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Autore: Janis Tachibana    12/02/2013    0 recensioni
Questa storia è una scommessa.
Ho messo molto di me in essa, anzi, forse tutto.
Parla di come 539 chilometri di distanza riescano comunque a far nascere dei legami, e di come sia difficile mantenerli.
Hope u like it ;)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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We're one but we're not the same


Ricordo il giorno e
l'ora in cui il mio sguardo si posò per la prima volta sul ragazzo che doveva diventare la fonte della mia più grande felicità e della mia più totale disperazione [...]
Non c'era nessuno che potesse rispondere all'idea romantica che avevo dell'amicizia, nessuno che ammirassi davvero e che fosse in grado di comprendere il mio bisogno di fiducia, di lealtà ..

-F. Uhlman


 
-Piacere , grazie dell’amicizia e dei complimenti al cosplay!-
Il punto è che non avevo la minima idea che quella piccola presentazione sarebbe stata l’inizio di tutti i miei problemi, da quel momento in avanti.
 
Mi chiamo Giulia.
Sono una semplicissima ragazza di provincia, con sogni, ambizioni e speranze.
Certo, nella città dove abito non ho molte possibilità di realizzarmi, in ogni senso, ma per ora faccio ciò che posso, dopotutto ho appena 17 anni.
Frequento il Liceo Classico della città, e sì, anche se poi avrò una più vasta scelta di indirizzi all’università, è comunque un inferno, in ogni senso.
Ciò che vorrei fare, è prendere l’indirizzo di studi orientali, interesse natomi dalla passione per i manga.
Già, i manga.
Grazie a quelli ho conosciuto lui.
 
Ve lo presento, come meglio posso: il suo nome è Luca.
Non credo di aver mai incontrato, finora, una persona come lui, capace da coinvolgermi così tanto. Lo farebbe anche di più, se non fosse per un minuscolo dettaglio: abitiamo lontani, troppo lontani.
539 chilometri non sono uno scherzo, purtroppo.
Ci siamo conosciuti ormai due anni fa, tramite internet, grazie alla passione che ci accomuna: i manga.
Col tempo, ho scoperto molte altre cose che abbiamo in comune: anche lui ha frequentato il Liceo Classico, ora invece è all’università, a biologia; anche la sua mamma ha frequentato il nostro stesso liceo.
Inoltre, è nato quattro giorni dopo di me, e poi, ci piacciono le stesse cose. Su tutto, o quasi, la pensiamo allo stesso modo.
Credo che il fatto di abitare lontani, poi, abbia reso il nostro rapporto ancora più solido e bello.

Io ne sono innamorata, non del nostro rapporto, ma di lui.
Ogni giorno che passa, capisco sempre di più che lui è la persona adatta a me, quella che potrebbe completarmi. Se non ci fosse quella maledetta distanza a separarci, credo che sarebbe tutto più semplice.
Io non ho la minima idea di come lui consideri me, di cosa pensi del nostro rapporto o se per caso provi i miei stessi sentimenti.
No, a dire il vero non mi importa più di tanto, ora come ora, avrei troppa paura di perdere quella piccola bolla di serenità che si è venuta a creare tra di noi.
 
Comunque, non ci siamo mai visti di persona, per ora.
Ha detto, però, che non appena avrà terminato di dare gli esami di questo semestre, verrà giù a trovarmi.
Anzi, non l’ha detto, l’ha promesso.
Ed io non posso fare altro che attaccarmi a quella promessa, ad investire la mia felicità su quel piccolo e minuscolo pezzo di speranza.
Non posso fare altrimenti, non sono una persona forte, anzi, sono piuttosto fragile emotivamente, sempre sul filo di un rasoio, anche se spesso non lo do a vedere, per non far penare gli altri dei miei stessi crucci interiori.
Ma io lo amo.
Sì, sono la prima persona a pensare che l’amore sia ben altra cosa di un rapporto virtuale con una persona che non si è mai vista, ma io so, dentro di me, che lui è la persona che cercavo da tempo.


