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Autore: HitomiKisugi    10/02/2013    5 recensioni
Un semplice gesto da parte di Brick bastò a far vacillare una delle forti convinzioni di Jo.
One Shot, Jock atto settimo.
 
Attenzione! Possibilità di OOC!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brick, Jo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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Toronto, Canada.
 
Una delle qualità di cui andava fiera Jo era la schiettezza, la sfrontatezza degna di chi possiede, per natura, una lingua tagliente.
Quando c’era da criticare qualcosa o qualcuno era sempre pronta a sganciare parole al vetriolo. Poco importava se il destinatario, o forse meglio dire la vittima degli improperi, potesse offendersi e arrabbiarsi; in fondo diceva quel che pensava perché, per lei, era la pura verità per quanto essa potesse far male… e ciò era un dettaglio rilevante di cui spesso non se ne curava. Niente di più soddisfacente era, quindi, trovarsi il malcapitato davanti, sbeffeggiarlo per bene e godere della sua reazione.
 
Brick fiutava nell’aria che sarebbe arrivato il suo turno a momenti, era un fatto inevitabile quando si trovava in compagnia di quella ragazza.
Avevano appena finito di assistere ad una partita di hockey cittadino e si stavano incamminando verso un bar poco distante per prendere qualcosa di caldo. Strada facendo discutevano dell’andamento di quella sfida.
 
-… Per non parlare del numero tredici! Una vera schiappa, ragazzi! D’altronde era prevedibile che lo fosse, visto che il sangue non mente mai!-
Il ragazzo le lanciò un’occhiata indispettita. Ecco, infatti, che non a caso era ritornata sull’argomento che avevano accennato qualche ora prima. Se avesse saputo fin dall’inizio tutti i dettagli, non avrebbe mai accettato di andarci! La sua solita sfortuna!
-Per il fatto che lui abbia il mio stesso cognome, non significa affatto che debba essere per forza un mio parente! Io quel tipo non lo conosco!- le rimarcò seccato. –Esistono quelle cose che si chiamano coincidenze, lo sapevi?-
-La sostanza non cambia, comunque!- rincarò beffarda. –Entrambi siete talmente scarsi! Anzi, sei hai davvero un legame di parentela con lui non ti conviene nasconderlo! Ammettilo!-
-Ma è mai possibile che tu non abbia nemmeno una parola gentile su di me?- provò a chiederle, pur sapendo che il suo tentativo sarebbe caduto a vuoto come foglie secche dall’albero. Già quasi faceva fatica a tener conto di tutti i nomignoli che gli aveva affibbiato, ridicoli per l’appunto e senza un briciolo di affetto!
-Hey, pensavo che apprezzassi le persone sincere! Io non ho problemi a dire tutto ciò che penso!- sentenziò senza remore.
“Ah, su questo nessuno ha dei dubbi!” commentò sarcastico fra sé la Recluta, guardando stizzoso la ragazza mentre ridacchiava cattivella.
 
All’improvviso di fianco a loro si alzò un alito di freddo pungente e fastidioso, facendo ricordare ad ogni essere vivente, che inevitabilmente investiva nel suo abbraccio, il proseguirsi della stagione invernale.
Istintivamente Jo si premette il risvolto del giubbotto contro il suo collo, maledicendosi mentalmente di non aver portato la propria sciarpa. Il cadetto al contrario di lei, imbacuccato in una certa maniera, sembrava essere pronto a scalare l’Everest!
Le doleva molto ammettere, ma lui era stato il più furbo tra i due! Che rabbia, accidenti!
Dovette pure fermarsi, portarsi le mani alla bocca e lasciar liberare uno starnuto.
Ecco, brutto segno. Adesso avrebbe pagato quella sua imperdonabile dimenticanza buscandosi un bel raffreddore e magari anche qualche linea di febbre! Di male in peggio!
 
