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Autore: LProudEchelon    10/02/2013    1 recensioni
-Don't you die on me,Violet, Don't you die on me,Violet .Don't die. Violet-
È nel centesimo anno della tua morte che ricordi l'esatto momento in cui sei spirata.
Genere: Angst, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tate, Langdon, Violet, Harmon, Violet, Harmon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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My love is an iron ball


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Heavy in Yor Arms- Florence+The machine



-Don't you die on me,Violet, Don't you die on me,Violet .Don't die. Violet-
È  nel centesimo anno della tua morte che ricordi l'esatto momento in cui sei spirata. I contorni del sogno non annebbiano la tua vista e la non-esistenza incomincia ad essere una routine. Hai voglia di una sigaretta,ma forse non esistono più nel mondo,là fuori,oltre il cancello e gli arbusti. E vagando  per le stanze tetre,Non puoi fare a meno di pensarci. Ti rannicchi nella vasca,l'ultimo posto in cui sei stata viva per davvero,prima che le lacrime cessassero sotto un getto confuso d'acqua e le urla disperate di Tate. Dicono che quando muori ci sia un tunnel o una strada ad attenderti,ma dall'altra parte c'era solo una casa,quella che credevi avesse un'anima,ma che celava l'oscurità e tu n'eri attratta fino al punto di stare per dimenticare di ascoltare la verità.  Eppure ci sono stati momenti in cui eri già morta e ti sei sentita viva e pesante tra le sue braccia,ebbra del primo amore e delle belle parole,perché tu lo amavi prima di capire che la persona che ti aveva promesso di non permettere a nulla di ferirti,paradossalmente ti abbia ferito,in un modo troppo mostruoso per trovare la forza di perdonarlo.  Ed era passato un secolo e lui non si era mai mostrato a te. A volte ti sentivi osservata,ma erano solo i bagliori del passato o il desiderio di rivederlo,perché nonostante il male che aveva fatto,tu continuavi ad amarlo e lo ami ancora. Certi sentimenti non possono essere cancellati,ma solo tenuti a bada. Altre volte ti capita di scorgerlo,ma è solo una figura che corre troppo veloce,consapevole che tu sei nei paraggi.  Non avresti mai pensato a questo epilogo,quando eri una ragazza attratta dall'oscurità e innamorata di un ragazzo complesso e sensibile,che quando era con te ,non era il mostro sotto cui tutti erano caduti. Avevi creduto di poterlo cambiare,ma quando hai scoperto ciò che aveva fatto a tua madre,hai visto oltre le bugie e le illusioni e hai scorto il suo lato malvagio,lui era lo spirito più nefasto che la casa ospitava,che come il luogo in cui viveva sapeva affascinarti e trattenerti per sempre. E allora per quale motivo insensato e perverso continui ad amarlo? L'amore non nacque per far soffrire,ma a volte la sofferenza è l'unica cosa che ti fa sentire viva.  L'amore che provi è una palla d'acciaio,indistruttubile e plumbea come un macigno,difficile da trasportare e da celare.lasci che il getto d'acqua t'inzuppi tutta,celando il pianto imminente,sperando in un salto temporale. Eri viva,per niente felice,con la tua famiglia che stava cercando di tornare unita come un tempo e avevi conosciuto un ragazzo che ti capiva,che aveva i tuoi stessi tagli sul polso e che aveva capito che il mondo era uno schifo pieno di dolore e  malgrado le sue stranezze ti faceva sentire bene e dimenticare il resto. Ricordi quando ti regalò una rosa che aveva dipinto di nero,visto che sapeva quanto odiassi gli altri colori o la vostra prima uscita in spiaggia e tutte le volte in cui vi siete baciati o semplicemente abbracciati,cercando un conforto che nessuno dei due aveva davvero. Hai voglia di chiamare il suo nome,sai  che arriverebbe subito,ma d'un tratto sei muta e sola,hai sempre voluto che nessuno ti cercasse questo giorno,nemmeno colui che tentato disperatamente di salvarti,perché nonostante  le sue colpe,non era tanto egoista da lasciati morire per averti per sempre con sé. Era quel gesto e quei ricordi disperati ad incatenarti a lui. Se chiudi gli occhi,puoi ancora sentire la sua voce, il suo tocco e il tuo corpo inerme che tenta di rimediare al tuo fatale errore. Chiudi il rubinetto,cercando di smettere di piangere,non ti curi di asciugarti e ti chiudi in camera tua,sdraiandoti sul pavimento,tentando di ignorare i rumori degli altri abitanti.  Se potessi dormire lo faresti,ma riesci solo ad elucubrare,un tempo questa stanza era il tuo rifugio,un tempo era anche quello di Tate,si potrebbe dire che questa è la vostra stanza. Pensare a lui ti ferisce e ti consuma di rabbia,necessaria dopo cento anni di sofferenza e di amore  Insopprimibile,perché é lui la causa di entrambe le cose. E a volte l'equilibrio dei contrari ti annienta,ma tu sai che deve pagare per  le colpe che ha commesso,anche se percepire la sua sofferenza ti addolora. Ed è dura a volte essere circondata dalla tua famiglia e pensare,che lui sia la causa della vostra prigionia. Se solo foste rimasti a Boston…la casa sta cadendo a pezzi,è da quando una troupe di uno di quegli insulsi programmi sul paranormale , che hai sempre ritenuto pieni di fandonie, che nessuno viene a stare nella famosa murder house; e  questo é un bene per tutti i poveri inconsapevoli che hanno evitato una disastrosa esperienza. Nessuno vorrebbe essere prigioniero entro le solide mura di un vecchia villa,che eternamente cade a pezzi,sbriciolata dalla follia e dai rimpianti dei suoi abitanti secolari. Ma se la demolissero,sareste liberi? Sai che le anime trasmigrano dai corpi ma cosa accade allo spirito quando perde un vincolo stregato?non sai rispondere e non osi immaginare una fine tanto dubbiosa,nella casa hai tutto ciò che ingenuamente desideravi e che vuoi ancora. ti basterebbe pronunciare quattro lettere per riempire un vuoto riempito di sassi nell'attesa di trovare la forza di perdonarlo. Non sai se si è redento e non sei nemmeno un giudice divino che con una giravolta gli assegna una pena eterna,sei solo una persona ferita e anche lui lo è,se solo non avesse distrutto ogni cosa,se fosse stato sincero e se e se e ancora altri stupidi dubbi.  Non hai risposte,potresti solo agire e  Sbagliare. Ti alzi e giri per la stanza in cerca di un vecchio cimelio logoro : é un regalo di compleanno,lo trovasti davanti alla tua stanza,dopo che la tua famiglia aveva cervato di illuderti che non saresti rimasta quindicenne per il resto dell'eternità. Era un libro di poesie,con una rosa nera tra le pagine di versi evidenziati:


"Non posso esistere senza di te.
Mi dimentico tutto tranne che  di
Rivederti:
la mia vita sembra che si arresti lì,
non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.
In questo momento ho la sensazione
Come di dissolvermi:
sarei estremamente triste
senza la speranza di rivederti presto
  *

Il tuo primo impulso fu quello  di bruciarlo,perché conoscevi il suo destinatario,ma alla fine lo custodisti come il tuo segreto piú oscuro. Quando sfogli quelle pagine,percepisci l’attesa e la sua speranza che muore lentamente, vittima dell’amore morboso e  malsano  che prova per te.  Lui ti ama e tu lo ami,in un universo alternativo potreste essere felici,senza tutti gli impedimenti,che nemmeno l’omertà può ignorare.  Saranno passati trent’anni da una tanto  attesa notte di Halloween,una delle poche che non hai trascorso con i tuoi genitori, girando per Los Angeles per mostrare il mondo al tuo fratellino, era stata una giornata ventosa e a differenza degli altri abitanti della città, ti era goduta quei soffi inquieti che sfioravano la tua pelle,chiudendo gli occhi fumando una sigaretta,lasciando che il tuo alito di fumo si mischiasse col vento; avevi lì illusione che almeno una parte di te fosse volata via dal tuo personale inferno. Ma fu verso notte fonda che dopo aver vagato per mille posti conosciuti,che ritrovasti un posto rimasto a lungo chiuso nella tua memoria.  Forse era stata l’euforia di un giorno di libertà ad annebbiarti la mente o il semplice bisogno di rivederlo, e ti recasti alla spiaggia,quella del vostro primo appuntamento e del primo sentore di verità declamato da quindici ragazzi innocenti,che ignorasti  convinta erroneamente, che tu,avresti potuto salvarlo dai suoi demoni.   Lui non c’era, o almeno  ti parve così,finché  non scorgesti un gruppetto di adolescenti di tua conoscenza.   C’era del sangue  sulla sabbia e i rumori di colpi e percosse, si stavano vendicando e lui non era fuggito da loro,accettava il loro male,perché il suo era stato il peggiore che quei quindici ragazzi avessero mai  ricevuto.  E sembrava un’ azione perlomeno giustificabile,considerando le loro vicende,eppure avresti voluto raggiungerli  e allontanarlo da loro e dal suo vano masochismo,perché vederlo patire ti distruggeva.  La ragione prevalse sugli istinti  e con uno spaventoso coraggio, ti avviasti verso casa,non prima di aver scorto il fulgore dei suoi occhi scuri. E la tua  freddezza  ti spaventò.  Se non glielo avessi promesso,ti saresti incisa un segno con una lametta arrugginita,con altri graffi invisibili che spariscono a velocità simultanea, sei solo un fantasma.  
Chiudi il libro all’improvviso riponendolo nel tuo nascondiglio,facendo attenzione a non sgretolare i petali della rosa avvizzita,solitaria vittima del tempo;com’è ironico  il fatto che anche un insulso fiore possa  invecchiare  e morire,mentre gli spiriti come te continuano ad alimentarsi con la loro sofferenza,vivendo di fugaci momenti di spensieratezza.  Riesci ad udire il tanfo  di  una pallina che rotola  in soffitta,qualcuno sta passando del tempo con Beau  e sai che è Tate, siete le uniche persone che trascorrono del tempo con lui,sebbene questo avvenga in intervalli di tempo separati.  Ci sono momenti in cui la lontananza forzata  perde le sue motivazioni  e lo vorresti vicino,ed il tuo cuore  diventa pesante  al pensiero che stai per chiamare il suo nome. Ma oggi, fai qualcosa di più stupido, esci dalla  stanza e ti dirigi in corridoio,dove tiri senza  sforzarti,la cordicella della botola.
-Dobbiamo parlare-  i fantasmi non temono  nulla se non il loro passato. Non hai chiamato il suo nome,ma puoi vederlo chiaramente sobbalzare e raggiungerti lasciando che  la pallina rossa che aveva tra le mani ricada in un punto oscuro della soffitta.