 
9 Marzo
 
 
*..proprio per questo motivo dovete ricordarvi bene che…*
*DRIIIIIN*
 
-Ah, finalmente, siamo liberi!
-Che stanchezza, non ce la faccio più! Ah, Giulia, domani non prendere assolutamente impegni!
-Che hai in mente Fra?
-Domani tu ed io ce ne andiamo a Roma, e non voglio sentire scuse! Ci facciamo un giro e andiamo in quella fumetteria, dove diciamo sempre di voler andare!
-Ah e va bene, ci sto! Almeno facciamo qualcosa di diverso dai!
 
Francesca, una delle mie migliori amiche.
È l’unica con cui condivido i manga, e anche molte altre cose.
Credo che se non ci fosse lei ogni tanto a trascinarmi in queste uscite casuali senza meta, non saprei come fare.
Uscendo da scuola, salutiamo i nostri compagni e ci avviamo verso la macchina, per andare a casa.
-Allora, come va con Luca? L’hai sentito ultimamente?-
-Uhm, veramente no; mi ha detto che per qualche giorno non avrebbe potuto farsi sentire, a causa di alcuni impegni e dello studio. Credo che stia preparando il prossimo esame.-
-Ah, capisco. Beh dai non ti abbattere!-
-Non lo sono, mica mi deprimo per così poco!-
 
Si certo, come no.
Neanche Fra sa della mia cotta per lui; a dire il vero, non lo sa nessuno, a parte me.
Anche se credo che si noti il mio interesse nei suoi confronti.
Qualche minuto dopo, Fra mi lascia davanti al portone di casa e se ne va.
Entrando a casa, butto subito il mio zaino in camera e poi mi fiondo sul letto, aspettando che sia pronto il pranzo; poi controllo facebook, ma tra le notifiche e i messaggi, non ne trovo nemmeno uno di Luca.
Che mi aspettavo dopotutto? Quando dice che ha da fare, non si smentisce mai, sparisce per giorni, senza nemmeno uno ‘Ciao’.
Credo di essere abituata anche troppo a sentirlo quotidianamente, quindi è quasi normale che non sentirlo mi abbatta un po’ il morale.
Comunque, meglio non pensarci.
 
-Giù, è pronto il pranzo!
-Arrivo Ma’.
-Come è andata a scuola? Sei entrata senza nemmeno salutare prima!
-Al solito Ma’, tutto ok.
-Qualcosa non va?
-No tranquilla. Ah, domani andrò con Fra a Roma, non ho scelta come sai.
-Non c’è problema.
 
Dopo pranzo, mi metto un po’ sui libri; avendo la maturità, quest’anno, si presuppone che dovrei studiare almeno un po’. Anche se i miei voti non sono disdegnabili, mi devo comunque impegnare.
Dopo aver passato qualche ora a studiare le materie arretrate, accendo il mio pc e vado un po’ sul web, leggendo le scan settimanali dei manga che seguo, leggendo qualche fan fiction qua e là e guardando anime. Prima che me ne accorga, arriva l’ora di cena, dubito dopo la quale mi metto a dormire, dopo aver impostato la sveglia per la mattina successiva, in modo da arrivare puntuale alla stazione per prendere il treno. Prima di addormentarmi, controllo per l’ultima volta con il cellulare i messaggi su face, ma di Luca nessuna traccia.
 
 
1O Marzo, Domenica.

 
-Ah, ce l’hai fatta ad arrivare! Fra ma hai visto che ore sono? Il treno parte tra meno di 10 minuti!
-Hai ragione, scusa, colpa di mio padre, non si è svegliato in tempo!
-Sisi okay, ora muoviti che lo perdiamo!
 
Per fortuna, riusciamo a trovare un posto sul treno, e il viaggio non dura nemmeno tanto, visto che il treno non fa tutte le fermate.
Scese a Termini, ci avviamo dai Laziali fino all’uscita.
 
-Giu, devo andare in bagno, aspettami qui!
-Non vuoi che ti accompagni?
-Ehm no no, non ti preoccupare, resta qui, torno subito!
 
Che strana amica che ho.
Mi siedo su una panchina, ad attendere il suo ritorno, e per ammazzare il tempo prendo il mio Ipod e mi metto ad ascoltare un po’ di musica.
Dopo qualche secondo, senza che ci faccia particolarmente caso, un ragazzo di siede accanto a me.
Se non fosse per il fatto che si è seduto molto vicino a me, anche troppo vicino, forse l’avrei ignorato totalmente.
 
