Sarò
sempre con voi
Era così stanco quella sera John,aveva appena messo i suoi figli a letto dopo l’estenuante giornata di caccia,specialmente con Sammy era stato difficile,che di dormire proprio non voleva saperne,solo Dean riusciva a convincerlo,il maggiore fece spazio al più piccolo nel grande letto e gli avvolse un braccio attorno al corpo accarezzando i sempre più lunghi capelli castani dell’altro. John si lasciò sprofondare in una vecchia poltrona sorseggiando una birra guardava con quegli occhi stanchi e tristi,carichi di dolore,quei due piccoli bambini che erano tutto ciò che ormai gli rimaneva,oltre la vendetta ,il desiderio che dentro il suo cuore lo consumava un po giorno dopo giorno,un desiderio di vendetta che più che un padre amorevole per Sam e Dean lo calava nei panni di un comandante. Si lasciò sfuggire un sorriso fissando il piccolo Sammy schiacciarsi nel sonno sempre più contro il corpo di Dean cercando quasi conforto e riparo nel fratello maggiore che nel sonno stesso,l’abbraccio nel quale aveva avvolto il fratellino non sciolse. Una lacrima d’un tratto rigò il viso di John,non era giusto che Sammy e Dean facessero quell’orribile vita,che fossero costretti a crescere così in fretta senza conoscere quella fase meravigliosa e spensierata dell’infanzia che avrebbero potuto avere se la loro vita non fosse stata distrutta sei anni prima con la morte della sua Mary per mano di occhi gialli. Poggiò la birra e si passò una mano sul volto quasi come volendo calare su quel suo viso stesso, un velo,una maschera,una maschera attraverso la quale sarebbe apparso più forte,forte per i suoi figli,forte per vendicare l’amore della sua vita. Si alzò e si sedette sul grande letto scompigliando dolcemente con un gesto della mano i capelli biondi del suo primogenito. Nonostante Dean avesse solo dieci anni faceva sempre di tutto per aiutarlo e John lo sapeva,se ne rendeva conto giorno dopo giorno sempre di più,era un ometto,il suo ometto, sempre pronto non solo ad aiutare lui ma anche a prendersi cura del suo fratellino Sammy. Sospirò e una nuova e calda lacrima solcò il suo volto bagnando quasi con delicatezza il viso di Dean,come una goccia di pioggia. John continuava a fissare con uno sguardo un misto tra dolcezza e commozione, i piccoli figli asciugandosi frettolosamente il viso. Dean aprì lentamente le palpebre roteando gli occhi verdi come smeraldi sul padre intendo a coprire il suo volto per asciugare i segni della sua commozione,del suo dolore,dell’affetto.
“Papà?” disse piano per non svegliare Sammy. “Perché piangi?”
“Dean..non è nulla piccolo,non è nulla, torna a dormire tranquillo” disse John sorpreso rimboccando meglio le coperte,la sua Mary era molto più brava a farlo di lui,John lo ricordava bene,e mentre le rimboccava, con il suo dolce sorriso cantava quella canzone che tanto amava,la sua preferita Hey Jude dei Beatles,la cantava ogni sera a Dean e Sam, era la sua ninna nanna speciale per i loro amati figli.
“Ma papà..ho..forse fatto qualcosa di male?” pigolò piano Dean per non svegliare Sammy continuando ad abbracciarlo, a stringerlo forte a se,mentre il fratellino con la piccola mano aveva durante il sonno stretto la sua t-shirt.
“No,piccolo certo che no” rispose John sottovoce sorridendogli e accarezzandogli ancora i capelli.
“S..sicuro?” chiese piano e preoccupato il suo primogenito.
“Ma certo Dean,io sono orgoglioso di te e di Sammy,di come ti prendi cura di lui,e di come mi aiuti,se tu non ci fossi non saprei che fare”
D’un tratto John si tolse le scarpe e si distese accanto a loro,avvolse in un grande abbraccio Dean ed anche Sammy,un abbraccio che avrebbe dovuto dar loro molto più spesso,pensava tra e se l’uomo,li strinse sempre più forte,ogni secondo sempre di più,con un gesto delicato di quella mano che per tutto il giorno non aveva fatto che reggere pistole,coltelli e pugnali,asciugò le lacrime del primogenito,sollevo piano la testa e baciò dolcemente tra i lunghi capelli castani Sammy addormentato e poi Dean sulla fronte.
“Ti voglio bene papà” rispose Dean più tranquillo poggiando la testa sul petto del padre.
“Te ne voglio anche io piccolo ne voglio sia a te che Sammy” rispose John con voce calda e profonda.
“Tu non ci lascerai mai vero papà?”
“Non vi lascerò mai Dean,è una promessa”
“Sarò sempre con voi” e sorrise stringendoli entrambi in un abbraccio sempre più caloroso,sorrise per un attimo con quella dolcezza che Dean non vedeva da quando la mamma non c’era più,perché gli angeli..gli angeli l’avevano voluta con loro in Paradiso. E pian piano anche Dean e John sprofondarono in un lungo e meritato sonno come Sammy,ed anche tra le braccia di Morfeo sarebbero stati uniti ed insieme e chissà che nella purezza e nella perfezione dei sogni anche Mary,la mamma..non potesse per un secondo, per un solo istante, lasciare il Paradiso e far loro visita e raggiungerli,dopo tutto.. nei sogni si incontrano quelle persone speciali che si pensano a vicenda e si attraggono attraverso il loro grande amore come si attraggono le calamite no?...
Fine