-Che cosa ci fai qui ,Violet ? pensavo non volessi vedermi più-  I tuoi occhi non fotosensibili come una volta e riesci a vederlo perfettamente nell’oscurità,che ti fissa sorpreso ma pur sempre felice di vederti,stai riaccendendo la sua speranza.
-Tate- sembra che a parlare sia una voce irreale,è il momento di debolezza tra i più disastrosi che tu abbia mai avuto.- Io …- vorresti dirgli che non riuscirai mai a perdonarlo,ma che avevi bisogno di vederlo e di tentare di dimenticare per un attimo tutte quelle morti e la sofferenza. Ma hai paura che se dovessi cedere,cadresti ancora nelle sue bugie.
-Sai,oggi è uno dei giorni più tristi dell’anno. Ricordo quel giorno e tutte le lacrime che versi da un secolo, riesco a sentirle anche dal seminterrato-  cerca di prenderti la mano e tu non ti ritrai.  – Vorrei raggiungerti,ma non voglio farti soffrire di più. Dopo tutti questi anni ho capito che non potrai mai perdonarmi -
Prendi la sua mano libera e la stringi tra le tue e abbassi lo sguardo le vostre mani intrecciate, ma finisci con alzarlo, non puoi ignorare le sue tristi parole.  - e mi dispiace per tutto quello che ho fatto, non volevo fare del male a te e alla tua famiglia e a tutte le altre persone a cui ho fatto del male. So che è troppo tardi.-
-E’ troppo tardi per noi,ma non per la redenzione- dici con voce decisa. –puoi farcela,Tate-
Restate in silenzio a fissarvi,c’è nell’aria un sentore infinito di speranza accompagnato da un’impossibilità latente. Per un attimo credete entrambi che ciò che hai detto sia possibile ed è una bella sensazione,la prima dopo molto tempo. Hai finalmente capito che non sarai tu a cambiarlo ma sarà lui  a farlo se lo desidera davvero.
-Qualche volta leggo il libro di poesie che mi regalasti. Come finisce quella poesia? La pagina è strappata.-
Lascia la tua mano destra e fruga nella tasca dei suoi jeans e ti passa un foglio ingiallito e spiegazzato, tu glielo restituisci e gli intimi di leggertelo e con voce incerta obbedisce.


- Avrei paura a staccarmi da te.
 Mi hai rapito via l'anima con un potere
cui non posso resistere;
eppure potei resistere finché non ti vidi;
 e anche dopo averti veduta
 mi sforzai spesso di ragionare
 contro le ragioni del mio amore.
Ora non ne sono più capace.
 Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.-
*

Quando finisce di leggere,avete entrambi gli occhi lucidi. Quelle frasi non appartengono solo all’autore della poesia, ma anche a voi due.  Lo abbracci,è un gesto istintivo e lui ti stringe a sé,lasciandoti un bacio sulla fronte. E’ un istante perfetto,potreste restare immobili per sempre.  Vorresti dirgli che lo ami ancora, eppure taci perché sai che le parole sono superflue e pronte a distruggere il vostro attimo. Dopo un tempo infinito, ti risvegli da quel meraviglioso oblio,sarebbe bello smettere di ricordare per l’eternità.
-Devo andare … tornerò presto.- ti giri per andartene ma lui ti prende per il polso  è una stretta salda,ma per niente dolorosa.
Vi scambiate un bacio d’addio e puoi sentire le lacrime di entrambi quando ti dissolvi.
Per fortuna esiste il futuro.

 
 
 
 N.d.a
Spero siate sopravvissuti alla lettura! grazie per aver letto la mia os  e di esservi sorbito tutto l'angst che trasuda . Chiedo scusa per eventuali errori di battitura.  Dedico questa os alla mia socia Francesca,senza i nostri discorsi deliranti su ahs (stasera possiamo whatsappare e sclerare insieme durante le repliche in tv lol)  e senza il suo sostegno,non sarei riuscita a scrivere una parola. Grazie!

 *Senza di te di John Keats.

  
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