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Autore: SmartieMiz    11/02/2013    3 recensioni
«Niente lacrosse, allora».
Ma Sebastian, anche se non sapeva perché, ci teneva alla compagnia di quel ragazzo e qualsiasi scusa per rivederlo andava bene: «Okay, mi hai convinto».
Thad sorrise: «A domani, allora, per le audizioni del Glee Club!».
«A giovedì prossimo, per lacrosse», si congedò Sebastian con l’ennesimo sorriso.
Genere: Commedia, Fluff, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Blaine/Sebastian, Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Lacrosse lessons with Sebastian Smythe
Rating: giallo
Genere: commedia/fluff/sportivo




Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

 


Lacrosse lessons with Sebastian Smythe

 


Thad Harwood era un ragazzo di diciassette anni che odiava diverse cose: le persone false, le ingiustizie e l’ora di educazione fisica.
Quei sessanta maledetti minuti rappresentavano una tremenda agonia per il giovane. Bastavano soltanto quei sessanta dannati minuti per renderlo il ragazzo più impacciato e insicuro dell’universo. Anzi, sarebbe più corretto dire della Dalton Academy.
L’ora di educazione fisica era un divertimento per gli altri studenti; era un’ora spensierata nella quale potevano mettere in mostra il loro corpo tonico e le loro abilità sportive.
Il suo amico Nick praticava basket, Trent giocava a pallavolo, David faceva baseball e lui… beh, lui niente: quell’ora obbligatoria bastava e avanzava, perché avrebbe dovuto fare anche altro?
Non sapeva fare un canestro, non sapeva fare un emerito niente, e quindi ora era lì, con il suo amico Jeff e con altri studenti, di fronte alla sua migliore amica: la Signorina Spalliera.
Non che sapesse fare gli esercizi di ginnastica, fosse chiaro.
Thad temeva la spalliera: una volta il suo amico Jeff, a causa della sua altezza, rischiò di farsi male seriamente.
Il coach aveva appena spiegato un esercizio impossibile da fare. Thad osservava con occhi sbarrati i suoi compagni svolgere l’esercizio: molti di loro erano disinvolti e perfettamente coordinati, tanto è vero che sembrava che la spalliera fosse stata creata esclusivamente per loro, e altri, come Jeff, invece, erano un po’ più impacciati, ma comunque accettabili.
E infine toccò a lui: si metteva sempre in fondo alla fila, ma veniva comunque beccato.
«Signor Harwood, non si nasconda! Ci mostri le sue capacità», lo esortò il coach con un sorriso mellifluo.
Thad optò per diverse alternative: avrebbe dovuto fingere di avere una storta alla caviglia? Avrebbe dovuto fingere di avere paura (in effetti aveva anche paura) o dirgli la verità in faccia, ovvero che si vergognava perché si metteva sempre in ridicolo?
E alla fine, come sempre, non disse niente. Si avvicinò timoroso alla spalliera come se fosse una terribile nemica e, agitato, la scrutò dall’alto verso il basso.
«Se vuole saltarla per svolgere l’esercizio dovrebbe partire con una rincorsa», gli fece notare il coach.
Il ragazzo annuì lentamente per poi allontanarsi dall’orribile avversaria. Corse verso la spalliera e provò a saltare, ma ovviamente non sentì la sbarra di legno sotto i suoi piedi e cadde a terra goffamente.
Gli altri – eccetto Jeff – ridacchiavano e sghignazzavano perché non c’era niente di più buffo e spassoso di quel tappetto salterino.
 
