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Autore: beloser    08/02/2013    0 recensioni
Alice è una semplice diciottenne che riesce a superare una delusione d'amore grazie all'aiuto di Matteo, migliore amico del fratello. I due si sono sempre considerati fratelli quindi rimangono sorpresi e confusi quando capiscono che quello che provano per l'altro non è semplice affetto..
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"..in realtà a diciassette anni avevo gli ormoni a mille e..ero attratto da molte ragazze ma..quella per cui ho avuto una fissa pazzesca..sei stata tu.." disse arrossendo. In tutti quegli anni Alice non l'aveva mai visto arrossire e avrebbe pensato che era ancora più carino quando lo faceva se non fosse occupata a metabolizzare ciò che il ragazzo gli aveva appena detto.
"D-Davvero?..e mio fratello lo sapeva?"
"No, ma sei scema?! Mi avrebbe ucciso. Penso che sia stato il fatto che fossi la sorella del mio migliore amico, e quindi territorio proibito, che mi faceva avere quell'attrazione per te, era una vera e propria fissa..poi ci si metteva che eri davvero carina."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Welcome to my life - Capitolo 1





E’ strano pensare a come le cose possano cambiare in così poco tempo. Un giorno pensi di essere la persona più felice al mondo, di avere tutto ciò che desideri, una famiglia unita, delle amiche che ti vogliono bene, un fidanzato con cui stai da sette mesi, e una pagella che rende così fieri i tuoi genitori da mandarti in vacanza con le tue amiche e il tuo fidanzato; e poi il giorno dopo ti sembra che il mondo ti sia crollato addosso e ti chiedi se in qualche vita hai fatto un torto a qualche divinità che adesso si sta vendicando facendoti scoprire, il giorno del tuo diciottesimo compleanno, che il tuo fidanzato ti tradisce con una delle tue migliori amiche e facendoti annullare anche la vacanza a New York siccome l’altra tua amica ha avuto problemi famigliari. Questo è ciò che pensava Alice sdraiata sul suo letto la mattina del primo giorno a scuola; sapeva che una volta arrivata fuori all’istituto avrebbe rivisto Alessio e Mara, la sua ex migliore amica e il suo ex fidanzato, ma non era pronta ad affrontarli, nonostante erano passati due mesi, ma sapeva che quell’incontro era inevitabile così si alzò da quel letto, su cui aveva passato la maggior parte dell’estate, e si iniziò a preparare, quando fu pronta, dopo aver salutato la madre, uscì di casa dirigendosi verso il liceo linguistico che distava un quarto d’ora da casa sua; vicino al cancello vide un ragazza dai capelli biondi lunghi e gli occhi azzurri, e subito la riconobbe.
 “Eliviraaa!” urlò facendo girare molte persone, la ragazza chiamata si mise a ridere.
“Non sei tu se non fai una figuraccia, eh Ali?” le disse la ragazza una volta che si fu avvicinata mettendosi a ridere seguita dall’amica, Alice però subito interruppe le risate perché in lontananza vide Alessio, il suo ex fidanzato, che abbracciava Mara, sua ex migliore amica nonché fidanzata di Alessio, vedendo quella scena il sorriso le si spense, cosa che Elvira subito notò. “Dai non ci pensare, entriamo in classe che abbiamo la professoressa di matematica alla prima ora e sai che non accetta i ritardi” le disse spingendola verso l’entrata, Alice finse un sorriso e si avviò in classe. Le cinque ore di lezione passarono in fretta dato che la maggior parte dei professori,essendo il primo giorno, avevano parlato di ciò che dovevano fare quell’ultimo anno e dell’esame che avrebbero fatto fra nove mesi; Alice fu felice di sentire il suono della campanella siccome non ce la faceva più a vedere Mara messaggiare di nascosto con Alessio, che stava in un'altra classe, salutò Elvira e subito corse a casa per evitare di incontrarlo nei corridoi. Appena arrivata a casa si accorse che non c’era nessuno e notò sul tavolo un foglio con su scritto "Lavoro fino a tardi, c’è la pasta sul piano cucina da riscaldare per te e tuo fratello, Mamma". Alice sbuffò e si mise a riscaldare la pasta, i suoi genitori lavoravano molto, la madre era un infermiera e il padre un avvocato molto importante, e la maggior parte del tempo lei e suo fratello stavano da soli in casa; i pensieri furono interrotti dal rumore della porte che sbatteva e da alcune risate.