Anche Brick si arrestò di colpo, voltandosi a guardarla.
-Jo…-
La ragazza incrociò i suoi occhi neri e profondi come pozzi.
-Che c’è?-
Lui non smise un secondo di fissarla mentre lentamente si avvicinava, piazzandosi una ventina di centimetri davanti a lei.
Calamity s’innervosì, non solo perché era vicino, anzi, troppo vicino, ma anche perché aveva uno sguardo molto serio che le faceva incutere uno strano presentimento. Che intenzioni aveva? Voleva per caso… baciarla? Così, su due piedi? In mezzo alla strada? Davanti a tutti? No, non era possibile! Non stavano nemmeno ufficialmente insieme! Decisamente non doveva essere possibile!
-Cosa… hai in mente di fare?- cercò di essere più dura che poté, a minacciarlo perfino con l’espressione giusta o perlomeno ci provò, tuttavia non riuscì a nascondere un lieve tremolio nella voce. Se si fosse azzardato a sporgersi anche di un solo millimetro, giurò, la sua parte maschiaccia gli avrebbe sferrato un pugno facendolo rispedire al Creatore senza tanti complimenti!
Ma se invece, all’ultimo secondo, fosse subentrata a tradimento la parte femminile a vincere le sue resistenze… avrebbe lasciato veramente che le desse un bacio?
Per la miseria, doveva essere impazzita solo provare a pensarlo!
Alcuni piccoli movimenti che fece la Recluta bastarono a farle capire che le sue supposizioni erano infondate e poté, quindi, rilassarsi. Si era soltanto tolto la sua sciarpa di lana con le frange color smeraldo e gliela stava porgendo.
-Tieni.- invitò gentilmente a prenderla.
Serrando la bocca, Jo la guardò con un’avida tentazione che represse all’istante.
-Non ho bisogno della tua carità.- esalò acerba, voltando la testa da un’altra parte. Era stato il suo orgoglio a parlare, a farle impedire di accettare qualcosa da un suo rivale. Infatti, nulla era cambiato tra loro una volta fuori dal reality, in ogni incontro trovavano sempre qualcosa su cui competere. Ma in realtà avere quell’oggetto le avrebbe fatto molto comodo; questo non riusciva a negarlo.
Brick doveva averle letto nei pensieri e, spinto dalla sua indole altruistica, decise di provarci ugualmente… a suo rischio e pericolo, visto che si trattava proprio di un tipo particolare come Calamity! Con gesti delicati e attenti, come se si fosse trattato di camminare in un campo minato, avvolse la sciarpa intorno al collo della ragazza. Fece un solo giro per via della sua lunghezza. Avrebbe voluto legare le due estremità insieme, ma lo ritenne un gesto ulteriormente troppo ardito e confidenziale.
Jo, rimasta fino a quel momento impassibile e immobile come una statua di ghiaccio per vedere fin dove avrebbe osato spingersi, lo scrutò di nuovo negli occhi.
-E tu come farai?- la sua non era preoccupazione, bensì semplice constatazione, una curiosità. Perché era stato così stupido a prestarle una cosa di cui aveva bisogno anche lui?
Il cadetto non le dette una delle risposte che si aspettava.
-Tu ne hai più bisogno di me. Sei a rischio raffreddore.-
Sentire quella risposta fu una vera sorpresa. Significava che si stava preoccupando per lei? Era davvero nobile da parte sua, ma non bisognava dar spazio ai sentimentalismi fra… rivali!
-E va bene, peggio per te!- e detto questo ritornò ad essere la solita maschiaccia fredda e insensibile, la versione che meglio le riusciva.
-Prego.-
Lo guardò corrugando le sopracciglia, sentendosi indispettita. La stava prendendo in giro?
-Hey! Il mio non era un ringraziamento!- tenne a precisare in maniera un po’ brusca.
Il cadetto abbozzò un timido sorriso. Per quanto ella a volte fosse detestabile, riusciva in qualche modo a perdonarla perché sapeva della sua difficoltà ad esprimere le sue emozioni. Ormai gli erano chiare alcune sfumature del suo carattere ed era disposto ad accettarle, se questo era il prezzo da pagare per i loro incontri-scontri.
-Sì, però… so che è una delle parole che difficilmente diresti.-
Colta nel segno, in relazione a quanto si era discusso in precedenza, Calamity sbarrò gli occhi, ma fu solo per qualche secondo. Infatti, velocemente, tramutò l’espressione stupita in stizza. Girò nuovamente la testa di lato, soffermandosi a pensare: non ci voleva un genio per capire che lei fosse quel tipo che dispensava dei “grazie” –e perlopiù sinceri- col contagocce, ma sentire un’affermazione del genere proprio da Brick…
Il tono da lui usato era cordiale e gentile, ma la bionda lo volle assolutamente interpretare come l’ennesima sfida. Davvero pensava che non fosse capace di dire una cosa così semplice?
Oh, ma quanto si sbagliava quel Bagna Braghe!
-… Grazie.- strascicò a fatica quelle sei lettere a denti stretti, quasi come avesse lottato per ricacciarle dentro. Immediatamente provò qualcosa che si poteva associare lontanamente all’odio: Brick era uno dei pochi che la spronava a ringraziare… con la forza della gentilezza.
 