Si recò verso gli spogliatoi, rosso in viso di rabbia e di vergogna.
Non mancavano le battutine acide degli studenti dell’ultimo anno e quelle cattive dei suoi compagni di esercizi a farlo imbestialire ancora di più.
«Sopravvissuti anche stavolta?», chiese il loro amico Nick con un sorriso sincero.
La visione di Nick a torso nudo non aiutò di certo Jeff a concentrarsi sulle sue parole. Provò a guardare altro, ma capì che Nick se n’era accorto perché era arrossito violentemente.
«Solita figura di merda», rispose Thad secco.
«Ah, bene», commentò Nick infilandosi una maglietta e facendo imprecare mentalmente Jeff: «Cos’è successo stavolta?».
«Spalliera», quel nome spiegava tutto.
«Perfetto», asserì Nick: «Se questo può consolarti, anch’io facevo schifo con la spalliera, ecco perché ho scelto il basket. Cioè, non è che l’ho scelto solo per questo motivo, insomma, sto male con la tuta, meglio la divisa, e poi mi piace come sport…».
Thad si limitò ad annuire.
«E a te, Jeff? Com’è andata?», gli rivolse la parola Nick con un sorriso smagliante che avrebbe potuto persino oscurare il sole.
«Oh, diciamo che me la sono cavata abbastanza bene», rispose Jeff meccanicamente, ormai accecato dai meravigliosi sorrisi del suo migliore amico.
Improvvisamente Thad avvertì dei passi quasi impercettibili dietro di lui. Si voltò lentamente e restò a bocca aperta: di fronte a lui si ergeva un incantevole ragazzo alto e snello appena uscito dalla doccia, dal fisico scolpito, i capelli castano chiaro e gli occhi di una meravigliosa tonalità di verde. E ultimo, ma non per importanza, un solo asciugamano che gli copriva i doni.
«Capisco di essere incredibilmente attraente, ma così rischi di farmi scomparire», asserì il ragazzo sarcastico con un sorriso divertito.
E quel sorriso abbagliante, poi. Thad giurò di non aver mai visto uno spettacolo del genere.
«S-s-scomparire?», balbettò il ragazzo in preda all’imbarazzo.
«Sì, mi stai decisamente mangiando con gli occhi», spiegò l’altro accigliato.
«Oh, scusa, io non volev…».
«Oh, non devi scusarti: so di essere il sogno più proibito di tutti i ragazzi della Dalton», lo interruppe il ragazzo con un altro dei suoi splendidi sorrisi: «Tutti mi vogliono, anche soltanto per una piccola sveltina».
Nick e Jeff sgranarono gli occhi; Thad, invece, morì di vergogna.
«Io… scusa, ma non so nemmeno chi sei», disse infine il ragazzo rosso in viso.
«Non c’è problema: Sebastian Smythe, piacere di conoscerti. Sono nuovo e sono del terzo anno. Tu sei…?», gli chiese il bel ragazzo porgendogli la mano.
«Thad Harwood», rispose l’altro accettando la stretta: «Anch’io sono del terzo anno».
«Thad… che nome insolito», commentò il ragazzo vestendosi davanti a loro con disinvoltura, poi scorse i due ragazzi dietro Thad che ancora non avevano proferito parola e chiese loro con aria di sufficienza: «E voi? Chi sareste?».
«Nick Duval», rispose il ragazzo moro di media statura.
«Jeff Sterling», si presentò l’altro.
«Mm, interessante», mormorò Sebastian altezzoso, poi infilò il blazer e si congedò facendo l’occhiolino a Thad: «Ora dovrei proprio andare. Ci si vede».
Sebastian andò via e per poco Thad non si accasciò a terra.
«Respira», gli mormorò Jeff divertito.
«Quel tipo non mi convince neanche un po’», sentenziò Nick deciso: «È superbo e non mi piace per niente il modo in cui ha guardato Thad».
A quelle parole, Jeff si insospettì, anche se sapeva che Nick gli stava parlando semplicemente da amico.
«Perché? Come mi ha guardato?», chiese Thad perplesso, ancora immerso nel suo mondo fatto di arcobaleni ed unicorni.
«Sorrisi accattivanti, occhiolini sospetti…».
«Insomma, per farla breve, ti stava scopando con gli occhi!», tagliò corto Jeff interrompendo Nick.
«Macché! È innocuo…», cercò invano di difenderlo Thad.
Nick lo guardò in cagnesco: «Sì, certo. Il sogno più proibito di tutti i ragazzi della Dalton e piccola sveltina. È molto ingenuo quel ragazzo»
 
La prima settimana di scuola trascorse in tutta tranquillità, eccetto per la solita entusiasmante ora di educazione fisica.
Il giovedì seguente, Thad era appena uscito dalla doccia e aveva appena avvolto un asciugamano alla vita quando udì quella che era una splendida voce cantare divinamente.
 
