Arthur si trovava nel suo ufficio, con un bicchiere di scotch in mano e guardava la gente fuori dalla finestra.
Lui in fondo aveva tutto, una brillante carriera, un' invidiabile ufficio, numerose donne e tanto altre cose che la sua mente in quell'istante elencava.
Eppure ora stava lì a rimuginare sulla sua vita, come mai aveva fatto prima. E stranamente l'aveva trovata privata di qualcosa. 
Impossibile direte voi! E invece era così!
Dopo quei anni di svariati successi, non era mai riuscito a fermarsi un attimo a pensare seriamente sulla sua vita.
Aveva guardato quel contratto con noncuranza, ed eccolo lì, il dubbio si era formato in lui come un lampo.
Quell'acuta puntura incominciava a farsi strada nelle sue certezze e ,ora, Arthur tentava di affogarla, nella meravigliosa sensazione di calore artificiale, che quel liquido ambrato gli donava.
Stufo dei dispetti della sua mente, si scolò un ultimo goccio del liquore, prese il lungo cappotto nero e uscì, contro le severe proteste della sua segretaria.
Camminò per un po' fra la gente, con il cappotto che svolazzava sotto il vento gelido, senza una meta precisa, cercando di reprimere quel sgradevole vuoto.
All'improvviso si fermò in mezzo alla strada, attirato da un flebile bagliore del cielo, alzò il viso e guardò uno striscia bianca sfumare nel cielo, un aereo passava. Heloise seguiva con gli occhi quello sbuffo nel cielo, fino a quel puntino luminoso che la creava, solcando l'azzurro.
Camminava da qualche ora per le vie della città, si poteva dire che era una giornata come le altre.
Il sole l'accecò per un'istante e andò a sbattere contro un uomo.

"Ah! Mi scusi, non volevo!"
Arthur prese prontamente la ragazza, che rischiava di scivolare.
"Non si preoccupi! Capita a tutti!"
"Grazie!" Heloise si staccò dalle braccia di quell'uomo e sorrise.
Arthur sorrise di rimando, non sapeva il perché, ma il vedere quella ragazza un po' maldestra, lo rianimava di quell'estenuante vuoto vitale.
Così, a volte all'anima basta soltanto uno sguardo per vedere qualcosa di sé nell'altro.
E mentre l'aereo passò oltre i palazzi, i due abbozzarono un sorriso sincero e si incamminarono prendendo direzioni diverse.
Chissà per quale strana ragione, quella ragazza era finalmente riuscita a far tacere i dubbi che attanagliavano Arthur.

Salve ragazzi!
Eccomi qui con un altro sclero mentale.
Diciamo che ho usato il nome Heloise perchè non mi ricordavo  quello vero e oggi sono troppo pigra per cercarlo!
Non so' perché ma questa coppia mi ispira sia una grande passione, che una dolcezza infinita!
Bhe, spero che la storia vi sia piaciuta!
Un caloroso saluto!
Sachi93