Tra lui e l'altro, ci siamo di mezzo noi

Certe volte mi sento uno stupido. Dico davvero! Mi dimentico degli appuntamenti, nonostante siano importanti e...o cielo, l'arrosto!
Non ho organizzazione, devo ancora apparecchiare la tavola e pensare a qualcosa per il dolce.
Sta sera viene Jason a cena. Volevo fare le cose in grande, portarlo a mangiare sul London Eye, ma ovviamente non ci sono più posti. Così ho frugato in qualche cassetto in cerca di candele e altre cose romantiche per ornare la mia casa.
Ornarla perchè è un giorno di festa.
Perchè Jason è con me.
E io gli devo parlare. Assolutamente. Devo dirgli che è la cosa più importante della mia vita, lo deve sapere. Deve sapere che se non fosse per lui ora, io sarei in una bara. Deve sapere che lo amo.
Dio mio no. Il campanello. Ma guarda te, che razza di persona è ? Gli dico di venire alle sette e si presenta alle...oddio sono le sette.
Apro la porta lentamente, giusto per dar ancora la possibilità di cuocere alla pasta, i secondi diventano essenziali.
L'uomo che mi trovo di fronte è basso, con un cappello e gli occhi tristi.
L'uomo che mi trovo di fronte NON è Jason.
"Mark che ci fai qui ? " chiedo io cercando di mantenere il controllo.
Lui entra zitto zitto, butta la borsa per terra, sbadiglia e si butta sul divano.
Ahia.
" Mark vuoi dirmi che succede ? "
" Non lo so Doug non lo so, è come se per Gary io non esistessi più e..."
Oh no. Io non capisco perchè nella relazione tra Gary e Mark ci debba sempre essere di mezzo io. La cosa buffa è che la stessa cosa che ha detto Mark oggi, me l'ha detta ieri Gary in una telefonata di un'ora e mezza.
Lo lascio parlare. Non seguo il filo del suo discorso, continua a dire frasi sconnesse. Mi spiace vedere Mark così. Mi spezza il cuore. Però io ora devo pensare a Jason. Mentre scolo la pasta sento il suono del campannelo.
Sta volta sono spacciato.
Sbircio dall'occhiello chi è.
Gary.
Ora mi sparo.
Guardo Mark e con il labbiale gli suggerisco chi c'è al di lá della porta.
Lui si allarma e si nasconde sotto una coperta del divano.
Porto una mano in fronte e scuoto la testa.
" Entra Gaz "
Il biondo mi abbraccia e si toglie il giubbotto.
" Mmh che profumo Doug, che si mangia ? " dice seguendomi in cucina.
" Arrosto " rispondo io dopo qualche minuto, mentre servo la pasta su due piatti.
" Gary che stai facendo?! "non ci credo. Io...non ci credo! Sta tagliando l'arrosto! Lo sta tagliando!
" Pensavo avessi cucinato per me! "
Lo fulmino con lo sguardo.
" È per Jason "
" Uuuuh " dice lui scimmiottando.
" Non mi saluti ? " sbotta ad un tratto Mark.
" Ma se non ti ho nemmeno visto! " si difende Gary.
" Come no..."
Mark è incredibile. Non capisco mai se lo fa apposta e se davvero non se ne rende conto.
" Senti, ti ripeto che non ti ho visto! "
È la fine.
Litigheranno.
D'un tratto suona il mio cellulare, mi stupisco di esser riuscito a sentirlo nonostante le urla di quei due.
È un messaggio:
Ciao amico, scusami, ma oggi non posso venire. Scusami davvero è che il treno ha avuto un ritardo. Ti voglio bene. Jay.
Rileggo il messaggio tre volte per esser sicuro di quello che sta succedendo. Continuo a non crederci. Mi siedo sconfortato sulla sedia.
Amore mio perchè ? Avevo così voglia di vederti, di abbracciarti, e magari baciarti.
" Ma non capisci che ti amo alla follia ? " è Gary a parlare, anzi ad urlare.
" Lo dici sempre, e poi sparisci per un mese senza nemmen- "
Urlo.
Dovevo farlo.
" Smettetela! Voi dovreste gioire della presenza l'uno dell'altro. Dovreste amarvi e non far discussioni. Voi che potete..."
I due si fermano. Finalmente si accorgono che qualcosa non va in me. E a quanto pare nemmeno nei miei occhi.
Sto piangendo.
Lo dicevo io, che sono stupido.
Gary e Mark chi confortano un po', mi abbracciano e mi dicono di non preoccuparmi. Preparano la tavola e ceniamo tutti insieme, senza dire una parola.
Ci accomodiamo in salotto sul divano. Tutti e tre. Mark inizia a far zapping con il telecomando.
Io sembro un automa. Fisso la foto che ho sul ripiano della televisione.
Io e Jason in montagna.
Penso a lui.
Mi manca.
So che non è colpa sua, ma sta sera lui doveva esser qua. Accanto a me.
Il film finisce.
Mark e Gary dormono accucciati sul divano, mano nella mano.
Spero che almeno loro siano felici.
Guardo l'ora. Le 12:00.
Mi faccio un bicchiere di wisky, con la speranza di addormentarmi senza troppi pensieri.
Ad un certo punto però suona il campannello.
Mi avvicino alla porta sospettoso. La apro con lentezza.
" Jay, che ci fai qui? " chiedo io piacevolmente sorpreso.
" Mi mancavi "
Ed io penso di potermi scioliere sul posto.
Lo abbraccio forte. Cerco di trasmettergli tutto il mio calore.
Mi allontano un po' e lo guardo. Ha le guancie rosse, uno splendido sorriso, una cuffia con qualche fiocco di neve sopra.
Gli bacio il naso freddo.
" Ti amo "
Io non dico niente. Lo guardo in quegli splendidi occhi e lo bacio con quanto più amore ho in corpo.

Ciao, sono Samuele e questa è la mia prima fanfiction, anche se si può considerare una collaborazione con Cause I m thatter, perchè lei mi ha aiutato molto in questo periodo. La saluto, ciao barlowenista estrema XD.

Volevo ringraziarvi per il tempo che avete dedicato leggendo la mia storia.

Approfitto di questo spazio per raccontarvi un po' di me XD

Ho un sacco di passioni ma fra esse emergono soprattutto il pianoforte ( ora sto imparando a suonare The garden, ma so già What is love e shine *-* ) e quel soggetto di Howard Donald **

Grazie alla tipa barlowenista di cui ho parlato in lato, sono entrato in contatto di questo mondo, ricco e libero, dove si può esprimere i propri sentimenti, emozioni e idee.

Fatemi sapere che ne pensate, ho già pronta un'altra Donage :DD

W IL DONAGESIMO U.U

SAMU