She’ll see I’m not so tough
Just because I’m in love
With an uptown girl
 
Questo tipo deve entrare nei Warblers, pensò Thad conquistato.
Il tipo in questione, che si scoprì essere Sebastian, uscì dalla doccia e incrociò gli occhi di Thad.
«Guarda chi si vede», lo salutò il ragazzo con un sorriso.
Thad divenne incredibilmente rosso: «Hey, ciao…».
«Ma che sport fai?», gli chiese ad un tratto Sebastian incuriosito coprendosi i doni con un asciugamano e contemplando il corpo di Thad.
«Ehm, niente… ginnastica… a scuola», rispose l’altro imbarazzato.
«Non lo avrei mai detto. Hai un corpicino niente male», commentò l’altro con un sorriso ambiguo.
«Oh, ecco, in passato ho fatto un po’ di palestra, ma poi ho capito che non faceva per me…», spiegò semplicemente Thad diventando porpora e rivestendosi.
Sebastian lo imitò: «Ah, bene, ecco spiegato il perché del tuo fisico mozzafiato».
Thad, impacciato, si limitò ad un sorriso sbarazzino: «E tu?».
«Vuoi sapere perché ho un corpo assolutamente perfetto? Vuoi qualche consiglio?», rispose l’altro sarcastico.
«Oh, no, intendevo dire che sport fai…», spiegò Thad mordendosi il labbro inferiore.
Sebastian gli sorrise: «Lacrosse».
«Lacrosse?», chiese Thad incredulo: «Sei un giocatore di lacrosse?».
«Sì, perché?», domandò l’altro perplesso.
«Oh, niente…», mormorò il ragazzo, poi svelò: «Non ho mai giocato a lacrosse».
«Puoi assistere ai miei allenamenti», gli propose Sebastian sorridente: «Perché no, potresti fare una prova giovedì prossimo!».
«Non ci penso nemmeno», rispose Thad risoluto.
«Andiamo, ti divertirai. Non è così terribile».
«No, neanche per sogno», continuò Thad autoritario: «Sono proprio negato per lo sport, qualunque esso sia… e gli esercizi di ginnastica, poi… uffa, odio educazione fisica».
Sebastian ridacchiò: «E dimmi un po’, Harwood, cos’è allora che ti piacerebbe fare?».
«Canto», rispose lui: «Faccio parte dei Warblers, il Glee Club della Dalton».
«Ah, il coro delle checche canterine. Ne ho sentito parlare», asserì Sebastian beccandosi l’occhiataccia di Thad.
Thad si accorse che non aveva mai parlato così a lungo con Sebastian.
«Bene, io devo andare. È sempre un piacere parlare con te», si congedò Sebastian con un amabile sorriso: «A giovedì prossimo, con gli allenamenti di lacrosse!».
«Assolutamente no!», rispose Thad deciso.
«Dai, ma provaci… ti mostrerò quanto può diventare interessante l’educazione fisica, sotto tutti i suoi aspetti…», l’amabile sorriso di Sebastian si trasformò in qualcosa di malizioso e ambiguo.
Thad sgranò gli occhi per poi arrendersi: «Ma ad un patto…».
«Sentiamo».
«Se tu entrerai nei Warblers», rispose Thad solenne.
«Scordatelo».
«Hai una voce magnifica», si decise infine a rivelare Thad: «Perché non provi a fare un’audizione? Potresti essere un nuovo esempio per noi Warblers, dopo il trasferimento di Blaine…».
«Blaine?», chiese Sebastian inarcando un sopracciglio.
«Sì, Blaine Anderson. Era il nostro capitano dei Warblers ed era una leggenda qui alla Dalton», spiegò Thad rapido.
«Mmm… comunque no, preferisco cantare per conto mio», rispose infine Sebastian determinato.
«Niente lacrosse, allora».
Ma Sebastian, anche se non sapeva perché, ci teneva alla compagnia di quel ragazzo e qualsiasi scusa per rivederlo andava bene: «Okay, mi hai convinto».
Thad sorrise: «A domani, allora, per le audizioni del Glee Club!».
«A giovedì prossimo, per lacrosse», si congedò Sebastian con l’ennesimo sorriso.
 
