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Autore: Weeping    07/02/2013    1 recensioni
Non so cosa dire, le parole escono fuori dalla mia mente e si vanno a depostitare sui tasti. E' una storia come tante, una storia che parla di me, parla do voi, parla di chiunque. Parla di Irene, di ciò che pensa, di ciò che sente. E forse lei sarà lo spiraglio per intravedere la mia anima.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cammina.
Irene butta i piedi sull'asfalto bagnato.
Una cuffia infilata nll'orecchio, i pensieri scaricati nel cesso. Da' un'occhiata all'orologio e inizia a correre. In ritardo, come sempre.

"Merda!" Scappa dalla mia bocca. Vedo passarmi l'autobus davanti e impreco ancora e ancora. L'ultimo della giornata. Dormirò sotto ai ponti. Borbotto ancora e poi tiro fuori una Camel dal pacchetto. Cerco l'accendino e do fuoco al tabacco. Il fumo esce lento dalla mia bocca. Solo ora mi guardo intorno. Un ragazzo, si confonde con un palo, mi osserva. Fasciato da una giacca di pelle nera, sta fermo, solo le sue mani avvolgono una sigaretta. Mi avvio verso la stazione e continuo a sentire i suoi occhi che trapano la mia schiena. Guardo l'ora. Ora perdo anche il treno.
Corro, una corsa estenuante contro il tempo, una corsa fumando non è proprio il massimo. Raggiungo la stazione, deserta. La biglietteria chiusa, le serrande abbassate, serrate. Faccio il giro e mi trovo davanti alla biglietteria automatica. Le mani mi tremano, non riesco a infilare i soldi nei buchi giusti, guardo l'ora. Dio.
Con quel pezzo di carta in mano corro. Una vita passata a correre. Sento dietro di me dei tonfi sordi, passi. Voci maschili.
"Ehi Mike, l'hai vista quella?"
Continuo a camminare, non lascio che quelle parole mi attraversino il cervello, quanto diavolo sono stata stupida.
"Come no, bel bocconcino, eh?"
Sento passi dietro di me, non oso girarmi fino a quando non sento una mano che mi serra il polso. Un dolore allucinante mi invade la mano, grido, i polmoni esplodono. Un uomo si avvicina, afferra il mio viso tra le sue mani dure, mani assassine. Sento le sue mani che schiacciano la mia mascella, altre mani mi prendono, mi trascianano via, esplorano i miei vestiti, cercano di infiltrarsi lì sotto. Poi non sento più niente, le mani sono scomparse. Solo una voce. "Scappa!" 
Non me lo faccio ripetere, non so dove metto i piedi, inizio a correre alla cieca. Sbircio dietro di me. Una giacca di pelle nera. Un mozzicone di sigaretta a terra.

  
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