“Ehy Ali sono tornato, c’è anche Matteo con me, mangia qui” le disse suo fratello Lorenzo entrando in cucina e sedendosi sul divano con il suo migliore amico a guardare la televisione, Alice si girò arrabbiata a osservali, certo già suo fratello, nonostante avesse vent’anni, non aiutava mai in casa ma quando c’era anche il suo amico, che oramai era di casa siccome erano nove anni che passava più tempo lì che a casa sua, era peggio, non fingeva nemmeno più di chiedere se avesse bisogno di una mano ad apparecchiare.
“Certo, accomodatevi, non pensate a me e al fatto che avrei bisogno di una mano ad apparecchiare la tavola!” disse spazientita , sentendo ciò i due ragazzi spostarono lo sguardo dalla televisione a lei;
 “Sei nervosa Alice? Hai le tue cose per caso?” le chiese il fratello con sguardo strano e provocando una risata all’amico che però, sapendo che avrebbe fatto infuriare la ragazza, cercò di trattenere.
 “Lore alzatevi da quel divano e venite a mangiare, mi sono stancata di starvi sempre dietro” rispose furiosa la ragazza sedendosi a tavola, dopo averci messo sopra tre piatti di pasta. “Ali ci spieghi perché sei nervosa? Hai litigato con qualcuno?” le chiese Matteo sedendosi di fronte a lei e iniziando a mangiare.
 “Niente, non sono nervosa, ho solo fame…” disse la ragazza iniziando anche lei a mangiare. “Secondo me ti sono venute le tue cose, te l’ho detto” le disse il fratello guadagnandosi un’occhiataccia dalla sorella; i due ragazzi passarono i successivi cinque minuti facendo ipotesi sul perché del nervosismo della ragazza, dicendo anche cose assurde e facendo scappare qualche sorriso ad Alice, che sapeva che lo facevano apposta per farle migliorare l’umore e ci stavano anche riuscendo se solo Lorenzo non se ne fosse uscito con una frase che le fece ritornare tutto il malumore di qualche istante prima:
“A proposito, oggi ho visto quel ragazzo, quello che si crede un fighetto, come si chiama?..Ah si Alessio, stava con quella stronza della tua amica, se non ci fosse stato Matteo gli avrei spaccato la faccia per ciò che ti hanno fatto..” Alice vide Matteo guardarlo storto, forse aveva capito che non doveva nominare il suo ex siccome era un tasto ancora dolente per lei, ma lei già era scattata.
“Non me ne fotte un cazzo di loro, perché continui a nominarli?”disse urlando, il fratello la guardò sbigottito
“Perché tu soffri, ma nonostante ciò dici che non ti frega niente di loro, e per farti superare tutto ciò penso che hai bisogno di parlarne.”le rispose.
 “No che non ne devo parlare, mi sono stancata che tutti pensate di sapere ciò che è meglio per me” urlò andandosene in camera sua; sapeva che si era arrabbiata per niente ma era da quando aveva visto i due ragazzi abbracciarci fuori scuola quella mattina che si era innervosita, certo questa non era una buona motivazione per arrabbiarsi con suo fratello ma lei era sicura che tanto lui l’avrebbe capita e perdonata.
Circa due ore dopo , Alice capì che doveva andare a chiedere scusa a suo fratello; così usci dalla stanza e andò nel soggiorno dove lo vide steso sul divano a giocare con l'xbox. Alice rimase sull'uscio della porta a guardarlo, nonostante erano fratelli non si somigliavano molto, lui aveva i capelli castani che al sole tendevano al biondo e li portava sempre in disordine, lei aveva i capelli castano scuro e mossi e aveva la mania di aggiustarseli, e suo fratello e Matteo si divertivano a metterglieli in disordine per farla arrabbiare, lui aveva dei bellissimi occhi azzurri che attiravano molto le ragazze, lei invece aveva degli occhi castani che tendevano al verde; Di certo la gente che non li conosceva non li prendeva per fratelli. Alice si ridestò dai suoi pensieri e entrò nella stanza, sedendosi vicino al fratello, lui continuò a giocare non clacolandola, ma lei sapeva benissimo che stava aspettando che la sorella facesse la prima mossa.
