il tuo lavoro.”

Vegeta rimase folgorato da quelle parole e la fissò, senza riuscire a ribattere niente. Quella terrestre era riuscita a scavargli dentro, capendolo e condividendo con lui quel forte sentimento che tanto spaventava il guerriero.

Lei si era innamorata di lui e provava dei sentimenti forti che nessuno aveva mai provato nei suoi confronti.

Le sue parole erano così stimolanti e così veritiere che il Saiyan rimase senza fiato nell'udirlo, se nel proprio passato gli avessero detto che una debole donna terrestre sarebbe riuscita a scuotergli così violentemente l'animo, facendolo vibrare anche nel corpo, in contrazioni nervose dei propri muscoli, che avevano solo voglia di tornare a combattere, non ci avrebbe mai creduto.

Quella donna lo aveva cambiato, era vero, ma non in peggio, quella terrestre dai turchini capelli gli aveva aperto il cuore facendo nascere una rosa azzurra nel nero giardino della sua anima.

Vegeta la fissò negli occhi, ancora sconcertato da quanto lei fosse riuscita a smuoverlo con poche parole.

Senza proferire parola lasciò la cucina, dirigendosi nella Gravity Room e riprendendo a combattere.

Se ci fossero state altre lotte contro il male lui ci sarebbe stato e avrebbe difeso quella donna con tutto sé stesso. Quella donna che lo aveva salvato e alla quale doveva più di quanto si sarebbe mai aspettato.

 

 

  
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