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Autore: Rikku8    31/08/2007    4 recensioni
Volete sapere come sono diventato un Nessuno?... Il mio nome era...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Organizzazione XIII
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio nome era Ienzo.

A quell’epoca avevo compiuto vent’anni...

Fui il più giovane tra gli apprendisti di Ansem il saggio.

Tra qui: Xehanort, Braig, Dilan, Even e Aeleus.

Tutti erano gentili con me, soprattutto con Even, lo potevo considerare come un fratello maggiore...Mi diceva “Tu sei il più formidabile fra tutti, sei molto intelligente... potresti superare anche me.”, ogni volta che me lo diceva io sorridevo... Ormai quel sentimento non lo provo più e non provo nessuna nostalgia verso il passato.

Era un giornata calda, nei laboratori del Radian Garden, Even e io stavamo studiando un soggetto molto interessante “Il cuore.” Sembra banale, vero?

Ma non è così.

Dopo una settimana la ricerca fu interrotta per il volere di Ansem, non voleva oltrepassare il limite, questo io non lo capì prima, ma ora...

Credo di averlo compreso...

Xehanort si oppose, però venne respinto.

Tutti gli apprendisti si riunirono nella stanza segreta, solo noi potevamo conoscerla, nessun altro. La discussione iniziò:

“Ragazzi dobbiamo fare qualcosa...” esordì Xehanort, spazzolandosi i lunghi capelli argentei.

Tutti annuirono.

“Quel vecchiaccio si mette sempre in mezzo!” esclamò il più vecchio di tutti, Braig.

“e inoltre la ricerca stava andando a buon punto...” finì il suo migliore amico, Dilan.

Rimasi zitto, ascoltando l’argomento con interesse.

“Uhm... e se lasciassimo perdere tutto?” propose il più alto di tutti noi sei.

“Non dire sciocchezze!” Xehanort tirò un pugno sul tavolo di legno.

“Possiamo farlo di nascosto!” sorrise Even.

Lo guardammo stupiti.

Nessuno di noi si poteva osare di fare un cosa del genere, neanche il prediletto Xehanort. Un sorriso maligno sfiorò il volto di tutti. Poi scoppiò una risata sonora.

“Ma bravo!” Braig lo prese per la spalla.

“non credevo che potessi ideare un piano così, cervellone” rise Dilan, prendendolo un po’ in giro .

Era deciso. Dovevamo mettercela tutta e dimostrare ad Ansem che si sbagliava: “Noi potevamo oltrepassare il limite!”

Il giorno seguente, andammo a chiedere al vecchio di darci tutta la settimana libera e lui acconsentì. Iniziò il piano... “Processo dei cuori e l’affinità con l’oscurità.” Ero esterrefatto, facevamo enormi progressi ogni giorno che passava; ma anche il Saggio era a buon punto con gli Heartlesss. Le creature potevano muoversi, la loro volontà era controllata da lui.

Il mio compagno di laboratorio, analizzava i cuori e io li scomponevo a mio piacimento. Braig e Dilan osservavano il cuore e il suo enorme potere. Invece Xehanort e Aeleus, studiavano gli Heartless di Ansem, come sotto copertura...

Ma un giorno però...

Ansem il Saggio ci venne a chiamare;andammo nel suo studio, come ci aveva ordinato:

“Ragazzi sono preoccupato per vuoi, soprattutto tu Ienzo ...” mi guardò, lo sguardo severo, come se avesse capito tutti.

“I-o?”

“Si, hai uno strano comportamento...”

“Non ho niente!” mi sforzai di sorridere, per ingannarlo.

Come potei ingannarlo?

“Ehi vecchio, siamo sani come pesci... quindi non ti devi preoccuparti per nessuno!” lo beffeggiò Braig.

“Potete congedarvi... ”Ansem si mise una mano sul capo.

C’è ne andammo.

Dovevamo essere cauti, il “Saggio” forse aveva intuito tutto fin dall’inizio...

I giorni procedevano a buon punto, il soggetto: dava delle strane reazione quando gli si avvicinava a un Heartless. La creatura doveva essere un di pupazzo, creata della mani del nostro maestro. Non sapevamo cosa ci avesse atteso il futuro.

Ma qualcosa di strano stava mutando in Xehanort, lo sentivo bene. Gli altri colleghi sembrava non curarsene di questo... Andai a casa sua chiedendogli cosa lo turbasse:

“Xehan....”

“Lasciami in pace.” mi zittì, il suo volto era marchiato della stanchezza.

“Ma...”

“Vai via!” mi urlò ferocemente.

“Va bene...” me ne uscì.

Ero preoccupato, anche gli altri si comportavano in una maniera strana. Forse perché avevamo oltrepassato il limite? Questo non lo so...

“Sarà stato il potere dell’oscurità?” pensai fra me.

Azzeccai in pieno, in nostri cuori si stavano consumano lentamente, questo non lo capimmo... Fui il primo a rifiutare di andare avanti col progetto:

“Even, io lascio perdere” gli dissi.

“Perché mai?” domandò lui.

“Stiamo andando troppo oltre...”

“Tu dici?”

Annui.

“Bhè, io non mi tiro indietro caro mio!” la sua voce si alterò “noi stai facendo una scoperta incredibile, domani devi venire assolutamente!”

Mi guardò con occhio severo.

“Va bene...” mi lasciai convincere.

Il mattino seguente andammo nel laboratorio segreto. Avevamo rinchiuso l’Heartless in una gabbia di contenimento, per suo il comportamento aggressivo. L’essere era immobile, privo di vita...

“Zexion...”mi chiamò Xehanort.

“Si?”

“Passami il cuore artificiale...”

Glielo porsi, ebbi paura per un istante. Sentì la mano tremare, mentre glielo porgevo. Lo mise nella gabbia, la creatura incominciò a muoversi con spasmi violenti, questo fece scattare una reazione a catena...

Lo guardammo allibiti...

Il soggetto e l’Heartless si fusero, dando vita all’essenza stessa dell’oscurità...

e poi tutto si fece buio, sentì un forte bruciore al torace, non urlai... Ma sentì le urla degli altri propagarsi dentro di me.

Urlai anch’io dal dolore.

Silenzio, un silenzio freddo glaciale...

Galleggiai nelle profondità, ero solo...

Solo...Era questa la parola?

Sì.

Sentì che il mio cuore allontanarsi... le palpitazione diminuirono sempre di più, fino a spegnersi completamente.

“Sono morto?”pensai.

No, non lo ero. Anche se il cuore non batteva, potevo respirare comunque. Il dolore e la paura scomparvero del tutto... Ogni sentimento era svanito.

Aprì gli occhi.

Stavo sdraiato su un splendido pavimento candido. Mi alzai dicendo “Sono finito in paradiso?”

“No” rispose un voce.

“Uhm?”

“Sei al castello dell’oblio.”

“Ma...gli altri?” mi guardai intorno, era tutto bianco da far girare la testa.

“Stanno tutti bene... Numero...”

“VI”risposi indifferente. “e sono... Zexion, il burattino mascherato!”

Mi alzai.

“Mi chiamano il burattinaio mascherato, uno stupido nomignolo affidatomi da Xemnas. gli altri non comprendono che lui vuole solo l'oscurità, non gli importa di aiutarci a ritrovare i nostri cuori per questo combatterò per prendere il suo posto, io merito di essere il superiore non un vile mentitore quale lui è coloro che si uniranno a me formeranno la nuova organizzazione, gli altri verranno distrutti e dimenticati per sempre!”

  
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