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Autore: realkseyoung_95    12/02/2013    4 recensioni
Raccolta di flashfic Baby!Kurtbastian.
Kurt e Sebastian hanno 10 anni, le menti innocenti e i sorrisi puri.
Per quanto le loro diversità possano creare dei solchi, dei soli abbracci sono capaci di legarli in un sentimento affettivo e di complicità più forte di quanto pensassero, che impareranno a conoscere attraverso piccole pillole di vita come queste.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno, buongiorno!
Spunto fuori con questa raccolta di flashfic Baby!Kurtbastian perché...perché avevo voglia di spargere un po' di fluff in giro, penso.
 Ho scelto 27 temi diversi, anche se penso che finirò a farne di più #facepalm e non avrò un ordine con le pubblicazioni...credo che andrò un po' a casaccio lol dipende dall'ispirazione.
Dato che in questi giorni ho visto tanta, troppa, neve ho deciso di cominciare con questo tema ;)
bye, bye

-Dixie
-


Following your footprints




A malapena toccava a terra con le punte dei piedi, dal muretto su cui era –miracolosamente- riuscito a salire e a sedersi sopra, consapevole del fatto che si sarebbe bagnato i pantaloni. Accarezzava la neve con entrambe le mani coperte dai guanti, tastandone la morbidezza e lasciando che si sgretolasse tra le sue dita.

Kurt considerava la neve una delle sue cose preferite al mondo, per questo era lassù da più di qualche minuto con il naso freddo e le gambe a penzoloni; non avrebbe mai rinunciato a passare un po’ del suo tempo sotto quei fiocchi, seppure significasse prendere tanto freddo e, data la sua costituzione un po’ fragile, anche ammalarsi.

Il resto del parco giochi era deserto. Un pupazzo di neve abbandonato là in mezzo testimoniava il passaggio di qualche ora prima di altri bambini come lui. Ma in quel momento era solo, e si permise di chiudere gli occhi e di vagare con la mente in un posto lontano che solo lui conosceva. Almeno, finché un rumore sospetto non glieli fece aprire lentamente, le ciglia bagnate da piccole goccioline.

“Sei stupido?”

Avrebbe potuto riconoscere quella voce e quel modo di parlare anche in mezzo ad una folla.

Sospirò e scrollò un poco le spalle, come per risvegliarsi da un piccolo sonno “ciao anche a te, Seb. Non è una bellissima giornata?”  disse un po’ troppo teatralmente, aprendo le braccia e sorridendogli.

“Prima di tutto non chiamarmi Seb,” cominciò Sebastian “secondo, no, non è una bellissima giornata, odio la neve. E terzo smettila di sorridermi in quel modo…”

“Perché?” chiese Kurt, inclinando la testa.

“Perché … perché mi da’ su i nervi, ok?” rispose l’altro bambino fingendosi scocciato e voltando il viso da un’altra parte. Se ne rimase a fissare il vuoto per un po’, con le mani nelle tasche e così Kurt fissò lui, finché non si decise a chiedergli la prima cosa che gli passasse per la mente.

“Se la odi così tanto, perché sei qui?”

Ci mise un po’ a rispondergli, ancora senza guardarlo “Ho…ho seguito le tue orme. Nella neve, sai… le hai lasciate per tutta la strada da casa tua fino a qui.”

“Perché hai voluto seguirmi?”

“Smettila di fare queste domande irritanti!” sbottò Sebastian, zittendolo. Si tirò su la sciarpa fino al naso e rabbrividì, stringendosi nel giubbotto imbottito che lo faceva sembrare più grande di quanto sembrasse. Per un attimo, Kurt si ritrovò a sorridere notando che la sciarpa che indossava era quella che gli aveva cucito per Natale.

“Perché ti irritano? E perché indossi la sciarpa che ti ho fatto io?”

Sebastian si ritrovò a spalancare un poco gli occhi; era stato inutile sperare che Kurt non si accorgesse di quel piccolo particolare. Raccolse da terra un po’ di neve, compattandola velocemente tra le sue mani e lanciandola dritta in faccia all’altro bambino, colpendolo.

Kurt, rimasto inizialmente un po’ sorpreso, contrattaccò lanciandone un po’ di quella che era sul muretto.

E così passarono il loro pomeriggio sulla neve, tra una lotta e l’altra, uno cercando di zittire il bambino facilmente irritabile, e l’altro facendo lo stesso per quello dalle troppe domande.


 

   
 
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