Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: Grelly    31/08/2007    10 recensioni
E' la seconda fan fiction che scrivo...ovviamente, sui tokio ^^ anche se ci sono riferimenti (minimi) a good charlotte e muse. Diciamo che è tragica, ma non ero nel pieno delle mie facoltà mentali quando l'ho scritta...spero piaccia.
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I TOKIO HOTEL PURTROPPO NON MI APPARTENGONO ED è TUTTO FRUTTO DELLA MIA IMMAGINAZIONE NEL “PERIODO EMO” xD OGNI RIFERIMENTO A FATTI, LUOGHI O PERSONE è PURAMENTE CASUALE...


BUONA LETTURA ^^




Ich schrei in die Nacht für dich

lass mich nicht im Stich,

Spring nicht.



Basta. Voglio chiudere con tutto. Mondo di merda. Fottuto mondo di merda. Mi guardo in giro, afferro solo un foglio. Lo metto in tasca e corro via, sul tetto. Con passi tremanti mi avvicino alla soglia. Il vento mi accarezza il viso e fa muovere i miei capelli. Un passo, uno solo e sarà tutto finito. L'ultima cosa che voglio vedere sono loro. Apro il foglio. Scorro quei quattro volti, soffermandomi su uno in particolare. Leggo quelle parole. Piangendo, richiudo il foglio e lo metto in tasca. Guardo la città. Le luci. Le case famigliari. Chiudo gli occhi. E mi butto. Urlo il verso di quella canzone. Prima che tutto finisca per sempre. SCUSA ALESSIA.


Tom si svegliò di soprassalto, vedendo Bill fare la stessa cosa, nello stesso momento. Erano le 7. I gemelli si guardarono, un po' confusi. Tutti e due avevano gli occhi spalancati. Non sapevano che in Italia era successa la stessa cosa a una ragazza. Si era svegliata nello stesso modo. Però per lei non era un incubo. Era la realtà.

-Tom...che succede?-

-Ho fatto un incubo.-

-Oddio...anche io!-

-Cos'hai sognato?-

-Una ragazza che si buttava dal tetto di un palazzo...-

-...e magari aveva un foglio in tasca?-

-Cazzo sì! Come fai a saperlo?-

-Ho sognato la stessa cosa.-

Capitava spesso ai ragazzi di sognare la stessa cosa. Però era sempre una sensazione strana. Vista l'ora, a turno si prepararono. Alle 9 avevano un servizio fotografico. Tutti e quattro, sempre insieme.

Scesero in sala da pranzo per la colazione. Tom era un po' turbato. Era come se conoscesse quella ragazza. Bill invece non ci faceva caso più di tanto. Era un sogno come un altro. Il rastaro mangiò poco, era strano quella mattina. Bill si abbuffò invece.

-Ehi, avete sentito il telegiornale stamattina?- chiese Georg mentre facevano colazione.

-No...che è successo?- Chiese Bill.

Tom avvicinò il bicchiere di succo alla bocca.

-Una ragazza in Italia si è suicidata buttandosi dal balcone. Pare che in tasca avesse i versi di “Spring Nicht” e una foto di noi quattro!!-. proseguì Gustav, mentre un brivido gli percorreva la schiena.

Tom sputò il succo in faccia a Bill.

-MA CHE CAZZO FAI, PEZZO DI ME...- e si bloccò. La ragazza. L'avevano sognata loro due! Con poco tatto, si mise a ridere.

-Ahahahahah!! Io e Tom abbiamo sognato la stessa cosa stanotte. Che coincidenza oh...-. Insensibile come sempre.

-Ma che coincidenza e coincidenza, stupido!! Abbiamo sognato la morte della ragazza. Una nostra fan si è suicidata con una foto di noi quattro in tasca. Ma vi rendete conto? È...è...assurdo!!-. A Tom scappò una risatina nervosa. Aveva tutti i nervi tesi. Era pazzesco quello che sentiva in corpo.

-Io...io devo andare in Italia. Voglio fare le condoglianze alla famiglia. E forse riusciremo a svelare il mistero della sua morte. Cioè...voglio sapere...voglio capire...-

-Cosa Tom? Cosa vuoi capire??...Comunque sì in effetti ti vedrei bene con un impermeabile, il bavero alzato, gli occhiali scuri e un cappello calato in testa. Vai Sherlock!- Bill lo stava prendendo in giro, ma nessuno lo calcolava.