-Che ascolti?
-Come scusa?- chiedo io, sicura di avergli sentito dire qualcosa
 
Solo dopo essermi tolta uno degli auricolari ed essermi girata, mi sono resa conto di chi sia veramente.
A dire il vero, ci ho messo un po’ a capirlo.
Non porta gli occhiali, come immaginavo, ha una sciarpa grigia intorno al collo che gli copre metà del viso, ma so che su di esso c’è stampato un sorriso.
Per qualche secondo rimango a fissarlo, a bocca aperta, con un’espressione abbastanza idiota sul volto, credo.
Solo dopo che il sangue al cervello ricomincia a fluire, capisco che è Luca.
Porta una delle sue mani tra i miei capelli scompigliandoli, e sorridendo.
 
-Ehi, non pensavo di farti questo effetto!
 
Il suo tocco..
 
-Il gatto ti ha mangiato la lingua?
-Io non ho un gatto, testa quadra!
-Ah, ma allora comprendi il linguaggio terrestre!
-Smettila.
-Come vuoi.
 
Non posso fare altro che abbracciarlo, forte, più forte che posso.
 
-Si può sapere che fai qui?! Non dovevi..
-Studiare? Nah, era solo una scusa, in realtà non ho potuto sentirti perché ero sul treno! E poi, sono qui per mantenere la mia promessa.
-Allora non te ne sei dimenticato.
-Come potrei?
 
Mi stacco da lui, sorridendo. Come un ebete, lo so, ma non potrei essere più felice.
È qui ora, è qui con me, e non potrei chiedere di meglio.
 
-Allora,ti è piaciuta la sorpresa Giù?
-Scommetto che hai organizzato tutto tu, Fra.
-Ovvio, non sono la tua migliore amica per caso!
-La prossima volta magari, non fare tanto la misteriosa!
-Ma che sorpresa sarebbe scusa?
-Infatti, Fra ha ragione.
-Tu non parlare Lu.
-Oh scusa, allora me ne vado, prendo il primo treno e tanti saluti!
-Non oseresti.
-Infatti, ti voglio troppo bene. Che uomo sarei, poi, se non riuscissi nemmeno a mantenere le mie promesse?
 
Già, che uomo sarebbe?
 
-Dai, andiamo, fatemi girare un po’ la città eterna!
 
Mi afferra per mano e andiamo.
La giornata passa, anche troppo velocemente. Insieme, noi tre, visitiamo i posti più belli della città, facendoli ammirare a Luca, e scattiamo anche un sacco di foto.
Come ultima tappa, visitiamo il Gianicolo, visto che Luca ha insistito tanto per vederlo.
 
-Ragazzi, vado a prendere qualcosa da bere, torno subito!
-Okay Fra.
 
Lo so, in realtà vuole solo lasciarci soli. Quando torniamo a casa, gliene dico quattro!
 
-Vieni, andiamo a vedere il panorama Giù.
-Si, qua c’è la migliore vista di Roma, credimi!
 
Arrivati sul muretto, Luca rimane a bocca aperta. Guardare la sua espressione serena e stupita non ha prezzo.
Ora più che mai mi accorgo quanto lo ami dal più profondo del cuore.
È perfetto, in ogni senso.
I suoi occhi, simili ai miei, sono i più belli che abbia mai visto.
E i suoi capelli.. oh, i suoi capelli. Non so definire il loro colore, forse biondo cenere, non troppo lunghi, ma abbastanza da renderlo bellissimo.
Mi stringe a se, forte, come se fossi la cosa più importante del mondo, o almeno, è quello che mi trasmette.
Spero che non si accorga del battito frenetico del mio cuore.
 
-Giulia..
-Sì?
-Grazie di tutto.
-No grazie a te.
-Ti amo.
 
E lì, il mondo si fermò, con me, che lo guardavo con sguardo stralunato, e lui, che mi baciava.






Note: Allora, salve minna! Questa è la prima storia che pubblico su questo genere qui.
A dire il vero, non so nemmeno se sia adatta a raccontare cose del genere. La mia è una scommessa.
Anche il fatto di narrare in prima persona è una cosa nuova per me.
Comunque, considero questa storia una sorta di esperimento, vediamo come va!
Ogni critica, positiva e non, è ben accetta, se serve a migliorare, sono pronta ad ascoltare tutto!
See u soon, Janis :*
  
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