Sebastian camminava al fianco di Thad.
«Farò scintille. Sconvolgerò il tuo piccolo mondo, dolce Warbler», scherzò Sebastian con un sorriso.
Thad ridacchiò: «Già l’hai fatto…».
Sebastian inarcò le sopracciglia interessato e Thad, imbarazzato e completamente rosso in viso, si portò una mano alla bocca come se avesse appena pronunciato un terribile insulto: «Sotto la doccia, intendo… la tua Uptown Girl è stata formidabile, farebbe persino invidia a Nick che si sente padrone di quella canzone…».
«Ah, ecco», fece Sebastian, anche se quella frase sospetta non gliela contava giusta, poi cambiò argomento: «Che canzone posso cantare?».
«Ma come? Non ti sei preparato per l’audizione?!», gli chiese Thad quasi allarmato.
«Oh, dolcezza, sta’ tranquillo: non ho bisogno di allenarmi. Né per lacrosse né per cantare. Sono sempre perfetto e spontaneo, quindi perché perdere tempo in stupide prove?».
Thad sgranò gli occhi: «Okay, se lo dici tu… secondo me Uptown Girl andrebbe bene, magari potremmo cantarla tutti insieme se ti senti a disagio. Che ne dici?».
«Io sono sempre a mio agio, ma accetto lo stesso», concluse Sebastian, e in realtà aveva accettato soltanto perché era così curioso di sentire Thad cantare.
Thad aprì le porte dell’aula canto e subito vennero investiti da Warblers euforici che si avvicinarono incuriositi a Sebastian.
«E tu chi sei? Non ti ho mai visto prima…», mormorò un Warbler.
«Già, qual è il tuo nome?», gli diede corda un altro: «E di dove sei?».
«Sebastian Smythe, terzo anno, provengo dalla Francia e sono parigino», rispose lui con un sorriso che poteva sciogliere all’istante tutti i Warblers, in particolare Thad, la sua nuova guida.
«Parigi?», chiese Thad perplesso: «Sei francese? Wow!».
«Che cosa ci canti?», chiese un altro curioso.
«Avevamo optato per Uptown Girl, possiamo cantarla tutti insieme», propose Thad.
«Oh, io amo quella canzone!», esclamò Nick.
«Sono così curioso di sentirti cantare», ammise infine Sebastian sinceramente interessato a Thad: «Perché non cantiamo insieme?».
«Okay, ma con Nick, altrimenti potrebbe andare su tutte le furie. È da un anno che attende impazientemente un assolo e ha fatto persino tre audizioni», spiegò Thad.
«Fa così schifo?».
«No, assolutamente, ma Blaine cantava sempre lui ed era un po’… come dire… “dittatoriale”. Cercava persino di cambiare le idee di noi capi-consiglio…».
«Blaine… non so perché ma questo nome mi attira», rivelò Sebastian.
«È già impegnato», si limitò a dire Thad.
Sebastian colse un po’ di strana gelosia nelle sue parole e sorrise compiaciuto: «Tranquillo, Thadduccio, non lo conosco nemmeno».
Thadduccio… Thad arrossì lievemente per quel buffo nomignolo.
I ragazzi si misero d'accordo per le parti da cantare. I Warblers si esibirono con un coretto di sottofondo e Nick iniziò a cantare:
 
Uptown girl
She’s been living in her white bread world
As long as anyone with hot blood can
And now she’s looking for a downtown man
That’s what I am
 
I Warblers si sorpresero quando videro Blaine Anderson comparire sulla soglia della porta.
Nick e gli altri Warblers sorrisero. Sebastian per poco non restò a bocca aperta.
 