-Sinceramente, questa cosa mi intriga parecchio! Cioè..mi fa tristezza, però mi piacerebbe scoprire il motivo.- Gustav.

-Sì credo anche a me...- Georg.

Tom sembrava il più preso di tutti. Non si sa bene perché, ma la storia l'aveva sconvolto.

La sua fortuna era quella che i capricci delle star vengono sempre ascoltati.



Hold On if you feel like letting go

Hold on it gets better than you know

Don't stop looking, you're one step closer

Don't stop searching, it's not over

Hold On



In qualche giorno, si trovò in Italia. Georg, Gustav e Bill erano rimasti in Germania. Fortunatamente, in quei giorni non avevano né concerti, né interviste.

Per tutto il viaggio, Tom ascoltò ossessivamente Spring Nicht. Non riusciva a smettere.

Il paese dove abitava la ragazza era nel nord-est, poco lontano dal confine con la Slovenia e da quello con l'Austria. La famiglia di lei era stata informata del fatto che sarebbe arrivato. La madre era ancora scossa, ma aveva sentito dire che era anche in un certo senso “sollevata” dal fatto che fosse venuto lì il ragazzo. Sua figlia ne sarebbe stata felice. Li amava alla follia. Ed era quello che lei avrebbe voluto.

L'autista lo condusse dalla famiglia. Quando suonò al campanello, venne ad aprire una signora sui cinquant'anni ben portati. Visibilmente distrutta.

-Oh, tu devi essere Tom..prego, entra.-

-Grazie. A nome del gruppo, le porgo le più sentite condoglianze. Ci dispiace.- disse Tom, con un tono non da lui e stringendo la mano alla signora.

Lo fece accomodare in soggiorno e senza che il chitarrista le chiedesse niente, iniziò a raccontare qualcosa della figlia.

-Ultimamente non sapevo molto di Margherita. Stava tutto il tempo sul computer. A parlare con le sue amiche. Molte di loro sono in giro per l'Italia. Aveva sempre quelle dannatissime cuffie nelle orecchie e ascoltava ossessivamente musica.- Mentre raccontava, le scendevano le lacrime.

-Scusi...potrei vedere la camera?- chiese Tom, colpito dalle parole della signora.

-Sì certo...seguimi. Poi, se non ti dispiace, ti lascio solo. Ho bisogno di stare qualche minuto per conto mio.-.

In quel momento li raggiunse l'altra figlia. Una bella ragazza di 14 anni. Ma gli occhi erano gonfi e stanchi. Era molto magra e mentre parlava tremava. In altre circostanze sarebbe saltata al collo di Tom, ma non era il momento. Aveva appena perso una sorella.

-Margherita parlava spesso di voi, soprattutto di te, Tom. Mamma vai, sto io con loro! Non ti preoccupare.-

-Grazie Alessia. Io esco un po'.-

-Tom, seguimi. Potrei esserti utile in qualche modo.-

La camera della ragazza era abbastanza grande. Tutta tappezzata di poster dei Tokio Hotel, Good Charlotte, My Chemical Romance, +44, Linkin Park, The New Story, Fall Out Boy. Il computer era sulla scrivania. Come l'aveva lasciato lei. Vicino, le cuffie. Sull'armadio un grande adesivo di Winnie the Pooh. Alessia si avvicinò all'adesivo.

-E pensare che a lei neanche piaceva...- disse con un velo di malinconia.

Tom notò i vari libri appoggiati qua e là. Leggeva molto. Da Crihton a Moccia. Tutti i generi possibili.

-Alessia...puoi dirmi qualcosa in più di Margherita, per piacere?...-

-Cominciamo partendo dal fatto che io e lei eravamo gemelle...-

-Oddio...- disse Tom portandosi una mano alla bocca. Un'altra coincidenza. Anche lui aveva un gemello. E non sapeva cosa dirle. Un gemello è come una parte di sé stessi.

-Sì..io e lei eravamo gemelle. Lei amava voi, Tom in particolare. Io amo i Good Charlotte, Billy in particolare. E insieme avevamo un gruppo musicale. Ci chiamavamo i “Skullduggery Pleasant”. L'idea era venuta a me dal titolo di un libro.- Indicò una foto appesa vicino al letto. In primo piano, tre ragazze. Una delle quali Alessia. Abbracciava una ragazza bionda, un ciuffo emo sugli occhi e qualche ciocca nera. Margherita. Vicino a loro, abbassata, c'era la batterista. Erika. Erika, Margherita e Alessia erano inseparabili. Tom toccò la foto, accarezzando la faccia di Margherita.

