Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: vanessaBrane    11/02/2013    1 recensioni
"Oh ciao" disse un ragazzo più o meno qualche anno più grande di lei "sei nuova vero?"
"C c ciao" disse Vanessa abbassando lo sguardo.
Credeva che ad aspettarla ci fosse qualcuno di più "esperto".
"Si, mi sono appena iscritta" gli dice cercando di nascondere l'imbarazzo.
"Allora accomodati pure dove vuoi" gli dice lui sorridendo e porgendogli un minuscolo libretto dove vi erano raffigurati dei segnali stradali.
Lei lo prende e si dirige verso la fila più lontata dalla postazione di lui e si siede.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quel sabato era particolarmente nuvoloso e freddo.
Vanessa camminava rapidamente verso il centro della piccola cittadina diretta alla scuola guida, si guardava intorno sognante mentre con il piccolo i-pod mandava avanti spedite le canzoni del suo idolo.
Arrivata salì velocemente i pochi gradini dell'entrata, soffermandosi per un attimo sul nome della scuola guida appena sopra di lei, aprì la porta ed entrò
"Buon pomeriggio" salutò la donna che stava alla reception e si avviò verso la scala.
Il piano superiore era piccolo ma abbastanza da contenere tre aule per le diverse sezioni della patente, lei entrò nella prima aula.
Ancora deserta.
Si siedette a una delle numerose sedie disposte alle pareti -non le piaceva stare in centro, specialmente quando a fare lezione c'era Lui- e con ancora l'i-pod in mano cambiò canzone con una melodia del suo film preferito e a occhi chiusi si lasciò trasportare dai ricordi.


Era il giorno che andò ad iscriversi a scuola guida e compilati tutti i moduli la mandarono a seguire una delle lezioni nell'attesa del medico per una delle visite previste per l'idonietà della patente, si sentiva euforica al pensiero che di li a qualche mese avrebbe potuto avere un auto sua, salì di corsa la piccola rampa di scale ed entrò nell'aula dove si teneva la lezione, senza però sapere che nel preciso istante in cui sarebbe entrata la sua vita sarà sconvolta.
"Oh ciao" disse un ragazzo più o meno qualche anno più grande di lei "sei nuova vero?"
"C c ciao" disse Vanessa abbassando lo sguardo.
Credeva che ad aspettarla ci fosse qualcuno di più "esperto".
"Si, mi sono appena iscritta" gli dice cercando di nascondere l'imbarazzo.
"Allora accomodati pure dove vuoi" gli dice lui sorridendo e porgendogli un minuscolo libretto dove vi erano raffigurati dei segnali stradali.
Lei lo prende e si dirige verso la fila più lontata dalla postazione di lui e si siede.


"Ehilà"
Vanessa sobbalzò dalla propria sedia mentre velocemente si tolse le cuffie e si girò a salutare.
"Ciao Lorenzo" gli sorrise "Oggi in anticipo eh"
"Si, si, stanno arrivando gli altri" le disse mentre si toglieva il giubbotto e lo appendeva alla sedia "Spostati, vieni a sederti qua vicino, non startene in disparte"
Lei si alzò e si avvicinò a lui che, come ormai tutti i sabato e venerdi, gli stava porgendo il libretto con i segnali e poi si sedette nella fila adiacente la scrivania di lui.
Arrivarono gli altri e piano piano si incominciò a fare lezione tra risate e domande.
Ogni volta che Lorenzo gli rivolgeva parola a Vanessa prendeva un colpo mentre piano piano sprofondava nella sedia pentendosi di essersi seduta davanti e non coperta da qualcun'altro.
"Bene!" disse Lorenzo rivogendosi a lei mentre finivano un altro argomento "A te cosa manca ancora?"
"Emh" lei si affrettò a sfogliare l'indice del libro che teneva in mano "i segnali di obbligo e di indicazione" disse con un filo di voce nascondendo ogni tipo di emozione che si presentava senza preavviso.
"Cominciamo allora con i segnali di obbligo" disse lui e ricominciò a spiegare.
Passati altri trenta o quaranta minuti i due argomenti furono conclusi e Lorenzo decise di cominciare a fare qualche quiz e tra i presenti rimasero solo Vanessa Sofia, la ragazza seduta di fianco a lei, e Alessia, che stava seduta dietro mentre gli altri ragazzi andarono ai computer disposti nell'altra aula.
"Bene Alessia vai al computer e cominciamo i quiz" disse  Lorenzo sedendosi nella sedia accanto a quella di Vanessa, lei di canto suo sbiadì ancora di più cercando di non fare vedere che era tesa più che mai si mise a sfogliare il libro che aveva in mano e per un pezzo andò avanti rispondendo alle domande concentrandosi soltanto sullo schermo davanti a se.
"Beh ragazze" disse lui infine "per oggi abbiamo finito dai"
Sorrideva a tutte e tre mentre metteva a posto tutto il disordine combinato nelle ore prima.
"Ci vediamo venerdì allora?" disse una delle due ragazze mentre si affrettavano a uscire tutti assieme
"Si si" risondeva Lorenzo mentre rimaneva indietro a dare l'ultima sistemata.
Uscita fuori Vanessa si sedette ad aspettare la zia che stava andando a prenderla per il brutto tempo e si rimise le cuffie alzando il volume al massimo perdendosi ancora una volta nei suoi ricordi.


