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Autore: lunatika    28/08/2007    3 recensioni
"Uno due tre. Mi fido e salto. Giù in quell’immensità, giù fino a sentire che mi gelerà l’anima."
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA:  ho citato alcune canzoni dei th ma non mi appartengono. E anche Tom kaulitz non mi appartiene e io non ricavo nulla nello scrivere tutto ciò. quindi buona lettura^^
 
Seele Frost (anima gelata)
 
 
È un giorno d’inverno come tanti altri nella piccola cittadina italiana. Sono le 21 di un giovedì sera e il corpo da ballerina di Luna è sul letto ad una piazza e mezza dalle lenzuola gialle e arancioni, le ginocchia piegate, i lunghi capelli biondi sono raccolti in una treccia, l’mp3 risuona le dolci note di “Durch den monsun” e i suoi profondi occhi marroni scorrono veloci sulle righe del suo libro preferito. “Cercando Alaska” di John Green. Dal piano di sotto alcuni rumori di pentole vagano vuote nella grande casa. Luna chiude il libro. Si alza i piccoli piedini numero 39 camminano scalzi fino al suo computer. Sullo sfondo un ragazzo dai biondi rasta e dai profondi occhi color nocciola sorride all’obbiettivo. Luna va rapida su internet in cerca di novità, apre il suo amato forum e dopo aver salutato in tag controlla la sua posta elettronica. Il suo cuore per un attimo si ferma, lì immobile paralizzata.

Un anno e mezzo ho aspettato.
Ho pianto, tanto e adesso il sogno è diventato realtà.
Ore, notti, giorni, anni… lacrime… ansia e forti battiti del cuore.
Il Mas… unico mio grande desiderio…
Ho vinto…
Uno stupido video che ho fatto così per divertimento… e… ho vinto.
Ho vinto!!
Ci andrò!! Ballerò davvero, il mio sogno.
Mi alzo incredula dalla sedia, i piedi scalzi a contatto con il pavimento mi fanno rabbrividire. Mi dirigo verso le scale, scendo rapida per raccontare la notizia a mia madre.
- e quanto sarebbe?
- 100 euro al mese…
- Luna si vedrà…
- è un no?
- probabile
Il cuore mi si infrange, piccoli cocci cadono facendo rumore nell’anima.
- Stai dicendo che non ci andrò?
- si sto dicendo che non ci andrai e se me lo chiedi ancora puoi scordartelo.
Sento il cuore battermi più forte e la rabbia risalire fino a li dove i sogni e i desideri pulsano. Rabbia. Una rabbia profonda. Stringo forte il pugno nella mano stretta e abbasso il capo.
- Bene. Sussurro con un pizzico di odio.
- Chiuso argomento.
- Certo chiuso argomento.
Il pugno mi si stringe sempre di più.
Corro rapida verso le scale, salgo su. Mi vesto rapida.
Un paio di jeans larghi, un maglioncino nero a collo alto, le mie etnies fucsia, giacca bianca e la mia solita sciarpa.
Prendo l’mp3 da sopra al letto e mi fiondo giù per le scale e con un tonfo della porta sono fuori.
Sento a mala pena mia madre in sottofondo che mi grida di rientrare subito.
Non l’ascolto e comincio a camminare lungo il sentiero che attraversa il mio giardino.
Mi infilo le bianche cuffiette dell’mp3 e infilo le mani ormai quasi congelate nelle tasche dei pantaloni. “Vergessene Kinder” risuona alta nella mia testa.
I miei piedi camminano svelti in questa città poco rumorosa.
Una vicina impicciona si affaccia alla finestra e spia i miei movimenti.
Stupida vecchietta pettegola.
Mi viene la pelle d’oca la dolce e melodiosa voce di Bill ha un dolce coro che lo segue nel canto.
La mia pelle involontariamente si raggrinzisce e i miei piedi svoltano a destra in una stradina che mi è molto familiare.
Cammino in avanti e mi guardo i piedi.
L’mp3 cambia canzone.
“Wenn nichts mehr geht”.
La voce di Bill è più dolce e un po’ più stridula.
Era ancora un bambino e con quella sua vocina fa venire la pelle d’oca.
Gli accordi della tua chitarra mi fanno rabbrividire.
Guardo in alto una tonda luna illumina il cielo.
Dritto davanti a me un posto.
Quel posto.
Sono 2 mesi che non ci metto piede.
Ripenso a te.
Tom.
Apro il cancello.
Il guardiano mi fa un cenno con la testa in segno di saluto.
Lo fisso ma non rispondo.
Continuo a camminare quando la vedo.
Lì davanti a me.
La tua bianca lapide.
La tua foto.
Il tuo sguardo.
Poggio la mia mano sul tuo viso.
- Quanto mi manchi. Saresti stato fiero di me. Ce l’ho fatta ho vinto. C’è un vaso dei fiori freschi. Deve essere stato tuo fratello. Sai gli manchi tanto e anche a me… perché te ne sei andato così perché?-
Il ricordo di quel giorno scorre rapido nello schermo della memoria.
Tu su quel letto d’ospedale. Il sangue. E io. Non sono arrivata in tempo.
Non ho potuto salutarti.
- dovevi aspettarmi, cazzo!!-
Una lacrima salata scende rapida lungo la mia guancia. Un soffio di vento mi congela la faccia.
- dovevi aspettarmi… - dico quasi in un sussurro.
Mi alzo lentamente. Indietreggio. Guardo il cielo.
Piccoli fiocchi di neve cadono rapidi giù.
Mi giro. Comincia “Spring nicht”.
Esco dal cimitero e cammino dritta verso il ponte.
Mi sporgo l’acqua sembra gelata. Gelata così com’è la mia anima.
I fiocchi di neve si calano silenziosi fino a poggiarsi su quella distesa d’acqua.
- ho paura. Pronuncio. Affianco a me vedo lui.
Tom.
- farà male?
- no…- mi dice lui con un sorriso.
- mi sentirò gelare tutta?- chiedo.
- si gelerai fino all’anima. Anima gelata-
È così che mi chiamava quando litigavamo. Anima gelata. Seele Frost.
- si anima gelata. Rispondo.
- mi accompagni? Gli propongo allungando la mano.
Lui la prende. Uno due tre. Mi fido e salto. Giù in quell’immensità, giù fino a sentire che mi gelerà l’anima.
 
 
vi piace?? spero proprio di si XD danke per i commenti della mia one-shot precedente ''Tom kaulitz sa amare''...
volevo dire a Sara che non ho idea del come mi sia saltata fuori l'idea di scrivere quella one shot è uscita così e basta... le idee mi vengono così ascoltando la musica e scrivendo sulla tastiera avvolte scrivo anche cose senza senso così come vengono vengono infatti non prometto niente per il risultato >.< ma spero si adi vostro gradimento^^ spero di aver risposto alla tua domanda^^ kiss
  
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