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Autore: Chutch    11/02/2013    1 recensioni
Nessuno si è mai chiesto come è nata Panem? io si e ho provato a darmi una risposta con questa FF formata da cinque capitoli. Un'anziana racconta alla nipotina Elisabeth di come è nato lo stato di Panem.
Un meteorite toccando la crosta terrestre crea uno tsunami che sommerge il mondo intero. Per salvaguardare l'umanità sono state costruite 14 navi, che dopo 11 anni ritoccheranno terra. E allora, cosa accadrà? (Sono stata illuminata dal film 2012).
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Okey, ragazzuoli (?) spero che vi piaccia questo primo capitolo sulla nascita di Panem!! 

1° Capitolo.
Lo Tsunami.


«Nonna, nonna!!»
«Nonna, cosa sono questi rumori?»
Abbraccio il piccolo corpicino di Elisabeth, la mia nipotina di cinque anni. Mia figlia Aileen è stata presa dalle forze armate della capitale perché suo marito, il padre di Elisabeth è un ribelle.
«Bambina, non ti preoccupare, ora passeranno!» rispondo alla piccola tremante che intravedo nel buio della cantina.
«Nonna, ho paura. Mi racconti di nuovo la storia di Panem?» mi chiede con quella vocina così tenera e dolce che non posso  dirle di no.
«Certo piccola.» e così inizio a raccontarle la storia che ormai sa già a memoria.
 
Correva l’anno 2283 e io compivo 15 anni. Ricordo che alla tv comparve una scritta rossa che intimava tutti di recarsi in una delle 13 montagne segnalate: stava arrivando un meteorite e l’impatto sarebbe stato così forte che avrebbe creato uno tsunami così forte e potente da sommergere tutta la terra per almeno 5 anni.
La lista presentava montagne in tutto il mondo, fortunatamente la montagna su cui dovevamo recarci noi era nel nostro stesso stato, la California. Non avevamo molto tempo, in meno di 12 ore la terra sarebbe completamente stata sommersa e con lei tutti coloro che non riuscivano a raggiungere le montagne. Così ci preparammo in fretta. Presi cibo e abiti, tutto ciò che ci sarebbe potuto servire in questa occasione. Ma non sapevamo bene neanche noi che occasione fosse. In 7 ore circa arrivammo in cima al monte Withney e lì c’era ad aspettarci una nave gigantesca, poteva contenere milioni, ma che dico, miliardi di persone e in più c’erano ristoranti e luoghi di lavoro. Ci furono assegnate delle stanze, una per famiglia e noi ci stanziammo li. Quattro ore dopo il nostro imbraco il meteorite arrivò sulla terra e la scossa fu fortissima. Tutti quelli che non erano riusciti ad imbarcarsi morirono. Alle 13 navi si aggiunse una quattordicesima, detta Alfa, poiché a bordo c’erano tutte le persone importanti e tutte coloro che avevano abbastanza soldi da potersi comprare il biglietto. Tutti gli altri dovevano sperare di trovare posto su una delle altre tredici. Il giorno seguente ci dissero che l’80% della popolazione umana era morta, deceduta e che noi eravamo gli unici rimasti. Grazie a noi la terra si sarebbe ripopolata. Sarebbe tornato tutto come prima. Così iniziò un lungo viaggio in mare. Gli esperti dicevano che saremmo stati su per 5 anni, ma in realtà furono 11 gli anni passati a bordo di quella grande e gigantesca nave.
 
Caspita sono davvero stanca, ormai ho 88 anni e sono molto debole. Mentre riprendo fiato mi accorgo che Elisabeth si è addormentata e così, mi metto a riposare anche io. Sperando di poter rivedere ancora una volta, nei miei sogni, la mia casa in California. Era proprio bella. Una delle più belle case della città. In poco tempo mi addormento ripensando alla mia gioventù.
  
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