Eravamo io e te, volevo da morire che fosse solo così, ma c’era lui e poi lei. Così io non sapevo cosa fare, volevo che il mondo finisse quando eravamo insieme, quando mi davi quei baci pieni di vita sulla fronte e io impazzivo. Una carezza e tutto scompariva, il bianco intorno a noi, un bianco candido, puro.
Aspettavo per ore e ore un messaggio, una chiamata, il suono del citofono e tu giù, ad aspettarmi. L’unica cosa che avrei voluto da te è che tu mi guardassi con occhi innamorati, innamorati al punto di abbandonare il mondo.
Ma è davvero così irreale sognarti al punto di parlare di te all’imperfetto? Perchè è questo che io sono, imperfetta davanti a te e per questo la notte non dormo, preferisco pensarti, immaginarti mentre dormi, lì di fianco a me, abbracciandomi. Sentire il tuo profumo, di cui ancora sono impregnata, per quante volte cercherò di lavarlo via non se ne andrà mai, mi hai inondata di quel profumo.
Mi pare che non ci sia via d'uscita a questa situazione, sono sospesa tra realtà e sogno, ma ora come ora vorrei lanciarmi dentro ad un sogno, rimanerci, poter addormentarmi tra le tue braccia e viverti per sempre, lì, nel sogno.
Questo è quello che ho pensato mentre camminavo nella neve quella mattina. A scuola non ci ero andata e l’unica cosa che mi andava di fare era tornare lì, lì dove ci siamo visti la prima volta e immaginare. Ho immaginato, in quelle ore, te salire da quelle scale, guardarmi, sorridermi, prendermi la mano e portarmi in uno di quei posti dove prometti sempre di portarmi e dove io, nella mia vita non ancora vissuta, non sono ancora stata. Ma ovviamente tu non sei arrivato, le mie mani sono diventate ghiaccio ed è giunta l’ora di tornare a casa, tornare alla normalità e smettere di sognare. Oggi pomeriggio mi vedo col mio ragazzo. Da quando ti ho conosciuto davvero, non riesco più a guardarlo negli occhi e so che lui se ne è reso conto, non è stupido. So anche che va contro ogni principio morale e lui non lo merita, ma cosa devo farci, se in ballo ci sei tu io non riesco a controllarmi, tutto esce senza filtro e probabilmente a te non sta bene perchè tu hai avuto modo negli anni di rifinirti, mentre io sono ancora grezza e mai sarò al tuo livello.
Aspettavo per ore e ore un messaggio, una chiamata, il suono del citofono e tu giù, ad aspettarmi. L’unica cosa che avrei voluto da te è che tu mi guardassi con occhi innamorati, innamorati al punto di abbandonare il mondo.
Ma è davvero così irreale sognarti al punto di parlare di te all’imperfetto? Perchè è questo che io sono, imperfetta davanti a te e per questo la notte non dormo, preferisco pensarti, immaginarti mentre dormi, lì di fianco a me, abbracciandomi. Sentire il tuo profumo, di cui ancora sono impregnata, per quante volte cercherò di lavarlo via non se ne andrà mai, mi hai inondata di quel profumo.
Mi pare che non ci sia via d'uscita a questa situazione, sono sospesa tra realtà e sogno, ma ora come ora vorrei lanciarmi dentro ad un sogno, rimanerci, poter addormentarmi tra le tue braccia e viverti per sempre, lì, nel sogno.
Sono tornata a casa e ho impegnato la mia giornata, a metá pomeriggio mi hai stupita: hai detto che forse saresti potuto venire la sera e io ho cominciato a sperare, mi sono preparata, sono andata in biblioteca e ho studiato, ho preso un caffè con un'amica e verso le 7 mi sono avviata verso casa perché tu saresti venuto, ma in meno di dieci minuti tutto è caduto, distrutto. Tu mi hai scritto che non saresti venuto e mi hai colta impreparata; gli elfi sono tornati e stasera sono più cattivi, cosi ho preso le mie cose e ho cercato rifugio da un angelo, tentando di non pensare a te.
Attendo da ieri un tuo messaggio, sai? So tra l'altro che prima delle 19 non arriverà e neanche dopo se sei impegnato la sera. Così mi tocca aspettare ancora fin quando ti libererai, uomo impegnato, ispiratore di questo racconto.
