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Autore: PZZ20    11/02/2013    4 recensioni
Buona sera a tutti/e.
Ovviamente nevica... E dico ovviamente, perché, ormai l'avrete capito, la neve m'ispira parecchio.
Questa FF è da collocarsi prima di “Lost Inside, Damned Outside”, vede protagonisti Bardak e la madre di Karhak; perciò, va da se', sia necessario aver letto le mie opere precedenti o, almeno, sapere di che parlano ^^.
Motivo per il quale questa FF non verrà letta da nessuno né tanto meno recensita... Pazienza... Me ne farò una ragione.
Spediti in missione su un pianeta ghiacciato Bardak e Khuran avranno un piccolo (nel senso di niente dettagli scabrosi, motivo per cui il rating è solo arancione) momento d'intimità.
Buona lettura (se mai qualcuno la filasse). LOL
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bardack, Nuovo personaggio
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
- Questa storia fa parte della serie 'Spliktin'
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Buona sera a tutti/e.

Ovviamente nevica... E dico ovviamente, perché, ormai l'avrete capito, la neve m'ispira parecchio.

Questa FF è da collocarsi prima di “Lost Inside, Damned Outside”, vede protagonisti Bardak e la madre di Karhak; perciò, va da se', sia necessario aver letto le mie opere precedenti o, almeno, sapere di che parlano ^^.

Motivo per il quale questa FF non verrà letta da nessuno né tanto meno recensita... Pazienza... Me ne farò una ragione.

Spediti in missione su un pianeta ghiacciato Bardak e Khuran avranno un piccolo (nel senso di niente dettagli scabrosi, motivo per cui il rating è solo arancione) momento d'intimità.

Dedicato (con la premessa che fa schifo) a chiunque piacciano le mie Spliktin (J_e e Vegeta_Sutcliffe in particolare =P Vi amo e lo sapete!).

Hope you like it! (Soprattutto, hope you read it!)

LOL

Kisses.

Sophya(PZZ20).

 

 

Frozen Angel.

 

 

 

 

Naked in midwinter magic
Lies an angel in the snow
The frozen figure crossed by tracks of wolves
An encounter symbolic yet truthful
With a hungry choir of wolves
An agreement immemorial to be born.”

(Nightwish: “Sacrament Of Wilderness “)

 

 

Rosso, rosso vivo sul bianco accecante. Sublime visione di morte e bellezza.

Fiocchi di neve le cadevano sulla pelle candida, nuda eppure immune al gelo.

Vegeta aveva avuto ragione, gli abitanti di “Snin” non si sarebbero mai aspettati che un loro invasore potesse muoversi tanto bene al freddo rigido, in mezzo alla neve ed ai ghiacci perenni del loro pianeta. Portare la Spliktin era stata un'idea geniale.

Solo lei, il Generale e pochi altri; il sasso era stato ripulito in una manciata di ore.

Khuran da sola aveva fatto la maggior parte del lavoro ed ora giaceva lì, in estasi, fra i resti scomposti del suo pasto, nuda e insanguinata, sdraiata sulla neve che, continuando a cadere, la stava lentamente ricoprendo.

In lontananza le grida acute di alcuni animali autoctoni turbavano la quiete irreale che si era creata, dopo tutte le urla, dopo tutte le esplosioni.

La principessa di Zorn non se ne curava.

Gelo contro ghiaccio, pelle contro neve: immota, immonda, bellissima.

 

Bardak non poteva fare a meno di fissarla e, ora che erano rimasti soli, cominciava ad accarezzare l'idea di abbandonare la propria folta pelliccia, che gli ricopriva le spalle e cadeva lungo i lati dell'armatura, per farsi scaldare dalle braccia della “bestia”.

Mentre si sdraiava sopra di lei e le scostava i lunghi capelli dal volto per poterla baciare, Bardak si chiedeva se avrebbe mai provato disgusto o vergogna per quella relazione, per quel rapporto che poi tanto segreto non era ma che, di certo, nessuno avrebbe mai approvato.

Era sempre stato strano da quel lato, Bardak, avrebbe potuto avere una schiera di donne, prime classi, pronte a fargli da compagna ma non se n'era mai curato. Poi era arrivata lei, prigioniera da un mondo lontano, freddo e buio, con una spiccata propensione al cannibalismo e un'indifferenza dichiarata nei confronti della vita stessa.

Era crollato ai suoi piedi, proprio come in quel momento, si era abbandonato a lei, ai suoi occhi bui e profondi, alle sue labbra morbide, alle sue forme troppo delicate per una guerriera. Le aveva permesso di affondare i denti nella carne della spalla e di bere il proprio sangue, una cosa che li avrebbe uniti in eterno; così diceva lei, in quella sua strana lingua graffiante, priva di dolcezza.

 

Gli occhi della ragazza si erano mossi, all'improvviso, come se avesse ripreso coscienza di se e lo avevano scrutato con freddezza.

Il gesto che ne era seguito sarebbe sembrato meccanico e svogliato a chiunque avesse assistito, a chiunque tranne che a lui, perché se una Spliktin non ti vuole ti attacca, perché se ad una Spliktin viene imposto qualcosa, la reazione è violenta e non si traduce di certo in una spontanea e lasciva dischiusa di gambe.

Lo aveva accolto in lei, ancora una volta, lì, in mezzo alla neve ed ai cadaveri, lì dove lei si trovava più a suo agio e, una volta ancora, si era lasciata amare e lo aveva amato, con violenza, rudezza e passione; così come si s'addiceva ad una principessa di mostri caduti, così come si s'addiceva ad un saiyan.

 

 

Wrapped in furs beneath the northern lights
From my cave I watch the land untamed
And wonder if some becoming season
Will make the angel melt in shame.”

(Nightwish: “Sacrament Of Wilderness “)
 

 

 

 

  
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