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Autore: _vdechelon    07/02/2013    3 recensioni
Francese, la lingua dell'amore. Letteralmente.
«Allora, quando pronunci "Je" non devi far sentire la e.»
«Je»
«Si, ma addolcisci la j»Si avvicina a me, sorridendo pericolosamente.
«Je» Ora è a pochi centimetri dal mio viso, sento le ossa tremare.
«Perfetto» Dico, con la voce bassa, e tremante. Ormai le sue labbra sono accanto all'angolo delle mia bocca, chiudo gli occhi per lasciarmi andare a quel momento così caldo.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO 1



«Bonjour, je m’appelle Jane, j’ai 17 ans et j’habite a Baton Rouge» Ecco come mi sono presentata alla nuova professoressa di francese del quarto anno di liceo. Si chiama Rosaline, alta, magra, lunga chioma rossa e due occhi grandi e verdi. Bellissima è minimizzare. Quando mi sono riseduta al mio posto mi ha sorriso, e devo dire che è stato piacevole. Quindi oltre ad essere figa è anche simpatica. Perfetta.
«Bonjour, je m’appell… ehm… appelle Tyler et je..» Tutti intorno ridono, quasi ammirando l’ignoranza di questo tipo. Tyler Gilbert. Biondo, occhi azzurri. Leader della band del liceo, e latin lover della scuola. La prof appoggia il bacino alla cattedra e sorride, ticchettando con la penna sulle labbra.
«Prof, tu es trés belle» Se ne esce così, facendo il cascamorto con la professoressa. Lei ride, poi mi guarda, notando il mio disappunto. Non si può essere così coglioni.
«Ok, Tyler, puoi sederti.» La prof apre il libro di testo e iniziamo a leggere un’opera francese del ‘700.

«Jolie?»
«Mamma siamo in America, perché ti ostini a parlare francese?!» Dico, mentre la raggiungo nel garage. Sta dipingendo, senza un soggetto, ancora. È tutta sporca di vernice colorata, è buffa.
«Solo perché non vivo in Francia, questo non significa che non possa parlare la mia lingua»
«Si la tua, non la mia» Sottolineo, lei mi guarda e scuote la testa. » Sottolineo, lei mi guarda e scuote la testa. «Dai vieni, dammi una mano.» Mi unisco a lei e mischiamo tutti i colori e facciamo danzare i colori sulla parete, libere.
Io e mia madre viviamo sole ormai da 15 anni, mio padre è andato via con un’altra quando io avevo 2 anni e mezzo, si è risposato, ci sentiamo solo per Natale e per il mio compleanno. Mi sta bene, non mi lamento. Si, a volte mi manca, ma ho mia madre, mi basta. Lei non ha mai pensato di risposarsi, ha avuto qualche flirt, ma mai niente di serio. Meglio così, non voglio un altro padre “finto”.
Ma mère è francese, è nata a Parigi. Si è trasferita negli USA quando ha conosciuto mio padre. Non si è mai pentita della sua scelta, però so che le manca il suo Paese, la sua città. Non sa che per il suo compleanno, il prossimo mese, le ho regalato un weekend a Parigi. Ho lavorato per tre lunghi mesi da Nate per racimolare i soldi. Ne è valsa la pena.
Non vedo l’ora di vedere la sua reazione.
  
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