Sono due settimane ininterrotte che sono morta, tu non sei venuto per 14 giorni e domenica mi presenterai parte della tua famiglia, io sono in panico. Significa qualcosa? Non penso, non è così importante per te, è solo un pomeriggio così. C'è questa presentazione di un libro che aspettavo da un po', tu hai avuto l'idea di andarci insieme, conosci la scrittrice e vuoi presentarmela, ma ci sarà anche la tua famiglia. Dovremo fingere di essere "solo conoscenti" per via dell'età, nessuno capirebbe, inutile sperarci. Così però ti vedrò di nuovo, sono disposta ad accettare il compromesso, sì. Sentiti onorato perchè non sono mai scesa a compromessi in amore.
Così il pomeriggio è passato, hai una famiglia splendida, non mi ero mai sentita così preziosa. Dopo la presentazione, splendida anch'essa, abbiamo bevuto qualcosa e mi avete riaccompagnata a casa. Dolci.
Oggi pensavo a ciò che mi hai detto la prima volta che sei venuto da me, con disinvoltura tra un bacio ed un altro mi hai detto "e se poi mi innamoro?" e io in quel momento ho pensato che non sarebbe mai potuto succedere, insomma, non esisteva un sentimento simile tra me e te, impossibile; poi ci ho pensato nei mesi e piano piano mi sono resa conto che alla fine non sei tu quello che si è innamorato, sono io, io sono caduta nella trappola e io ora sono felice e triste allo stesso tempo, eccitata e spenta... Tutte le emozioni insieme, ma per quanto?
Sono passati mesi, io l'ho lasciato solo per te ovviamente perchè una storia durata anni non viene abbandonata così per un nulla. Tu sei ancora sfuggevole, mi hai fatta sperare, ho sperato per tre mesi, poi il mio cuore ha smesso di battere definitivamente, non per cinque giorni a settimana finchè tu non arrivi; perchè alla fine tu non sei più arrivato, hai accennato qualcosa sul lavoro o sui bambini, non ricordo bene, ma non importa. So che era una bugia.
Per mesi sono stata seduta sulla poltrona davanti all'ampia finestra in soggiorno a guardare la neve, poi la nebbia, ho visto i fiori sbocciare e il sole splendere, ma dentro di me c'era un buco, un enorme buco sanguinante; pian piano però si è richiuso, la mia vita sta tornando alla normalità, dopo essermi scusata e avergli spiegato la situazione lui mi ha perdonata. Chiamalo amore, chiamala pietà, fatto sta che ora siamo di nuovo insieme e probabilmente non sono innamorata quanto lo ero di te, ma sono sicura, non sono più esposta a quegli elfi maledetti che mi dissanguavano senza avere una protezione costante. Lui è innamorato perso, davvero innamorato, al punto che a volte mi viene il dubbio della sincerità del mio amore per lui, ma non voglio mai più stare male come per te, tu mi hai scartata, usata e quando sono diventata un giocattolo vecchio mi hai buttata nel Dimenticatoio, come mai? Cos'ho fatto di così brutto da meritarmi quello che mi hai fatto in 5 mesi di bramato amore e desiderio? Non me lo spiego.
Così, non spiegandomelo, vado avanti nella mia vita, con un uomo che amo per metà, con una pezza sullo stomaco e ricordi sconvenienti.
Mi chiamo Caterina e spero che chiunque mai trovi queste memorie di un amore tormentato lo provi perchè non c'è niente di più meraviglioso al mondo, mai una sensazione migliore, ciò che senti dentro è indescrivibile; auguro di amare al punto di sentirti soffocare.
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Mi presento, ho 18 anni, abito a Milano e ho la passione per la scrittura, adoro i biscotti e la musica e tutte quelle cose che si scrivono nelle presentazioni.
Ciò che mi interessava scrivere è che questa cosa mi è successa davvero ed è davvero un pezzo di me, uno squarcio di realtà.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
"What if I can't forget you?
I'll burn your name into my throat
I'll be the fire that'll catch you
What's so good about picking up the pieces?
None of the colors ever light up anymore in this hole"
Carnephelia, Pierce the Veil