And when she knows what
she wants from her time
And when she wakes up
and makes up her mind
 
Sebastian cantò la sua parte, continuando a fissare quel ragazzo e invitandolo a ballare con loro:
 
She’ll see I’m not so tough
Just because
I’m in love with an uptown girl
 
Una segretaria della Dalton Academy passò di lì e si fermò sulla soglia della porta per invitarli a tacere, ma Nick incitò i Warblers a seguirlo e insieme continuarono l’esibizione, trasformandola in una specie di “serenata” per la segretaria:
 
And when she’s walking
She’s looking so fine
 
And when she’s talking
She’ll say that she’s mine
 
She’ll say I’m not so tough
Just because
I’m in love with an uptown girl
 
Sebastian stabilì che Thad avesse davvero una bella voce.
Quando l’esibizione terminò, Nick abbracciò l’ex Warbler.
Il ragazzo disse qualcosa ai Warblers a proposito di un musical, West Side Story, ma Thad non ci fece nemmeno tanto caso talmente era accecato dall’ira.
«Conta pure su di noi, Usignolo una volta, Usignolo per sempre!», disse Sebastian a Blaine con un sorriso irresistibile riportando Thad alla realtà.
Thad non riusciva a digerire tutti quei sorrisetti e quelle occhiate che Sebastian stava inviando a Blaine dall’inizio dell’esibizione.
Qualche minuto prima Sebastian non faceva altro che chiacchierare con lui, ora invece si era già presentato all’affascinante Blaine Anderson per poi rifugiarsi con lui da qualche parte per scambiare due parole.
E Thad era rimasto lì, in aula canto, con gli occhi fissi sul pavimento.
Era forse geloso?
Impossibile, conosceva Sebastian Smythe da così poco per essersene già affezionato…
 
Thad non vide Sebastian per tutto il resto della giornata.
La sera, il ragazzo si rintanò in biblioteca a leggere un libro.
«Hey, ti stavo cercando!», una voce inconfondibile interruppe la sua lettura: «Non eri né in camera né in aula canto».
Thad annuì leggermente per poi dire secco: «Che vuoi?».
Forse era stato troppo brusco perché Sebastian si sedette accanto a lui e gli chiese sorpreso: «Ho fatto qualcosa?».
«No, niente», tergiversò l’altro: «Allora? Vuoi dirmi qualcosa?».
«Volevo ringraziarti perché mi è piaciuto molto esibirmi con voi Warblers», rispose Sebastian con un lieve sorriso: «Ora ne faccio parte anch’io».
«Grandioso», commentò Thad seccato.
«Non eri tu quello che mi voleva nel Glee Club?», gli chiese Sebastian incuriosito aggrottando le sopracciglia.
«Lascia perdere», tagliò corto Thad, poi cambiò argomento: «Allora? Giovedì ci incontriamo per lacrosse?».
«D’accordo», confermò l’altro.
 
Giovedì arrivò e Thad si fece trovare puntuale sul campo di lacrosse.
Anche se quello era un modo per dimostrare a tutti di essere una frana, Thad si sarebbe iscritto a lacrosse ugualmente, soltanto per passare più tempo con Sebastian.
Quel ragazzo gli stava condizionando l’esistenza senza nemmeno accorgersene.
Sebastian arrivò e salutò Thad con un sorriso.
Gli spiegò accuratamente le regole del gioco: «Allora, innanzitutto devi sapere che ogni squadra è di dieci giocatori. Ciascuna squadra è formata da un portiere, tre difensori, tre mediani e tre attaccanti…».
Peccato che Thad non stesse seguendo un filo di quel discorso, troppo impegnato a contemplare spaventato gli altri giocatori di lacrosse che, a giudicare dall’aspetto e dal fisico, sembravano forti e minacciosi.
«… e quindi la squadra che segna più gol negli ottanta minuti di gioco vince», terminò Sebastian: «Capito, Thaddino? È piuttosto semplice».
Thad annuì meccanicamente: ovvio che non avesse capito niente, lui era negato per lo sport.
 