"Senti Lore..mi dispiace per come ti ho trattato, quello è ancora un argomento delicato per me..non volevo urlarti contro." il fratello mise in pausa il gioco e si girò verso la sorella.
"Lo so Ali, ma se ora sono arrabbiato con te, è solo perché non vuoi farti aiutare."
"Non è che non voglio..è che non potete, deve passarmi da solo..devo solo dimenticarlo" disse con gli occhi un po' lucidi, così il fratello la strinse a se.
"Oddio Ali, odio vederti soffrire."
"Mi hai perdonato?" Il fratello l'allontanò e le sorrise. In quel momento Alice vide Matteo  vicino alla porta del soggiorno che li guardava e sorrideva. Dopo essersi alzata corse in camera sua a preparasi, Elvira quella sera l'aveva costretta a uscire con il loro gruppo di amici siccome era un mese che Alice non li vedeva perché era stata sempre chiusa in casa, ma adesso l'amica non ce la faceva più a vederla così e l'aveva costretta ad uscire. Dopo essersi preparata e aver notato che si erano fatte le otto andò in soggiorno a salutare il fratello che quella sera non sarebbe uscito con gli amici ma con una ragazza che aveva conosciuto qualche sera prima.
 "Ehy Lore io vado, ciao." Il fratello, troppo impegnato a messaggiare, le rispose solo "sisi, ciao.". Dopo aver chiuso la porta e essersi fatta quattro piani a piedi a causa dell'ascensore rotto, arrivò fuori al suo palazzo e subito vide la panda grigia del suo amico.
"Buonasera" disse dopo essere entrata.
 "Oddio  pensavo di dover aspettare altre tre ore."rispose Giulio mettendo in moto, Elvira, seduta al fianco al ragazzo, si mise a ridere.
 "Pronta a divertirti Ali?"le chiese.
 "Ehh, se ci saremo tutti, di sicuro non potrò fare mano di ridere, sopratutto se Giulio si ubriaca come l'ultima volta e si mette a imitare Lady Gaga" e subito le due ragazze si misero a ridere al ricordo dell'amico ubriaco.
"Mi state prendendo in giro, per caso?" e tra una risata e l'altra i tre arrivarono fuori al pub dove si erano dati appuntamento con gli altri. Appena scese Alice venne investita da un uragano , chiamato Sofia.
 "Aliii, da quanto tempo" le disse l'amica, subtio Alcie la strinde ridendo, lei e il gruppo non si vedevano da circa un mese, siccome lei era stata male e non aveva voglia di vedersi con nessuno. Dopo aver sciolto l'abbraccio si girò a guardare gli altri, il loro gruppo era formato da circa cinque persone senza contare lei; c'era Roberto, un bel ragazzo biondo, con gli occhi verdi, amato dalle ragazze,aveva diciannove anni ma, siccome era stato bocciato, frequentava ancora il liceo; poi c'era Giuseppe, diciottene, capelli neri e occhi castano scuro, molte ragazze gli stavano dietro ma lui era profondamente innamorato di Sofia, la ragazza che aveva abbracciato Alice prima, lei aveva diciasette anni, capelli lunghi e castani, occhi del medesimo colore, era una ragazza molto allegra e molto pazza, aveva conosciuto Giusppe a scuola, dato che entrambi frequentavano il liceo artistico solo che lui stava all'ultimo anno e Sofia al quarto; Poi c'era Giulio, il ragazzo con cui era andata in macchina Alice, aveva diciannove anni, faceva il meccanico con il padre, ed era molto amico ad Ali dato che avevano la stessa passione per i telefilm e spesso passavano i pomeriggi a guardarli insieme, lui aveva i capelli castani e dei bellissimi occhi azurri; infine c'era Elvira, la sua migliore amica, alta, bionda e con gli occhi azzurri, fidanzata da cinque mesi con un ragazzo davvero speciale, a detta sua, ma con cui nell'ultimo periodo litigava sempre.