-E così...era lei...aveva un viso così dolce qua...-

-Sì. Aveva. Quella foto risale a un po' di tempo fa. Ultimamente aveva sempre il muso, con tutti. Solo con me riusciva a tornare un po' la Margherita di sempre...C'erano molti amici che l'avevano delusa, partendo dal suo ex migliore amico.- mentre Alessia spiegava, le scendevano le lacrime. -Poi alcune amiche “virtuali” le dicevano invece che era cambiata. Lei stava male, non capiva perché...Pensavo di sapere tutto di lei.- cercava di soffocare singhiozzi convulsi.

Tom le si avvicinò, ma lei lo bloccò. Trasse fuori dalla tasca un biglietto.

-Questo me l'ha lasciato in camera, prima di andare sul...tetto.- La voce le tremava.

Tom prese fra le mani quel pezzo di carta.


Cara Alessia.

Quando leggerai questo, io non ci sarò più. A meno che non ti svegli nel cuore della notte. Potrebbe succedere, sei la mia gemella. Mi dispiace per quello che sto per fare, ma non ho via d'uscita. Mi dispiace tantissimo per come ci rimarrai, ricordati che sei la gemella migliore del mondo. Però, voglio che tu sappia. Accendi il computer e entra nel mio account. Troverai delle cose “interessanti”. Puoi guardare dove vuoi, in ogni cartella, in ogni file. Riuscirai a capire, sono sicura. Scusa se sono stata così stupida da non avertene parlato, così stupida da farti stare così male.Ale, ti voglio davvero un infinito di bene. Sei l'unica persona che mi mancherà. Però, tu non devi sentire la mia mancanza. Io sarò quassù, a guardarti e a seguirti. In ogni momento sarò con te, te lo prometto. E se vorrai parlarmi, basta che pensi. Sai che ci leggiamo nel pensiero.Con tantissimo affetto,

Maggie.

Ps: Ricordati sempre...Hold On, Predictable, Welcome to my Life. TOGETHER WE'RE INVINCIBLE.



I knew it all along

You're so predictable

I knew something would go wrong

So you don't have to call

Or say anything at all

So predictable



Alessia ormai l'aveva imparata a memoria quella lettera.

La seconda parte era un po' sbavata, segno che doveva aver pianto. Era come una pugnalata al cuore per lei. Odiava vederla piangere. Quando aveva letto le ultime quattro parole, era scoppiata. La loro canzone. Però non l'aveva fatto leggere a nessuno. Tom finì di leggere con un groppo in gola.

-Hai già aperto il computer?-

-No...non ne ho avuto il coraggio. Da sola non riesco. Però voglio sapere cosa l'ha spinta a fare una cosa così. Mi aiuti?-

-Certo...però non vorrei ficcanasare.-

-L'unica cosa sconvolgente che potresti trovare sarebbero i fotomontaggi tuoi e suoi.-. Non sapeva quanto si sbagliava. -Lei ti amava alla follia. Eri il suo mito, il suo idolo. Il suo sogno era incontrarti.-

Tom la fissava, sempre più sconvolto.

Dopo aver aperto il computer, iniziano a guardare fra i documenti scritti...cartella “sfoghi”.

-Margherita scriveva per sfogarsi...però non voleva che nessuno leggesse...credo lo usasse come un diario-

-Credi che adesso vorrebbe?-

-Ha detto di guardare dove vogliamo...-

Tom cliccò sul primo file, “Porca troia”. Ecco quello che c'era scritto.


Ma porca troia xk nn può mai andare tutto bene?? che Piero si fotta...che tutti si fottano...quanta voglia di saltare da questa cazzo di finestra....vorrei tanto...ma i Good Charlotte dicono di “Hold On” e i Tokio Hotel “Spring Nicht”! Mi viene da piangere porca puttana mi viene da piangere...la Kri ha ragione, scrivere aiuta a sfogarsi...però non ce la faccio davvero +...mi manca qualcosa...ma nn so cosa!!! è questo il problema...ho i crampi allo stomaco, un groppo in gola e fuori anche piove...cazzo sarà k mi manca la scuola...io a scuola ci vivevo! La mia classe...forse è quello k mi manca? oppure è il fatto k tutti siano "cotti" di qualcuno di "reale" e invece io solo dei vip..David x esempio..o Tom...o Joel...ma perché cazzo nn mi entra in testa che non potrò mai averli? Cazzo la geme..la mia migliore amica, l'Alessia...perché nn riesco a dirgliele queste cose?...cristo santo! Mi odio con tutto il mio cuore...andrà a finire che un giorno lo farò davvero...



