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Autore: Crissglasses    06/02/2013    4 recensioni
L'ho baciata.
Non c'è niente di cui preoccuparsi.
Lo dimenticherò, giusto? No, non lo dimenticherò, lo so bene.
Però posso dire che ero ubriaco, no? Gli ubriachi fanno anche cose stupide, soprattutto cose stupide.
Potrei usare questa scusa, o potrei far finta di non ricordarmelo.
Dopotutto sono ubriaco, non ricorderò niente.
Sono ubriaco.
Molto ubriaco.
Ubriaco da far schifo.
Ubriaco.
Non così ubriaco.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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1 Gennaio 2013, non così ubriaco

 

Che ore sono?

Non riesco a dirlo ad alta voce. Ci provo, ma se apro le labbra non esce niente, o forse non riesco a sentirmi perché la musica è sempre più forte.

Il mio orecchio è praticamente appoggiato alla cassa, ecco perché il volume è così alto. Mi sono avvicinato al palco senza neanche accorgermene. È strano.

Mi gira la testa, e molto probabilmente mi esploderanno le tempie da un momento all'altro, fa schifo come pensiero, ma è così che andrà a finire la serata. Ne sono quasi certo.

Cerco di rimanere in piedi, e con mia grande sorpresa ci riesco bene. Più o meno bene.

Dopotutto non sono così ubriaco. Ho visto sbornie peggiori di questa, che molto probabilmente mi passerà nel giro di qualche ora, non vomiterò neanche, potrei scommetterci.

Devo comunque allontanarmi da questa dannatta cassa. La musica mi sta completamente uccidendo il cervello, ma gli altri non sembrano intenzionati a muoversi.

Non voglio andarmene da solo, sono venuto per stare con loro, per ubriacarmi, per trovare qualche ragazza magari, ma non ci riesco fino in fondo.

È Capodanno, e c'è un unico pensiero che mi tormenta: qualcosa manca.

Il problema fondamentale sarebbe capire cosa manca, ma sono decisamente troppo ubriaco per formulare teorie così complesse.

La cosa positiva è che non vedo tutto sfocato. I miei occhi sono l'unica parte del corpo di cui mi posso sicuramente fidare.

Per questo quando li vedo rimango perplesso. Riconoscerei quei capelli ovunque.

Solo lei sarebbe stata in grado di tingerseli di quel colore che è così strano. Rosso. Cioè, si vede che è rosso, ma non si vede poi così tanto. Poi tagliati in quel modo le incorniciano il viso, le stanno bene.

Muovo un passo traballante nella sua direzione.

È circa a due metri da me, girata di spalle, balla tranquillamente, davanti a lei una sua amica. Posso quasi sentirla mentre sorride, anche se non le vedo il viso.

Fermo un attimo le gambe. Che ci fa lei qui?

Non si aspetterebbe mai di vedermi, dopotutto nessuno dei due abita in questo paese. La situazione mi sembra così strana. È strano vederla, di sera, che si diverte, che non si preoccupa.

Esito.

Siamo due amici che si fanno gli auguri per il nuovo anno, non c'è niente di strano in questo.

Cerco di ripeterlo più volte fra me e me, ma la mente è troppo annebbiata per riuscire a mettere insieme in modo sensato la frase. Eppure non sono così ubriaco.

Due passi e sono arrivato, almeno mi reggo in piedi.

Mi sembrava più distante, ma dopotutto ho le gambe lunge, faccio presto.

Le scompiglio i capelli.

Perché le ho scompigliato i capelli? Cosa sono, un idiota? Magari odia la gente che le scompiglia i capelli.

Nei pochi secondi che impiega per girarsi io strizzo gli occhi, come se questo mi aiutasse a schiarirmi le idee.

Sorride.

È sorpresa di vedermi, ma cavolo, sorride.

«Auguri» urlo.

«Auguri» risponde lei, urlando di rimando.

«Dov'è il tu' fratello?» ormai è diventata una domanda che le faccio sempre.

Ma sul serio l'ho chiesto anche stasera? Andiamo! Non mi poteva venire in mente niente di meglio?!

«A casa» dice tranquilla lei, non sembrando scocciata dal fatto che ogni volta le chiedo sempre la stessa cosa.

