I capelli nero corvino di Lacie ondeggiavano ad ogni suo passo, e smisero di farlo solo quando questa si fermò, poggiandosi al tronco di un albero del giardino della residenza dei Baskerville.

Quella che per tanto tempo era stata casa sua.

Quella in cui aveva visuuto, e giocato con l'amato fratello.

A breve, le sarebbe stato tolto tutto.

Lo sapeva. 

Fin dall'inizio.

Era una cosa a cui era rassegnata, ed era inevitabile, ed aveva avuto abbastanza tempo per farsene un'idea, per convivere con quella verità.

Magari per questo aveva imparato ad amare quel mondo, e per questo, oltre a suo fratello e a Revis, non si era mai legata a nessuno.

Ci aveva solo "giocato".

Come aveva giocato con Jack.

Già, Jack.

A lui non aveva mai badato prima di allora.

Era stato un giocattolo divertente, si. 

Ma mai si sarebbe aspettata che, dopo tanto tempo, lui l'avesse continuata a cercare.

Per tutti quegli anni.

Ma perchè?

Lei era diventata la sua fissazione.

Ma perchè?

Eppure lei non aveva fatto altro che giocarci.

Lei non si sarebbe potuta legare a Jack.

Nè a nessun'altro.

Soffrire, sapendo di dover morire a breve?

No, avrebbe solo fatto male a lei e a chi l'avesse amata.

E Jack l'aveva cercata per tutto quel tempo.

Voleva vederla ogni giorno, diceva che era tutto ciò di cui aveva bisogno.

Gli bastava solo quello.

Ma perchè?

 

"Quando te ne andrai...io sarò...solo senza te."

 

Lacie chiuse gli occhi.

A quanto pare, non aveva potuto evitare di ferire Oswald.

E Jack?

Non ci aveva mai pensato, ma...

Negli occhi di Jack non c'era nient'altro che lei stessa.

Lui era davvero...

davvero tanto strano....

E lei... si, si era divertita con lui.

Sparire da quel mondo...

Non poter vederlo mai più...

Capì, che questo era ciò che la faceva sentire...

sola.

Lacie si sedette sul prato, riaprendo gli occhi, rossi come il sangue, il crepuscolo e le rose, che l'avevano condannata a tutto ciò.

Non aveva mai pensato a quegli occhi come una condanna.

Era riuscita, grazie ad essi, a scrogere la vera bellezza delle cose, ed aveva capito, grazie a questi, quanto era crudele quel mondo sadico.

Lei amava quel mondo.

E nel suo mondo ormai c'era anche Jack.

E proprio per questo, più che mai, ora che lui faceva parte di quel mondo, non poteva più rinunciare ad esso.

Ora più che mai, quegli occhi rossi furono la sua maledizione, la sua condanna, la sua ghigliottina.

Così, si abbandonò su quel terreno soffice come un ferito grave che attende che la morte lo venga a prendere e a strapparlo dalle sofferenze di quel mondo.

Ed, alla fine, era più o meno la stessa cosa.

 

 

 

Mentre sprofondava nell'abisso, Lacie si ripromise di non pensare a nulla.

Avrebbe sfogato i suoi sentimenti dentro quel baratro oscuro.

Nessuno l'avrebbe vistà, nè sentita, ne consolata, ma almeno, la sua disperazione sarebbe finita lì, erosa assieme al suo corpo.

Non poteva certo lasciare quel mondo, il suo, ed anche quello di Jack, con un pianto, o cun una sola lacrima.