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Autore: Shellyng    11/02/2013    2 recensioni
"Il Tardis ha un aspetto diverso, quella sera.
Ha l'aspetto di qualcosa di sconosciuto. Di qualcosa di nuovo. Semplicemente di qualcos'altro."
[Post 7x04.]
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Rory Williams
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Doctor Who
Personaggi/Pairing(s):  Eleven/Amy Pond/Rory Williams. Accenni alle altre companion.
Avvertimenti: flashfic, oneshot.
Warning : post 7x04.
Note: i personaggi hanno la sfortuna di non essere miei. Nessuno mi paga per scrivere questa roba, molti lo farebbero per farmi smettere.

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Il Tardis ha un aspetto diverso, quella sera.
Ha l'aspetto di qualcosa di sconosciuto. Di qualcosa di nuovo. Semplicemente di qualcos'altro.
Eleven vorrebbe non notarla, quella differenza. Vorrebbe fare finta che il silenzio lì dentro non esista. Vorrebbe fingere di sentire ancora la voce di Rory, seguita dalla risata di Amy, perché solo Rory sa farla ridere in quella maniera sguaiata e vera.
Sapeva, si corregge.
Si ripete che stanno bene, anche se non sono più con lui e a quella frase entrambi i suoi cuori si stringono e gli lasciano la bocca completamente secca.
Gira per le stanze come un fantasma.
Lì dove Rose ha girovagato senza sosta, chiedendogli la spiegazione di ogni minimo gingillo, con la curiosità di una bambina e la voglia di imparare di una grande donna.
Dove si è innamorato di lei, irrimediabilmente e per sempre.
Dove Martha si allenava con le armi, quelle che poi un giorno, avrebbe usato per salvare il mondo. Con il suo sorriso sincero e la sua voglia di riscattarsi.
Lì dove Donna lo ha ripreso per essere stato troppo cinico. Dove i loro battibecchi diventavano quotidiani, così come le loro risate e i racconti delle loro giornate, prima che lei dimenticasse persino il suo volto.
L'ultima stanza infondo era la loro.
Dentro c'è ancora la culla di legno che Rory ha costruito nei momenti in cui, arrabbiato con Amy per qualche strambo motivo che di lì a poco entrambi avrebbero dimenticato, si ritrovava solo a mugugnare e riflettere.
C'è ancora la sua armatura da centurione appesa, simbolo di quell'amore forte e vincente contro duemila anni di attesa.
Sulla scrivania lì vicino c'è il cappello di Amy.
Quello con cui il Dottore l'ha vista per la prima volta, o almeno la prima volta da adulta, scambiandola per un agente dell'ordine pubblico.
E invece era solo la ragazzina allegra e scanzonata che aveva cucinato per lui per tutta la sera, fino ad arrivare al suo piatto preferito.
Crema e bastoncini di pesce.

Amy aveva storto il naso, ma l'aveva seguito in quella follia.
Così come avrebbe fatto per tutto il resto della loro amicizia.
Sul letto le lenzuola sono ancora disfatte, i loro profumi mischiati che si perderanno pian piano nell'aria vuota di quelle mura.
Eleven sospira.


Quella notte, davanti ai mille comandi del Tardis, il Dottore capisce che non li rivedrà mai più. Che le lamentele di Rory non investiranno più quei corridoi, e le richieste di Amy resteranno mute, mai dette.
Il Dottore spalanca la porta blu di quella cabina e guarda l'Universo.
E per la prima volta dopo molto tempo, si sente solo.

  
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