«Nooo» apro le braccia. In effetti è quasi strano che non abbia subito iniziato a gesticolare. Molto spesso faccio così, mentre parlo mi muovo, non posso farne a meno.

Solo quando riporto le mani al loro posto mi accorgo che ne avevo una sulla sua spalla. Merda.

Ride. Oh mio Dio, ride.

«Mi dispiace» si riferisce a suo fratello, ma forse non mi interessa più così tanto.

«Nooo» ripeto, e mi sento un perfetto coglione.

Per fortuna non è così stupida da tenermi il gioco e alza leggermente le spalle, non sapendo cosa dire.

«Nooo» allora devo essere proprio idiota.

È normale che io la faccia ridere, mi sto comportando come se non sapessi più qual è la destra e qual è la sinistra. Però sono ubriaco, no? È una scusa abbastanza plausibile, no? Anche se non sono poi così ubriaco.

Forse devo smetterla di ridicolizzarmi e semplicemente andarmene. Sarebbe l'idea più intelligente che ho avuto durante l'intera, e molto breve, conversazione.

«Auguri ancora» le dico mentre mi sporgo verso di lei per salutarla.

Baci sulle guance. Non dovrebbe esserci niente di più semplice.

Ma per baciarle la guancia, è inevitabile che io mi avvicini al suo viso, e anche al suo collo, e si è messa il profumo. Cazzo, no. Quando sono a scuola lo sento, di solito. Non che se lo metta troppo, ma se passa per il corridoio ed è abbastanza vicina non posso fare a meno di accorgermene. E poi mi piace il suo profumo.

Non fare cose stupide. Ripeto la frase cinque volte mentre mi allontano dalla sua guancia per poi avvicinarmi all'altra.

«Dammi un bacio.» sussurro.

Questa è decisamente una cosa stupida. Per fortuna può chiaramente essere inteso come un bacio sulla guancia, perciò va ancora tutto bene.

Se non fosse per il fatto che mi avvicino pericolosamente a lei. Pericolosamente alle sue labbra. E in quel preciso momento non serve veramente a niente se nella mia testa mi ripeto più volte “non le labbra”, perché le centro in pieno comunque. Sì, le labbra.

Morbide, calde, delicate.

Mi stacco subito. Me ne vado. Senza neanche girarmi, senza voltarmi indietro. Non riuscirei a vedere il suo viso dopo che l'ho fatto. Perché l'ho baciata.

L'ho baciata.

Non c'è niente di cui preoccuparsi.

Lo dimenticherò, giusto? No, non lo dimenticherò, lo so bene.

Però posso dire che ero ubriaco, no? Gli ubriachi fanno anche cose stupide, soprattutto cose stupide.

Potrei usare questa scusa, o potrei far finta di non ricordarmelo.

Dopotutto sono ubriaco, non ricorderò niente.

Sono ubriaco.

Molto ubriaco.

Ubriaco da far schifo.

Ubriaco.

Non così ubriaco.




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Io lo so che devo finire una long.
Ahahahaha, lo so sul serio. Ahahaha, ma non lo farò mai probabilmente.
No, ok, sul serio. *respiro profondo* si riparte.
La finirò. La finirò, prima o poi, non disperate.
Solo che in questo momento sto scrivendo di tutto e di più tranne che quella e quindi mi metto a pubblicare un po' di cosette così.

Anyyywayyy, io lo so che questa cosa non interesserà a nessuno, solo che volevo scriverla e volevo pubblicarla. Visto che non devo aggiungerci niente l'ho pubblicata, perché mi da noia che le cose mi rimangano a marcire così sul computer.
Cercate di trattarla bene, perché è una cosa che mi è successa sul serio, e volevo cercare di immaginarmi com'era vista dalla parte di lui (ovviamente molto romanzata, e alla fine rigirata come volevo io, ma dopotutto questo è il potere della scrittura e dell'immaginazione), perché a me è semplicemente scoppiato il cuore, e quindi non c'era molto da descrivere.
Comunque se volete lasciare una recensione piccina picciò non fatevi scrupoli, mi piace leggervi!
Ok, ho finito, perciò bye bye.

  
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