 "Ohh chi non muore si rivede" disse Roberto andando vicino ad Alice e scompigliandole i capelli".
 "Daai!" Rispose la ragazza riaggiustandosi e facendo ridere il ragazzo, poi si girò verso gli altri e disse "Ragazzi che bello rivedervi" e, dopo i vari abbracci, entrarono tutti nel pub.
Tre ore dopo erano tutti andati, avevano cambiato due pub, e avevano bevuto troppa birra, Roberto era sparito con una ragazza conosciuta nell'altro pub, Giuseppe ed Elvira erano anche loro spariti, Elvira, ormai troppo ubriaca, stava ballando sui tavoli la macarena, nonostante c'era una musica lenta, e Alice stava scherzando con Giulio, e nonostante anche loro erano un po' più brilli, erano gli unici un po' più sobri. Mentre parlava seduta al tavolo, Alice si senti una mano sulla testa che le scompigliava i capelli, "Ehyy" urlò girandosi, convinta che fosse Roberto ma si bloccò quando vide Matteo che rideva.
 "Ehy Ali che ci fai qui a quest'ora?" le chiese.
 "Ehy ciao, niente sto qui con degli amici, e tu?"rispose la ragzza sorridengogli.
 "anche io, sai che è mezzanotte passata? Penso che tua madre si stia preoccupando." le rispose guardandola serio, e aveva ragione, lei  doveva tornare entro mezzanotte, chissà che strigliata che le avrebbe fatto la mamma.
 "Oddio è così tardi?! Mo mi faccio accompagniare da Giulio...ehy..ma..."si bloccò quando vide che il ragazzo non stava più al tavolo ma stava un po' più distante a parlare con una tizia.
 "Dai lascia stare, ti accompagno io, mi sembra pure che sono un po' brilli, non mi fido a mandarti in macchina con loro. " le disse sorridendola, lei annuì e, dopo aver avvisato gli amici che se ne andava, usì dal pab con Matteo.Entrarono nella sua punto evo griggia, lui subito mise in moto e circa dieci minuti di viaggio li passarono in silenzio, con solo la canzone "This song saved my life" in sottofondo, che proveniva dalla radio, Alice iniziò a canticchiarla e Matteo, sorridendo le chiese "Ti piacciono i Simple Plan?".
 "Certo, sono i miei cantanti preferiti." rispose lei entusiasta, come lo era ogni volta che parlava di loro. Da lì iniziarono a parlare di musica, finché Matteo non disse una frase che le fece un po' perdere il buon umore.
"Noto che stai  molto meglio oggi, penso che uscire ti faccia bene, dovresti farlo più spesso..." Alice guardò il suo profilo, attento a guardare la strada, "Bhè mi ha costretto Elvira a uscire, e poi non vedevo da molto il gruppo quindi mi sono lasciata convincere facilmente.".
 "Bhè allora mi sa che dobbiamo ringraziarla,no?!" rispose lui girandosi a guardarla sorridendo; Alice guardò per un po' i suoi occhi azzurri, che fin da piccola amava, e più volte  si soffermava a guardarli e speso gli diceva, con tono fraterno, che erano fantastici; di certo lui non era un ragazzo che passava in osservato, biondo, naso piccolo, fisico ben piazzato grazie agli anni in palestra, un sorriso stupendo, ma ciò che le piaceva di più erano i suoi occhi azzurri, e lei, scherzando, gli diceva spesso che era grazie a quello se conquistava le ragazze; spesso Elvira le diceva che doveva provarci ma per lei Mattero era come un secondo fratello. Parlarono ancora un po' del più e del meno, finché non arrivarono sotto casa di lei,
 "Bhè, grazie del passaggio." .
"Figurati, non ti avrei mai lasciato andare in macchina con dei ragazzi che avevano bevuto, anche se per accompagnarti ho dovuto rinunciare alla ragazza che avevo conosciuto un attimo prima, quindi mi devi un gelato" disse con aria da finto dispiaciuto. Lei rise e, dopo avergli dato un bacio sulla guancia, uscì dalla macchina e entrò in casa, per la prima volta dopo mesi, con il sorriso sulle labbra.

   
 
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