To be hurt, to feel lost

To be left out in the dark

To be kicked when you're down

To feel like you've been pushed around

To be on the edge of breaking down

And no one's there to save you

No you don't know what it's like

Welcome to my life



Gli occhi di Alessia si riempirono di lacrime. Le rimbombavano in testa quelle parole... “Cazzo la geme..la mia migliore amica, l'Alessia...perché nn riesco a dirgliele queste cose?...cristo santo!”. Perché Maggie, perché?

-Ale...tutto bene?-

-No Tom...devo andare un attimo in bagno.-

La ragazza corse velocemente in bagno. Si sfilò il polsino destro, a scacchi fucsia e neri e fissò i tagli. Poi posò lo sguardo sulla lametta appoggiata sul bordo della vasca. Le lacrime scendevano lente e calde lungo il viso, rigandolo. Non aveva detto alla gemella quello che faceva nei momenti di depressione. Ci sarebbe rimasta troppo male. Ed era una cosa parecchio brutta. Ma mai era arrivata a compiere un gesto come quello di buttarsi dal tetto. Un gesto che avrebbe messo fine a tutto. Senza errori, senza imprevisti. No, il suo era uno sfogo. Prese quel piccolo pezzo di ferro. Si ricordava di tutte le volte che aveva inciso i suoi polsi, di quanto facesse male. Ma quel male la faceva sentire bene. Era come se si liberasse di tutto. I pensieri e le brutte cose colavano con il sangue. Lo rigirò fra le mani, mentre i pensieri le vorticavano in testa. La lametta. La gemella appena morta. Il suicidio. Lametta. Gemella. Suicidio. Lametta. Gemella. Suicidio. Lametta, Gemella, Suicidio. Di scatto, gettò via la lametta e si sciacquò il viso, cercando di scacciare via i pensieri. Tornò da Tom con gli occhi gonfi. Il ragazzo era sempre più preoccupato.

-Vuoi continuare a leggere?-

-Sì...-

Lessero ancora qualche “capitolo” di sfoghi di Margherita. Dichiarazioni di suicidio molto più aperte, litigate con i genitori, con Alessia, con gli amici. L'ultimo file. “X Alessia”. La lettera che le aveva lasciato. Tom la chiuse prima che la ragazza la potesse leggere.

-Ale, non ti fa bene rileggerla.- Le lacrime si fecero più intense. Lui le mise un braccio intorno alle spalle e la strinse a sè.

-Tom, devo andare un attimo in bagno...-

Scusa Tom, scusa mamma, scusate tutti...ma io senza Maggie non posso vivere”. Questo pensiero le girava in testa mentre correva verso il bagno. Prese la lametta e iniziò a incidere entrambi i polsi. Quando era ancora in possesso delle sue facoltà mentali, scrisse sul pavimento una frase. “Together we're invincible”. Si sedette per terra, la schiena appoggiata alla vasca. La vista le si offuscava, il caldo la avvolgeva. Geme...aspettami, sto arrivando da te. Il suo corpo magro si accasciò al suolo con un leggero tonfo. Le labbra erano piegate verso l'altro. Sorridenti.



Follow through

Make your dreams come true

Don't ive up the fight

You will be alright

Cause there's no one like you in the universe


Don't be afraid

What you mind consumes

You should make a stand

Stand up for what you believe

And tonight we can truly say

TOGETHER WE'RE INVINCIBLE




Ecco qua è finita...spero vi sia piaciuta! Se recensite siate sinceri...è la prima che scrivo una cosa di questo genere!! Comunque è dedicata alla mia "gemella" Alessia, a cui voglio un sacco di bene... ;P IL DIO BILLY CI PROTEGGE!! (i riferimenti a Hold On, Predictable, Welcome to my Life e Invincible sono veri...sono le nostre canzoni ^^)


Ps: l'altra mia fic si chiama “Your Guardian Angel”...:P

  
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