«Okay, direi proprio che è andata meglio con me alle audizioni per i Warblers…», cercò di sdrammatizzare la situazione Sebastian una volta entrato negli spogliatoi.
Thad lo guardò in cagnesco e Sebastian decise di tacere; aveva capito che Thad, dopo un’ora di educazione fisica o di qualsiasi altro sport, era incazzato con il mondo intero ed era meglio stargli alla larga.
Dopo qualche minuto, Sebastian decise di parlargli cambiando argomento: «Non vedo l’ora dell’incontro di domani con i Warblers. Comunque hai una bella voce, secondo me dovresti cantare di più invece di startene lì come capo-consig…».
«A te non è piaciuto esibirti con noi, ma ti è piaciuto Blaine», confessò infine Thad arcigno interrompendolo.
La bocca di Sebastian divenne una piccola “o”. Thad chinò il capo, arrossendo per le parole appena pronunciate.
«Ma cosa c’entra ora Blaine?», chiese Sebastian stupito.
«Mi stai tartassando in questi giorni dicendo che ti fa piacere far parte dei Warblers, ma non è così, invece. A te piace Blaine e basta», rispose Thad secco, poi si sfilò la maglietta e disse: «Ora se non ti dispiace vado a farmi una docc…».
Ma Sebastian gli bloccò delicatamente il polso e lo guardò negli occhi: «Sei geloso, Thad?».
La voce del ragazzo sembrava stranamente seria e sincera.
«Blaine è fidanzato», rispose scioccamente Thad.
«Ho capito, ma tu sei geloso?», continuò Sebastian imperterrito.
«Perché dovrei, non ci conosciamo nemmen…».
«Io e Blaine ci conosciamo ancor meno, se è per questo», lo interruppe il francese: «Allora?».
«No, cioè… è solo che mi piace molto la tua compagnia… credo di essermi affezionato a te, e quando mi affeziono a qualcuno forse posso diventare troppo protettivo e posso sembrare geloso… ma solitamente non è così… non lo so perché accade…», farfugliò Thad.
Infatti non era così: quello che aveva appena detto Thad accadeva soltanto con Sebastian e con nessun altro.
Nessuno aveva mai detto a Sebastian di essere affezionato a lui o di amare la sua compagnia. Il francese sorrise teneramente e gli baciò leggermente le labbra: «Altro che Blaine… preferisco te».
Thad, rosso in viso, sgranò gli occhi: «Che cosa significherebbe questo… bacio?».
«È per dimostrarti che ci tengo a te. Potremmo diventare amici», svelò Sebastian, poi disse con un sorriso: «e per piacere, se non ti piace lacrosse non iscriverti… avrai comunque modo di stare con me».

 

 

Angolo Autrice

Buona giornata a tutti! :D
Questo è un piccolo delirio che ho scritto settimane fa e che solo ora mi sono decisa a postare xD, nato dopo un'entusiasmante ora di educazione fisica a scuola -.-" XD
Diciamo che in Thad ho cercato di metterci tutta la mia frustrazione (?) e tutta la mia goffaggine xD (solo che nella realtà non c'è nessun Sebastian Smythe lol -.- xD).
In questa ff ho anche immaginato il primo incontro di Thad e Sebastian che potrebbe essere avvenuto anche in altri miriadi di modi (:
Come sport ho scelto il lacrosse perché... beh, perché Sebastian fa lacrosse xD Ho inserito nella ff anche la meravigliosa Uptown Girl e il primo incontro con Blaine e ho immaginato un Thad geloso perché, in fondo, è già cotto del nostro Sebbie *---* ♥
E così Thad e Sebastian sembrano amici e la cosa mi destabilizza xD (di solito all'inizio non si sopportano (?).
E alla fine abbiamo un Sebastian LEGGERMENTE OOC... ecco perché ho messo quest'avvertimento x) Forse è stato troppo veloce nel baciare Thad e, anche se ho spiegato la motivazione di quel bacio, non potevo non inserirlo, cioè, è pur sempre una Thadastian e a me questi due ispirano sempre tanti sentimenti e tanto fluff ^-^
E ovviamente non potevano mancare i riferimenti Niff *---* ♥
Okay, ora per vostra fortuna mi eclisso (?) :) 
Ringrazio tutti coloro che leggeranno! Spero vi piacerà (:
Alla prossima! :D

   
 
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