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Autore: Redgru    10/02/2013    0 recensioni
Salve a tutti, chiedo clemenza per eventuali errori riguardanti il postare poesie, dato che è la mia prima volta; detto ciò, ho scelto una delle ultime poesie che ho scritto, la tematica principale che ho affrontato è quella della solitudine, vissuta come la sensazione interiore che crea una certa distanza on le altre persone, lontana dunque dalla compagnia che non la nega. Tale sensazione porta ad evadere dall'ambiente in cui ci si trovi entrando in se stessi, ma nonostante il tema principale sia questo, lascio vagare le cose anche in altri ambiti come un flusso di pensieri che invade l'individuo nei momenti di solitudine di cui parlo, per cui vi è un uso consapevole del "fuori tema", elemento di spicco probabilmente. Grazie a tutti.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono quello che vedi più una miriade di segreti. Puoi toccarmi, udirmi, ma non puoi tradire il desiderio di scappare via, con quelle ali che ti cominciano a pesare. Come la vita, come la morte. Di solito lasci il giubino su una qualche sedia, la prima che vedi, e non ti ci siedi, piuttosto immagini sia un trono da ammirare, uno di quelli rossi e d'oro, e non capisci che sono solo. Perché un raggio, un sollievo sceglie di attraversare il viso in due parti, una di magia, l'altra di verità, tradisce il mistero di morire già, il mistero della sola e unica speranza arresa, speranza che non resta e che non viene presa. Sono quello che vedi, più una miriade di segreti sparsi per la stanza in cui mi trovi a stare con me. Io li vedo, tu no? Altri aprono la finestra per spiccare il volo, e se te lo dico, è perché sono solo.
  
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