Furia
Voglio
raccontarvi una storia di furia
Storia di morte, disgrazia e lussuria
Di
cui protagonista e scialba meretrice
Altri non è che la vostra narratrice
L’angelo
rosso dagli occhi di gatto
Mi mise di fronte a un destino scarlatto
Fatto
di sangue e di urla sì forti
Da far tremare le membra dei morti
Nella
mia tomba di schegge e terrore
Fui rinchiusa quasi per errore
A
tradimento io fui seppellita
E a tradimento io ne sarei uscita
Fate
silenzio e chiudete gli occhi
Risuonano dodici forti rintocchi
Uscii
dalla tomba e persi me stessa
Ma al cielo notturno feci una promessa:
Null’altro
è peggio della vendetta
Di una dea della morte che fu maledetta
Dea
maledetta, dea sciagurata
Che della sua memoria fu privata
In
quel sepolcro li avevo lasciati
I miei ricordi mai più ritrovati
In
quel sepolcro io ero morta
Fuori da esso, io ero risorta
L’aria,
la notte, le stelle e il dolore
Mi persuasero a bramare l’ amore
Il
mio amore intriso di sangue rappreso
In un modo o nell’altro, me lo sarei preso
Crudele
e meschina sia la vostra sorte
Se incontrerete la dea della morte
Che
per ritrovare il suo amore tradito
Farà ciò che le è stato proibito
Sarò
l’ultima cosa di cui parlerete
L’ultima cosa che in vita vedrete
Chiudere
gli occhi non servirà a niente
Perché ve ne priverò ugualmente
O
senza la lingua, se vi va di osare
Potreste perfino provare ad urlare
Questo
sarà il vostro triste destino
Se incrocerete il mio infausto cammino
Pregate che io di voi abbia pietà