Tornò di nuovo a guardarlo accorgendosi, appena in tempo, che il ragazzo, prima di voltarsi a camminare, aveva sorriso compiaciuto… e forse anche felice.
Jo lo fulminò con lo sguardo, consapevole che lui non lo poteva intercettare e, quindi, farlo mettere in soggezione. Una valanga di pensieri franò nella sua mente.
Si stava godendo la sua illusoria vittoria per quel “grazie”, eh? Povero illuso, che sognasse pure!
Voleva prendersi il raffreddore al suo posto? Che si accomodasse!
Non era stupida, lei sapeva benissimo che le aveva prestato la sciarpa soltanto perché si sentiva in dovere di fare una buona azione attenendosi al suo tanto ostinato codice d’onore!
Era altrettanto illuso se pensava che, con quel semplice gesto, l’avesse impressionata! Figuriamoci!
E per mettere in chiaro, se lei lo aveva ringraziato era perché non voleva dargli la soddisfazione di aver avuto ragione!
Perché non c’era una cosa al mondo che lei non fosse capace di dire, non era il tipo che aveva timore di qualcosa! Lo diceva e basta!
Nessuna cosa al mondo…
Lentamente il volto di Jo divenne un po’ cupo.
Fosse davvero facile pensarla così.
Era sempre dura ammetterlo, ma… Lei, in fondo, era davvero una stupida.
Sapeva benissimo che non si stava dicendo tutta la verità.
Non doveva essere necessario un oggetto per averglielo fatto capire.
Ed era qui che rientrava in gioco la sua poco presente parte femminile.
 
Approfittando del fatto che Brick camminava davanti a lei e quindi non la poteva vedere, la ragazza si sistemò bene la sciarpa e se l’avvicinò al naso, inspirando profondamente ad occhi chiusi. Non solo era dannatamente morbida e piacevole al tatto, ma aveva dannatamente anche un buon odore. E non era solo perché profumava di colonia, sembrava che fosse impregnata anche di un misto di calore, premure, dolcezze,… di lui.
Era così calda, protettiva, che il freddo quasi non lo sentiva più.
Tornò a guardare davanti a sé, quel che rappresentava il migliore dei suoi mali.
 
Sì, Jo non aveva problemi a dire tutto ciò che le saltava per la testa, questo era risaputo a tutti. Ma ammettere, dichiararsi al ragazzo che le piaceva… era forse l’unica cosa di cui non era veramente capace!
 
Almeno per il momento. In futuro… chissà!
 
 
FINE!
 
 
Note dell’autrice.
 
Rieccomi qui. Sarà che mi ha ispirato questo periodo invernale che, alla fine, ho deciso di giocare con il contrasto freddo-caldo.
A me sembrava il momento dell’anno giusto per mettere in evidenza la differente personalità dei due ragazzi in quell’ambito. Finendo col quasi paragonare Brick ad una sciarpa.
Che ne pensate?
 
E questo è tutto! Grazie per l’attenzione e alla prossima (FORSE…)! 
   
 
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