E se non tutti i vampiri di Panem fossero stati catturati e uccisi nel massacro di Capitol City? Cosa succederebbe se uno di loro fosse scelto per entrare nell’arena in una sfida all’ultimo sangue? Cosa succederebbe se fossero proprio i vampiri superstiti a ribellarsi a questo crudo regime totalitario? Che i giochi della fame abbiano inizio.
Prologo
Oggi è il gran giorno. Esatto, quello in cui ci riuniamo tutti nella piazza principale del distretto e aspettiamo che la sorte decida chi di noi dovrà entrare in quell’arena e cercare di sopravvivere. Perché solo uno su ventiquattro tributi ne uscirà vivo.
Non sono mai stata preoccupata o ansiosa durante questa giornata, perché per quanto mi riguarda, se fossi scelta, saprei cavarmela perfettamente. Dopotutto, sono i giochi della fame, e quello che nessuno sa è che proprio la fame sarà l’ultimo dei miei problemi. Sopravvivere a un’edizione sarebbe una passeggiata per me.
Mi chiamo Katherine. Katherine Pierce.
Sono un vampiro e vivo a Panem. Distretto 7.
Divertente, vero? Un vampiro che vive nel Distretto 7, specializzato nella produzione di carta e legno. Beh, almeno finché nessuno scopre cosa sono, non devo preoccuparmi. Meglio così.
Il governo è convinto che tutti i vampiri siano stati sterminati e che quindi non siano più un pericolo. O forse non ne sono così sicuri, ma mentire è la cosa migliore per la sicurezza del popolo. Certo, come no. Aspetto con ansia l’occasione per ucciderli tutti e porre fine a questa dannatissima messa in scena, tutto questo è ridicolo. Siamo tutti costretti a servire dei rimbambiti e alcuni di noi a divertirli come se fossimo delle marionette nelle loro mani. Io non sono nata per servire, sono nata per comandare e al massimo essere servita. Come nel 1864, l’epoca migliore che abbia mai vissuto.
1864. Italia. Firenze.
A volte mi chiedo dove possano essere Damon e Stefan. So che erano fin troppo in gamba per farsi catturare e uccidere, del resto non sarebbe la prima volta che se la scampano. Forse non li hanno scoperti, forse sono sopravvissuti. Forse sono in uno dei distretti. Chissà. Magari sono scappati insieme alla loro tanto amata Elena Gilbert. So per certo che di me non vorrebbero più sentirne parlare.
Non c’è tempo per fermarsi a pensare, è ora di avviarsi.