"Ehi ciao!" disse Lorenzo il sabato successivo all'iscrizione di lei a scuola guida "Allora sei venuta? Siediti dai"
Lorenzo sorrideva sempre, era di un allegria che trascinava chiunque nelle risate, e a modo suo riusciva a far interessare tutti agli argomenti noiosi quali erano le lezioni per il fogllio rosa. Era semplice ma allo stesso tempo ha attivato in Vanessa un modo di amare che prima d'ora credeva non potesse provare più, i suoi occhi erano stati un fulmine a ciel sereno, un vero e proprio colpo di fulmine, non voleva più staccarsi dalla vista di quel ragazzo che era riuscito dopo tanto con un semplice 'ciao' a farle girare la testa.
Era stato un colpo per lei sapere che lui era li soltanto nei venerdì e sabato quasi come se da lui dipendesse tutto.
Si era seduta poco più avanti nel suo imbarazzo e trascorse tutto il pomeriggio a imprimere nella sua memoria ogni minimo dettaglio di lui.
Due occhi del colore di una castagna appena caduta fuori dal riccio, quei capelli castani che su di lui erano un insieme perfetto, Lorenzo con quei suoi gesti e quei suoi modi di fare che attiravano inequivocabilmente l'attenzione di lei come una pianta attira a se le farfalle più belle, come un fiore attira l'ape.
Lorenzo, nella sua testa soltanto quel nome.
Lorenzo, dentro lei solo il suono della sua risata, delle sue parole, soprattutto quando esse erano dirette a lei.


Si accorse solo un attimo prima che lui, Lorenzo, le si stava avvicinando.
"Ehi sta vanendo a prenderti qualcuno?" le chiese "vuoi che ti accompagni a casa?"
Vanessa si tolse una cuffia frettolosamente e gli cadde l'i-pod dalla mano nella fretta di rispndergli.
"Uh scusa!" disse con un filo di voce "che sbadata, beh sinceramente stanno venendo a prendermi"
Continuava a farfugliare guardandosi i piedi sperando che la terra la inghiottisse all'istante, perchè doveva far sempre quelle figuracce?
"Oh beh, allora aspettiamo qui con te" disse mentre le si avvicinava una ragazzina, la sorellina di lui, "Marica, vieni, non lasciamo sola la nostra Vanessa"
'Oddio' pensò Vanessa, 'la nostra Vanessa' con un accenno di sorriso lo ringraziò 'che bello che si preoccupi a non lasciarmi da sola'.
Subito dopo arrivò sua zia e si affrettò a raccogliere la sua piccola borsa a forma di gufo e salutò Lorenzo e la sorellina.
"Beh a venerdì allora" gli disse con un pò di coraggio "magari riuscirò a dirti quello che provo prima o poi" bisbigliò tra se e salì in macchina mentre i due fratelli la salutavano con la mano.



Angolo autrice:
beh ragazzi che dire? non è chissà che ma capita, eccome se capita una cosa del genere..
Spero vi sia piaciuta un pochino.
V.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: vanessaBrane